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Autore: GinevraWeasley    14/09/2008    11 recensioni
“Due strade trovai nel bosco ed io…io scelsi quella meno battuta. E questo ha fatto tutta la differenza”
Charlie stava intraprendendo proprio la strada meno battuta. Forse, questo l’avrebbe cambiato in meglio, l’avrebbe rafforzato. Ma non sarebbe stato facile.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
The road less traveled by
(La strada meno battuta)


Charlie osservò i propri indumenti perfettamente piegati nel grande baule sul letto. Stava andando via da Hellton, e non vi avrebbe fatto più ritorno.
Non era così che aveva immaginato quel momento; eppure, ci aveva pensato spesso. Ma, tutte le volte in cui l’aveva fatto, in cui aveva dipinto con l’immaginazione gli ultimi attimi trascorsi a Welton, aveva costruito due scenari: in uno, era la regolare fine dell’anno scolastico. Felicità e sollievo, gli unici sentimenti che era permesso provare. E tante risate, ed abbracci agli amici di sempre. Nell’altra versione dei suoi sogni ad occhi aperti, era in fuga, una gloriosa fuga verso la libertà, verso un destino roseo, lontano dalle costrizioni che aveva sempre, ingiustamente, subito.
In entrambi i casi, Neil era non solo contemplato, ma vero coprotagonista di quelli che Charlie considerava dei veri e propri piani.

Ma Neil, ora, non c’era più.
Non l’avrebbe più visto.

Se n’era andato, e con sé aveva portato via metà di Charlie; la metà razionale, ma anche quella più passionale.
Charlie era quello irrequieto ed esuberante, Neil quello che lo seguiva, lo esortava ad andare avanti, ma lo riportava con i piedi a terra, se necessario.
Erano sempre stati una squadra, loro due. Uniti anche agli altri, certo, ma loro erano oltre. Oltre la scuola, oltre i gruppi di studio, oltre la novità dell’anno, la Setta dei Poeti Estinti.

Charlie era stato anche geloso di Todd, all’inizio. Il nuovo ragazzo si era insinuato tra i due, aveva costruito questo rapporto speciale con Neil, così diverso da quello che univa lui ed il ragazzo, ma di una profondità molto, molto simile.
Poi, però, aveva compreso che Neil non lo avrebbe mai messo da parte, non avrebbe mai tolto nulla alla loro amicizia.

D’altra parte, il cuore di un essere umano sa essere fonte infinita d’amore. C’era spazio per entrambi, Charlie lo aveva capito.

Solo che, adesso, sia Charlie che Todd erano soli. Di quelle due amicizie erano rimasti solo ricordi, di attimi felici e di momenti tristi; ricordi di quel sorriso mesto di Neil dopo il divieto di recitare da parte del padre; il ricordo di Neil trascinato via da quel padre tanto insensibile ai bisogni e alle passioni del figlio. Il ricordo di un Neil al limite della sopportazione, che se ne sarebbe andato via senza salutare nessuno.
Charles Dalton non riusciva a credere che il signor Perry avesse scaricato addosso a Keating ogni colpa, senza comprendere di aver fatto soffrire il figlio oltre ogni limite umanamente sopportabile.
Charles Dalton non riusciva a credere che tutti gli amici suoi e di Neil, gli stessi che un tempo avevano visto Keating come una guida ed un mentore, non avessero fatto nulla per contrastare questa visione dei fatti.
Non possiamo far nulla per Keating, almeno salviamo noi stessi”* aveva detto Cameron. Ma lui non voleva salvare se stesso, non a quel prezzo. E gli sembrava assurdo che gli altri fossero scesi a tali compromessi.
Neil non avrebbe mai apprezzato: lui sarebbe stato dalla parte del professor Keating.
Charlie era stato l’unico espulso, fino a quel momento; e, probabilmente, lo sarebbe rimasto.
In ogni caso, era orgoglioso del proprio comportamento. Una piccola rivalsa nei confronti del sistema che gli aveva portato via per sempre il migliore dei suoi amici.

