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Autore: Bei e Feng    17/08/2014    2 recensioni
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- Allora bambini, siamo tutti pronti? - chiese Mamma Luss, la camicia a fiori, entusiasta, le dita avvinghiate al volante della sua multipla variopinta.
- Sì. - la risposta pigra dei restanti Varia, seduti nella vettura.
- Allora accendiamo il navigatore e partiamo! - esclamò il Varia, mettendo in moto la macchina. - Ho affittato la casetta in cui andavo in vacanza da piccolo... Sono sicuro che vi piacerà! E non vi preoccupate: in venti minuti saremo già arrivati a destinazione. -
[...]
Buona lettura! :)
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belphegor, Fran, Lussuria, Mammon, Superbi Squalo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vacanze Mafiose'
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Continuano le disavventure dei Varia, tra vecchiette giovani dentro, vicini pazzi e animatori esaltati! XD
Buon divertimento!

(X Kyoite: vogliamo ringraziarti immensamente per la recensione che ci hai inviato. Come sempre, siamo felicissime di averti fatto divertire anche stavolta e di aver sentito il tuo parere, che ci è sempre molto caro :D.
Per motivi di tempo legati alla nostra partenza non abbiamo avuto tempo di risponderti in modo adeguato, e siamo state costrette a rispondere qui. Ci dispiace tantissimo. Perdonaci!)

Prossimo aggiornamento: 30 agosto!
P.S. Per motivi vacanzieri le risposte a eventuali recensioni arriveranno con un ritardo enormemente superiore ai tre giorni.


- Ehi, amico, vuoi comprare ciondolo? – domandò una voce cantilenante e con accento chiaramente straniero.
Fran, sdraiato su un lettino da spiaggia da meno di dieci minuti, aprì gli occhi e guardò il suo interlocutore con inespressività. Poi si mise a sedere, fissando la mercanzia che il venditore gli proponeva.
- Ma sì, anche tre! - rispose, atono, prima che Mammon gli saltasse in testa, prendendo la parola, agitata, muovendo le braccia in modo frenetico:
- Via! Via! Non ci serve niente, abbiamo già tutto quello che ci occorre. –
Gli altri cinque, anche loro occupati a non far nulla fino a quel momento, si voltarono nella loro direzione, attratti dal tono preoccupato della voce della loro avida illusionista.
- Ehi, capitano! – disse Bel, sghignazzando e chiamando Squalo, seduto su una sdraia accanto al lettino del principe. – C’è un tuo collega! –
- Sta’zitto, dentiera ambulante! – borbottò Squalo, colpendolo sulla testa. Ricordava infatti fin troppo bene l'esperienza di venditore ambulante dell'anno precedente, e anche il colpevole.
- Vuoi collane, braccialetti, cavigliere, orologio-sveglia? – chiese l’uomo a Mammon, che scuoteva il capo senza neanche starlo a sentire, e continuava a fare cenni con le braccia nel tentativo di convincere l'altro ad andarsene.
- Vedi se serve qualcosa a questi qui davanti. – suggerì Fran all'uomo, annoiato, indicando un ombrellone due file più avanti del loro, occupato dalla carovana dei signori Mattinieri, ovviamente.
- Va bene. Ciao, amico! – il marocchino salutò e se ne andò.
Non appena se ne fu andato, Mammon cominciò a fare una lunga ramanzina a Fran, minacciandolo di ridurgli lo stipendio, di per sé già esiguo, essendo il ragazzo il membro più giovane del gruppo.
Fran stava giusto chiedendosi come potersi liberare della petulante illusionista del gruppo, quando qualcuno arrivò, neanche a farlo apposta, in suo soccorso...
- Salve! Come va oggi? - domandò Ann, apparendo improvvisamente di fronte all'ombrellone dei nostri sette vacanzieri.
- Indovina un po'? - rispose Mammon, digrignando i denti e distogliendo la sua attenzione da Fran per concentrarsi sulla nuova arrivata.
- È stata di un tempismo perfetto, signorina. - sorrise Fran.
