Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Ossidiana_    17/08/2014    4 recensioni
Ma il problema era che Luce ormai aveva 15 anni e una bambina non lo era più. Il fisico stava cambiando, le curve stavano spuntando nei punti giusti, gli occhiali da vista ormai avevano lasciato liberi i suoi bei occhioni azzurri messi in risalto dalla matita e dal mascara, i vestiti, le gonne e gli skinny jeans avevano preso il posto dei jeans larghi e senza forma, Luce stava semplicemente crescendo, e quei quattro se ne stavano accorgendo, soprattutto Ashton Irwin, il più grande del gruppo.
Il problema era che il riccio era il suo vicino di casa, gli bastava aprire la finestra, salire sul ponticello di cemento che collegava le due casa e battere due colpi. Il problema era che Ashton Irwin era stato il compagno della sua prima vera sbronza, quello che ‘Dai Luce un altro bicchierino’ e che poi le aveva retto la testa quando aveva vomitato anche l’anima, il problema era che Ashton Irwin era stato il suo primo bacio perché ‘ehi bambolina oggi è il tuo quindicesimo compleanno e voglio che tu abbia un ricordo speciale di questo giorno’, il problema era che Ashton Irwin aveva visto crescere quella ragazza sotto i suoi occhi ed
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi getto esausta sul divano di casa Clifford, stare dietro a quei quattro e, soprattutto, riuscire a seguire contemporaneamente le mosse di Ashton, si è rivelato più difficile del previsto, ma alla fine i ragazzi sono andati più che bene e la cosa ripaga tutti i miei sforzi.
-Allora io proporrei una bella pizza di mezzanotte, voi che dite?-
-Non so Michael, mia zia non mi vede da sabato sera e domani abbiamo scuola, quindi io andrei- faccio per alzarmi ed Ashton mi imita, gli altri tre sogghignano.
-Ti accompagno io, non posso farti andare da sola-
-Ma puoi guidare con quella mano?-
-Certo, che sarà mai?- sospiro passandomi una mano tra i capelli ramati e azzurri ed arrendendomi, tanto lui mi accompagnerebbe lo stesso.
-Va bene, allora ci vediamo domani, ciao ragazzi…ah Michael domani per il compito di matematica facciamo come l’ultima volta vero?- il biondo sbianca e qualcosa mi dice che se lo è dimenticato.
-Compito? Domani abbiamo compito?-
-Sì, a prima ora- si lascia cadere all’indietro sul divano mormorando un ‘sta volta mia madre mi uccide’ prima che io e il batterista usciamo da quella stanza. La serata è leggermente fresca e il vento fa svolazzare i miei capelli, sospiro.
-Domani c’è il ballo di primavera ricordi?-
-Sì certo …ce la fai con la mano?-
-Sì sì tranquilla…stavo pensando che, beh dato che siamo candidati come re e reginetta potremmo andare insieme- lo guardo passarsi una mano tra i capelli e tamburellare le dita sul volante con quella libera, non l’ho mai visto così teso.
-Va bene, però mi prometti una cosa?-
-Certo-
-Ti lasci i capelli ricci? Ti prego così sembri un emo, hai dei capelli così belli al naturale, ci affonderei sempre le dita- sento le guance avvampare per la stupidaggine che ho appena detto, lui dal canto suo inizia a ridere di cuore.
-Se mi dici così allora lo farò sicuramente- scendiamo entrambi dalla macchina mentre io mi preparo per la discussione che sicuramente mi farà mia zia, lui rimane di fronte a me con le mani cacciate negli skinny jeans.
-Notte Ashton, ci vediamo domani-
-Come? Niente bacio della buonanotte?-
-Notte Ashton- lui sospira, si avvicina a me e posa delicatamente le labbra agli angoli della mia bocca.
-Buonanotte Luce- sospiro ed inizio a imprecare mentalmente su quanto questo ragazzo mi farà uscire pazza.
Quando apro la porta trovo mia zia sul divano intenta a mangiare un’enorme ciotola di gelato e a guardare l’ennesima stagione di Desperate Housewifes, mi scappa un risolino.
-Oh Luce, mi hai degnato della tua presenza-
-Sì lo so che manco da praticamente una giornata, ma ho una scusa più che logica-
-Sentiamo- punta i suoi occhi azzurri identici ai miei su di me, e mi stupisco come non abbia ancora trovato un fidanzato decente, è così bella.
