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Autore: _Alien_    16/08/2014    4 recensioni
[Spoiler di tutto TID e TMI, compresi possibili spoiler di COHF]
Sono passati sette anni dalla fine della Guerra Oscura e gli Shadowhunters newyorkesi sono in fibrillazione per il matrimonio fra Alec e Magnus. Per questo lieto evento, vengono invitati anche Tessa Gray e Jem Carstairs, che possono finalmente conoscere una nuova storia di Lightwood, Herondale e Fairchild. Ma qualcosa è destinato a turbare l'equilibrio dell'Istituto: i confini spazio-temporali si stanno lentamente incrinando e Alec, Isabelle, Jace e Clary si ritroveranno inspiegabilmente catapultati nella Londra vittoriana. Riusciranno a tornare indietro, nel presente?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Londra, 1879
Jace non era un tipo che rimaneva senza parole, semmai il contrario. Aveva sempre la battuta pronta. Tuttavia in quel momento, con il suo parabatai a fianco, non aveva la minima idea di cosa dire, se non altro per sdrammatizzare. Tutti gli abitanti dell’Istituto di Londra – dell’anno 1879 – li fissavano incuriositi. Quella che doveva essere un riunione per decidere sul da farsi si stava trasformando in qualsiasi cosa implicasse il silenzio più assoluto e una curiosità bruciante. Guardò Alec, che era inevitabilmente arrossito e teneva il capo chino. Odiava stare al centro dell’attenzione, Jace lo sapeva bene. Per cui, era meglio calamitarla verso di sé, era bravo in questo.
- Sentite, sappiamo di essere favolosi ed aitanti, ma gradiremmo che voi ci aiutiate a tornare nel nostro tempo, se non vi dispiace. – disse ironicamente – Altrimenti potete restare a fissarci per l’eternità…
- Favoloso tu? – ridacchiò la ragazza accanto a William – soprannominato Will – incredibilmente simile a lui. Doveva essere sua sorella Cecily. L’altro ragazzo al suo fianco, alto e dai lineamenti affilati, trattenne una sorriso e guardò con affetto la fanciulla. Era lo stesso sguardo che Jace si sorprendeva a rivolgere a Clary, quando lei non guardava. Lo guardò meglio e riconobbe Gabriel, l’antenato diretto dei Lightwood che conosceva.
- Chi, se non io? – ribatté Jace, incrociando le braccia – Alec è d’accordo con me, vero?
Alec sollevò lo sguardo, gli occhi blu che lampeggiavano. Era lo stesso sguardo che lanciava a lui e a Isabelle quando li implorava di non fare cavolate.
- Direi che stiamo perdendo di vista il punto. – commentò.
- Sono d’accordo. – annuì un ragazzo biondo e robusto, necessariamente Gideon.
- Dunque, partiamo dall’inizio. Come siete capitati qui? – chiese pragmatica il Console Fairchild. Jace la guardò per un secondo. Era minuta, proprio come Clary. Ma lei, così come Jocelyn, dovevano aver ereditato i capelli rossi dal marito del Console, Henry Branwell, l’uomo accanto a lei. Prima che l’Herondale biondo potesse replicare con una battuta sagace da dire, Alec si lanciò nel racconto della sua prima volta nella tenuta dei Lightwood, quando vi era capitato completamente solo. Spiegò di come uno stregone molto potente, di cui non citò il nome, lo aveva riportato indietro, e di come lui e Jace si fossero persi nel Portale per Idris. Il Console li ascoltò attentamente poi interruppe bruscamente Alec. Sembrava che volesse trapassarlo con gli occhi.
- Nonostante il vostro caso sia… come posso dire? interessante, mi vedo costretta ad archiviarlo, almeno momentaneamente. Abbiamo un problema ben più serio e urgente…
- Come, scusi? – sbottò Jace – Noi dobbiamo tornare nel nostro tempo. Anche noi dobbiamo fronteggiare delle emergenze e non possiamo farlo da qui! Cosa cavolo c’è di più importante?