- Grazie! - cinguettò l'animatrice, sorridendo. - Sono venuta a ricordarvi della vostra promessa per quanto riguarda i balli di gruppo di oggi pomeriggio. -
- Il principe non ha fatto alcuna promessa! - s'indispettì Belphegor, alzandosi in piedi e fronteggiando la ragazza con aria minacciosa. - Chi ha osato fare promesse a nome suo? -
- Oh, è vero! - annuì Ann. - Lei non c'era ieri... - fece una breve pausa. - Allora lei è esentato, e anche la bambina. - poi si voltò verso gli altri Varia. - Ma voi no! -
Imprecazioni sommesse serpeggiarono tra Squalo, Levi e Fran, mentre Xanxus non commentò e Luss li rimproverò, prima di rivolgersi all'animatrice:
- E a che ora sarebbero questi balli di gruppo? -
- Alle cinque. - rispose lei, sfogliando il programma della giornata.
- Bene! - esultò Lussuria, battendo le mani. - Così i miei bambini ed io avremo tutto il tempo per partecipare anche alle altre attività! -
Ann lo guardò, attonita, mentre gli altri avrebbero voluto spaccargli la faccia.
- Avete davvero intenzione di partecipare a tutte le attività di questa giornata? - chiese, incredula, senza attendere una risposta. - Ma è meraviglioso! Venite con me, presto! Il torneo di corsa sui materassini sta per cominciare! -
- Corsa sui cosa? - ripeté Levi, scosso, mentre la ragazza afferrava lui e Squalo per mano e li portava con sé, seguita subito dopo da Luss, che spingeva con entusiasmo la poltrona di un indifferente Xanxus e che trascinava per un braccio uno sdegnato Fran.
Mammon e Belphegor guardarono per un breve attimo i loro compagni allontanarsi, poi il secondo si rivolse alla sua compagna di guai:
- Che dici, andiamo a vederli? -
Mammon si strinse nelle spalle con falsa indifferenza:
- Perché no? -

- Bene, ragazzi! - esclamò Ann, rivolta alla piccola folla di bambini, ragazzi, la famiglia Mattinieri al completo e cinque Varia che era riuscita a radunare sulla spiaggia. - Sono felice che abbiate deciso di partecipare a questa entusiasmante gara di corsa sui materassini! Grazie! -
Dalla folla salirono degli 'EEEHHH!!!' entusiasti.
- Grazie! Grazie! - sorrise la ragazza. - Ma ora cominciamo a spiegare le regole del gioco. - fece una breve pausa, indicando ai presenti la doppia fila di sei materassini posizionati in acqua uno di seguito all'altro e a distanza regolare, al termine dei quali c'era una ciambella di salvataggio. - Vi sfiderete a due a due in una corsa sui materassini. Il primo dei due che raggiunge l'ultimo materassino deve lanciarsi all'interno della ciambella, e così potrà passare al turno successivo. Se cadete dai materassini siete eliminati automaticamente, e il vostro sfidante non è tenuto a concludere la gara con voi per essere dichiarato vincitore e passare al turno successivo. - spiegò Ann, sorridente. - Se non ci sono domande, cominciamo a stabilire le prime coppie che si sfideranno! - e cominciò così a dividere il gruppo in coppie.
- Siete tutti pronti? - domandò Ann, emozionata, non appena ebbe finito di decidere le coppie. - La coppia A si prepari! Pronti... partenza... VIA!!! -
Un paio di ragazzini (uno era Carlolfo) cominciarono a correre. Il primo inciampò al quarto materassino, e l'altro (il Mattinieri) fu immediatamente proclamato vincitore e invitato ad accomodarsi alla destra dell'animatrice.
Il gioco andò avanti, e venne il turono della coppia E...
- La coppia E si prepari! - esclamò l'animatrice, mentre Squalo e Levi prendevano posto davanti ai rispettivi materassini. - Pronti... -
- Fai del tuo meglio, Squ! - strillò Luss allo spadaccino.
- Boss! Vincerò per lei! - urlò il Guardiano del Fulmine, orgoglioso. Xanxus rispose scuotendo la testa, come se gli avesse rivolto la parola un matto.
- Partenza... - continuò Ann.
- Speriamo succeda qualcosa di ridicolo. - disse Mammon, seduta su una sdraia nella prima fila di ombrelloni davanti al luogo della gara.
Belphegor, che stava mangiando un gelato su un lettino accanto a lei, annuì.
