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Autore: inhoransarms_    17/08/2014    1 recensioni
'Ti avevo chiesto di non stare attaccata a Calum'
'ti ho già detto di non intrometterti tra me e Calum'
_______
'ti ho ritrovata finalmente' mi disse Jace piangendo tra le mie braccia.
STORIA SOSPESA.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo in macchina da circa una quindicina di minuti e per tutto il tempo Jace aveva spiegato la storia di come mi aveva ritrovata e di quanto fossero adorabili Maura, Robert e Dennis. Io me ne stavo in disparte a guardarli e ascoltare quello che si stavano dicendo, a volte interpellavano anche me ma rispondevo vaga. Dopo tutto era una cosa nuova per me, non ero abituata a loro e alla loro compagnia, dovevo o meglio volevo farmi prima un’idea su di loro.

‘Stephan aiuta Diana con il borsone’ disse Mark mentre parcheggiava la macchina nel vialetto di una casa all’apparenza fin troppo grande.

‘No non si preoccupi, non ce ne’ bisogno’ dissi cordialmente sorridendo timidamente, ma Stephan era già sceso dalla vettura e il mio borsone era nelle sue mani mentre mi guardava sorridente, lo guardai meglio e il suo sorriso si trasformò in uno strafottente. Lo guardai accigliata non capendo quel suo cambio di atteggiamento con me, ma sentì una mano spingermi leggermente, Jace mi guardava incitandomi a scendere e così feci.

‘Oh Diana, ti prego di non darmi del tu. Sono tuo zio e anche se so che è difficile, puoi chiamarmi zio o zio Mark’ disse Mark accarezzandomi dolcemente la guancia, io annuì diventando leggermente rossa per l’imbarazzo.

‘Vieni tesoro, Stephan ti farà vedere la tua camera. Tu Jace vieni un attimo con me’ annunciò la donna mentre apriva la porta di casa, entrai subito dopo di lei  e rimasi estasiata da quello che vedevo. Davanti a me si espandeva un salotto enorme, quasi quanto tutto il rifugio, aveva uno stile moderno e mi piaceva da morire. Sulla destra intravidi una porta scorrevole e immaginai fosse la cucina, mentre ce n’erano altre che non capì a cosa potessero condurre. 

‘Vieni, le camere sono di sopra’ mi aggiornò Stephan posandomi una mano sulla spalla, lo guardai di striscio e notai che ora il sorriso strafottente di poco prima non c’era più.

‘Vai pure a sistemarti, quando è pronta la cena ti chiamiamo noi’ disse Mark sorridendomi, lo ringraziai e con Stephan salì le scale a chiocciola che non avevo per niente notato.

Il piano di sopra era molto grande e c’erano quattro camere da letto e due bagni, ma a quanto mi aveva detto Stephan al piano da basso ce n’era un altro assieme all’ufficio di zio Mark e la ‘stanza svago’ come l’aveva chiamata lui.

‘Qui ci dormiva di solito Jace prima di venire a Sidney, ma lui penso dormirà nell’altra stanza’ annunciò entrando in una stanza di medie dimensioni con un letto matrimoniale al centro, una scrivania e un armadio. Era spoglia come stanza, segno che nessuno ci viveva più da parecchi anni.

‘Bhè.. grazie mille’ esclamai girandomi, Stephan che mi guardava appoggiato allo stipite della porta mi sorrise per poi avvicinarsi lanciando il mio borsone sul letto. Lo guardai contrariata da quel gesto mentre si avvicinava, tanto da arrivarmi a solo qualche centimetro di distanza.

‘Mettiamo le cose in chiaro da adesso piccoletta. Non osare mai entrare nella mia stanza, non ti immischiare nei miei affari e soprattutto quando ti dico di venire da me tu vieni, ci siamo capiti?’ lo guardai con gli occhi spalancati e sentivo la rabbia salirmi a una velocità altissima. Ma chi si credeva di essere? Non mi conosceva nemmeno e osava parlarmi cosi? Mi ripromisi di non rispondergli male, ma il suo sorriso strafottente mi fece cambiare subito idea.

