Capitolo
2
Si vestì e scese al piano di sotto, dove trovò Morzan che parlava animatamente con Daniel ed Enduriel in salotto. Morzan fu il primo a vederla. “ Buongiorno principessa ” Le disse con un sorriso, ma i suoi occhi azzurri erano tristi.
“ Buongiorno ” Disse lei a tutti mentre si avvicinava al marito e gli dava un bacio “ Come mai da queste parti? ”
Daniel ed Enduriel guardarono Morzan con una strana espressione. Lui sospirò. “ Principessa, non ne sono ancora sicuro ”
“ Fibi, sarebbe meglio che ci lasciassi da soli a parlare ” Suggerì Daniel, cercando di non offendere Fibi.
“ Va bene. Ti aspetto in camera ” Disse Fibi, la voce velata dalla tristezza. Aveva capito di cosa stavano parlando.
Tornò in camera, dove per poco non si mise a piangere, ma non ne ebbe il tempo, perché, quasi come se avesse sentito che la madre era tornata, Murtagh cominciò a piangere. Lei lo prese in braccio parlandogli dolcemente mentre si andava a sedere per allattarlo. Non appena Murtagh vide il seno della madre cominciò a calmarsi per poi smettere del tutto quando cominciò a succhiare.
Morzan arrivò quando Murtagh smise di bere. Era triste.
“ Vuoi tenerlo un po’ tu, prima che si riaddormenti? ” Gli chiese Fibi.
Lui annuì e lo prese in braccio, battendogli delicatamente una mano sulla schiena, per fargli fare il ruttino e un sorriso si fece strada sul suo volto, quando, dopo aver fatto il ruttino, al figlio sfuggì uno sbadiglio. Si stropicciò gli occhi chiari con le manine e poi poggiò la testa sulla spalla del padre cingendogli il collo con il braccio.
Morzan lo cullò fino a che non fu sicuro che si fosse addormentato, poi lo rimise nella culla e si avvicinò a Fibi che era affacciata alla finestra e le diede un bacio sulla guancia. Lei si voltò e lui incrociò le mani dietro la schiena di lei. Aveva bisogno di sentirla vicina. “ Principessa, c’è stato un imprevisto e quindi devo partire di nuovo ”
“ Ma sei appena tornato. Devi partire per forza? ” Fibi aveva gli occhi lucidi, ma tentava di trattenere le lacrime. Sapeva che nemmeno per lui era facile.
“ Purtroppo si. Si tratta dei Varden e dobbiamo occuparcene per forza noi Rinnegati. Io ci ho provato ”
“ Lo so ” Fibi lo abbracciò. “ Ma mi mancherai tanto ”
“ Anche tu, principessa, anche tu ” Detto ciò, Morzan sciolse l’abbraccio e cominciò a vestirsi lentamente, ogni gesto gli costava una fatica enorme. Non voleva andarsene e lasciare di nuovo Fibi e Murtagh, ma doveva farlo, per il loro bene, Galbatorix avrebbe potuto reagire molto male se si fosse rifiutato e quasi sicuramente se la sarebbe presa con loro.
Fibi lo guardava dal suo angolo accanto alla finestra. Si era abituata a vederlo tornare a casa coperto di sangue, ma era sicura che non sarebbe riuscita ad abituarsi alla vista di Morzan che si allacciava Zar’roc alla cintura come stava facendo in quel momento.
Quando finì di cambiarsi, Morzan le prese la mano e insieme scesero di nuovo in salotto. “ Possiamo andare? ” Chiese Daniel.
Morzan annuì. Uscirono in giardino e prepararono i draghi a partire. Un attimo prima di montare si fermò a salutare ancora Fibi. “ Non so quando tornerò, ma ti prometto che ti penserò sempre e cercherò di tornare il più presto possibile ”
“ Stai attento. Non voglio perderti perché non sei concentrato in quello che devi ”
“ Lo farò, sta’ tranquilla. Ti amo ”
“ Ti amo anch’io. Al tuo ritorno sarò qui, ma non tardare troppo ”
“ Questo non posso promettertelo ” Morzan vide Daniel fargli segno i sbrigarsi e aggiunse: “ Devo andare, ricordati che ti amo ” E si voltò per montare in sella.