- Sono proprio curioso di vedere cosa succederà. - rispose.  Ushishishishishi!!! -
- VIA!!! - esclamò l'animatrice, mentre Levi e Squalo cominciavano a correre a perdifiato e in modo sgraziato sugli instabili materassini. Fu una gara difficile, dato che nessuno dei due voleva perdere e aveva degli ottimi motivi per vincere. Il primo concorrente gareggiava per avere un briciolo di attenzione da parte del suo boss, e l'altro per non insozzare il suo onore a causa di una sconfitta con un idiota armato di parafulmini.
Spinti dai loro buoni motivi, i due correvano senza lasciarsi superare di un millimetro e senza perdere l'equilibrio. Quando raggiunsero la ciambella di salvataggio saltarono insieme di testa, incuranti della reale possibilità di darsi una zuccata a vicenda. Le loro braccia riuscirono ad entrare nel cerchio della ciambella, ma le loro teste sbatterono l'una contro l'altra, senza riuscire ad entrare. A questo punto i due cominciarono a calciarsi sott'acqua, nel tentativo di  convincere l'avversario a togliere le braccia dall'interno del salvagente.
Dato l'esito incerto della gara, Ann li invitò a fermarsi e si tuffò in acqua per verificare se uno dei due avesse vinto anche solo di pochi centimetri o se avessero pareggiato, il che avrebbe comportato l'annullamento del duello e la necessità di ripeterlo in un secondo momento. L'animatrice constatò che la vittoria spettava a Squalo, in quanto il braccio sinistro dello spadaccino, a causa della spada, era più lungo di quello di Levi di almeno novanta centimetri.
Levi montò su tutte le furie.
- DOVEVO VINCERE PER IL BOSS!!! - strillò, infilando a forza la testa di Squalo nel salvagente e tenendola sotto per affogarlo.
- LEVI-CHAN!!! - sbraitò Lussuria, allarmato. - LASCIA SUBITO STARE SQU-CHAN!!! - poi si voltò verso Xanxus, che si stava sporgendo dalla poltrona per vedere meglio la scena. - XANXINO!!! NON GUARDARE LEVI-CHAN, È UN PESSIMO ESEMPIO DA IMITARE! -
- Suvvia! - rise Ann, che evidentemente non si rendeva neanche conto della situazione. - È soltanto un gioco! Signor Levi, basta! Se vuole fare una gara di apnea ci potremo pensare dopo! Ora faccia giocare la coppia F! -
Nel sentir pronunciare il nome della coppia del suo Boss, Levi lasciò immediatamente andare Squalo, che sollevò il capo con la bocca spalancata e gli occhi strabuzzati, cercando di inspirare quanta più aria poteva. Il Guardiano del Fulmine, intanto, tornò da Xanxus, e si inginocchiò ai suoi piedi, con aria di pentimento.
- Mi perdoni, Boss! - supplicò l'uomo, il volto schiacciato nella sabbia. - Non era mia intenzione farle perdere tempo! -
Il capo lo guardò. I suoi occhi infuocati erano pieni di disprezzo.
- Sei un'inutile feccia! - disse, irritato. - Non lo sai che una persona è veramente affogata quando smette di agitarsi? -
- Lo so, Boss, ma io volevo chiederle perdono... - cercò di spiegarsi Levi, alzando il capo.
- Quella feccia non aveva smesso di agitarsi. - continuò l'altro.
- È vero, Boss, però... -
- Adesso ti faccio vedere io com'è un cadavere. - disse l'altro, con voce bassa e calma, estraendo una delle sue pistole e puntandola sulla fronte di Levi.
- BRAVO BOSS!!! VAI COSÌ! - lo incoraggiò Belphegor, saltando in piedi sul lettino dov'era rimasto sdraiato ad assistere alla scena e battendo le mani, incurante del suo regale gelato, finito nella sabbia non appena era scattato in piedi.
- QUESTO VIDEO CI FARÀ GUADAGNARE UN SACCO SE IL BOSS AMMAZZA QUEL CRETINO!!! - strillò Mammon, saltando freneticamente sulla sdraia, senza riuscire a contenere la sua emozione. - SOLDI A PALATEEE!!! -
- XANXINOOO!!! - strillò Luss, spiritato e bianco come un cencio. - FERMOOO!!! -
- Signor Xanxus, è una bella idea quella di giocare con le pistole ad acqua, ma forse potremo pensarci dopo. - intervenne Ann, nuovamente ignara di tutto. - Ora deve giocare con noi! -
Xanxus abbassò la pistola e la rimise nella fondina, suscitando lo scontento di Bel e Mammon. Poi posò il suo sguardo sull'animatrice. Le fece cenno di avvicinarsi e le sussurrò qualcosa all'orecchio.