- La mia promessa sposa, ecco cosa. – replicò aspramente Will – Tessa è stata maledetta da un demone, lo stesso che l’ha generata, e le uniche persone che possono parlarle senza esserne danneggiate sono gli altri stregoni. Abbiamo convocato quello che noi riteniamo più potente e qualificato per questo compito. Se permettete, non abbiamo la minima idea di chi voi siate, non possiamo nemmeno dimostrare chi voi siate…
- Gli anelli. – constatò Henry, quasi assorto. Will sbuffò spazientito.
- Sì, ma chi ci dice che non li abbiano rubati? Andiamo, quello lì – disse indicando Jace – non assomiglia nemmeno lontanamente a me o a Cecily.
- Bhe, sono passate un po’di generazioni, abbi pazienza. – gli fece notare Jace – E comunque, io sono un Herondale. Il qui presente Alexander è un Lightwood. Fine della storia. Potete farci fare tutti i test che volete, la verità è questa. Del resto, non avrebbe senso affermare il contrario.
 - Non mi interessa chi diavolo siete! La nostra priorità è Tessa! – ringhiò Will – Di voi non mi importa! Di lei sì!
- Anche a me importa di Clary, mi importa di lei con tutto me stesso, ma non sono riuscito a salvarla! Mi è scivolata via dalle dita! Per mesi ho avuto il fuoco celeste nelle vene e sono riuscito a controllarlo, ma l’ho persa comunque e non so dove sia!
Jace, calmati!
La voce di Alec rimbombò nella sua testa. Jace lo guardò confuso e il compagno gli fece un rapido cenno verso il bracciale.
Loro non sanno niente di Clary, del fuoco celeste e della guerra. E noi non possiamo dare loro spiegazioni, sono cose che avverranno nel futuro e loro non possono conoscerle prima. Per cui adesso ti siedi, respiri e LASCI PARLARE ME per il resto della riunione, ok?
Jace fece come gli era stato ordinato e Alec si schiarì la voce. Sentì il viso andargli in fiamme, ma non poteva farsi prendere dal panico e dalla timidezza in quel momento. Come diceva sempre Magnus? Ah sì. Sii disinvolto.
- Premetto che noi abbiamo avuto modo di conoscere Tessa nel nostro tempo e ci dispiace davvero per lei. Però è di vitale importanza rimandarci nel 2014. Abbiamo delle missioni molto importanti e poi…
- Lui si sposa. – lo interruppe Jace.
Non ti avevo detto di stare zitto? lo rimproverò Alec col pensiero Non fare l’idiota!
- Ah davvero? Questa sì, che è bella! – borbottò Gabriel – Parlate tanto di emergenze e matrimoni, ma di fatto non ci avete spiegato un bel niente. Che tipo di emergenze si trattano? E tu, futuro Lightwood! Chi è la fortunata?
Per l’Angelo.
Alec, non ti agitare. Dì che si chiama… ehm… Magna.
Magna? Che razza di nome è Magna?
Il nome che probabilmente Magnus affibbierà a vostra figlia.
Piantala, Jace.
- Uhm… bhe, ecco, io… le cose sono un po’diverse, nel futuro. Ci sono nuove possibilità e… le persone possono anche scegliere altre strade…
- Ti dispiacerebbe spiegarti meglio? – domandò cortesemente Gideon.
- Già, non stiamo capendo nulla! – sbuffò Gabriel.
- Gabe, suvvia! Un po’di contegno! – lo rimproverò il fratello maggiore.
- Ma…
- Mi sposo con una persona molto importante. Il suo nome è…
- MAGNUS BANE! – una ragazza mora, con in braccio un bimbo di appena un anno, fece irruzione nella sala – Scusate la disdicevole interruzione, ma Magnus Bane è arrivato. Vuole vedere Tessa.
Jace si era stufato di rimanere senza parole, ma la situazione cominciava a farsi troppo strana. Guardò Alec in cerca di risposte, ma non ne trovò. Trovò soltanto un giovane uomo dallo sguardo più che mai confuso e ansioso e dalla carnagione fin troppo pallida.
 
Idris, 2014
- Grazie.
