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Autore: Ella_Boo Bear    17/08/2014    2 recensioni
Due ragazzi.
Lei innamorata di lui, lui solo un amico per lei.
Quando il sentimento dell'amore brucia nel petto senza essere ricambiato, fa male. Ma alla fine la soluzione la si trova sempre anche se puo' risultare la meno probabile e la più complicata.
E cosa succede quando le responsabilità più grandi te le vai a scegliere te, inconsapevole di quello che ti aspetta? Sperare di realizzare i propri sogni e quando ci sei quasi vederli dissolversi in un batter d'occhio.
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quel meraviglioso rincontro con Calum ed Ettie a casa di nonna Vicky, mi sentì nuovamente pronta per affrontare la strega. 
Quello che mi avevano raccontato i due mi aveva parecchio scioccata e infuriata tanto che stavo lì a prendere a calci il bidone della spazzatura. 
Paul aveva scatenato l'inferno a casa e questo significava solo una cosa: ora la mia guerra contro di lui era ufficialmente ricominciata. 
Erano passate due settimane dall'incontro a sorpresa e non facevo altro che pensare a quello che Calum mi aveva confessato: mi amava. Ogni volta che ripensavo a quella situazione, un sorriso compariva spontaneo sulle mie labbra. 
Prima di ripartire, Calum mi abbracciò dicendo che ci saremmo rivisti presto. 
Ci speravo, soprattutto dopo aver visto loro.  
Rientrai in casa dopo aver buttato la spazzatura mentre nella villetta regnava il silenzio. 
La strega era uscita per incontrare delle sue amiche. Mi stupì il fatto che anche lei ne avesse.
Chiusi la porta dietro di me ed andai in cucina prendendo una bottiglietta d'acqua per poi trasferirmi in quella che era diventata camera mia. Presi gli appunti di biologia che il professore assunto da Catherine mi aveva dato per studiare. 
Mi sistemai sul letto con i fogli sparpagliati sopra cercando di capirne qualcosa ma l'unica cosa che ottenni fu un gran mal di testa.
Mi distesi sul letto guardando il soffitto bianco della stanza cercando di immaginare di essere a casa, nella mia casa. Con Chase che urlava per casa fingendo di cantare, sulla spiaggia con Michael, Luke, Ashton, Ella, Chelsey ed Ettie, oppure al bar con Calum. Mi manca davvero tutto dell'Australia. 
A interrompere le mie fantasie fu il telefono che iniziò a squillare senza sosta. La dolce voce di Calum invase la stanza. Prima di partire mi aveva registrato un audio dove cantava una canzone che non avevo mai sentito. 

"When we both wake up underneath the same sun, time stops, I wish that I could rewind. So close but so far away"