- Oh... Ha ragione! - esclamò a voce bassa, annuendo. - Faremo come ha detto lei... - poi si rivolse agli altri. - Il signor Xanxus mi ha fatto notare che la gara tra lui e il signor Umbaso, suo sfidante, non sarebbe equa, data la loro enorme differenza di età, quindi propone di correre seduto sulla sua poltrona, trasportato da un altro concorrente, al fine di creare una sorta di parità tra lui e il signor Umbaso. E ha chiesto che sia il signor Squalo a portarlo. -
- E ti pareva! - borbottò il diretto interessato, che si era appena ripreso del tutto dal tentato omicidio di Levi.
- Forza, feccia! Non facciamo aspettare il vecchio! - lo esortò il boss, con un ghigno in volto.

Il gioco andò avanti. Il povero Squalo ne uscì praticamente morto, ma per sua fortuna perse la gara con Umbaso, risultando così eliminato ed esonerato dal ripetere la prova con Xanxus sulle spalle. Il vincitore della gara risultò Luss, che ricevette in premio una bibita offerta dal famoso bar lì vicino.
Poi venne il turno della seconda competizione...
- Una gara di velocità! - annunciò Ann, mescolando un mazzo di carte in riva al mare, circondata dai partecipanti, tra cui, ovviamente, i cinque Varia sopracitati. - Distribuirò ad ognuno di voi una carta, che dovrete guardare senza però mostrarla agli altri. - e cominciò a distribuire le carte. - Non appena vi darò il via, dovrete cercare all'interno dei vostri compagni di gioco qualcuno che abbia una carta identica alla vostra, ovvero dello stesso numero e dello stesso seme, poi correre da me. La coppia che mi raggiungerà per prima avrà vinto. Siete pronti per cominciare? -
- SÌÌÌ!!! - strillò la folla, esclusi i nostri assassini di fiducia (fatta eccezione per Luss, s'intende).
- Che il gioco abbia inizio! - esclamò l'animatrice, dando il via alla gara con un fischietto e cominciando a correre lontano dai giocatori, mentre questi cominciavano a chiedere a destra e a manca chi avesse un due di quadri, un nove di picche, una donna di fiori o un asse di cuori e così via.
Poi, freneticamente, le coppie formatesi cominciarono a fare a gara per arrivare per primi da Ann, che si era notevolmente allontanata da loro, e che continuava a cercare di non farsi raggiungere.
Malauguratamente, l'animatrice correva guardando i suoi inseguitori, per cui investì l'ombrellone di Mammon e Bel, facendo cadere la prima dalla sdraia e atterrando addosso al principe.
- Ehi, ma sei forse impazzita? - strillò Mammon, furibonda, rimettendosi in piedi e recuperando la sua preziosa telecamera dalla sabbia, accarezzandola e stringendola poi a sé, protettiva. - Che diavolo ti salta in mente??? -
- Ti pare questo il modo di saltare addosso ad un principe, stupida popolana? - sbraitò Bel, indignato, levandosi la ragazza di dosso.
- Mi dispiace. - si scusò l'animatrice, imbarazzata dalla caduta. - Prometto che non accadrà più! -
Le ultime parole famose, perché proprio in quel momento gli inseguitori della ragazza (be', più che inseguitori sembravano una mandria di bufali inferociti) si fiondarono verso l'ombrellone dei due Varia e addosso ad Ann, che cadde stavolta addosso a Mammon.
- Se adesso non fate un gioco più calmo, giuro che ti rompo entrambe le gambe! - digrignò i denti l'illusionista, sotto il peso di Ann e di Fran, ritrovatosi addosso all'animatrice durante l'impatto dell'orda di giocatori.
- Oh, Ma-chan! Non si parla in questo modo! - la rimproverò l'animatrice. - Comunque il gioco è finito! Fran mi ha raggiunto per primo, ed è lui il vincitore! - afferrò il braccio del bambino e lo sollevò, come se il francese avesse vinto un torneo di pugilato.
