Little Boy, Big Secret
Two - DeathDegli uomini alti, possenti e con uno sguardo misto fra il freddo e il vuoto che ti avrebbero potuto uccidere con una sola occhiata, anche se i loro volti erano coperti da un indumento che lasciava vedere, oltre gli occhi, una bocca con su un ghigno maligno,
entrarono -o meglio, fecero irruzione- dentro casa.
La madre lanciò un urlo, e ordinò al piccolo Michael, ignaro del pericolo, di nascondersi sotto al proprio letto -sapendo che le coperte, arrivando fino a terra, avrebbero sicuramente protetto il bambino- e di fare silenzio, così avrebbe vinto il gioco.
Michael ubbidí, non sapendo che in ballo c'era la propria vita e quella della madre.
Si nascose sotto il letto e ad un tratto sentí che la porta della propria camera era stata aperta, provocando un forte rumore -segno che l'avessero sbattuta contro il muro- che fece sussultare il piccolo. Quest'ultimo iniziò a tremare, ma non si scompose e rimase in silenzio.
Una strana sensazione e uno strano sentimento avevano avvolto l'animo di Michael: tremava, aveva il fiato corto e il battito accelerato. Cosa era? Paura? Forse, ma lui non lo sapeva.
Un rumore. Poi sentì urlare il proprio nome e uscì dal nascondiglio.
Corse al piano di sotto, ma era pieno di persone. Non riusciva a capire, la casa era davvero piena di persone in divisa.
Forse erano amici della mamma. Vide il vicino, il signor Blake, e gli si avvicinò.
Quest'ultimo aprí bocca -Vieni a vivere con me, Michael-
-Perché?- chiese, e sentì le lacrime scendere dai propri occhi.
Voleva stare qui, a casa, con la sua mamma
-Beh... Mi spiace dirtelo Michael ma... Ha raggiunto papà...- cercò di spiegare l'uomo cercando di essere il più sensibile possibile
-No... Mamma è qui! Io vado da lei!- urlò il bambino correndo fuori.
Il signor Blake lo inseguí e lo prese in braccio.
-Mi spiace piccolo, anche io ci sono passato. Vieni, ti compro un bel gelato- propose il signore guardando dritto negli occhi verdi chiaro del bambino.
Lui scosse la testa -Non sono come gli altri bambini. Voglio vedere i dischi con la musica- annunciò asciugandosi le lacrime.
Ed era vero.
Lui non era come gli altri bambini, per lui un disco con della buona musica valeva più di un gelato. O di qualsiasi altra cosa al mondo.
*Spazio Autrice*
Questa FF è presente anche su wattpad, mi raccomando recensite se vi piace o se non vi piace! Questo capitolo è corto perchè è molto importante e segna il carattere che Michael assumerà nei prossimi capitoli. Non ho molto da dire perchè ho fretta, bye xx