Titolo: Onigiri
Personaggi e Pairing: Natsumi Endou ; EnNatsu
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moments
Note dell'Autore: Salve a tutti, nuova one-shot che presento per un contest. Qui abbiamo Natsumi, un personaggio che reputo molto più profondo di quanto in realtà sia considerato. Ho pensato a lei nel momento in cui Mamoru viene intrappolato nella Chono Stone, e a tutti viene comunicata la sua presunta morte. So che è un argomento molto delicato, parlare di una persona che subisce una perdita simile non è affatto uno scherzo. Io cercato di fare del mio meglio per rendere la protagonista e l’ambientazione stessa il più IC possibile, e spero che qualcuno vorrà lasciarmi un commento sul mio lavoro. Ringrazio chiunque proseguirà nella lettura e Lelle10 che mi ha permesso di partecipare al contest. Questo è tutto, vi lascio alla fanfic ~
Acqua ;; Riso ;; Sale
Natsumi
Endou non è mai stata una
persona legata ai sentimentalismi.
E’ una donna forte, determinata, combattiva, intraprendente,
orgogliosa.
Così l’ha sempre definita la gente, e lei ci
teneva che continuassero a
pensarla così.
Infondo andava bene, anche con una sola persona al mondo che la capisse
davvero: per lei era sufficiente. Il resto del mondo poteva anche
andare al
diavolo per quello che le importava.
Nel
momento in cui però anche
quell’unica persona è venuta a mancare,
l’animo di Natsumi ha vacillato. Nella
sua testa, Endou era forte, tenace, resistente: invincibile.
“Cosa dice?! Com’è
possibile?! Mamoru,
proprio Endou Mamoru?!”
In
un attimo quell’eroe dal
sorriso luminoso e gli occhi colore delle castagne è caduto.
E lei non riesce a
darsi pace… Non riesce a capire come possa il resto del
mondo continuare la sua
esistenza senza turbarsi minimamente.
I bambini ridono per le strade, le donne parlano fra loro, i cani
abbaiano, gli
edifici vengono costruite, il sole continua a sorgere e calare come se
nulla
fosse…
“Lui è morto capite?! Lui
è morto e non
tornerà mai più a casa da me!”
Eppure è proprio così e non
c’è
niente che la donna possa fare o dire. Queste sono persone sanno
sorridere
mentre lei non ci riesce più.
Dopo
i primi tragici momenti,
Natsumi ha dovuto trovare dentro di sé la forza per andare
avanti.
Ci sono state delle persone che non l’hanno abbandonata alla
sua solitudine,
che l’hanno capita e non compatita.
E’ per questi amici e soprattutto per se stessa che ha
continuato a mangiare, a
dormire e a uscire. Trascina la sua esistenza fra supermercati e strade
affollate con il viso asciutto, senza lacrime.
Eppure
ogni volta che, pulendo
casa, trova un pallone che rotolando attraversa la stanza, allora sente
un gran
caldo in tutto il corpo e piange.
Piange, la orgogliosa e determinata Natsumi Endou, nella casa
in cui Mamoru
l’ha portata al ritorno dal viaggio di nozze. Quella casa che
l’ha vista
crescere come donna e come moglie, che l’ha sentita ridere e
che ora rispetta
il suo dolore con un silenzio tutto nuovo.
Con Mamoru in casa non c’era mai quel silenzio che ora la
opprime, ma nel
contempo la rilassa assurdamente.
Si è ridotta a un’ombra che vaga fra le stanze di
una casa troppo vuota e
troppo silenziosa alla ostinata ricerca di qualcosa che ha perso.
Qualcosa che
non tornerà più, eppure che cerca, chiama, invoca.
Dopo
i primi momenti di abbandono
totale Natsumi ora si muove, cammina, vive.
Esce poco, non parla con nessuno, torna in casa.
Quella casa che continua a pulire e lucidare.
Quella casa che deve essere perfetta, per lui.
Per lui che non c’è più, per lui che
potrebbe arrivare all’improvviso,
sorridente e dispiaciuto per averla fatta preoccupare.
Perché sa che il suo Mamoru è così, va
fino in fondo nelle cose a cui crede ma
poi torna sempre a casa, la loro casa.
E tornerà anche questa volta, al diavolo il servizio al
telegiornale e al
diavolo i compianti della gente.
Natsumi
è una donna forte,
determinata, combattiva, intraprendente, orgogliosa.
Così l’ha sempre definita la gente, e lei ci tiene
che continuino a pensarla
così.
Eppure a volte piange, e questo la gente non lo sa. Non lo deve sapere,
non è
importante che lo sappia.
A
Natsumi basta poco, basta il
riso, l’acqua, il sale e qualche scodella.
Quando sente sul cuore quel macigno troppo pesante lava il riso e lo
comprime
con il sale dandoci forme sempre diverse.
E’ passato molto tempo da quando Aki e Haruna le hanno
insegnato come preparare
gli onigiri più semplici, eppure quel ricordo la rincuora
sempre.
Quando
fuori piove…
Quando le lacrime premono per uscire…
Quando le labbra si increspano davanti allo specchio e non riesce a
sorridere…
Natsumi Endou prepara onigiri.
Ne riempie interi vassoi, ma nel momento in cui sta per mangiarli teme
che
siano troppo salati e butta via tutto.
“Forse
sono le lacrime a renderli così
salati.
Forse sono le lacrime a renderli così insapori.”