‘Ma come cazzo ti permetti? Non mi conosci nemmeno e ti permetti di comandarmi? Stai pur tranquillo che nella tua stanza non ci sarei mai entrata e tantomeno mi sarei fatta gli affari tuoi.’ esclamai nervosamente agitando le mani come era mio solito fare quando ero incazzato, lui mi guardò sorpreso dalla mia reazione ma non si smosse comunque.

‘Io ti ho sol..’ non finì la frase perchè Jace comparve alle sue spalle allontanandolo con un braccio, tirai un sospiro di sollievo. Se non si fosse intromesso lo avrei sicuramente preso a sberle a quel pallone gonfiato.

‘Che stavi facendo?’ gli chiese duro, Stephan gli diede una pacca sulla spalla sorridendo.

‘Ehi stai tranquillo, stavo solo conoscendo un po’ meglio la mia cuginetta’ esclamò guardandomi rifilandomi un occhiolino, che disgusto.

‘Non è tua cugina e ora scendi, è pronta la cena’ esclamò duro mio fratello, Stephan fece come gli era stato ordinato e quando ci lasciò da soli Jace mi abbracciò. Non riuscivo a capire il perchè di quel suo comportamento con Stephan, c’era tensione tra di loro e lo si poteva vedere eppure in aereoporto sembravano così.. uniti.

‘Di fammi il favore di stargli alla larga, non è raccomandabile’ mi spiegò Jace allontanandosi di poco da me per potermi guardare in faccia, avevo domande da fargli ma mi limitai ad annuire e prenderlo per mano trascinandolo giù in cucina.

 

‘Allora Di, come va a scuola?’ mi chiese zia Mary mentre beveva un sorso d’acqua, la guardai sorridente. Mi stavo iniziando ad ambientare con loro due, erano persone apposto e mi facevano sentire apprezzata, tutto il contrario di Stephan ovviamente che per tutta la durata della cena non aveva fatto altro che rifilarmi occhiatacce.

‘Bene zia grazie’ ringraziai e quando lei sentì la parola zia sembrò sul punto di piangere, ma mascherò il tutto con un sorriso enorme.

‘Hai tanti amici lì a Sidney?’ mi chiese zio Mark curioso, non mi dispiacevano tutte queste domande e potevo capire la loro voglia continua di sapere sempre più cose su di me.

‘Non sono solo amici per me..’ ammisi sorridendo a Jace che mi guardò capente e ricambiò il sorriso annuendo.

‘Oh e cosa sono se non sono amici?’ chiese confuso lo zio.

‘Bhè ecco, loro sono la mia famiglia assieme alle persone che mi hanno addottata’ spiegai felice, mi piaceva sempre parlare dei ragazzi adoravo parlare di loro a tutti, ma quando vidi le facce tristi dei miei zii mi sbrigai ad aggiungere ‘bhè ma anche voi ora la siete’ loro mi guardarono sorridenti facendomi cenno di continuare.

‘Bhè parlaci di loro’ disse zia Mary, Jace mi guardava sorridente evidentemente felice che fossi riuscita ad ambientarmi subito.

‘Bhè siamo in sette in totale; quattro ragazzi e tre ragazze compresa me. Calum è il mio migliore amico, lo conosco da quando Maura e Robert mi hanno portata all’asilo. E’ stato il primo bambino che si è avvicinato alla nuova arrivata e da lì non ci siamo più divisi. Alle elementari ho conosciuto Jennifer e Luke, poi alle medie conobbi Michael e Amelie ed ora siamo tutti a scuola insieme. Michael ha ricevuto in regalo per i suoi diciotto anni una casa dove poter stare nel periodo scolastico dato che la sua famiglia abita troppo lontano dalla nostra scuola e non riusciva più a portarlo, questa casa è chiamata da noi rifugio. Noi ci incontriamo sempre lì e Calum, Luke e Michael dormono sempre lì e anche io con le ragazze molte volte ci fermiamo a dormire. Siamo un famiglia noi, siamo l’uno diverso dall’altro eppure ci capiamo fin troppo bene. Abbiamo condiviso tutto insieme ed è per questo che ora il mio cellulare sta squillando all’impazzata’ finì il discorso ridendo leggermente sentendo la suoneria con la voce di Amelie e Luke che mi urlavano ‘DIANA RISPONDIIIIII’ era una cosa inquietante, ma loro mi obbligavano a tenerla.