- Non fare Lussuria, cretina!!! - strillò Mammon, divincolandosi nel tentativo di liberarsi.
- Per questa mattina i giochi sono finiti! - la ignorò Ann, sorridendo. - Spero vi siate divertiti e vi do appuntamento a questo pomeriggio alle quattro! Buon pranzo! -

- È una vera fortuna che quella matta ci abbia concesso cinque ore libere! - cinguettò (?) Levi, soddisfatto.
- Fortuna? È il minimo che quella potesse fare! - ribatté Mammon, digrignando i denti. - Mi ha fatto cadere a terra e mi è venuta addosso e non ha voluto neanche rimborsarmi! E poi date a me della tirchia! -
- Però questa volta l'ombrellaio ha ragione, - assentì Bel, sdraiato sul divano. - Quella pazza scatenata non ci disturberà fino alle cinque. -
- Ehi! - s'incupì Levi. - A chi hai dato dell'ombrellaio? -
Bel lo guardò. perplesso, poi sorrise.
- Scusami, Mary Poppins; non intendevo offenderti! -
Infuriato, il Guardiano del Fulmine alzò un braccio e menò un cazzotto in testa al principe. Proprio mentre questi stava perrispondere, la voce di Luss lo fermò.
- Bambini, voi fate i bravi - disse il Guardiano del Sole, in una tuta da ginnastica attillata color giallo fluo, scarpe da ginnastica rosse e borsone in spalla. - La mamma va a fare un po'di sana ginnastica. - appoggiò una mano sulla maniglia della porta, che si staccò e cadde a terra.
Sorpreso, l'uomo si chinò a terra per raccogliere la maniglia e cercare di rimetterla al suo posto, non senza fatica, ma con successo.
- Mi raccomando - concluse allora, rivolto nuovamente ai suoi pargoli, che lo stavano ascoltando con lo stesso interesse con cui avrebbero ascoltato la predica di un insegnante. - Alle cinque vi voglio vedere all'attività dell'animazione. -
Non ottenne alcuna risposta, ma non se ne curò, dato che spesso i suoi compagni non si degnavano di farlo, e così li salutò ed uscì.

Alle cinque in punto, come promesso, Xanxus, Levi, Squalo, Bel, Mammon e Fran si presentarono davanti ad un'Ann Connù entusiasta di vederli.
- Salve, ragazzi! Siete pronti per i balli di gruppo? - domandò loro, sorridendo e improvvisando un paio di movimenti di anche.
- Di che balli si tratta? - domandò Fran, con voce da condannato.
- Oh, be'... non lo so! - rispose lei, tranquilla.
- Come non lo sai??? - incalzò Squalo, irritato da quel sorriso innocente e stupido, simile a quello di un certo Takeshi di sua conoscenza.
- È proprio così - spiegò Ann. - Sarà Mareo il vostro istruttore di danza. -
- 'Ma' chi? - domandò Levi, perplesso.
- Mareo, il mio collega! - rise l'animatrice. - Ma non vi preoccupate: parteciperò anche io. Vedrete: ci divertiremo da matti!!! -
- Sono completamente d'accordo, signorina! - assentì Lussuria, nella sua mise precedente, apparendo improvvisamente alle spalle dei suoi compagni.
- Salve! - salutò la ragazza, rivolgendosi poi agli altri Varia. - Voi non avete idea di quanto sia incredibile il vostro collega, ragazzi: è un ballerino eccezionale! -
- Oh, signorina! - arrossì Luss. - Lei è troppo gentile! Non batterò mai Mareo: lui sì che è perfetto! - poi aggiunse, con aria sognante. - E che muscoli...! -
Improvvisamente un fischietto più penetrante della voce di Squalo attirò l'attenzione del piccolo gruppo, costringendolo a voltarsi alla loro destra, dove, sullo stesso palco utilizzanto un paio di giorni prima per l'esibizione di cosplay, stava in piedi un bel ragazzo moro con la stessa maglietta indossata dagli animatori.