Fibi lo bloccò, prendendolo per il braccio. “ Aiutami a ricordarlo ”
Lui sorrise e tenendola stretta a sé, la baciò con più passione del solito, tanto che Daniel ed Enduriel distolsero lo sguardo. Dopo averla baciata, avvicinò le labbra all’orecchio di lei e le disse in un sussurro: “ Stanotte, prima di addormentarti, pensa a me. Io farò lo stesso con te e vedrai che ci incontreremo nei sogni ”
“ Non vedo l’ora ” Disse lei e si allontanò di qualche passo e da lì, li guardò alzarsi in volo e allontanarsi, finché non scomparirono dalla visuale.
Passò tutto il giorno pensando a quei pochi momenti passati insieme e al modo con cui lui cullava Murtagh, sempre dolce e affettuoso. Scese la notte e quando Murtagh si riaddormentò, dopo essere stato lavato e aver mangiato, Fibi si rimise a letto, stringendo il cuscino di Morzan ancora impregnato del suo profumo, per sentirlo più vicino e riuscire a sognarlo.
Era notte e il cielo era illuminato dai fulmini, seguiti dai tuoni, così forti da scuotere la terra e riverberare per le vie della città fin nelle ossa di Fibi, che scappava con Murtagh stretto tra le braccia e Morzan che le copriva la fuga, difendendoli dai nemici che altrimenti li avrebbero uccisi. Ogni tanto, mentre correva, Fibi si guardava indietro per essere sicura che Morzan la stesse ancora seguendo e stesse ancora bene. Riuscì ad arrivare fuori dalla città, dove c’era Daniel ad aspettarla, ma quando si voltò indietro, vide che Morzan stava combattendo con un uomo incappucciato che, in un momento, colpì Morzan allo stomaco.
Fibi lo vide cadere, la maglia insanguinata, mentre l’uomo incappucciato torreggiava su di lui, la spada pronta a vibrare l’ultimo colpo, quello che avrebbe fermato il battito del cuore di Morzan, che gli avrebbe rotto il respiro, che gli avrebbe tolto la luce della vita dagli occhi, spegnendoli per sempre.
“ No! Morzan! ” Urlò e senza pensarci due volte si precipitò verso di lui, Murtagh ancora in braccio, parandosi tra suo marito e il suo assassino, che abbassò la spada e se ne andò e per un momento, la luce di un fulmine illuminò la notte e Fibi riuscì a distinguere un paio di occhi azzurri sotto il cappuccio.
Cominciò a piovere proprio in quel momento. Lei si inginocchiò accanto a Morzan che giaceva a terra, sempre più insanguinato, il respiro irregolare, un rivoletto che gli colava dall’angolo della bocca, macchiandogli i capelli neri, il braccio destro era disteso come se volesse prendere Zar’roc, abbandonata a terra a qualche centimetro da esso.
“ Principessa … sei qui? ”
“ Si, sono qui. Non ti lascio, ma tu cerca di resistere ” Lo pregò Fibi, le lacrime che si confondevano con le gocce di pioggia.
“ Mi dispiace ... ” Cercò di sorridere “ Sono stato ... uno stupido ... perdonami ” Gli occhi di Morzan si chiusero ed esalò l’ultimo respiro.
Fibi si svegliò di soprassalto, Murtagh stava piangendo, ma la paura dell’incubo era così forte che le ci volle un po’ di tempo per calmarsi e finalmente alzarsi e dar da mangiare al figlio, che poi portò con sé nel letto, dove si addormentò ancora scossa dall’incubo, frutto della sua immaginazione e dalla sua preoccupazione per Morzan che era in pericolo.
NDA:
Ciao a tutti, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e grazie per averlo letto. Per chi si chiedesse perchè ho scritto che Morzan aveva gli occhi azzurri, dovrete aspettare i prossimi capitolo.
A presto dalla vostra RosaNera_Rinnegata_30613