-Ashton- sospira squadrandomi con lo sguardo e portando la sua attenzione di nuovo al telefilm.
-Immaginavo che c’entrasse lui…beh almeno ora vatti a fare una doccia che domani hai scuola- salto sul divano abbracciandola, lei ride di gusto.
-Andremo al ballo insieme domani, non è una cosa bellissima?-
-Affascinante tesoro, ma ora sto cercando di vedere se il commissario ha capito che Gabrielle e le altre hanno nascosto il corpo del suo patrigno- scuoto la testa salendo in camera mia e aprendo l’acqua della vasca. Scosto la tendina e noto la luce accesa in camera di Ash.
-Irwin a quest’ora dovresti essere già a letto-
-Sto componendo- scuoto la testa e lui per tutta risposta mi lancia una pallina di carta che mi arriva dritta in fronte, inizia a ridere.
-Aspetta che domani ti prenda e vedrai quello che ti faccio-
-Sto aspettando Luce- spalanca le braccia con fare da boss mafioso, io scuoto la testa prima di rientrare e calarmi nella vasca. Sento mia zia parlare al telefono, sicuramente un’altra discussione con quel cretino di John, dopo nove anni di fidanzamento ha scoperto che la tradiva con la sua sorellastra, sto coglione. Le sue urla arrivano fino a me, così decido di uscire e di raggiungerla.
-Zia tutto okay?- la trovo china con entrambe le braccia appoggiate sul tavolo della cucina.
-Cosa? Sì Luce, ma ora va’ a dormire che si è fatto tardi-
-Sicuro che non hai bisogno di niente?- alza i suoi occhioni azzurri ormai totalmente rossi, mi si chiude il cuore a vederla così.
-Tranquilla Luce, piuttosto pensa a te, domani c’è il ballo, non vorrai svenire tra le braccia del tuo caro batterista perché non hai dormito abbastanza vero?- rido passandomi una mano tra i capelli ramati e azzurri e faccio come dice.
La notte però non mi risulta facile come pensavo: mille pensieri mi passano per la testa, il pensiero di Ashton in particolare non fa che rimanere fisso, complice il fatto che stia suonando la batteria a quest’ora.
Sono le tre di notte quando decido di alzarmi e di ucciderlo. Prendo la sua felpa blu che mi ha dato sta mattina, la metto sopra il pigiama ed esco, ora quel ragazzo mi sentirà. Fortuna vuole che so esattamente dove sono le chiavi di riserva, così alzo il tappetino e il piccolo oggetto d’argento luccica sotto la luce della luna.
In casa tutti dormono, secondo me si sono comprati le cuffie o hanno fatto insonorizzare la stanza perché è impossibile dormire con un tale casino.
-Ashton, Ashton, ASHTON!- gli tiro uno schiaffo sulla spalla e lui sussulta spaventato posando una mano sul cuore, io incrocio le braccia sotto il seno. –Dico ti sembra l’ora di dare sfogo della tua bravura? Hai il polso lussato per giunta!-
-Lo so che è un po’ tardi ma mi sentivo ispirato…non tarparmi le ali!-
-Ti tarpo qualche altra cosa se non la finisci con tutto questo casino ci siamo capiti?- lui mi guarda con quei suoi grandi occhioni verdi e la voglia di abbracciarlo è tanta, sospiro.
-Va bene…aspetta un momento, ma tu come sei entrata in casa mia?-
-Dimentichi che so dove si trova la chiave di riserva…comunque buonanotte- faccio per andarmene ma lui mi blocca.
-Aspetta Luce- mi afferra per i fianchi e fa in modo che le nostre labbra combacino, io all’inizio oppongo resistenza ma poi cedo sotto quel bacio avvolgendo le braccia intorno al collo di Ashton. –Non ti avrei mai lasciato andare sta volta senza il bacio della buonanotte- sorrido prima di staccarmi per evitare che l’episodio si ripeta, lui rimane dubbioso.
-Non ci riprovare…niente più baci fin quando non sarà tutto sistemato-
-Devi riuscire a fermarmi bambolina- sospiro ormai rassegnata e me ne vado ricordandomi che ho soltanto poche ore di sonno. Appena arrivo in camera però mi arriva un suo messaggio.