- ECCOLOOO!!! - strillò Lussuria, con aria da fangirl impazzita, sotto lo sguardo disgustato dei suoi compagni e quello divertito di Ann. - MAREOOO!!! <3 -
- È l'ora della nostra lezione quotidiana di danza! Coraggio, venite! - disse il ragazzo sul palco, facendo cenno a destra e a manca di avvicinarsi. - Oggi ho qualcosa di veramente speciale per voi! -
In breve tempo una piccola folla di quindici persone si radunò di fronte al palco.
- Che cosa hai intenzione di farci fare oggi, Mareo? - domandò Ann al ragazzo.
- Ho intenzione di insegnarvi i fondamenti della danza moderna, della danza classica, della braekdance, del tango, della danza del ventre e della zumba! - rispose Mareo.
- Forte! Un lavorone vero e proprio! - esclamò la ragazza, sprizzante di energia. - Cominciamooo!!! -
- Apprezzo il tuo entusiasmo, Ann! Cominciamo con la danza classica! - rise il ragazzo, accendendo uno stereo, che cominciò a riprodurre una musica di Tchaikovskij al massimo volume, e con il cui accompagnamento il ragazzo insegnò alla piccola folla alcuni dei passi principali. Poi fu la volta della danza moderna, della breakdance, del tango, della danza del ventre e poi della zumba, in cui Levi dette il peggio di sé.
Inutile dire che Mammon, con la sua inseparabile videocamera, era diventata paonazza dalle risate, guardando i suoi compagni che esibivano le loro doti di ballerini.
L'inferno si concluse per i nostri ballerini improvvisati solo un paio di ore dopo, quando Mareo decise che la lezione era terminata. Ma nonostante ciò, l'istruttore li supplicò e strappò loro la promessa di tornare anche il giorno seguente, 'per migliorare le loro potenziali doti di ballerini', come aveva detto lui.
Poi, finalmente, i nostri assassini di fiducia tornarono nella loro catapecchia, per prepararsi all'appuntamento di danza che avrebbero avuto di lì a due ore, con le loro simpatiche vecchiette.

Ore 21:00 precise.
I sette Varia si presentarono di fronte alla porta della casa della signora Ciechi (che ci crediate o no) in giacca e cravatta, e suonarono il campanello.
- Arrivooo!!! - rispose una voce gracchiante ma entusiasta dall'interno, avvicinandosi alla porta.
Un attimo dopo e la porta si aprì.
- Salve!!! - strillò un essere in pantofole blu e vestaglia gialla, con faccia verde, cetrioli al posto degli occhi e le labbra rosso sangue, mostrando dei denti impeccabili, tipici delle dentiere.
Lussuria, Bel, Squalo e Fran (ma soprattutto Levi) cacciarono un urlo, spaventati, mentre Xanxus non reagì.
- Idioti, è una delle vecchie! - li rimproverò Mammon, con tono saccente.
- Scusatemi, ragazzi! - rise il mostro, levandosi i cetrioli dagli occhi e rivelando la signora Quirella. - Non avevo intenzione di spaventarvi! Entrate pure, le altre si stanno preparando. -
E invitò i Varia ad entrare nel salotto in cui avevano preso il tè il giorno prima, e che ora era deserto. Ma dal piano superiore provenivano numerosi passi, borbottii e altri rumori.
- Le altre sono di sopra a prepararsi. - spiegò Quirella. - Ci dispiace di non essere ancora pronte: saremo qui in salotto tra un paio di minuti! - e fece per uscire. Poi si fermò e si voltò, sorridente. - Comunque, ragazzi, quei vostri vestiti sono un po'antiquati, ma non vi preoccupate: non vi farà caso nessuno. -
E così uscì.
- Bei complimenti, la vecchia, eh? - commentò Fran.
- Fra-chan, non bisogna criticare le signore anziane: loro hanno molta esperienza, e sanno perfettamente come va il mondo. - lo rimproverò Lussuria. - Se la signora Quirella dice che i nostri vestiti sono antiquati, evidentemente è vero. -
- Sono proprio curioso di vedere come si conceranno le nostre vecchie 'moderne'. - disse Bel, irritato dal commento della signora Fermi.

- Andiamo, ragazzi! La pista ci aspetta!!! - esclamò la signora Ciechi, apparendo nel salotto una ventina di minuti dopo.
I sette ospiti si voltarono nella sua direzione, e gelarono.
