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Autore: Yssis    18/08/2014    5 recensioni
[Terzo classificato al contest ''MasterChef: Per chi ama la cucina.'' indetto da Lelle10 sul forum di EFP’. ]
Natsumi, un personaggio che reputo molto più profondo di quanto in realtà sia considerato, nel momento in cui Mamoru viene intrappolato nella Chono Stone, e a tutti viene comunicata la sua presunta morte.
Una giovane donna devastata dalla perdita del marito, sfoga il suo dolore in modo particolare…
||Dal testo ||
In un attimo quell’eroe dal sorriso luminoso e gli occhi colore delle castagne è caduto. E lei non riesce a darsi pace… Non riesce a capire come possa il resto del mondo continuare la sua esistenza senza turbarsi minimamente.
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nelly/Natsumi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Yssis
Titolo: Onigiri
Personaggi e Pairing: Natsumi Endou ; EnNatsu
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moments
Note dell'Autore: Salve a tutti, nuova one-shot che presento per un contest. Qui abbiamo Natsumi, un personaggio che reputo molto più profondo di quanto in realtà sia considerato. Ho pensato a lei nel momento in cui Mamoru viene intrappolato nella Chono Stone, e a tutti viene comunicata la sua presunta morte. So che è un argomento molto delicato, parlare di una persona che subisce una perdita simile non è affatto uno scherzo. Io cercato di fare del mio meglio per rendere la protagonista e l’ambientazione stessa il più IC possibile, e spero che qualcuno vorrà lasciarmi un commento sul mio lavoro. Ringrazio chiunque proseguirà nella lettura e Lelle10 che mi ha permesso di partecipare al contest. Questo è tutto, vi lascio alla fanfic
~






Onigiri.
Acqua ;; Riso ;; Sale




Natsumi Endou non è mai stata una persona legata ai sentimentalismi.
E’ una donna forte, determinata, combattiva, intraprendente, orgogliosa.
Così l’ha sempre definita la gente, e lei ci teneva che continuassero a pensarla così.
Infondo andava bene, anche con una sola persona al mondo che la capisse davvero: per lei era sufficiente. Il resto del mondo poteva anche andare al diavolo per quello che le importava.

Nel momento in cui però anche quell’unica persona è venuta a mancare, l’animo di Natsumi ha vacillato. Nella sua testa, Endou era forte, tenace, resistente: invincibile.

“Cosa dice?! Com’è possibile?! Mamoru, proprio Endou Mamoru?!”

In un attimo quell’eroe dal sorriso luminoso e gli occhi colore delle castagne è caduto. E lei non riesce a darsi pace… Non riesce a capire come possa il resto del mondo continuare la sua esistenza senza turbarsi minimamente.
I bambini ridono per le strade, le donne parlano fra loro, i cani abbaiano, gli edifici vengono costruite, il sole continua a sorgere e calare come se nulla fosse…

“Lui è morto capite?! Lui è morto e non tornerà mai più a casa da me!”
Eppure è proprio così e non c’è niente che la donna possa fare o dire. Queste sono persone sanno sorridere mentre lei non ci riesce più.

Dopo i primi tragici momenti, Natsumi ha dovuto trovare dentro di sé la forza per andare avanti.
Ci sono state delle persone che non l’hanno abbandonata alla sua solitudine, che l’hanno capita e non compatita.
E’ per questi amici e soprattutto per se stessa che ha continuato a mangiare, a dormire e a uscire. Trascina la sua esistenza fra supermercati e strade affollate con il viso asciutto, senza lacrime.

Eppure ogni volta che, pulendo casa, trova un pallone che rotolando attraversa la stanza, allora sente un gran caldo in tutto il corpo e piange.
Piange, la orgogliosa e determinata Natsumi Endou, nella casa in cui Mamoru l’ha portata al ritorno dal viaggio di nozze. Quella casa che l’ha vista crescere come donna e come moglie, che l’ha sentita ridere e che ora rispetta il suo dolore con un silenzio tutto nuovo.
Con Mamoru in casa non c’era mai quel silenzio che ora la opprime, ma nel contempo la rilassa assurdamente.
Si è ridotta a un’ombra che vaga fra le stanze di una casa troppo vuota e troppo silenziosa alla ostinata ricerca di qualcosa che ha perso. Qualcosa che non tornerà più, eppure che cerca, chiama, invoca.

Dopo i primi momenti di abbandono totale Natsumi ora si muove, cammina, vive.
Esce poco, non parla con nessuno, torna in casa.
Quella casa che continua a pulire e lucidare.
Quella casa che deve essere perfetta, per lui.
Per lui che non c’è più, per lui che potrebbe arrivare all’improvviso, sorridente e dispiaciuto per averla fatta preoccupare.
Perché sa che il suo Mamoru è così, va fino in fondo nelle cose a cui crede ma poi torna sempre a casa, la loro casa.
E tornerà anche questa volta, al diavolo il servizio al telegiornale e al diavolo i compianti della gente.

Natsumi è una donna forte, determinata, combattiva, intraprendente, orgogliosa.
Così l’ha sempre definita la gente, e lei ci tiene che continuino a pensarla così.
Eppure a volte piange, e questo la gente non lo sa. Non lo deve sapere, non è importante che lo sappia.

A Natsumi basta poco, basta il riso, l’acqua, il sale e qualche scodella.
Quando sente sul cuore quel macigno troppo pesante lava il riso e lo comprime con il sale dandoci forme sempre diverse.
E’ passato molto tempo da quando Aki e Haruna le hanno insegnato come preparare gli onigiri più semplici, eppure quel ricordo la rincuora sempre.

Quando fuori piove…
Quando le lacrime premono per uscire…
Quando le labbra si increspano davanti allo specchio e non riesce a sorridere… Natsumi Endou prepara onigiri.
Ne riempie interi vassoi, ma nel momento in cui sta per mangiarli teme che siano troppo salati e butta via tutto.

“Forse sono le lacrime a renderli così salati.
Forse sono le lacrime a renderli così insapori
.”

  
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