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Autore: Lice_n_Catz    16/08/2014    1 recensioni
OPA è una bella ragazza: bionda, occhi azzurri, pelle chiarissima, erre moscia. C'è solo un problema: è nata in Grecia, e non assomiglia per niente ai suoi genitori. Un giorno, OPA ottiene la possibilità di emigrare, andarsene in Inghilterra per studiare alla prestigiosa università di Kingston upon Hull. Giunta nel nuovo Paese, decide di affittare una casa con spese comuni, ma mai si sarebbe immaginata di ritrovarsi a vivere con il gruppo al completo degli One Direction, sotto copertura per un periodo di riposo dalle fatiche del tour! La vita con cinque ragazzi così belli e famosi potrebbe essere divertente... oppure no..
Genere: Demenziale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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III. Cinque beoti, una sola Direzione



La prima cosa che OPA notò fu che erano un gruppo parecchio assortito. Tre avevano i capelli castani, un era biondo - ma probabilmente ossigenato - e l'ultimo moro. Variavano le tonalità delle pelle e degli occhi, dal verde al castano scuro. Quello più scuro non sembrava neanche inglese, forse era arabo. Tanti alleli diversi, altroché. Si sentì quasi inspiegabilmente consolata: per la prima volta nella sua vita una convivenza con persone diverse, e non tutte piccole, scure e abbronzate!
L'unica cosa bizzarra.. era che sorridevano tutti alla stessa maniera. Alla stessa ebete maniera. Il momento di consolazione passò subito: si procedette direttamente a spron battuto verso l'inquietudine. 
"Forza, tesoro, entra. Non ti mangiano mica, sai!"
Mila aveva il brutto vizio di anticipare i fatti alle parole, quindi la gettò letteralmente dentro casa con un mezzo spintone, senza attendere che fosse lei a decidere di muovere i piedi. Per poco OPA non cadde tra le braccia del ragazzo più vicino, quello coi capelli ricci e castani, ma la valigia pesante quanto un masso riuscì a salvarla da un inarrestabile effetto-a-cascata di momenti imbarazzanti che sarebbero sicuramente seguiti al salvataggio in extremis. Il tipo ebbe però il tempo di dirle: "Stai attenta, chicca!" e si tese addirittura, in un fluido movimento, nel tentativo di salvarla dalle sue stesse scarpe. OPA ritrovò l'equilibrio e si ritrasse. Tutti e cinque la stavano fissando col sorriso ebete di prima. Lei provò il desiderio di correre via il più velocemente possibile.
Ma ormai la porta era chiusa. 
"Perché siamo tutti fermi in corridoio? Su, ragazzi, mostratele dove sta il salotto. Andiamo, su. Vi presento e poi vado." esclamò Mila, scocciata per l'ingorgo in tangenziale creato dai sei ragazzi e valigia annessa. I beoti parvero risvegliarsi a quell'ordine. Non smisero di sorridere, ma quanto meno si fecero da parte, lasciando spazio ad OPA per passare. Uno le afferrò addirittura la valigia con un lesto movimento. 
"Lascia che la porti io." disse gentile. 
"Oh, grazie, ma.."
La ragazza riuscì a lanciargli solo un'occhiata, sufficiente a notare che si trattava del biondo ossigenato, prima che Mila la spintonasse oltre la soglia di un locale che dava sul corridoio, che altro non era se non un salotto di dimensioni discrete con una finestra sulla parete di fondo, seminascosta dalla rientranza della stanza di fianco. Addossato al muro di fronte l'ingresso vi era un lungo divano color cioccolato, al suo fianco un paio di poltrone scompagnate - una bianca a righe verdi e una rossa a righe bianche - e davanti un tavolino ovale su cui troneggiava un televisore piuttosto vecchiotto e massiccio. Sotto tutti questi mobili era disteso un tappeto dall'aria vissuta a greche multicolori, e sulle pareti, di uno strano marroncino aranciato stavano mensole straripanti soprammobili e un'accozzaglia di quadri, piatti e arazzi formato mignon, provenienti da svariati posti, dalla Grecia al vicino supermercato. OPA pensò che fosse proprio un salotto in stile Papadiamantopoulos, e il tocco di classe che confermò questa sua idea fu l'insieme di riviste gettate un po' alla rinfusa tra i cuscini del divano, attorno e sopra la televisione e per terra. Come ogni buona ellenica che si rispetti, Mila adorava il gossip.