Presi il telefono e risposi senza guardare chi era. Mi ero persa troppo nella voce di Calum e non volevo perdere la chiamata. 
-Pronto?- Domandai risdraiandomi sul letto.
-Mel! Porca miseria, non sai quanto è bello risentire la tua voce!- Disse la persona dall'altra parte del mondo. 
Mi rialzai di scatto nel sentire la voce di uno dei miei migliori amici.
-Mike!- Quasi gridai per lo stupore e felicità. 
-Ti prego, dimmi che ovunque tu sia adesso, sei da sola.- Sembrava preoccupato e parlava quasi in un sussurro.
-Si Mike, sono da sola nella mia stanza. La strega è fuori.- Risposi.
-Ah menomale. Non sai neanche che rischio che sto correndo adesso ma non me ne frega niente, non vedevo l'ora di poterti sentire di nuovo.- La sua voce tornò normale e io sorrisi nel sentirla. 
-So tutto Mike, Calum ed Ettie mi hanno detto tutto.- Risposi tranquillizzandolo. 
Mi alzai dal letto iniziando a mettere tutti i fogli sulla scrivania assieme a tutte le penne mentre tenevo in equilibrio il telefono tra la spalla e la testa.
-Aspetta, come? Calum ed Ettie ti hanno chiamata prima di me?- Chiese sorpreso.
-Meglio! Sono venuti a trovarmi qui a Los Angeles. Non proprio qui, ma a casa di nonna Vicky. Ma come? Non te l'ha detto Calum? Ettie è ancora in tour ma lui doveva tornare già da due settimane.- Risposi uscendo sul balconcino. 
-Veramente io non vedo Calum da esattamente due settimane. Sembra che neanche Luke lo abbia visto. I genitori dicono che è andato dai dei suoi parenti a Sydney ma non risponde alle chiamate e nemmeno ai messaggi.- Disse e nel suo tono di voce si poteva benissimo captare una sfumatura di preoccupazione. 
-Hey Mike, tranquillo. Sarà così. I suoi genitori non mentirebbero a te o a Luke. Siete suoi buoni amici quindi...- 
-Mel, non sono i genitori che mi preoccupano. Loro, ovvio, non mentirebbero. Ma Calum può anche essere. Dopo che te ne sei andata è diventato strano. Non si presentava più a scuola, al bar c'era si e no una volta su sette. Non è da lui. E poi un giorno io e Luke siamo andati da lui e lo abbiamo trovato con un occhio nero. Qui c'è puzza di guai, Mel. E sai che io lo fiuto bene.- 
Rimasi immobile alle sue parole. Calum con un'occhio nero? Subito mi venne in mente la sera nel parcheggio dietro il bar. La sera in qui rimanemmo a dormire insieme. 
Indietreggiai fino a sbattere contro una sedia che avevo messo lì io. Mi sedetti cercando di controllare i battiti del cuore troppo forti. 
-Mike... Ti prego, non dirmi queste cose. Sono dall'altra parte del mondo e non posso essere lì quando voglio. Ho bisogno di essere tranquilla e non pensare a questo altrimenti il mio cervello va a farsi friggere entro domani.- Risposi prima scoppiare in lacrime. 
-Hey Mel, non piangere. Cercherò di capire cosa succede a Hood. Ma ora cambiamo argomento, per favore.- 
-Okay. Allora, raccontami: come vanno le cose a casa?- Chiesi asciugandomi le lacrime. 
-Una merda. Tuo padre ha davvero esagerato. Non so cosa gli passa per la testa.- Disse.
-Me lo chiedo anche io. Ma Chase? Lo hai visto? Ci hai parlato? Sta bene?- Chiesi preoccupata.
-Sta bene, Mel. Gli manchi tanto. Tuo padre gli ha impedito di chiamarti e persino di parlare con noi tutti. In pratica ora sta solo con quelli della sua classe.- Rispose rassicurandomi. 