Pamilla era vestita con un elegante abito viola, con la testa infilata nella manica sinistra, il braccio destro nel posto riservato alla testa e il sinistro nella manica destra. Portava due scarpe sinistre, una bianca e una nera. Il trucco sul suo volto era bizzarro quanto i vestiti: aveva un fondotinta di un colore tra il rosso e il pesca, il mascara messo sulle labbra al posto del rossetto e lo smalto per labbra sulle ciglia. Il correttore era diventato un ombretto color carne e in alcuni angoli del volto della signora c'era dell'ombretto color perla velato.
- Cosa ne pensate della mia mise? - domandò agli altri, orgogliosa di sé.
- Lei... è molto elegante, signora... - rispose Luss, esitante, annuendo con un sorriso tirato.
- Lei dice? - disse Pamilla, perplessa. - Ad essere sincera, questo mascara mi sembra un po'pesante, e lo smalto per labbra ha un odore molto particolare. Inoltre le scarpe mi sembrano un tantino strette. Non vi sembra? -
- È proprio per questo che non ho voluto che fossi tu a truccarmi, Pamilla! - disse la signora di Contrario, con la sua voce aspra, apparendo alle sue spalle senza un filo di trucco in faccia, con un vestito più simile ad una vestaglia e delle pantofole ai piedi.
- Ma Ofanna cara, tu non ti sei abbellita per niente! - osservò la signora Ciechi.
- Infatti! Io non ne ho bisogno! - borbottò Ofanna, grugnendo.
- Oh, Cielo! Sei sempre la solita! - sospirò la Parlapoco, con indosso un abito stile Ottocento con tanto di corpetto che le costringeva il busto in una 'S' esasperata, ombrellino parasole e cappello a falda larga con piume, sormontato da un inquietante testa di corvo impagliata. - Cosa ne dite, invece, del mio abito? -
I Varia annuirono freneticamente, paralizzati, mentre la signora Urselia faceva un giro su se stessa per mostrare il vestito a trecentosessanta gradi.
- Sono felice. - disse, con il suo solito tono pomposo, estraendo da una pochette uno specchietto portatile e aprendolo per controllare che il suo trucco (ombretto verde smeraldo, rossetto porpora steso sulle labbra come una gheisha e tonnellate di mascara color prugna sulle ciglia) fosse apposto, per poi riporre nuovamente lo specchietto nella borsetta. - Sapete, mio marito è amico di un famoso stilista francese, e durante uno dei suoi convegni a Parigi... -
- Urselia, debbo ammettere che i tuoi gusti non sono mai cambiati da quando ti ho conosciuta sessant'anni fa, e sono sempre rimasti molto, molto esagerati. - commentò la signora Francilde, in un lungo abito nero dalla vita sottile e dalla gonna semplice e lunga fino ai piedi, con maniche ampie e polsini stretti, abbelliti da merletti bianchi, gli stessi del colletto.
- Io sono pronta! - disse con voce dolce e innocente la signora Cuochi, facendo capolino nella stanza. Era probabilmente l'unica delle sei ad avere un abito conforme ad una signora della sua età.
- Allora manca solo Quirella... - disse la signora Ciechi, prima di essere interrotta da un tonfo nella stanza accanto, da una serie di passi frettolosi e svelti e, infine dalla porta del salottino che si spalancò, mentre la signora Fermi faceva il suo ingresso nella stanza, spigliata come suo solito e in tenuta sportiva (maglia a maniche corte, pantaloni e scarpe da tennis, per intenderci).
- PARTIAMOOO!!! - strillò, piena di vita, precedendo tutti gli altri fuori dalla casa della signora Pamilla.
Poi si fermò improvvisamente.
- Cosa c'è, cara? - domandò la signora Ciechi, preoccupata.
- Pamilla cara! - esclamò Quirella. - Non abbiamo una macchina! -
- Oooh! Che peccato! - sospirò Bel, con falso dispiacere, circondando con il braccio la spalla della signora Fermi. - Avrei proprio voluto prendere lezioni di danza da voi!... -
- Noi ce l'abbiamo una macchina! - intervenne Lussuria, al settimo cielo. - Se ci stringiamo un po'ci entriamo tutti! -
Le sei signore si guardarono sorridendo e abbracciandosi, entusiaste (la signora Quirella, in particolare, stritolò Belphegor e lo baciò come solo le nostre anziane sanno fare con i loro nipoti), mentre gli altri sei Varia promisero alla mammina, attraverso delle occhiatacce omicide, una bella punizione una volta tornati a casa. Quella vera, s'intende.