Era l’unica parola che era riuscita a fargli pronunciare, nel momento in cui gli aveva offerto una tazza di the. Catarina Loss conosceva ormai da secoli quell’eccentrico stregone indonesiano dagli occhi felini, ma non l’aveva mai visto così abbattuto, così sconfitto. Appena aveva saputo che Alec era scomparso di nuovo, si era precipitata ad Idris, convinta di poterlo aiutare. L’aveva trovato nella biblioteca, assorto nei suoi studi, l’espressione disperata mentre consultava ogni genere di manuale. La strega dalla pelle blu si sedette accanto a lui, posandogli una mano sulla schiena.
- Vedrai che ce la faremo. Ne sono certa.
Magnus si limitò ad annuire sconsolato, senza mai staccare gli occhi dal tomo che stava studiando. Dei passi affrettai, poi una porta spalancata. Questi i suoi che preannunciarono l’arrivo di Tessa.
- Mi avevano detto che eri qui. Oh ciao, Catarina, ci sei anche tu. – salutò Tessa – Oh Dio, Magnus…
Lui fece un cenno noncurante con la mano. Non voleva la compassione delle sue amiche. Voleva Alec. Alec, che arrossiva ad ogni complimento o battuta maliziosa. Alec, il suo porta – buste personale quando andava a fare shopping. Alec, un mezzo angelo che aveva deciso di mettere da parte il resto del mondo per stare con un mezzo demone. Deglutì rumorosamente per ricacciare indietro le lacrime e tornò a studiare il tomo. Catarina si allontanò da lui e fece un cenno a Tessa. Le due streghe si appartarono vicino alla finestra, tenendo sempre d’occhio Magnus.
- Come hai fatto a venire qui? Pensavo che l’Inquisitore avesse dato l’ordine di chiudere tutti i Portali. – chiese Catarina a Tessa.
- È vero. Io e Jem abbiamo avuto il permesso in extremis, forse perché lui è stato un Fratello Silente autorevole. O forse perché io sono una mezza Cacciatrice. Fatto sta che siamo qui. Credo che il nostro sia stato l’ultimo Portale autorizzato dal Conclave.
- Lilith, che disastro. Quello dei Portali è sempre stato un sistema affidabile, che sia gli stregoni che gli Shadowhunters hanno sempre gestito bene. Cosa è andato storto? – si mordicchiò il labbro inferiore Catarina.
- Credo sia quello che vuole scoprire Magnus. In fondo, è stato lui a creare i Portali, con l’aiuto di Henry. – le ricordò Tessa.
- È riuscito a usare il quarzo micrato con Alexander, ma è stata una comunicazione molto breve. Non ha idea di dove sia. Non riesco a farlo stare meglio in nessun modo. Eppure potrei aiutarlo, noi due potremmo…
- Sì, naturale. Io e te impiegheremo ogni energia per aiutarlo. Ma posso solo immaginare quanto stia soffrendo. – sospirò la mutaforma – Essere separati dalla persona che ami è qualcosa di terribile.
- Lo so bene. – annuì la strega blu – Tra me e il mio amore adesso c’è la morte, purtroppo. Ma sono certa che Alexander sia ancora con noi. Deve essere così o Magnus l’avrebbe percepito. Forse è solo… altrove.
Tessa la guardò spalancando gli occhi. Una lampadina si era appena accesa. Ma certo. Come aveva fatto a non pensarci prima? Alec e Jace erano altrove. Clary era altrove. Bisognava solo capire dove fosse, questo altrove. E soprattutto quando.
 
Qualcuno bussò alla porta. Isabelle, stretta nell’abbraccio di Simon, si alzò controvoglia in piedi. Si sentiva ancora spossata dopo il burrascoso viaggio nel Portale, ma stava meglio. Aprì la porta e trovò davanti a sé una donna di mezza età, molto simile a lei, ancora bella, ma c’erano alcune ciocche grigie tra i suoi capelli e i suoi occhi blu erano velati di sentimenti intensi e opprimenti. Come la preoccupazione.
- Mamma. – mormorò Isabelle. Si buttò tra le braccia di Maryse, stringendola più forte che poteva per non farla più andare via. Maryse ricambiò la stretta con la stessa intensità, accarezzando i capelli della figlia dolcemente e sussurrando il suo nome come un mantra fondamentale.