Sospirai di sollievo. Gli mancavo, allora non mi odiava. Non ancora almeno. L'avevo lasciato da solo con quel soggetto che dovrebbe essere nostro padre. 
-Menomale. La prossima volta che lo vedi digli che mi manca e cercherò di tornare a casa al più presto.- Dissi con un sorriso enorme sulle labbra pensando di poterlo riabbracciare. 
-Tranquilla, penso che lo sappia anche lui che gli vuoi bene.- Rispose il biondo.
Annuì, poi mi ricordai che lui non poteva vedermi. 
-Già.- Risposi infine. 
-Hey, ora scusa ma devo andare, non ho ancora finito di studiare e mamma dovrebbe tornare da un momento all'altro.- Disse lui dopo alcuni secondi di silenzio.
-Ah... D'accordo. Anche io devo finire di studiare...- Risposi alzandomi dalla sedia. 
-Non è che mi vada tanto di chiudere, vorrei parlare con te per tutta la notte e recuperare tutti questi mesi persi.- 
-Lo so, anche io ma vedrai che potremmo parlare di nuovo al più presto.-
-Perfetto. Ah hey, devo essere il primo a sapere quando torni, okay?- Chiese lui ridacchiando.
-Logico. Sarai l'unico!- Risi a mia volta.
Da lontano vidi i fari di un'auto avvicinarsi moderatamente. La Cadillac Eldorado color cioccolato della strega parcheggiò in poco tempo nel vialetto, sotto il balconcino della mia stanza. Sussultai fortemente mentre le mani iniziavano a tremare. 
-Mike, ora devo proprio andare, la strega è tornata.- Sussurrai velocemente al telefono. 
-Merda! ... Va bene Mel, spero che ci sentiremmo al più presto. Ti voglio bene.- 
-Anche io Mike.- Detto ciò chiusi la chiamata a malincuore, entrai dentro chiudendo la porta-finestra. Buttai il telefono da qualche parte sul letto, presi i fogli di biologia insieme a tutto ciò che avevo prima su letto, lanciandoli di corso su di esso. Sentì la serratura della porta d'ingresso scattare e la voce della strega chiamarmi. 
-Annabelle? Sei di sopra?- 
Non risposi. Mi misi nella stessa posizione di prima che Michael mi chiamasse e feci finta di studiare. Appena in tempo, dopo neanche due minuti la strega era già davanti alla mia porta. 
Bussò per poi entrare lentamente.
-Annabelle, ti stavo chiamando. Non mi hai sentita?- Chiese calma.
-Scusa nonna, no. Stavo concentrata qui e non ti ho sentita. Già di ritorno?- Mi scusai, cercando di non far trasparire niente. Nel tempo che ero rimasta lì cercai di moderare il mio linguaggio e diventare più educata con la speranza che il tempo che avrei passato lì diminuisse.
-Ah brava, stai studiando ciò che ti ha dato il professor Johnson? Oggi mi ha chiamata e ha detto che purtroppo domani non può venire e che vi vedrete lunedì.- Chiese lei guardando di sfuggita i fogli. Io annui. -Si tesoro, Lisa non si è sentita bene e abbiamo dovuto rimandare il club del libro alla prossima settimana.- Rispose alla mia domanda. 
-Ah che peccato.- 
-Allora ti lascio studiare, però mi raccomando, non fare tardi.- Disse avvicinandosi alla porta.
-Va bene nonna.- Risposi.
Mi sorrise per poi uscire e chiudersi la porta dietro. Mi distesi sul letto sospirando di sollievo. 
Dato che il tizio non sarebbe venuto, che studiavo a fare? Presi tutto e lo ributtai sulla scrivania mettendomi poi sul letto e addormentandomi. 
                                                       