Ash😍💕
Sappi che non potrai sfuggirmi per sempre😉
Ashton…
Davvero Luce, sei l’unica con cui voglio stare💞

Sospiro prima di spegnere l’iPhone, per oggi ne ho avuto abbastanza di Ashton, di baci, insomma ne ho avuto abbastanza di tutti.
 
Quando la mattina seguente suona la sveglia, io brontolo e ficco la testa sotto il cuscino, la mia voglia di alzarmi è pari a zero, colpa di Ashton.
-Ehi dormigliona muovi il culo o arriverai il ritardo- mugolo qualcosa di incomprensibile persino a me stessa e per tutta risposta mia zia mi versa l’acqua di un vaso in testa, rabbrividisco.
-Zia ma che ti è saltato in mente?!-
-Non ti volevi alzare…così impari a darti alla pazza gioia con quegli altri quatto pazzi, ora muoviti- scendo dal letto imprecando e indosso la divisa senza che manchi la mia lotta ormai quotidiana con la cravatta, dopo un anno ancora non ho imparato a fare il nodo. Mi passo un filo di matita e tanto, davvero tanto mascara e poi scendo giù, afferro un toast ed esco.
Suono il campanello di casa Irwin e subito dopo Anne Marie mi apre sorridente.
-Buongiorno Anne, Ashton?-
-Dorme ancora in camera sua, vedi un po’ se tu riesci a svegliarlo- si sposta per farmi entrare ed io vedo Lauren ed Harry fare colazioni tutti tranquilli.
-Buongiorno ragazzi-
-Luce!- Harry mi fa ciao con la manina ed io gli mando un bacio prima di salire dal batterista.
Ho sempre amato camera di Ashton: piena di poster di band, le nostre foto sparse per il muro, la batteria vicino alla finestra, migliaia di fogli accartocciati e il bloc notes sempre aperto. Lui, dal canto suo, dorme ancora beatamente nel letto, la faccia sul cuscino e l’aria di un tenero angioletto.
-Sveglia Irwin dobbiamo andare a scuola- inizio a saltare sul suo letto fin quando lui non si sveglia, mi afferra per una caviglia e mi attira accanto a sé.
-E se io ora non ti lasciassi più andare?- mi blocca avvolgendo le braccia intorno al mio busto io mi divincolo rialzandomi.
-Muoviti Ash o arriveremo tardi- scendo giù dove Anne sta preparando il pranzo per i suoi figli, io guardo la scena seduta accanto a Lauren.
-Hai mangiato tesoro?-
-Un toast- sorrido e lei mi guarda con un sopracciglio alzato prima di mettermi davanti un piatto di pancakes caldi, Ashton in quel momento ci degna della sua presenza.
-Buongiorno famiglia- si siede accanto a me passandosi le mani tra i ricci ribelli, sua madre lo guardo seccata.
-Ashton Fletcher Irwin, ti dai una sistemata o pensi di andare a scuola così?- guardandola con attenzione noto che ha un lembo della camicia dentro i pantaloni e l’altro no, la parte di sopra quasi totalmente sbottonata  la cravatta lasciata slacciate sulle spalle.
-Non ne ho la forza-
-Vieni qui barbone- tiro la camicia dai fianchi facendo uscire anche l’altro lembo, abbottono i bottoni e litigo anche con la sua cravatta prima di riuscire a sistemarla definitivamente. –Ecco fatto-
-Sei fortunato che questa ragazza stia ancora accanto a te e quegli altri tre pazzi, se non ci fosse probabilmente sareste tutti in carcere-
-Amo la fiducia che riponi in me ogni giorno ma’…comunque no ora andiamo, ci vediamo sta sera, ricorda di ritirarmi lo smoking, sta sera c’è il ballo, ciao famiglia- si alza prendendo la tracolla e le chiavi della macchina, io lascio un bacio sulla guancia di Harry che ride diventando tutto rosso prima di seguirlo.
-Fammi indovinare, hai fatto tardi ieri sera- se gli sguardi potessero uccidere io sarei già cenere.
-Luce vuoi litigare?-
-Okay okay scusa- lui sospira lasciandosi andare con la testa sul volante.
