Kayou
no Sakura
“Sono così insignificante che
continuo a commettere sempre gli stessi errori
Quanta forza dovrei avere per smettere di ferire gli altri?
Vivo credendo senza dubitare in questo amore
Stringendo forte anche le ferite che non si rimarginano
Noi due continuiamo a camminare perché non possiamo tornare indietro
Ma tuttora nel nostro cuore un peccato incancellabile continua a far male
darling”
Ibi.
Avevo un nome nel cuore, fin da quando
ero bambina, che mi spaventa.
Un suono di cui
continuavo ad avere paura ma che non potevo fare a meno di amare, un ricordo
che toccava le corde del mio cuore, come un tagliente arco di violino.
Un ricordo che mi era tornato in mente
anche se apparentemente non ne avrebbe avuto motivo, ma i ciliegi lo chiamano a
gran voce, nel loro canto senza fine mentre il loro cuore batteva veloce
scandendo i battiti del tempo.
Una sola volta , da quando avevo
memoria avevano sentito quei battiti così dolci .
Successe quando ero ancora piccola, io
e Ara eravamo andati a giocare lungo il corso del fiume Ibi che in quel periodo
era totalmente ghiacciato.
Io, e Ara ci stavamo rincorrendo,
quando improvvisamente cedette il ghiaccio sotto i miei piedi e io caddi dentro
l’acqua.
Ghiaccio.
Ricordo ancora le urla di Ara che
tentava di farmi uscire inutilmente, confuse tra le mie lacrime che quasi si
ghiacciavano a contatto con l’acqua.
“Hana!ti prego tieni duro io non ti
lascerò ”mi aveva detto Ara ad un certo punto stringendomi il polso di una mano
per costringermi a stare a galla, mentre i vestiti bagnati mi trascinavano
verso il basso e il cuore dei ciliegi batteva veloce nel mio cervello, sempre
più forte, sempre più forte.
TUTUM- TUTUM- TUTUM
Il loro battito fu l’ultima cosa che
sentii mentre il mio corpo si stava lentamente ghiacciando e qualcosa mi
sollevava e mi portava via con sé.
TUTUM –TUTUM-TUTUM
Quando riaprii gli occhi mi ritrovai
all’ospedale, la nonna era lì vicino a me con un viso felice:
“Nonna!”urlai abbracciandola come se
fosse un secolo che non la vedevo
“Ti stavo aspettando Piccola Hana!
”rispose lei stringendomi a sé
“davvero?”chiesi stupita
“Sì piccolina”rispose lei “ero sicura
che saresti tornata da me perché ricordati sempre che un fiore blu anche se
tira il vento , forse si piegherà ma non si lascerà mai portare via da esso”
“Quindi io non sarò mai un bel fiore
rosa?”chiesi un po’ delusa alla nonna
Suzue sorrise.
“No, nipotina sarai molto di più”
In quello stesso istante entrò mio
padre nella stanza
“Hanae!”urlò avvicinandosi a me.
Io tentai di abbracciarlo, ma lui si
ritrasse.
“Hanae, non fare mai più una cosa tanto
sciocca!Devi ringraziare il figlio dei signori
Utagawa se sei ancora viva!”mi rimproverò mio padre.
“v-va bene, scusa”dissi abbassando la
testa
“Suvvià Hydetoshi, non essere così
severo!Hana è una brava bambina non lo farà mai più”mi difese la nonna.
“Lo so mamma ma non voglio
rischiare”rispose mio padre “a proposito dov’è Eichi?Non doveva essere qui con
te?” chiese guardandosi intorno.
“Sì”rispose Suzue”ma è andato a
ringraziare Kazuhiro, per aver salvato la piccola”rispose lei con calma.
Mio padre annuì.
Ad un tratto Suzue si alzò:“…Vado a
prendere una boccata di aria fresca…Hana ricorda sempre le mie parole”mi ripetè
prima di lasciare la stanza.
Nonna quindi anche tu lo sapevi che ero
un fiore blu?