******************************

 
-Annabelle, tesoro, potresti scendere?- Chiese la strega. Roteai gli occhi spostando il grande libro dalle mie gambe posandolo poi sul comodino. 
-Arrivo nonna!- Gridai. Presi la felpa e scesi in cucina. 
Nonostante fosse solo Novembre e fossi a Los Angeles, il clima era drasticamente cambiato. Faceva più freddo del solito. Novembre. Pff... erano passati ormai tre mesi da quando avevo parlato con Michael. Continuavamo a sentirci di nascosto ogni tanto, quasi ogni giovedì quando andavo da nonna Vicky. Era diventato un'appuntamento fisso quello. La nonna rideva sempre sentendo chiacchierare me e il biondo, ogni tanto ci scambiava anche lei due parole. 
Scossi la testa togliendomi di viso anche il sorriso spontaneo che mi era apparso nel pensare ai magnifici giorni passati in tranquillità. 
-Si nonna?- Domandai facendo capolino in cucina. Lei era tranquillamente seduta sulla sedia del tavolo da pranzo sorseggiando una tazza di tè caldo. Adorava le tradizioni inglesi e non rinunciava mai all'ora del tè pomeridiano. 
-Siediti.- Mi disse sorridendo. Probabilmente il primo vero sorriso che le vedi fare da quando ero in quella casa, per non dire da quando ho memoria.
Mi sedetti davanti a lei ricambiando il sorriso, cercando di farlo sembrare il più naturale possibile. 
-Gradisci del tè e dei pasticcini?- Mi chiese gentilmente. 
Stando da lei avevo imparato a non rifiutare nessuna sua offerta, o delle sue amiche così annui sorridendo. 
-Si, grazie.- Risposi. 
Mise davanti a me una tazza di tè caldo e mi invitò a servirmi dal piatto con i pasticcini. 
Senza troppi complimenti presi un biscotto al cioccolato iniziando a mangiarlo a piccoli morsi. 
-Annabelle - Mi richiamò lei dopo aver preso un sorso del suo tè. -In questi 8 mesi che sei stata qui, ti ho vista migliorare moltissimo nel tuo carattere e nel modo di fare.- Cominciò guardandomi di sottocchio. 
Improvvisamente un buco nello stomaco mi scombussolò. 
-C'è un grande problema però...- Disse questa volta guardandomi negli occhi. 
Deglutii nervosa. Il pensiero che la strega avesse scoperto delle mie scampagnate da nonna Vicky e di Calum, Ettie e persino Michael s'insinuò nella mia lista di paure. 
-Un... Un problema?- Chiesi con voce tremante. 
-Si, Annabelle.- Rispose ma non riuscì a capire il suo tono di voce. Era troppo calmo. Sentì gli occhi pizzicare sempre più forte e il fatto che lei continuava a rimanere in silenzio non faceva altro che aumentare la mia ansia. 
-Sei cambiata troppo in fretta e per quanto mi suoni strano, non mi piace.- Parlò lei finalmente. -So che in questi 8 mesi sei stata allontanata dai tuoi amici e non hai avuto nemmeno l'opportunità di parlare con loro, o almeno con tuo fratello. So benissimo che tutto questo per te è stato difficile ma devi capire che io e tuo padre lo abbiamo fatto per il tuo bene.- 
Sospirai impercettibilmente di sollievo. La Melanie che avevo dentro avrebbe sbottato di brutto dicendo che lei non sapeva per niente come mi ero sentita fino all'arrivo di Calum ma la parte parzialmente nuova di me mi costrinse a rimanere in silenzio.
-Lo so nonna, e lo apprezzo.- Mi sforzai di tirare fuori questa frase cercando anche di sembrare sincera. 
-Per questo motivo questa mattina ho chiamato tuo padre e gli ho detto che tornerai a casa prima del previsto.- Disse lei poi calma sorridendomi. 
Per qualche secondo fui sul punto di strozzarmi con il biscotto. La guardai con gli occhi sgranati. 
-'Prima del previsto' quando?- Domandai euforica.
Lei ridacchiò leggermente bevendo un'altro sorso di tè.
-Sabato.- Rispose guardandomi negli occhi. Vidi qualcosa in quelle pozze grige, qualcosa che somigliava alla felicità. Niente in confronto alla mia. Dentro mi sentivo esplodere di felicità, avrei voluto saltarle addosso e abbracciarla, ma mi contenni. 
-Davvero? Non è uno scherzo?- Domandai scettica frenando l'entusiasmo. 
-Annabelle, non potrei mai scherzare su una cosa che per te è importante.- Rispose. 
A quelle parole mi alzai dalla sedia e andai ad abbracciarla. Probabilmente l'unica volta da quando la mamma non c'era più. 
-Grazie mille, nonna.- La ringraziai. Una domanda balenò per un secondo nella mia mente. -Nonna?- 
-Si, tesoro?- Rispose dopo esserci staccate dall'abbraccio. 
-Domani ho ancora il mio giorno libero, vero?- Domandai. Volevo chiamare Michael e dargli la buona notizia, andare dalla nonna e salutarla anche se l'avremmo vista a Natale. 
-Certo, potrai andare a fare delle spese qui a Los Angeles, so che è una delle tue città preferite.- Disse sorridendo. Con tutti quei sorrisi notai una parte di lei che non vedevo da anni, probabilmente la migliore. 
-In effetti ho un paio di cose da comprare ai miei amici...- Dissi più a me stessa che alla nonna. Lei sorrise di nuovo facendomi segno che potevo andare su. Annuì e iniziai a salire le scale quando la sua voce mi fermò. Mi girai a la vidi ai piedi delle scale, vicina all'ingresso della cucina.
-Ah Melanie, domani dato che hai il giorno libero, perché non vai a trovare Victoria? Suppongo sia da tanto che non la vedi e so che le farebbe piacere vederti, adesso che sei anche cambiata.- Mi disse. Era la prima volta che mi chiamava Melanie e la cosa mi sorprese.
-Certo, nonna Vicky sarebbe contenta.- Risposi io. Lei annui ed io tornai a salire le scale andando poi a rifugiarmi in camera mia. 
Mi buttai sul letto, sentendomi la ragazza più felice sulla terra. Piccole lacrime iniziarono a scendere lungo le mie guance mentre un sorriso gigantesco compariva sulle mie labbra. 