Con due minuti di macchina (ricordiamo che l'auto di Luss, omologata per sei persone, ne ospitava tredici) i nostri ballerini arrivarono ad un locale consigliato da Emmice, sulla cui veranda un nutrito gruppo di coetanei delle nuove amiche dei Varia stava ballando il liscio con un entusiasmo d'altri tempi.
- Coraggio! - esclamò Quirella, impaziente, afferrando Belphegor per una manica della giacca e trascinandolo in pista. - Andiamo, signor Bel! Sono proprio curiosa di vederla in pista! -
Mentre Squalo ridacchiava alla vista del suo compagno che si divincolava dalla stretta della signora Fermi, una mano si appoggiò sulla sua spalla, costringendolo a voltarsi.
- Giovanotta, - disse la signora Ciechi, la mano ancora appoggiata sulla spalla di Superbi. - Mi vuole concedere questo ballo? -
- A dire il vero... - cercò di giustificarsi lo spadaccino.
- Oh, ho capito! - annuì Pamilla, rivolgendosi a Xanxus. - Signor Xanxus, posso rubarle la signora per qualche momento? -
Con un sorriso malandrino, il boss annuì.
- Fantastico! Andiamo, cara! - esultò la signora Ciechi, trascinando Squalo con sé, mentre lo spadaccino si voltava verso il suo capo, fuminandolo con delle occhiatacce poco rassicuranti.
- Andiamo, ragazzo? - domandò Emmice, allegra, rivolta a Fran.
- Va bene. - rispose il ragazzino, stringendosi nelle spalle e seguendo la signora Cuochi in pista.
- E lei, signora, non balla? - chiese a Luss la signora Parlapoco.
- Ma certo, signora! - esclamò il Varia, prendendola sottobraccio e dirigendosi verso la pista con passo deciso.
- Io non ballo. - sentenziò Ofanna, rivolta a Xanxus, che la ignorò.
Francilde si voltò verso Levi con aria altezzosa.
- Deduco che, di conseguenza, io debba ballare con lei, signora. - disse.
Levi si strinse nelle spalle, imbarazzato da tanta sicurezza.
- Spero che lei sappia ballare, - proseguì lei, con lo stesso tono. - Perché io ero campionessa della mia scuola, all'epoca. -
Il Guardiano del Fulmine deglutì, terrorizzato anche dal fatto che lui non aveva la minima idea di come si ballava il liscio.

Due ore dopo, in camera, nella loro catapecchia, dopo aver riportato a casa le loro compagne...
- Be'... non è andata così male, - osservò Luss, lui stesso non troppo convinto delle sue parole, al pensiero di tutte quelle chiacchiere con cui l'aveva intontito la signora Parlapoco. - Vero...? -
- Parla per te! - borbottò Levi, che ricordava perfettamente il modo di ballare della signora Seri, più simile alla marcia di un battaglione che non ad un passo di danza.
- Per me non è andata così male... - disse Fran, sorridendo.
- Sfido! La tua era l'unica che non ballava in modo assurdo! Non ti ha chiesto di fare casquet, capriole, giravolte, e robe simili!!! - sbraitò Belphegor, al pensiero dell'esuberanza della signora Fermi.
- È stata una serata meravigliosa! - esclamò Mammon, accarezzando la sua videocamera.
- Sì... divertente... - borbottò Xanxus, che era stato tutto il tempo in silenzio accanto alla sua compagna a sorseggiare cocktail alcolici.
- Divertente un corno! - sibilò Squalo, che ancora sentiva il peso della signora Ciechi addosso.
- Almeno è finita. - sospirò Luss.
- Sì, lo è. - assentì Bel, sospirando.
- Che ne dite di andare al luna-park, domani? - propose Fran.
- Perché no? - risposero gli altri.
Ci fu un breve attimo di pausa, segnato solo dal frinire delle cicale e dal ronzio delle zanzare.
- Però, in fondo, - sorrise Levi, malinconico. - Si potrebbe rifare, no? -
E fu così che Levi firmò la propria condanna a morte.
  
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