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Autore: Tina77    18/08/2014    3 recensioni
"Forse lo sto fissando da un po', perché lui mi guarda per qualche secondo con aria interrogativa, finché io non scuoto lievemente la testa, le guance imporporate. Lui mi sorride dolcemente, e questo sorriso mi riporta a quello che sembra un secolo fa, dopo la parata dei nostri primi giochi. E come quella volta, mi alzo leggermente sulle punte dei piedi e gli do un piccolo bacio sulla guancia, sussurrando -Grazie per i fiori, Peeta.-, con gli occhi lucidi."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Mi scuso tantissimo per il ritardo. Prometto che la prossima volta aggiornerò prima, ho già iniziato il nuovo capitolo. Grazie a tutti quelli che hanno la pazienza di leggere e seguirmi. Un bacio, a presto

Tina77

 

CAPITOLO 18

 

E' tutto pronto per il viaggio. Peeta non ha voluto dirmi dove andremo, mi ha solo suggerito di prendere vestiti freschi e leggeri ma anche alcuni indumenti un po' più pesanti. Prenderemo il treno questo pomeriggio e posso solo immaginare che andremo nel Distretto 4, visto che in questa prima parte del viaggio saremo accompagnati anche da Johanna, Annie e il bambino.

-Sei pronta, tesoro?-. Mi chiama Peeta dalle scale. -Sì, arrivo. Ho quasi finito di sistemare i vestiti.-. Pochi minuti dopo lo vedo entrare in camera nostra, raggiante, e prendere la mia valigia sollevandola con facilità. All'ultimo però si blocca sulla porta e si volta verso di me. -Sono sicuro che la luna di miele ti piacerà.-. Mormora al mio orecchio, a un soffio dalla mia pelle. Arrossisco vistosamente -Ma piantala!-. Lui ride e io lo seguo al piano di sotto. In salotto trovo mia madre e le ragazze, ancora trafelate per aver messo a soqquadro la casa di Haymitch e aver preparato le loro valige. Mia madre con i bambini diventa un'altra persona. Quando nella stanza c'è lei, non c'è verso di staccare Finnick dalle sue gambe o strapparlo dalle sue braccia: comincia subito a piangere e anche a sua mamma ci vogliono parecchi minuti per calmarlo. Questa volta non è diversa dalle altre, anzi è peggio visto che non la vedrà per parecchi mesi. Quando finalmente la casa non rimbomba più per i suoi capricci, salutiamo velocemente mia madre, Effie ed Haymitch e raggiungiamo la stazione. Adesso che è possibile viaggiare liberamente tra i distretti i treni non sono più vuoti, e nemmeno gestiti dalla Capitale per quanto riguarda i nomi dei passeggeri: chiunque può viaggiare senza problemi. Basta pagare un biglietto e si è apposto. Tutto è così diverso dall'ultima volta che sono stata qui che per un momento mi perdo nel via vai ed è solo la mano di Peeta che mi guida che mi conduce fino alla nostra carrozza.

Il Distretto 4 è esattamente come me lo ricordavo: clima caldo e arieggiato, e caratterizzato da un dolce profumo di frutti esotici e fiori dai colori sgargianti. La vecchia casa di Annie non dista che qualche centinaio di metri dal mare, per cui prima di proseguire per il nostro viaggio Peeta propone di fermarci qui per qualche giorno. Se non sapessi che è stato tutto programmato accuratamente potrei quasi pensare che sia una decisione presa all'ultimo e dettata dalla bella stagione estiva. Annie ci mostra la nostra camera e ci lascia soli qualche minuto, mentre Johanna ci urla -Non è il momento, eh! Per quello avrete tempo stanotte.-. Ma perché tutti pensano che da sposati importi solo il sesso? Questi riferimenti mi innervosiscono parecchio. Se prima già dovevo sopportare le battute d Haymitch e Johanna, adesso non avrò più pace. Voglio dire, stanotte è stato meraviglioso, non c'è dubbio, e mentirei spudoratamente se dicessi che non vedo l'ora di ritrovarmi di nuovo da sola con Peeta. Ma ci sono mille modi per amare una persona, no? Se dovessi dare una risposta a mente lucida direi “Sì” senza esitazioni, ma adesso Peeta è qui, di spalle rispetto a me, che si cambia per indossare il costume da bagno. E allora lasciamo perdere i grandi ragionamenti perché tanto è inutile. Non mi sono mai concessa di pensare a lui in questo modo. Mi sono sempre impedita di pensare al sesso in generale, in realtà, visto la mia idea sul non avere bambini. So che stanotte Peeta ha preso delle precauzioni, ma non ho la certezza che prima o poi qualcosa non vada storto. Mi giro dalla parte opposta, imitandolo e cambiandomi.

-Sei bellissima-. -E tu sei di parte come sempre.-. -Non direi. Comunque andiamo dai, sono già le sei.-. Non ho mai preso il sole in spiaggia. Fatta eccezione per la nostra seconda Arena e il Tour, in effetti, non ho mai passato del tempo al mare. E comunque non si può dire che siano stati soggiorni di piacere. Camminiamo mano nella mano fino a raggiungere l'acqua tiepida, mentre Johanna sistema i teli qualche metro più indietro. -Peeta.-. Lo chiamo. -Si volta a guardarmi, già sorridente. -Sì?-. -Perché mi hai portata qui? Avremmo potuto trascorrere una luna di miele anche nel Dodici.-. Lui sorride ancora e scuote la testa. -Lo so. Ma volevo che per una volta facessimo una cosa normale, un viaggio per rilassarci e stare bene. Non c'è un motivo, voglio solo stare con te. E poi, perché mai dovremmo andare contro la tradizione?-. Aggiunge, ironico. Poi, all'improvviso, mi trascina dentro l'acqua, buttandosi all'indietro a facendoci cadere entrambi e facendomi ridere. Mi prende il volto tra le mani e mi dà un bacio. -E poi volevo anche dimostrarti che per stare bene ti basto io, non importa dove siamo.-. -Oh! Dove avresti trovato tutta questa sicurezza, S.gn. Mellark?-. -Tra le tue braccia.-. Adesso sono io a baciarlo, senza farmi problemi per il fatto che siamo in pubblico e a pochi passi da una ridacchiante Johanna.

I tre giorni seguenti trascorrono più o meno allo stesso modo. Peeta ed io passiamo la maggior parte del tempo da soli, chiaramente, tranne per i pasti e per le ore che passiamo a giocare con il piccolo Finnick.

-Mi raccomando, ragazzi, divertitevi e appena tornate a casa fate una telefonata!-. Annie ci saluta calorosamente e abbraccia entrambi. Ho appena posato un bacio sulla testa di suo figlio, quando sento Johanna dire a Peeta -Senti, se fa la difficile e non ci sta, legala al letto.-. Fingo di non averla sentita e ringrazio Annie per l'ospitalità. Peeta mormora qualcosa sottovoce, ma so che sta ridacchiando. -Ci si vede, Colombella-. Mi saluta la mia amica. -Ciao, Johanna. Anche tu mancherai.-. 

  
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