******************************

 
-Nonna, io esco.- Dissi prima di uscire dalla grande casa. 
Presi il bus fino in centro dove mi fermai ad alcuni negozi di T-shirt rock. I regali per i miei migliori amici erano gli stessi che volevo io. 
Presi a Luke la maglietta dei Misfits e Nirvana, a Mike dei Green Day e Rolling Stones e ad Ashton dei The Clash e ACDC . Conoscevo bene i loro gusti musicali e sapevo che vedere quelle magliette avrebbe fatto loro saltare il cervello. Mentre a Calum presi una maglietta nera con la scritta "Blink-182" in bianco su quasi tutta la parte davanti, e una maglietta sempre nera con la scritta e il logo dei Nirvana in giallo. 
Soddisfatta dei miei acquisti, pagai ed uscì dal negozio andando verso uno dalla vetrina completamente piena di colori. Per Ettie era il negozio perfetto.
Entrai senza pensarci due volte e al suo interno notai un mondo che alla mia amica sarebbe piaciuto troppo. Decisi di prenderle una maglietta coloratissima, nel suo stile. Ne vidi una bellissima, nonché l'ultima di quel modello, e mi avvicinai per prenderla e quando tesi la mano per afferrarla un'altra si posizionò sopra la mia. 
Mi voltai per vedere chi era e davanti mi trovai un ragazzo dai capelli castani leggermente scompigliati, tenuti a 'bada' da una bandana azzurra che metteva in evidenza i suoi occhi marroni. Indossava una maglietta bianca con delle strane figure astratte colorate, un paio di bermuda beige e delle Vans azzurre come la bandana. 
Quando mi accorsi che lo stavo fissando, cominciai a guardare la maglietta e le nostre mani. Senza capirne il motivo, arrossì ritirando la mano. 
-Se ti piace così tanto puoi prenderla te.- Mi disse per poi sorridere. Solo allora notai che aveva l'apparecchio e ciò lo rendeva ancora più carino. Aveva una voce leggermente roca e tremendamente dolce da un certo punto di vista. Decisi di riprendermi e rispondergli. 
-Grazie, gentile da parte tua, ehm...- 
-Taylor. Mi chiamo Taylor.- Rispose completando la mia frase lasciata in sospeso.
-Piacere mio Taylor.- Dissi. Non avevo ancora intenzione di dirgli il mio nome. 
Presi la maglietta e iniziai a camminare verso la cassa con le altre quattro buste che mi penzolavano sulle braccia. Sentì dei passi dietro di me e intuì fosse quel ragazzo, Taylor. 
-Serve una mano piccola?- Chiese affiancandomi. 
-No grazie, ce la faccio. E per favore, non chiamarmi 'piccola'.- Risposi. Avrà avuto più o meno la mia età e di altezza eravamo quasi uguali. 
Poggiai le buste a terra, accanto al bancone della cassa mentre la maglietta la poggiavo su di esso. 
-Dimmi il tuo nome allora.- Ammiccò guardandomi con un sorriso che metteva in evidenza il suo apparecchio. 
-Sono ventitré dollari e cinquanta.- Disse la commessa. Diedi dalla borsa i soldi e aspettai mentre la ragazza la impacchettava e la metteva in una busta. Intanto risposi al ragazzo.
-Mi chiamo Melanie.- 
Lui sorrise soddisfatto mentre io aggiungevo alle mie povere braccia un'altra busta. 
-Ripeto: serve una mano Melanie?- Disse seguendomi fuori dal negozio.
Mi fermai quasi esasperata guardandolo. 
-Se proprio insisti...- Dissi dandogli tre delle mie buste ma lui prese anche quella che avevo tra le mani.
-Hai un bell'accento, non sei di qui.- Osservò lui.
-Già.- Mi limitai a rispondere mentre mi dirigevo nuovamente verso la fermata del bus con Taylor che mi seguiva.
-Non vuoi dirmi di dove sei? Hai paura che ti venga a trovare sotto casa?- Scherzò lui.
-Non riusciresti comunque a trovarmi.- Risposi sorridendo. 
-Sei misteriosa e mi piace.- Sorrise. 
Per mia fortuna l'autobus arrivò appena io attraversai la strada. 
-Beh, grazie per l'aiuto e la maglietta. Ci si vede Taylor.- Dissi prendendo le buste.
-Lo spero Melanie.- Rispose sorridendo per l'ennesima volta. Salì sul bus e con grande botta di culo trovai un posto a sedere.