Due strade trovai nel bosco ed io…io scelsi quella meno battuta. E questo ha fatto tutta la differenza"
L’aveva detto Keating, in classe, citando Frost.

Charlie stava intraprendendo proprio la strada meno battuta. Forse, questo l’avrebbe cambiato in meglio, l’avrebbe rafforzato. Ma non sarebbe stato facile.

Il pensiero di Charlie volò a suo padre, e all’espressione severa che aveva assunto per tutta la durata del colloquio con il preside. A casa sarebbe stato un inferno. Non l’avrebbero mai perdonato per aver macchiato l’onore dei Dalton facendosi espellere da Welton. Per un attimo, pensò che la sua vita sarebbe diventata dura quanto quella di Neil, e che anche lui sarebbe stato spinto a compiere lo stesso gesto.
Fu in quel momento che si accorse che, dopo aver compiuto il gesto quasi “eroico” –sicuramente coraggioso- di restar fedeli a Neil e a Keating fino a farsi espellere, Nuwanda era scomparso. Al suo posto, ecco uno dei tanti ragazzi spaventati che popolavano quella maledetta scuola, adolescenti senza personalità ed accomunati dal terrore di deludere i propri genitori.

Nuwanda sarebbe rimasto a Welton, mentre Charlie Dalton sarebbe tornato a casa.

Chiuse il baule di scatto, tentando di ritrovare un po’ del coraggio che aveva sentito tanto forte dentro di sé meno di mezz’ora prima. Non ci riuscì.
Alzò gli occhi verso il soffitto, come a cercare il cielo, il paradiso, Dio, qualcosa. Sperava, forse, d’incontrare gli occhi di Neil, o di sentire la sua voce che lo esortasse a non arrendersi, che lo tranquillizzasse, come il ragazzo era solito fare.
Ovviamente, non accadde nulla. Non che si aspettasse davvero un segno da Neil.
Iniziò a sentirsi realmente solo, a capire appieno ciò che era accaduto; e gli venne voglia di correre ed urlare, come Todd aveva fatto appena saputa la notizia. Purtroppo, però, Charlie non era fatto così: sembrava tanto forte, ma di fronte al dolore si chiudeva a riccio, non lo mostrava, lo nascondeva anche a se stesso, incapace di affrontarlo, almeno agli inizi. Gli sfoghi non erano contemplati, nella visione del mondo di Charlie. Non ci riusciva.
Aveva pianto solo con Neil; adesso, avrebbe tanto voluto piangere per Neil. Ma non gli era possibile.

Charlie sapeva che avrebbe covato dentro di sé quel dolore, senza riuscire a farlo emergere ed affrontarlo per molto tempo; forse, non ne sarebbe mai stato capace. Forse, Nuwanda era solo un fantoccio, pronto a fare il grande per gli altri, ma a sparire quando si trattava di salvare se stesso.



Whispering tunes in the wind
all hopes are gone with the night
when the old man will never come back
remember his words and his songs

The Last Candle – by Blind Guardian


*******

*Sono anni che rivedo questo film solo in lingua originale, per cui non sono certa che nella versione italiana la frase di Cameron sia proprio identica a come l’ho resa io. In ogni caso, il senso è comunque quello ^^

Chi ha letto questa storia appena l'ho pubblicata, saprà che avevo intenzione di continuarla. Purtroppo, il tempo a mia disposizione è troppo poco per farlo per cui, dal momento che era nata anni fa come one-shot, ho deciso di lasciarla tale, per poter dedicare il poco tempo che ho a disposizione alla traduzione di "Come vivere come un Poeta Estinto". L'idea che avevo intenzione di sviluppare {Charlie e Todd alle prese con i cambiamenti dovuti alla morte di Neil} la riprenderò sicuramente, in futuro, con un'altra fanfiction -o con due storie separate. Questa, però, resta sola soletta; odio lasciare i miei lavori in sospeso per troppo tempo, ho sempre l'impressione che non li terminerò mai.
Chiedo scusa a chi si aspettava un continuo, e prometto di farmi viva con altre one-shot al più presto.

Un bacione

Ginevra
  
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