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Autore: Doomsday_    16/08/2014    3 recensioni
Cosa succederebbe se la lista dei 40 nomi originali degli studenti di Hogwarts fosse capitata tra le mani delle sorelle Greengrass? Assolutamente nulla, ma l'idea mi divertiva e in questo breve momento di nullafacenza è venuta fuori questa oneshot piuttosto discutibile... Spero di strapparvi almeno un piccolo sorriso con questo breve capitolo, che un vero e proprio senso non ha!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Angolo Autrice: Questa mattina, girando per Pottermore, mi sono imbattuta nell' "elenco dei 40 nomi originari", i primi appunti scritti dalla Rowling sugli studenti dell'anno di Harry; così le ho dato una veloce letta finché non mi è caduto l'occhio su "Greengrass Queenie". All'inizio mi sono un po' scandalizzata, e visto che sto scrivendo una long sulla Drasteria ( Come una stella nel buio ) ) mi sono immaginata cosa potrebbe succedere se la lista fosse capitata tra le mani delle sorelle Greengrass. (Ok, è un chiaro segno di pazzia momentanea... ora mi ritiro novamente nel mio angolino buio nerd u__u)
Dai che almeno un piccolo sorriso ve l'ho strappato! è_é
Un bacione a tutti,
Giulia





Greengrass... Queenie?!





Le sorelle Greengrass sedevano l'una accanto all'altra, sul divanetto davanti al fuoco, nella Sala Comune di Serpeverde.
Asteria parlava con Draco, scambiandosi paroline dolci con voce mielata e occhioni da cerbiatta, mentre Daphne ridacchiava sommessamente leggendo la Gazzetta del Profeta.
Infastidita dai risolini della sorella, Asteria si voltò verso di lei chiedendole, in tono un po' scocciato: «Si può sapere cosa hai tanto da ridere?».
Daphne le rispose con un sorrisetto maligno, porgendole il giornale.
«Hanno pubblicato l'elenco dei 40 nomi originari degli studenti scritti dalla Rowling», spiegò Daphne con espressione tronfia.
Asteria scorse interessata la lista. Molti nomi erano depennati e poi riscritti in diverse varianti, e la ragazza comprese immediatamente il motivo per cui Daphne rideva tanto: «Hermione Puckle!», esclamò Asteria, scoppiando in una risata fragorosa.
«Non sarebbe stato troppo sbagliato per la Granger!», disse sghignazzando, «Ma mai quanto Puff per quel Grifondiota di Neville!», oramai Asteria aveva le lacrime agli occhi per il divertimento che, leggendo un altro nome, la portò direttamente ad accasciarsi addosso a Draco, senza più riuscire a controllare le risate.
«Oddio, non ci credo! Greengrass... Queenie!», boccheggiò indicando la sorella, la quale si esibì in una chiara espressione sconvolta.
«Non ci credo che ti saresti dovuta chiamare Queenie!», continuò Asteria, rotolando per terra dalle risate.
«Idiota!», esclamò Daphne con il viso arrossato dalla vergogna.
Si alzò di scatto, strappò il giornale di mano ad Asteria, indicando il nome in questione, e sbottò: «Queenie è chiaramente riferito a te!».
Asteria smise all'istante di ridere, si alzò a sua volta e puntò le mani ai fianchi.
«Ma che dici? Non è possibile!», borbottò, con sguardo corrucciato, lanciando sguardi disgustati al nome sulla pagina come se si trattasse di un disgustoso Schiopodo Sparacoda.
Sul volto di Daphne tornò a balenare un'espressione trionfante: «È chiaro, no? Tu sei la futura moglie di Draco Malfoy. La Rowling aveva certamente pensato a te quando ha scritto questo nome», dichiarò pratica, come se non ci fosse altra spiegazione logica se non la sua. Gettò il giornale sul divano, come per dichiarare conclusa quella discussione, ma la rivista venne prontamente raccolta da Draco, il quale sghignazzava ancora per la reazione allibita che ora Asteria aveva chiara sul volto.
«Per Merlino, Greengrass... non credo che avrei acconsentito a sposarti se tu avessi avuto un nome del genere!», la prese in giro, scorrendo anche lui, con interesse, la lista dei nomi che stava riscuotendo così tanto successo. Poi soggiunse, con un ghigno: «Sai, Daphne. Credo proprio che la tua deduzione non sia esatta. Questa è la lista dei nomi degli studenti che frequentano lo stesso anno di Potter».
Daphne sbiancò nuovamente, ma neppure Asteria sembrò felice ad apprendere questa notizia. Infatti guardò con disperazione Draco, aggrappandosi alla sua divisa: «Questo vuol dire che la Rowling non ha mai pensato a me?».
Draco sollevò le sopracciglia, ovviamente sorpreso e rispose: «Ma no, vuol dire soltanto che, essendo la lista del nostro anno, è normale che il tuo nome non compaia».
Ma la ragazza neppure lo ascoltava, presa com'era a disperarsi e a piagnucolare: «E che sono solo un tappabuchi dell'ultimo momento? Che sono addirittura meno rilevante di questa qui?!» esclamò facendo un gesto plateale in direzione di Daphne, la quale non fu affatto felice di quel commento.
«Anche se all'inizio il mio nome era piuttosto discutibile, ora è decisamente migliore del tuo originale... e, inoltre, non è stato mai storpiato da giornali babbani!», ribatté Daphne tirando fuori una copia del New York Times dove, nell'albero genealogico della famiglia Malfoy, accanto al nome di Draco c'era evidentemente scritto "Astoria Greengrass".
«Per Merlino! E nessuno dice nulla?!», esclamò Asteria schiaffandosi una mano sul viso, con visibile disperazione.
«Draco», aggiunse poi, voltandosi verso di lui, «La nostra reputazione è ufficialmente rovinata!», decretò con fare drammatico.
Il ragazzo puntò gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
Mentre si alzava per allontanarsi il più in fretta possibile dalle sorelle Greengrass e dalle loro conversazioni insensate, Daphne si avvicino ad Asteria per dirle a mezza voce, in tono evidentemente ancora divertito: «Ma hai dato un'occhiata agli iniziali cognomi di Draco?».
La ragazza afferrò velocemente la Gazzetta del Profeta, sotto lo sguardo palesemente esasperato di Draco. Poi, come egli si aspettava, scoppiò a ridere.
A quel punto Draco se ne andò via a grandi passi, tutto impettito, senza però riuscire a seminare le sorelle Greengrass che, alle sue calcagna, continuavano a ridacchiare piano, ciarlando tra loro: «Spinks... non ci credo. Spinks! Spinks Draco», e ancora, «Perché Spungen? Ti immagini se ti saresti dovuta chiamare Asteria Spungen?!».







   
 
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