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Autore: liberacomeilvento    18/08/2014    0 recensioni
una piccola spilla diventata il simbolo della rivoluzione contro Capitol City...una piccola spilla che indicava ciò che ero...e, forse, sono ancora...la ghiandaia imitatrice...continuo a fissarla fino a che non sento gli occhi bruciare, così accendo la lampada che ho sul comodio, mi siedo sul letto e prendo il quadernino con la copertina di legno che mi ha regalato johanna...lo apro e dopo aver estratto la matita dal fodero in pelle, comincio a scrivere; a scrivere tutto ciò che ricordo da quel giorno in cui scoccai la mia ultima freccia destinata ad un'essere umano e in cui Capitol city si ritrovò a non avere più un presidente...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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CAPITOLO PRIMO

LA SCATOLA DEI RICORDI

 

Sto correndo il più veloce possibile e con tutte le mie forze, ma Clove è sempre più vicina a me, continua a lanciare coltelli e ogni lancio che fa prende sempre più le misure sul mio corpo, per beccarmi nel punto giusto. Non so da quanto tempo sono in questa condizione ma comincio a sentire i muscoli irrigidirsi e poi diventare molli come gelatine, non penso di poter continuare così ancora a lungo, mi manca il fiato e comincio ad incespicare nei miei stessi piedi...Clove mi è sempre più vicina, non so come faccia a non essere stanca anche lei...ormai è a pochi passi da me, mi giro per controllare i suoi movimenti e vedo partire, con un abile movimento della mano l'ultimo coltello, non ho la forza per schivare anche questo lancio, è troppo veloce e troppo vicino, la lama è ormai a pochi centimetri dalla mia fronte quando...apro gli occhi di colpo, l'immagine della lama del coltello di Clove sparisce all'istante ma sento il sudore freddo che scende dalla mia fronte e i capelli attaccati al collo... oggi è il mio 80° compleanno e ho ancora gli incubi da quella mietitura di 64 anni fa.

L'orologio segna le 7.30 del mattino.E' ancora presto. Mio marito arriverà con gli invitati, i nostri figli e le torte non prima delle 11.00 , e io non mi sento per nulla stanca, così penso sia il momento giusto per farlo, il momento di solitudine che aspettavo ormai da tempo e che finalmente ho trovato, mi allungo per quanto me lo consente la mia schiena e porto una mano sotto al materasso,cerco un po' a tentoni e poi estraggo delicatamente una piccola scatoletta costruita da mio padre quando avevo 5 anni e portavo ancora due trecce invece che una,quando me la diede eravamo nei boschi, lui aveva appena ucciso uno scoiattolo colpendolo dritto nell'occhio, lo posò a terra con cura e si sedette su un albero caduto, mise una mano nello zaino che portava sempre con se e mi allungò la scatoletta dicendomi:" Qui, Katniss, metti tutto ciò che non vuoi che ti sia portato via...questa scatoletta proteggerà il suo contenuto, non bisogna mai dimenticare... non devi nasconderci i gioielli o le cose preziose, ma nascondici oggetti semplici della vita di tutti i giorni che ti fanno sentire bene e che ti ricordano qualcosa o qualcuno di importante, perchè il miglior ricordo che ci si può portare via è il ricordo di un giorno qualsiasi" da quel giorno ogni ricordo l'ho racchiuso in questa scatola...così ora, aprendola, ritrovo la mia vita, ogni momento passato...

Gli occhi mi luccicano a guardare al suo interno...tante cose che pensavo aver dimenticato raffiorano nella mia mente, e mi chiedo come possono tanti oggetti all'apparenza banali portare con se un significato così profondo da farmi emozionare così tanto...faccio passare la mano su ognuno di loro e ripenso a tutto ciò che ho passato, poi, ne prendo uno per volta; la perla che mi ha donato Peeta nell'arena, la spillatrice mandataci da Haymitch durante i 75° hunger games, una molletta per capelli di Effie, un dente di leone fatto seccare, la campanellina che era legata al collo di Lady, i nastrini per capelli che indossava sempre Prim, la foto di mia madre e mio padre quando erano giovani, un paio di guanti che Gale indossava quando era ragazzo e andava in miniera, una conchiglia del distretto 4, una foto di Rue datami da sua madre e infine...Lei...una piccola spilla diventata il simbolo della rivoluzione contro Capitol City...una piccola spilla che indicava ciò che ero...e, forse, sono ancora...la ghiandaia imitatrice...continuo a fissarla fino a che non sento gli occhi bruciare, così accendo la lampada che ho sul comodio, mi siedo sul letto e prendo il quadernino con la copertina di legno che mi ha regalato johanna...lo apro e dopo aver estratto la matita dal fodero in pelle, comincio a scrivere; a scrivere tutto ciò che ricordo da quel giorno in cui scoccai la mia ultima freccia destinata ad un'essere umano e in cui Capitol city si ritrovò a non avere più un presidente...

   
 
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