-No scusa tu…è che mi sono ricordato di non aver fatto i compiti di studi sociali e se porto un altro brutto voto mia madre mi uccide- poggio la mia mano sulla sua e gli sorrido.
-Li copierai da me tranquillo, a quanto pare sarà una giornata abbastanza frenetica per tutti- si lascia andare ad un rumoroso sospiro mentre io accendo la radio ed inizio a canticchiare. –And they say she’s in the class A-team, stuck in a daydream, being this way since 18 but lately- lui sorride prima di iniziare a cantare con me, col risultato che arriviamo a scuola quasi come se stessimo facendo un concerto.
-Vedo che siete entrambi felici sta mattina- getto le braccia al collo di Michael schioccandogli un bacio sulla guancia, lui sorride prima di scompigliarmi i capelli.
-Pronto per il compito Mike?-
-Assolutamente no-
-Perfetto, anche tu copierai da me, qualcun altro che non ha fatto i compiti?- Calum e Luke si guardano prima di alzare timidamente la mano, io mi sbatto la mano in fronte. –Okay datemi tutto quello che non avete fatto, ci penso io a sistemare le cose-
-Grazie Luce- Calum mi schiocca un bacio sulla guancia consegnandomi un quaderno di letteratura inglese, Ashton quello di studi sociali e Luke quello di spagnolo.
-Quando diventeremo famosi sarai la prima che ringrazieremo- Luke sfodera uno dei suoi soliti sorrisi e si becca scoppole dagli altri tre, io ficco tutto dentro la tracolla.
-Ehi non avete ancora finito di schiavizzare la mia migliore amica?- Aria, un metro e sessanta, capelli scuri e occhioni color smeraldo, arriva a grandi falcate verso di noi e quei quattro si mettono sull’attenti.
-Hanno avuto un concerto ieri, ed Ashton è col polso lussato- i ragazzi si limitano ad abbassare ritmicamente la testa, lei geme buttando gli occhi al cielo.
-Devi finirla di giustificarli sempre…comunque sta sera ci prepariamo insieme a casa tua?-
-Certo, Nick ti passa a prendere lì?-
-Di Nick ne parliamo quando sarei senza lo squadrone dei fantastici quattro, ciaooo-
-Ciao Aria…allora Mike andiamo a fare questo compito?- lui mi fa un lieve cenno di sì con la testa e, dopo aver salutato gli altri, ci dirigiamo verso l’aula di matematica.
-Hai presente quando uno dice che non sa un cazzo? Ecco, io so meno di quello!- si passa nervosamente le mani tra i capelli, quasi arriva a strapparseli, io lo blocco.
-Andra tutto bene Michael, appena finisco il mio vedo di fare qualcosa del tuo- mi rivolge un luminoso sorriso prima di abbracciarmi e schioccarmi un bacio sulla testa.
-Non so davvero dove sarei se tu non ci fossi, sei la mia ancora di salvezza- a quelle parole tutta la classe si gira guardandoci male, l’ho sempre detto che nessuno vede di buon occhio il fatto che io passi tanto tempo con loro, sospiro.
Quando il foglio con gli esercizi appare davanti ai nostri occhi vedo Michael sbiancare e mi scappa un risolino.
-Luce non so fare un cazzo-
-Pazienta altri cinque minuti- appena finisco, scambio rapidamente i fogli e faccio anche quello di Michael, lui mi guarda con gli occhi che brillano.
-Professoressa io e Luce abbiamo finito, possiamo uscire?- la Dirgass abbassa gli occhiali con le sue dita ossute e ci squadra dalla testa ai piedi, noi ci limitiamo a sorridere.
-Clifford mi stupisce la celerità con cui tu abbia portato a termine il tuo compito, devo sperare che lo spirito santo sia sceso su di te e ti abbia dato la sapienza?-
-Esattamente, arrivederci prof- Michael mi tira fuori con sé mentre iniziamo a ridere come due pazzi imitando la prof, quelli che passano ci guardano storto. –Dio la Dirgass si dovrebbe fare una scopata…a fine anno le regalo un abbonamento in un locale di spogliarellisti alla Magic Mike…andiamo un po’ sul prato?-
-Sì, così nel frattempo faccio i compiti degli altri tre- l’aria di oggi è particolarmente tiepida, il sole riscalda delicatamente mentre noi, all’ombra degli alberi parliamo, ed io in particolare, eseguo il tema di Calum.