"Su, OPA, siediti. Ti pare che abbia tempo? Su, su." la sgridò quest'ultima, andandosi a sedere proprio nel centro del divano e picchiettando di fianco a lei per invitarla a fare lo stesso. I cinque ragazzi si appollaiarono tutti attorno, sui braccioli delle poltrone. Solo il biondo con la valigia rimase in piedi, da parte al televisore. 
Mila aspettò giusto tre secondi per accertarsi che tutti fossero perfettamente sintonizzati sulla sua frequenza prima di battere le mani e dire, soddisfatta: "Bene. Finalmente ci siamo. Tesoro, ti presento i tuoi nuovi coinquilini. OPA, questi sono Liam.."
Il castano senza ricci con gli occhi scuri alzò una mano e le fece un cenno, con un mezzo sorriso. 
".. Louis.."
L'altro castano liscio con gli occhi chiari, indossante una maglietta a righe bianche e nere piuttosto bruttina, le sorrise e domandò: "Come va?"
"Bene, grazie. Tu?" rispose d'istinto la ragazza, prendendosi una lieve gomitata da Mila, che continuò imperterrita. 
".. Niall.."
Il biondo che aveva arpionato la sua valigia si agitò improvvisamente e quasi sbracciandosi disse: "Sono io! L'irlandese cucciolone del gruppo!"
E sbattè le ciglia, come per dare senso alle sue parole. Il sorriso si congelò sul viso di OPA quando lei si costrinse ad emettere una risatina. 
".. Zayno.."
"E' Zayn, Mila. Non Zayno. Comunque piacere, biondina." la salutò quello con l'aspetto più orientale, facendole un ammiccante occhiolino. Alla ragazza venne da ridere al pensiero che se fosse stata greca come il Cielo comandava che i greci fossero, sarebbe stata molto simile a lui. E invece assomigliava più all'irlandese cucciolone. Il nosense di certi alleli riottosi..
.. E per ultimo il caro, caro Harry."
Il castano riccio che aveva tentato di salvarla prima le sorrise e si tese a porgerle la mano. 
"Piacere di conoscerti, chicca."
"Oh, che carino." esalò sottovoce Mila. OPA si voltò a guardarla e sibilò: "Mila. Per piacere." 
Dopodiché guardò Harry e rispose: "Piacere mio, Harry." ed infine, rivolgendosi a tutti disse: "Piacere di conoscervi tutti, io sono OPA Vasilakis e.."
"E sono sicura che farete subito amicizia!" tagliò corto Mila, alzandosi all'improvviso "Io devo andare. Vi ho presentati, ma siete ragazzi grandi e vaccinati, quindi continuate pure senza di me."
Fece due passi nel salotto, diretta verso la porta ma poi, all'improvviso, girò su se stessa e guardò OPA.
"Mi stavo dimenticando. Questi ragazzi non possono uscire per nessunissimo motivo. Così mi ha detto il loro manager. Devono stare in casa e avere il minimo rapporto col mondo esterno. Okay, OPA?"
"Il minimo.. mondo esterno.. cosa?"
"Vedo che hai capito. Ci sentiamo, dolcezza! Se hai qualche problema, hai il mio numero, sì? Sì. Ciao, ragazzi!"
"Ciao, Mila!" risposero col solito vocalizzo i cinque, guardandosi con quel sorriso scemo in faccia. Ad OPA venne la pelle d'oca, e deglutì con molta, molta fatica quando sentì la porta di casa fare clack.
Era sola. Completamente sola.
Sola con un gruppo di cantanti. Sì, perché a quanto pare questo erano: cantanti di una boy-band. Com'è che si chiamava? One Direction, ecco. E chi li aveva mai sentiti, 'sti One Direction? Ma soprattutto.. perché mai non potevano uscire di casa? 
Riuscì solo a riflettere su queste due pressanti domande, prima che si accorgesse di essere divenuta repentinamente il centro dell'attenzione di tutti i maschi presenti. Due si sedettero meglio sulle poltrone libere, altri due cambiarono trespolo e si aggrapparono al bracciolo del divano mentre il biondo mollò la sua valigia e andò a sedersi proprio accanto a lei. OPA non si rese conto di avere l'aspetto di un topino in gabbia fino a quando Niall, il tipo che le si era appressato, non le disse: "Ti senti bene? Hai un colorito un po' strano."
"Magari ha fame." ipotizzò Louis, il tizio con la maglietta marinaresca "Hai mangiato mentre venivi qui?"
"O magari ha freddo." commentò il simil arabo "Fuori si gela." 
"Non dite sciocchezze." 
Era stato Harry ad interrompere tutte le elocubrazioni degli altri. Lo guardarono, anche OPA, per sentire cosa avrebbe detto. Lui abbassò gli occhi in maniera teatrale, li rialzò, agganciandoli in quelli della ragazza, prese fiato e se ne uscì con un..