*****************************

 
-Melanie, ti stavo giusto aspettando.- Rispose nonna Vicky aprendomi la porta e facendomi entrare. 
-Scusa per il ritardo però mi sono fermata a fare delle compere per i miei amici.- Dissi lasciando le buste vicino al divano. 
-Le compri già da adesso le cose?- Chiese lei versandomi un bicchiere della sua buonissima limonata. 
-Si.- Risposi sorridendo. -Nonna... devo dirti una cosa...- 
-Dimmi tesoro.- Disse lei girandosi preoccupata.
-Nonna Catherine ha detto che sabato torno a casa.- Dissi tranquilla. 
L'espressione della nonna cambiò automaticamente lasciando sul suo volta un'adorabile sorriso. Mi venne ad abbracciare ridendo con me. Ad interrompere la nostra 'festa' fu il mio telefono che continuava a suonare.
Sul display mi apparve il nome di Michael e pensai a che tempismo aveva. 
-Hei Mike, ti stavo giusto per chiamare. Ottime not...- 
-Melanie, Calum è in ospedale!- 
E il mio sorriso svanì. 
 
Boom clap, the sound in my heart
The beat goes on and on and on and on...
Hey bella gente! Sono ancora viva come potete vedere e sono tornata con il nuovo capitolo di questa orrenda fanfic. 
Non sapete quanto è stato difficile riuscire a scrivere, ho avuto un blocco dello scrittore a dir poco tremendo...
Calcioliamo il fatto che ci ho messo quasi tutta l'estate a scriverlo D: 
Cristo, è già arrivato Agosto... e io a dsettembre avrò tipo 21 ragazze in classe e 8 maschi. *Pregate per me* 
Spero che questa ff se la caghi ancora qualcuno altrimenti boh ahahahaha 
Parlando della storia: qui c'è un nuovo personaggio che diventerà abbastanza importante nei prossimi capitoli *poi capirete perché mahaha* 
Io ho cercato di descriverlo il meglio possibile e spero che qualcuno capisca di chi parlo OuO Se si scrivetelo nelle recensioni yey. 
Calum... oh Calum, cosa ci combini?! E Chaterine? Come vi sembra ora? Più umana? E Paul? 
Volete vedere la terza guerra mondiale tra padre e figlia? Se si, recensite hahahaha 
Davvero, fatemi sapere che ne pensate del capitolo così almeno so anche se qualcuno la legge ancora.
Beh... scusate gli eventuali errori ma il pc nell'ultima settimana sta andando molto spesso in tilt e sto facendo tutto di corsa per paura che si spenga perciò...
Vabbu, io ora mi evaporo(?) 
Al prossimo capitolo, bacioni, Ella =3
P.S avete visto? Sti quattro tonti hanno vinto ai TCA (sempre più orgogliosa) e che sorpresina Ashton OuO hahaha no okay la smetto :') 
P.p.s la ice challenge di Ash è stata la migliore ahahaha ci ha anche permesso di vedere Calum in shirtless yuppie yee(?) 


 
 
  
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