-Quindi tu ed Ashton andrete al ballo insieme sta sera?-
-Sì, vedremo come andrà a finire- Michael rimane in silenzio a giocare con un fiore per un tempo che a me pare infinito, mi piace osservarlo mentre lo fa. –Ho paura Mike-
-Paura di cosa?-
-Paura che Ashton possa farmi del male di nuovo, ho paura che io non gli piaccia davvero, che creda soltanto di essere innamorato di me- Michael sospira sollevandosi e mettendomi il fiore di prima tra i capelli.
-Luce io ti assicuro che non ho mai visto Ashton così preso da una ragazza come con te ora, devi solo riuscire a scacciare le tue paure- in quel momento Aria piomba tra di noi, Michael sbuffa e si lascia cadere all’indietro.
-Allora, ti racconto cosa è successo tra me e Nick…hai presente Scarlett, l’ex di Ashton no?-
-Quell’adorabile ragazza- Michael ride per la mia affermazione, io lo incenerisco con lo sguardo.
-Ecco, allora io ho scoperto che lei e Nick si mandavano messaggi in continuazione, così ho preso e l’ho lasciato-
-Quale ragazza seria si manda messaggi con un ragazzo di tre anni più piccolo e contemporaneamente cerca di rimettersi col suo ex?-
-Di chi state parlando?- la voce calda di Calum arriva dritta dritta nelle nostre orecchie e lui, Luke ed Ashton prendono posto accanto a noi.
-Di Scarlett, a quanto pare ci ha provato con Nick- tutti gli occhi vengono portati sul batterista che ci guarda prima di alzare le mani in segno di difesa.
-Io non ho fatto niente ve lo giuro-
-E quando mai…comunque Calum questo è il tuo tema di letteratura, dì che ti sei ispirato alla storia di Fallen per scriverlo-
-Fallen?- mi guarda curvando la testa di lato, io scuoto la testa, quei quattro a volte sembrano non conoscere niente al di là della musica.
-Cercati la trama su internet…Luke, i tuoi esercizi sono pronti, penso che prenderai il massimo dei voti-
-Poco modesta mi dicono- faccio la linguaccia a Luke prima di prendere il quaderno di Ashton.
-Non mi sto vantando, ma visto che tu sei al primo livello ed io all’ultimo è naturale che siano tutti giusti- si lascia andare ad un ‘aaaah’ prima di sfoderare un sorriso e mettere tutto nella tracolla, fortuna che è bello. -E per finire, Ashton, il tuo lavoro si basa sulla crescita demografica avvenuta agli inizi degli anni cinquanta dovuta ad un grande esodo verificatosi alla fine della seconda guerra mondiale che ha portato milioni di abitanti a cambiare Paese- quei quattro mi guardano con le bocce spalancate, Aria ride. –Beh perché mi guardate così?-
-Perché nel giro di nemmeno un’ora sei riuscita a fare tre compiti di tre materie diverse e a dare spiegazioni che nemmeno io che sono al quarto anno riesco a dare- scuoto la testa mentre Michael stacca tutti i fiori che trova intorno.
-Che posso dire Ashton, voi avete la bellezza ed io l’intelligenza-
-Possiamo un attimo concentrarci sul mio problema?- mi volto verso Aria mentre sento gli altri sbuffare. –Con chi vado al ballo io?-
-Perché non vai con Calum? Tu non hai un’accompagnatrice vero?- il moro scuote la testa mentre la mia amica inizia a mordersi il labbro.
-No, Janis si è ammalata, per me okay, anzi hai detto che ti saresti preparata da Luce ed è praticamente perfetto-
-Se per te non è un problema Cal…-
-Ma figurati Aria- entrambi sorridono ed io mi compiaccio con me stessa immaginandomi già quei due sposati e pieni di bambini, sghignazzo.
-Però, hai appena formato la nuova coppia della scuola- faccio l’occhiolino a Michael prima che entrambi scoppiamo a ridere, Ashton si alza ricordandoci che dobbiamo andare in classe.