‘Se vuoi puoi anche rispondere’ esclamò zio Mark, scossi la testa sorridendo. In quel momento volevo stare con loro, i ragazzi li avrei sentiti dopo.

‘Bhè devo dire che sei molto legata a questi ragazzi’ disse zia Mary sorridendo, io annuì ‘tu Jace che ne pensi di questi ragazzi?’ chiese poi a mio fratello che stava mangiando un pezzo di pane.

‘Penso che siano ragazzi perfetti per stare con mia sorella, e vi posso giurare zii che se passate anche una sola ora con loro capirete perchè Diana è così emozionata quando ne parla’

‘Oh ma se non sbaglio avevi detto che siete in sette, però mi hai parlato solo di cinque di loro, dov’è il quarto ragazzo?’ chiese confuso zio Mark, mi battei una mano sulla testa; come avevo fatto a dimenticarmi di Ashton?

‘Oh si giusto, da qualche mese è arrivato un amico di vecchia data dei ragazzi, si chiama Ashton. Bhè ecco lui..’ non riuscì a finire la frase non sapendo se dire o meno che tra me e Ashton c’era qualcosa di più di una semplice amicizia.

‘E questo Ashton non è un semplice amico, giusto?’ chiese zia Mary sorridendomi furbamente, sentì le mie guance andare a fuoco mentre vidi Stephan sbuffare alzando gli occhi.

‘Bhè ecco.. noi..’ non riuscì a formulare una frase a causa dell’imbarazzo che provavo in quel momento e  abbassai lo sguardo sul piatto oramai vuoto che mi stava davanti, sentì la zia ridere leggermente per poi accarezzarmi i capelli.

‘Oh ma tesoro non ti devi vergognare, anzi ci farebbe molto piacere conoscerlo’ ammise sorridendo, alzai di scatto lo sguardo puntandolo su di lei.

‘Davvero?’ chiesi come quando a una bambina le si da il permesso di stare sveglia fino alle dieci di sera, lei annuì e l’abbracciai.

‘Bhè potrebbero venire qui lunedì, lo zio viaggia molto e ha abbastanza biglietti gratis per far fare ai tuoi amici andata e ritorno’ annunciò zia Mary e vidi suoi marito annuire sorridendomi, ero sicura che in quel momento avevo gli occhi che brillavano ma non me ne fregavano. I miei amici qui a Melbourne con me, Ashton qui a Melbourne con me.

 

‘Diana io e lo zio ci guardiamo un film, ti va di aggregarti a noi?’ mi chiese mia zia, annuì contenta per poi correre sulle scale andando a recuperare il mio cellulare nella tasca della borsa. 10 chiamate perse, 20 messaggi, tutto normale direi. Sorrisi e accesi il pc, per poi andare su skype e chiamare il contatto di Michael.

‘Ehi Di! Finalmente!’ urlò facendomi ridere, aveva indosso un capellino con la visiera e sembrava stanco.

‘Ehi Mikey scusami, ma abbiamo finito di mangiare tardi!’

‘Oh non ti preccupare! Aspetta, ti porto di là che ci sono anche gli altri’ annunciò, lo vidi staccare delle cose e muoversi velocemente per poi andare in salotto e buttarsi sul divano poggiando il computer sul tavolino di legno.

‘Ragazzi c’è Diana qui!’ urlò e pensai che i ragazzi fossero ancora in cucina. D’un tratto li vidi correre tutti sul divano schiacciando Michael che faceva fatica a respirare.

‘Ciao ragazzi, come state?’ chiesi tranquilla, contenta di sentirli. Mi urlarono un ‘CIAO DIII’ in coro, per poi sedersi comodi. Ashton, Calum e Luke erano ai piedi davanti alla webcam, mentre seduti sul divano dietro c’erano le ragazze con Michael che aveva ripreso a respirare normalmente. Guardai Ashton e non potei fare a meno di pensare che era bello anche dietro uno schermo.

‘Malissimo! Oggi hanno cucinato Luke e Ashton!’ piagnucolò Calum che ricevette un pugno giocoso da parte dei due interessati, risi a pensare il casino che avevano combinato.