Però deve proprio fare così male essere
diversa dagli altri, eh Eichi?
Perché?
“Stringendo forte anche le ferite che non si rimarginano
Noi due continuiamo a camminare perché non possiamo tornare indietro”
Il funerale era appena finito e mio
padre non mi aveva lasciato nemmeno il tempo di avvicinarmi ad Ara.
Mi aveva portata via con sé, mentre i
ciliegi cantavano ancora il nome del fiume…
“Hanae, non mi è piaciuto affatto il
tuo comportamento…”la voce severa di mio padre come una crudele sferzata mi riportò alla realtà, mentre tornavamo a
casa, dopo il funerale, sotto il lungo viale alberato.
Ancora una punta di irritazione in quel
tono impassibile, ancora odio verso Eichi.
“…Non voglio che tu mi disobbedisca mai più!Sono
stato chiaro?” continuò irato voltandosi verso di me mentre i fiori di ciliegio
cadevano velocemente a terra trasportati dal vento.
“Papà, tu non mi puoi chiedere di…-”provai a
rispondere ma non riuscii a finire la frase perché ben presto fui interrotta.
“Non ti posso chiedere cosa Hanae?!Di portare il
dovuto rispetto a tuo padre??”urlò Hydetoshi cambiando rapidamente colore in
volto, proprio come aveva fatto quando aveva visto Eichi.
Proprio come aveva fatto quando lo aveva odiato con
tutto il suo cuore.
“Sono così insignificante che continuo a commettere
sempre gli stessi errori…”
“No” risposi, guardando il suo volto severo
un'altra volta, nella speranza che capisse, ma la sua faccia non mutò, così
come le sue idee.
“Quanta forza dovrei avere per smettere di
ferire gli altri?”
“Allora che cosa?Dimmi che cosa!!” urlò mentre
attraversavamo lentamente il viale.
“Nulla” tagliai corto.
Sorrisi.
Non avrebbe mai capito , lo sapevo… e come avrebbe
potuto? in effetti per lui stavo
veramente parlando del nulla.
Per me invece di tutto, per me di Eichi.…
“Anche se dovessi andare controcorrente insieme a te contro le
onde del mondo...”
“Non voglio
nemmeno più che tu veda quell’Arata”la voce di mio padre sentenziò ancora
qualcosa che mi fece male, impassibile
come sempre, come se mi stesse raccontando un articolo letto su un giornale di
scarsa importanza, mentre invece quella che stava distruggendo era la mia vita.
Sentii le lacrime bruciarmi negli
occhi, come fuoco, lacrime di rabbia,e odio che chiedevano disperatamente di
uscire
“Vivo credendo senza dubitare in questo
amore , Stringendo forte anche le ferite che non si rimarginano
Noi due continuiamo a camminare perché non possiamo tornare indietro ,ma
tuttora nel nostro cuore un peccato incancellabile continua a far male
darling….”
Mi aveva già tolto Eichi non gli
bastava?
Ora voleva anche Ara….mi voleva portare
via l’ultima persona a cui volevo bene.
“No papà…lui non c’entra è solo un
amico, te lo assicuro”ribattei veloce
“Non mi importa Hanae, tu sei mia
figlia e non voglio che quel tipo ti giri intorno!”rispose Hydetoshi
irremovibile “non voglio che il buon nome della nostra famiglia venga messo in
discussione per un bonzo”.
Proferii la parola “bonzo”con un tale
disgusto che mi fece star male mentre una forte ira mi crebbe dentro.
Come poteva distruggere in quel modo la
mia esistenza?
Lo odiavo, non poteva trattarmi così!
Ma forse dopo tutto questo era il mio
destino…il destino di un piccolo fiore blu...
Una lacrima mi corse veloce lungo la
faccia, mentre attraversavamo il giardino di casa .
Ibi
I ciliegi continuavano a ripetere quel
nome mentre i loro cuori battevano all’impazzata..