"Ci ha semplicemente riconosciuti e ora pensa che sia tutto un sogno!"
Ci fu un coro di Aaahh, ma certo! e tutti si rilassarono.
"E' ovvio che è così. Povera cara.. non ti devi preoccupare, facciamo spesso questo effetto." affermò Louis.
"Ma come vedi siamo ragazzi normali. Come te, vedi?" sorrise Liam.
"Proprio come te. Vuoi toccarmi? Sono fatte di carne anche io." propose Niall, e le tese un braccio, come per farsi tastare. OPA ritrovò la lingua che aveva perso in fondo alla gola e fece solo una cosa.
Rise. 
Scoppiò in una risata incontrollata, che zittì tutti i presenti per almeno due minuti, tempo che ci volle per calmare l'ilarità della situazione. 
"Scu.. scusate, rag.. ragazzi.." boccheggiò quando riuscì a controllarsi, col singhiozzo "Ma.. ma.. io non so.. non so neanche chi voi siate."
Calò velocemente il gelo. Tutti e cinque parvero irrigidirsi alle loro postazioni. OPA si asciugò una lacrima.
"Mi dispiace.. non ho mai sentito parlare del vostro gruppo."
"Come.. come no?" domandò sconvolto Zayn "Ma noi siamo famosi in tutto il mondo. Da dove vieni?"
"Dalla Grecia. Un'isoletta nel mezzo del Mar Egeo."
"Abbiamo mai fatto un tour in Grecia?" chiese dubbioso il ragazzo ai suoi amici. Liam scosse la testa.
"Non ancora. Simon ne parlava per il 2015. Ma con questo disastro.."
"Ma ce l'hai internet a casa?"
"Sì. Ma in ogni caso non ho mai sentito il nome del vostro gruppo."
"Ragazzi.. ragazzi, è semplice. Bisogna rinfrescarle la memoria." disse Harry, alzandosi dalla poltrona su cui si era acciambellato "Venite qui tutti."
Richiamò tutto il gruppo dinnanzi al televisore e sotto gli occhi increduli di OPA accennò un: E one.. e one.. e one, two, three, four! e tutti e cinque attaccarono a cantare una canzone a cappella. Alla ragazza ricordò immediatamente qualcosa e li lasciò fare fino alla seconda strofa, prima di esclamare: "Ci sono, ci sono!"
Tutti e cinque si illuminarono.
"Ti ricordi, quindi? One Direction.. What makes you beautiful.."
"What makes cosa? Ma no, questa è la musica della pubblicità dei biscotti Papadopoulos. I biscotti più buoni della Grecia. Non sapevo fosse una vostra canzone." 
A vedere le espressioni sui loro volti, OPA capì che piantare un coltello nel loro petto avrebbe fatto meno male. 
"Mi dispiace."
"Milioni di fan in tutto il mondo.. e ci doveva capitare l'unica che ci conosce perché facciamo pubblicità per biscotti greci." brontolò Louis, evidentemente offeso dalla questione. Forse non gli garbavano più di tanto i biscotti Papadopoulos. D'altronde, come diceva sempre bisnonna Xanthippe, si trattava di un barbaro. 
Tornarono a sedersi tutti e cinque, con l'aria abbattuta. Fu solo uno, Liam, ad abbozzare un sorriso in direzione di OPA e dire "Beh, almeno non dovrò chiudermi a chiave in camera per paura di un assalto notturno."
"Già." convenne Niall, osservando OPA "Non mi sembri una scalmanata con gli ormoni a palla."
"Non sono il tipo." ribatté lei, con un sorriso di scuse. Si sentiva le occhiate torve di Louis e Zayn addosso, così decise di ribaltare la questione. 
"Ma sentite un po'.. se siete una band tanto famosa, cosa ci fate in un piovoso paese sperduto dell'Inghilterra, trincerati in una casa di periferia da cui non potete manco uscire?"
L'idea ebbe successo. Gli sguardi scuri si abbassarono per l'imbarazzo. Oh oh.. avevano combinato qualcosa di grave, allora. 
"Allora?"
"E' una storia.. un po' lunga." abbozzò Niall, ad occhi bassi "Abbiamo combinato un pasticcio."
"Forse è meglio se nel mentre metto su un po' di tè." propose Liam, e sparì nel corridoio, probabilmente diretto in cucina. 
"Ti do una mano." si offrì Louis, e anche lui evaporò dalla vista. Quando OPA notò che anche Zayn puntava alla porta, fece per la prima volta quello che si sarebbe abituata a fare nelle settimane successive. 
Dare ordini.
"Dove pensi di andare, Zayn? Voglio sapere cosa avete combinato, devo capire se posso dormire con la porta aperta o è meglio che chiami subito Mila per dirle che con dei pazzi non ci voglio abitare."
