Dopo un pomeriggio passato e una serata trascorsa a riflettere su ciò Giampaolo la mattina seguente prese lo stesso autobus senza una direzione prestabilita: stava seduto ad aspettare che lei sarebbe risalita, era quello il suo sogno, la speranza di rivederla e chissà poterla conoscere meglio; le ore passavano ma non succedette niente finché alla fermata quattordici di fronte all'ospedale della sua piccola città lei salì . gli occhi del ragazzo emanavano uno strano bagliore invisibile al resto del mondo ma percepibile dalla ragazza che si sedette accanto a lui. Il silenzio regnava e nessuno dei due sapeva cosa dire finché il giovane ruppe quel silenzio imbarazzante: disse < Mi chiamo Giampaolo> pausa, non sapeva se la sua bocca si era frenata sul colpo per l'imbarazzo o altro a fatto sta che lei rispose
La sera a letto ripensò alla giornata vissuta , alla perfezione che aveva raggiunto e che era riuscito a toccare ; andava tutto bene e niente poteva distruggere quella cupola benefica che avvolgeva il ragazzo neanche le urla dei genitori verso il fratello minore....dopo qualche ora si addormento ma una frase continuava imperterrita a passargli in mente : aveva degli occhi azzurri.