“Ah , quasi
dimenticavo “mi disse mio padre ad un certo punto prima di varcare la soglia di casa “ho intenzione di farti
sposare al più presto con l’ultimo genito della famiglia Fukuji, lo sai che è
molto facoltosa e sarebbe un ottimo partito per te”disse mio padre con
noncuranza, quasi fosse solo un informazione che non avrebbe dovuto interessarmi più di tanto.
Una violenta ira si impadronì di me
“No papà io non voglio sposarmi
!”ribattei decisa.
Anche se dovessi andare controcorrente
insieme a te contro le onde del mondo...
Mio
padre , in tutta risposta si voltò verso di me furente:
“Non dire sciocchezze Hana!Ne va del
tuo futuro !Tu lo sposerai eccome se lo farai, tu sei mia figlia e decido io
per il tuo bene !”
Ma chi voleva prendere in giro?
Era vero che quella famiglia era molto
facoltosa, e mi avrebbe offerto una sicura fonte di denaro, ma c’erano
convenienze anche per lui.
“Papà , non mi importa io non voglio sposarmi
con una persona che non amo e conosco appena!”ribadì sicura “io non sono la tua
bambola!”
“stringo forte le ferite anche se non si
rimarginano”
A quel punto mio padre scattò come
una molla
“Cosa?!Adesso ti metti a parlare come
quel deparvato?!Io lo sto facendo solo
per il tuo bene!”ruggì fuori di sé
“Ah sì e per te non ci saranno
vantaggi?”sibilai
“Hanae, ti avverto!O lo sposi o te ne
pentirai amaramente!”urlò Hydetoshi prima di uscire di nuovo di casa.
Senza perdere tempo mi precipitai in
camera e cominciai a fare le valige, quella stessa sera me ne sarei andata
anche se mio padre non voleva.
Non potevo più vivere così.
Il gelo del ghiaccio mi stava
penetrando nelle ossa come quella volta quando caddi nel fiume Ibi.
Lo stesso ghiaccio che mi paralizzò.
Calde lacrime mi scivolarono lungo le
guance, mentre i ciliegi continuavano a cantare.
“Anche se dovessi andare controcorrente
insieme a te contro le onde del mondo..”.
Appena scese l’oscurità uscii di nascosto e con la sacca sulle spalle me ne
andai.
Lo sapevo che mio padre non mi avrebbe
mai più voluta vedere, ma non me ne importava nulla.
Sapevo solo che quello non era il mio
posto e non lo sarebbe mai stato, come io non sarei mai stata un candido fiore
rosa.
Così senza pensare corsi verso la casa
di Ara, lui certamente mi avrebbe aiutato.
Ara , l’unico amico che mi rimaneva e
l’unica persona a cui volevo veramente bene, lui mi avrebbe capito ne ero certa.
“Anche se dovessi andare controcorrente
insieme a te contro le onde del mondo...”
Un fiore blu , non potrà mai stare bene
in mezzo a tanti fiori rosa, vero
Eichi?
Forse è per questo che te ne sei
andato, perché eri stanco di fare finta di essere di un altro colore.
Forse è per questo che il cuore dei
ciliegi continua a ripetermi il nome del fiume di quando ero piccola.
Forse perché un fiore blu anche se tira
il vento al massimo si piega, ma non si lascerà mai vincere da esso , anche se
intorno a sé ha solo ghiaccio…
L’angolo del ciliegio
Salve !
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!XD
Ma avete capito
Eichi con chi era andato a “parlare”?(sto scherzando…hanno solo parlato!)
Cmq
ora passiamo ai ringraziamenti:
BLU REI:grazie mille per il tuo commento!Sono felicixima che ti sia
piaciuta questa storia e grazie anche per tutti i tuoi complimenti!(mi farai
venire 1 infarto vero e propro!)ma davvero mi vuoi fare pubblicità?! Non me
l’hanno mai proposto però se vuoi fa pure!Io ne sarei onorata(e mi viene
l’ansia da prestazione….è_è).
Ora vi saluto e nella speranza di sempre nuove recensioni
Alla prossima.
Ciao
Lametta
P.S. "Koori" vuol dire "ghiaccio"