-Credo che sia meglio andare…ci vediamo più tardi ragazzi- ognuno si dirige verso la propria classe, tranne io ed Ashton che abbiamo studi sociali insieme, il che è abbastanza strano visto che io sono al primo anno e lui al quarto. –Finalmente ti avrò un’ora solo per me-
-Se Scarlett non è contraria- gli faccio la linguaccia mentre afferro il nostro solito ultimo banco, lui si lascia andare sulla sedia mentre la professoressa Gonzales, l’insegnante più giovane e carina della Northwest, fa il suo ingresso in classe, tutti i ragazzi scattano in piedi.
-Buongiorno ragazzi, allora oggi sarà una lezione un po’ speciale. Come sapete, l’altra volta vi ho dato come compito l’elencare la crescita della popolazione in un periodo di tempo a vostra scelta, la volta prima vi ho fatto descrivere la famiglia tipo nel corso degli anni e adesso vi voglio far calare direttamente nella parte: per una settimana sarete sposati con il vostro, o la vostra, compagno, o compagna, di banco e ad ognuno di voi verrà affidato un anno in cui vivere. Dovrete relazionare la vostra vita e come l’epoca in cui viviate l’abbia influenzata…o e non vi preoccupate se siete in banco con qualcuno del vostro stesso sesso, sarà ancora più interessante esplorare le dinamiche di una coppia omosessuale nel corso della storia- rimango con la bocca aperta prima di lasciare che la mia testa sbatta contro il tavolo.
-Non ci posso credere, io e te sposati?! Ma stiamo scherzando?- inizio a sventolarmi col quaderno, fa stranamente caldo.
-Luce sei tutta rossa- se gli sguardi potessero uccidere Ashton sarebbe già cenere.
-Ashton, Lucinda dovete estrarre l’anno in cui vivrete- il batterista regala un sorriso luminoso alla professoressa prima di cacciare la mano nel cappello, io trattengo un conato di vomito. –Oh che fortuna, vivrete nell’epoca odierna…su cominciate a pianificare- la professoressa se ne va ed Ashton si gira verso di me con quel sorrisetto stampato sulle labbra.
-Irwin, togliti quell’espressione dalla faccia ora-
-Allora, cominciamo a pianificare la nostra vita: io sarò il batterista della band più famosa del momento, i 5 Seconds of Summer- scuoto la testa ridendo, sarebbe bello se il loro sogno si avverasse. Quando hanno iniziato a suonare non erano per niente bravi, ma col tempo sono migliorati ed ora meriterebbero il successo, anche se loro sono convinti di fare schifo. –Luce?-
-Cosa?-
-Tu cosa vuoi diventare da grande?-
-Scrittrice- un sorriso affiora sulle sue labbra mentre prende a giocare con la punta della cravatta.
-Ci avrei scommesso che avresti risposto così, dopotutto tu scrivi in continuazione: scrivi su quel quadernetto che ti porti sempre dietro, sul computer, dappertutto- alzo le spalle spostando una ciocca di capelli che mi è finita sul viso, Ashton continua a sorridermi. –Poi, dobbiamo decidere quando sposarci-
-Io non ho intenzione di andare all’altare prima dei ventisei anni-
-Ma io ne avrò ventinove!-
-E allora?- sbuffa annotando anche questo sul suo quaderno, lo farò uscire pazzo.
-Per quanto riguarda i figli…-
-Quattro anni dopo il matrimonio!-
-Che cosa?-
-Non ho intenzione di sfornare subito figli-
-Okay, ma ne avremo quattro-
-Che cosa?- mi copro la bocca, ho parlato in falsetto e tutta la classe si è girata, mi ricompongo sventolandomi con la mano, devo essere completamente rossa. –Ashton ma tu lo sai come si fanno i bambini vero?-
-Non credi che ne sappia più di te?-
-Ma insomma apriamo le finestre, c’è caldo!- inizio a vagare per tutta la classe aprendole tutte e sperando così che la mia faccia torni ad un colorito normale, ma quando torno a posto ed Ashton ride capisco che non ha funzionato per niente.
-Sai di essere tutta rossa vero?- incrocio le braccia sbuffando e sussurrando un ‘compito del cazzo’ mentre lui ancora se la ride. –Okay ora torno serio…non volevo metterti in imbarazzo…quanti bambini vuoi avere?- scoppio a ridere per la domanda, stiamo rasentando il ridicolo ormai.