Il ragazzo tornò a sedersi con la nonchalance tipica di un tipo abituato ad essere rimproverato e disse: "Beh.. beh.. Harry, cosa aspetti? Spiegale tutto."
"Perché io? Niall.. tu.."
"Io sono innocente." sentenziò il biondo e fece gli occhi dolci ad OPA "Tu credi che questo cucciolo gaelico sia innocente, vero?"
L'attacco sguardo-tenereggiante non ebbe successo su OPA, che ricambiò con un'occhiata molto greca, che tradotta in inglese sarebbe suonata tipo: mi-sto-stancando, tanto che Niall si ritrasse, intimorito.
"Ebbene?"
"Ci siamo cacciati nei guai nell'ultimo tour." spiegò rapido Harry "E siamo finiti su tutti i giornali."
"Ma cosa avete fatto di preciso?"
"Fai prima a leggere qui." ribatté Zayn, e le lanciò il giornale che stava sotto il cuscino della sua poltrona. OPA lo prese al volo e si ritrovò in mano una copia di uno di quei giornali gossippari inglesi pieni di titoloni. Sulla copertina vi era la foto un po' sfocata di un'automobile decappottabile con un sacco di persone nelle più svariate posizioni. Un paio sembravano fondersi, incollate com'erano.
"Quello sono io.. già." disse Zayn "Stavo limonando una."
"Oh." fu la sagace risposta di OPA.     
"Sì beh, ero ubriaco. Non lo faccio con le prime che vedo."
"Meno male." ribatté lei, prendendo in considerazione la propria posizione, mentre sfogliava il giornale. In effetti i cinque non avevano mentito: dalla grandezza dei titoli, dovevano essere famosi. Vi erano scritte da prima pagina di pettegolezzi con domande ansiogene. Sotto la foto di Zayn con la ragazza, vi era la scritta: Fugace passione o nuova fiamma? e intorno alle altre, come tanti arzigogoli, fioccavano le più strane ipotesi.. sul fatto che Niall fosse diventato un alcolista, che Harry e Louis provassero qualcosa l'uno per l'altro, che Liam avesse la patente per guidare quel macchinone.. 
"Cioè, in pratica voi cinque vi siete ubriacati, avete rubato una Ferrari e vi siete dati al bisboccio pazzo?" chiese incredula. Zayn si strinse nelle spalle, mentre Niall alzò un dito, agitandosi e rispose: "Si dice presa in prestito, non rubata! Alla fine l'abbiamo ridata!"
"Un po' a pezzi.." sussurrò Harry, trovando nel contempo molto interessanti le proprie unghie.
"Un po' a pezzi!?"
"Perché credi che Simon ci abbia cacciato in questo posto? Siamo in castigo."
"E il vostro lavoro?"
"Abbiamo terminato il tour il mese scorso. Fino all'Estate prossima saremo confinati qui." spiegò Niall, prima di illuminarsi tutto ed aggiungere: "Ma con te sarà tutta un'altra storia."
"A proposito, come hai detto di chiamarti, biondina?" domandò Zayn. 
"OPA Vasilakis. E OPA si scrive tutto maiuscolo."
"Genitori americani invasati per tutto ciò che è greco?"
Louis e Liam erano tornati, il primo aveva posto la domanda con un certo divertimento nella voce. La ragazza sospirò. Certe domande erano così prevedibili..
"No. Sono greca. Greca completa."
"Sei albina?" domandò Zayn.
"Ma a me sembri più irlandese che greca." fece notare riottosamente Niall. OPA sospirò di nuovo. 
"Avete mai sentito parlare di.."
"Quanto zucchero vuoi nel té?" la interruppe Liam.
"Una zolletta grazie. Dicevo.. avete mai sentito parlare di alleli recessivi?"
I cinque si guardarono. Alla fine annuirono tutti, ma con una certa reticenza. 
"Più o meno.. vecchi ricordi di scuola. Genetica..?"
"Esatto. Tutti i miei parenti sono tipicamente greci.. piccoli, scuri ed abbronzati.. e io.. sono semplicemente nata così perché ho ereditato i caratteri recessivi di qualche avo che fino al momento del mio concepimento se ne erano stati silenti silenti nei geni dei miei genitori. Capite?"
"Sei strana." fu il saggio commento di Zayn "Mi piace."
"Anche a me." convenne Harry.
"Anche a me piace." annuì Liam. 
"Andata. Mi vai bene." acconsentì Louis. 
Niall si strinse al suo braccio e con gli occhi più teneri che gli riuscirono bisbigliò velocissimamente: "OPPINA. Già ti amo."

 

Spazio autrici

Dopo un certo ritardo causato dalle ferie, eccoci finalmente di ritorno! Speriamo come al solito che il capitolo vi garbi - finalmente son giunti i ragazzi! - e che continuerete a leggerci. Alla prossima, piccoli ballerini di sirtaki!

Lice_n_Catz

  

   
 
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