‘Mikey è uscito adesso dal bagno, e abbiamo finito di mangiare alle otto!’ esclamò Amelie ridendo, guardai l’orario e notai che erano le nove passate, risi di gusto prima di rispondere.

‘Io ho mangiato da dio invece’ ammisi toccandomi la pancia gonfia.

‘Allora com’è lì?’ mi chiese Jennifer calma.

‘Sono adorabili, ve lo giuro! Mi sento a casa qui, mi hanno subito accettata. Mia zia si chiama Marisa, ma vuole essere chiamata Mary ed è la sorella di.. mia madre, poi c’è suo marito di nome Mark e poi c’è un ragazzo che dovrebbe essere un lontano cugino di nome Stephan, ma non ho ancora capito perchè abita qui con i miei zii’ spiegai il tutto velocemente.

‘Mh lontano cugino eh? E poi dicono che non sono una veggente’ esclamò Amelie facendo un faccia buffa.

‘La prossima volta tieni la bocca chiusa Am’ esclamò Ashton girandosi e potei immaginare che tirò alla mia amica un’occhiataccia perchè quest’ultima rise per poi scombinargli i capelli.

‘Ed è carino almeno?’ mi chiese Jennifer maliziosa, risi e sobbalzai quando una mano si poggiò sul mio fianco.

‘Con chi stai parlando?’ mi chiese Stephan, mi girai e lo vidi che si era abbassato all’altezza del mio viso, tanto che le nostre guance si sfioravano e guardava curioso lo schermo. Tutti i ragazzi si erano zittiti improvvisamente e vidi Ashton e Calum drizzare la schiena.

‘Come tu non vuoi che io entri in camera tua, tu non devi entrare nella mia’ esclamai girandomi verso di lui trovandomelo così a pochi centimetri di distanza, lui sorrise per poi sedersi affianco a me sul letto.

‘Questa è casa mia e decido io se entrare o meno’ esclamò duro, strabuzzai gli occhi e sentì nuovamente la rabbia ribollirmi in corpo tanto che quasi mi dimenticai dei miei amici che stavano assistendo alla scena, ma che soprattutto Ashton stava assistendo.

‘Vattene via da qui Stephan o..’ non finì la frase non sapendo che dire, ma un colpo di tosse mi fece riportare lo sguardo sul mio pc. Vidi Ashton che stringeva i pugni e Calum che gli toccava un spalla cercando di tenerlo tranquillo.

‘Oh ma questi sono gli amici di cui parlavi prima a cena? Fammi vedere!’ esclamò girando il computer verso di sè, ma glielo negai tenendomelo saldo sulle gambe.

‘Mi vuoi lasciare stare?’ lui mi guardò avvicinando il suo viso al mio, portando le sue labbra vicino al mio orecchio. Ashton si alzò di scatto, ma Calum lo ritirò giù subito.

‘Sappi che questa è casa mia e non ti consiglio di dormire da sola. Ci vediamo dopo piccola’ storsi il naso a quel soprannome, solo una persona poteva chiamarmi in quel modo e di certo non era lui. Mi lasciò un bacio languido sulla guancia per poi alzarsi e uscire velocemente dalla camera.

‘ Chi cazzo era quello?!’ urlò Ashton, lo guardai e mi maledissi per non aver chiuso la porta a chiave dietro di me.

‘Stephan, il mio lontano cugino’ 

‘Bhè a me sembra tutto tranne che un cugino’ disse Luke serio beccandosi le occhiatacce da parte di tutti, sospirai.

‘Ragazzi devo dirvi una cosa. Mio zio viaggia molto e quindi ha molti biglietti gratis da poter utilizzare, i miei zii vi hanno invitato a venire a stare qui perchè vorrebbero fare la vostra conoscenza. Il volo lo avreste lunedì alle otto di mattina.. che ne dite?’ spiegai il tutto velocemente, loro rimasero per un momento zitti a guardarmi per poi iniziare a urlare dei ‘certo, ovvio, non vedo l’ora’.