-Due, una coppia di gemelli, un maschio è una femmina-
-Sai che è una cosa rarissima vero? Cioè devi averne qualcuno nel tuo albero genealogico-
-Mio padre aveva una sorella gemella, solo che è morta quando avevano diciott’anni- Ashton si blocca e mi guarda sorridendo dolcemente.
-E allora vuol dire che noi saremo più fortunati bambolina- rimango a fissarmi la punta delle scarpe sospirando, non parlo spesso della mia famiglia, soprattutto perché mi ricordo poco di loro, ma quando lo faccio mi cala sempre una tristezza assurda. –E’ tutto okay Luce?-
-Sì stavo solo pensando- si gira verso di me prendendo le mie mani tra le sue, siamo così vicini che i suoi capelli mi solleticano il naso.
-Ti va di parlarne?-
-Sai a volte ci penso a loro, ma il non riuscire a ricordare niente mi uccide…e a volte penso che…che vorrei essere più fortunata di loro quando sarò grande…voglio mettere insieme i tasselli Ashton, voglio mettere insieme tutti i tasselli dei miei primi tre anni di vita, ma ogni volta che ci provo entro solo in un tunnel buio…- Ashton mi fa una carezza costringendomi ad alzare il volto, i nostri occhi si incastrano alla perfezione.
-Non devi incolparti del fatto che non ricordi, eri piccola-
-Ashton io mi incolpo del fatto di non sapere come sono morti- lui mi guarda confuso andando leggermente indietro con la schiena, io volto lo sguardo a fissare un punto indefinito della stanza.
-Che vuoi dire?-
-Che io non so come sono morti i miei genitori, nessuno lo sa. Quando l’assistente sociale mi ha chiesto di raccontare quello che era successo, io le ho detto che mia madre mi aveva detto di andare a casa tua, stop. Ricordo che lei indossava un vestito nero a maniche corte, e quella collana di perle che papà le aveva regalato qualche tempo prima, si stava sistemando mentre io giocavo sulle sue gambe, le diceva ‘Mamma guarda come vola LuLu, guarda come vola’ e rideva, aveva una bella risata. Poi qualcuno aveva suonato alla porta, lei era andata ad aprire, era tornata da noi ed il resto è molto confuso, ricordo solo te Ashton, ricordo te che mi chiedevi perché stessi piangendo e perché non parlassi- quando riporto lo sguardo su di lui noto che sta lottando per non far scendere le lacrime, tiene ancora le mie mani tra le sue. –Mia zia non mi ha mai detto come sono morti, svia sempre il discorso, ma io so che sono stati uccisi-
-Uccisi? Chi li avrebbe mai voluti morti? E soprattutto perché?-
-E’ quello che sto cercando di scoprire, ma non so da dove iniziare- sposta la sedia più vicino a me, mi sposta una ciocca di capelli e sorride debolmente.
-Se ti può aiutare, ricordo che tu per circa un mese non hai parlato, mi facevano andare tutti i giorni a casa tua per cercare di farti sbloccare- mi passo una mano tra i capelli ramati prima di alzarmi al suono della campanella, Ashton mi guarda confuso.
-Non parlare a nessuno di questo, lo sapete solo tu, Aria e Michael- a quel nome lui sbuffa incrociando le braccia al petto.
-Perché lui sa sempre le cose prima di me?-
-Perché lui per due mesi mi ha parlato pezzo di idiota- tiro un pugno contro l’armadietto, ogni volta che tocchiamo il tasto dei miei genitori finisce così, Ashton non può fare il geloso pure in questi casi, proprio non può.
 

Sbam!

Okay è imperdonabile che io non aggorni questa ff da circa due mesi ma ho avuto tantissime cose per la testa e tanto per complicare ulteriormente le cose il mio ragazzo ha deciso di lasciarmi, quindi per circa una settimana non ho toccato computer.
Anyway, che ne dite di questo capitolo? Ultimamente non so, le mie storie non stanno avendo molto successo ed io mi sto dannando come una pazza per capire il perché, avevo anche pensato di non pubblicare più, complice una recensione in cui mi dicevano che non si capiva niente di quel che scrivevo.
Detto questo, come state passando la vostra estate? Io non tanto bene, non vedo l'ora di partire per l'Australia e lasciare tutti alle spalle *fa al più presto i bagagli*, okay mi sono dilungata troppo, un bacio, Ossidiana xx
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Ossidiana_