- Isabelle… la mia bellissima principessa… piccola mia…
- Mamma, sono così felice di vederti. – si staccò da lei soltanto per vederla in viso. Aveva delle rughe attorno agli occhi e agli angoli della bocca, ma conservava sempre il fascino da femme fatale che aveva trasmesso anche alla figlia.
- Oh, Isabelle. – le accarezzò il viso la madre – Ho appena saputo… quello che è successo ai tuoi fratelli.
La ragazza annuì gravemente.
- Se succede qualcosa ad Alec o a Jace… -  abbassò bruscamente lo sguardo la ragazza, lasciando che una cortina di capelli le nascondesse il viso. Simon si alzò e istintivamente posò una mano sulla spalla della sua Nephilim.
- Anch’io sono preoccupato. Abbiamo perso le tracce anche di Clary. Ma vedrai che li troveremo. L’altra volta, Alec è mancato a malapena mezza giornata…
- Magnus ha detto che non può usare l’incantesimo dell’altra volta qui ad Idris perché è ad alto contenuto di energie demoniache. Sta cercando un altro modo per portali indietro. Spero ci riesca… - mormorò Izzy.
- Certo che ci riuscirà. – Maryse attirò nuovamente la figlia a sé e lanciò un’occhiata a Simon, della serie Perché non vai a farti un giro?
Simon capì l’antifona e, dopo aver posato un lieve bacio sulla guancia della sua ragazza, uscì. Madre e figlia si tennero strette, scivolando lungo la parete e sedendosi per terra. E rimasero così, abbracciate, senza parlare, come mai avevano fatto prima di allora.
 
Londra, 1879
In questo mondo ci sono solo degli esseri che sono al di sopra delle leggi, delle condanne e delle maledizioni: i fantasmi.
Tessa udì la voce di Jessamine forte e chiara nella sua testa. Ed eccola lì, seduta di fronte a lei. Sembrava proprio lei, in carne ed ossa, con la differenza che la sua presenza era meno solida, come se Tessa la scorgesse da un vetro appannato.
- Jessamine. – mormorò tra le lacrime – Jessie, ti prego. Se conosci una cura…
Il fantasma scosse la testa.
Mi dispiace tanto, Tessa. Credimi, se sapessi come spezzare la maledizione, te lo direi all’istante. Come ho giurato nel momento della mia dipartita, chiunque si trovi sotto questo tetto deve essere al sicuro. Vorrei poterti aiutare…
- Ma non puoi. - la strega completò la frase nel più profondo sconforto – E adesso? Cosa faccio? Come farò a stare con Will, con Jem, con tutti? Finirò davvero così sola come ha detto quel demone?
Non darti per vinta. Questa non è la Tessa che conosco. La Tessa che ho avuto il privilegio di incontrare non si sarebbe mai arresa, avrebbe lottato finché avesse potuto. Combatti, Tessa. Non scoraggiarti.
- Non voglio arrendermi, non lo farò. Ma non so nemmeno come combattere. Non c’è niente in cui mi possa trasformare per contrastare questa disgrazia.
Non devi trasformarti in nessuno. Sei tu la padrona del tuo destino, non la maledizione. E non sarai da sola. Il tuo Will ha chiamato Magnus Bane, lui saprà aiutarti. Ce la farai, Theresa Gray.
Il sangue demoniaco ti ha donato i poteri magici. Quello angelico ti ha donato la purezza per sconfiggere il male. Sei stata aggredita, ma ora sta a te decidere: o ti lasci annegare nei dubbi o ti alzi e continui a lottare. A te la scelta.

NdA: Hey guys! Buon Ferragosto, anche se con un giorno di ritardo ;) Allora, ho deciso di non mettere più lo Spoiler Allert, credo che ormai tutti abbiate capito che la storia fa riferimento ai libri di tutta la saga... comuuuunque sono stata sul Blackfriars Bridge, e oltre ai feels sono stata colta da ispirazione fulminante. L'unico motivo per cui non ho aggiornato subito, appena tornata, è stata la Tokio Hotel TV. Stanno tornando, ragazzi. Stanno tornando per davvero!!!! - anche se a nessuno interessa, lo so lo so.
Bhe, vi saluto!
_Alien_
 
  
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