Salutai i ragazzi e poi scesi velocemente giù in salotto per paura di incontrare ancora Stephan per il tragitto. Trovai i miei zii l’uno vicino all’altro che mangiavano un po’ di popcorn mentre erano concentrati a vedere il film alla televisione, notai Jace sul secondo divano e mi andai a sedere vicino a lui non prima di aver sorriso ai miei zii. Lui mi accolse e mi tirò con lui facendomi stendere al suo fianco. Amavo il rapporto che avevamo restaurato io e Jace, per di più in così poco tempo.

‘Allora Di che hanno detto i tuoi amici?’ mi chiese lo zio.

‘Hanno accettato volentieri e non vedono l’ora di conoscervi’ lo vidi sorridere e annuire per poi tornare a guardare il film, mi voltai verso Jace che mi guardava.

‘Domani sarà una giornata impegnativa, dovremo andar a far visita agli altri parenti e la sera dovremo preparare tutte le camere per i ragazzi’ spiegò Jace accarezzandomi i capelli, annuì.

 

Non riuscivo a dormire, non so perchè ma quello che mi aveva detto Stephan mi ritornava ancora in mente così mi alzai e silenziosamente andai nella camera dove dormiva Jace. Era molto più grossa della mia e notai che vi erano un letto matrimoniale e due lettini. Vidi mio fratello steso al centro del letto con solo la luce del cellulare ad illuminargli il volto, a mio parer bellissimo. Non appena mi notò mi sorrise facendomi segno di andargli accanto e così feci.

‘Non riesci a dormire?’ mi chiese bloccando il cellulare, mi accucciai sul suo petto e decisi di raccontargli di quello che era successo con Stephan.

‘Quel bastardo..’ sussurrò stringendomi a sè, gli accarezzai il ventre piatto ora nudo cercando di alleviargli il nervosismo.

‘Jace mi spieghi che tipo di grado di parentela abbiamo con lui, perchè abita qui e soprattutto perchè tra te e lui c’è così tanta.. tensione’ lo vidi irrigidirsi per poi alzarsi, facendo alzare anche me poggiando la schiena contro il muro. Io stavo lì, ferma in attesa di sentire le sue spiegazioni.

‘La nostra bisnonna e il suo bisnonno erano fratelli e lui abita qui perchè l’hanno cacciato di casa i suoi genitori tanti anni fa e lo zio Mark e la zia Mary hanno deciso di accoglierlo in casa loro. Bhè ecco, lui.. quando me ne sono andato da qui per venire a cercarti, lui era in brutti giri, troppo brutti.’ lo guardai, ma volevo sapere di più.

‘Che tipo di giri?’ chiesi, lo vidi sospirare e passarsi una mano sul viso stanco.

‘Droga’ rimasi lì, ferma senza muovere un muscolo.

‘E.. e lo fa ancora? Si fa ancora?’ chiesi titubante, deglutendo rumorosamente.

‘Penso di si, non è un cattivo ragazzo solo che quando è a corto diventa un’altra persona. E’ per questo che oggi in aereoporto ti sembrava così tranquillo, aveva sicuramente appena sniffato mentre subito dopo che siamo arrivati a casa ha reagito in quel modo e anche prima è perchè lo sniffare a lui non basta più.’

‘Si-si buca?’ annuì e trattenni il respiro.

‘Non voglio che tu stia da sola con lui Di, non sa controllarsi quando è in astinenza.’  mi pregò con lo sguardo prendendomi una mano, lo guardai e annuì con difficoltà. Non potevo credere a quello che avevo appena sentito, non potevo credere che Stephan si drogasse, per di più si bucasse. 

 

 

 

 

 

 

 

EHI (:

Ciao ragazze, come state? (:

Allora che ne pensate di questo capitolo?

Che ve ne pare di Stephan?

Questa storia non avrà nulla a che fare con la droga, che sia chiaro ma volevo precisare la storia di questo ragazzo..

31 recensioniiiii diooo vi amoooooo

grazie mille veramente, io vi adoro giuro !

Spero di ricevere altre recensioni da parte vostra dicendomi che ne pensate <3

se volete contattarmi su twitter io sono: @badguardians se poi volete facebook basta scrivermi per messaggio qui (: mi farebbe molto piacere parlare con voi :3

GRAZIE MILLE ANCORA!

baci, Sof (:

  
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