Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: lawlietismine    19/08/2014    2 recensioni
“Non sei un tipo di molte parole” borbottò come se lo stesse spiegando più a se stesso, ma l’altro in risposta grugnì infastidito, iniziando a faticare con il peso che stava tirando su. Fu uno dei pochi segni di vita che gli rivolse.
Stiles si concentrò sul suo volto, per studiarlo un po’: gli occhi verdi erano ridotti a due fessure, i denti stretti per lo sforzo e il volto imperlato di sudore.
Seguì pensieroso con lo sguardo una gocciolina che gli percorse il viso dalla fronte fino al collo, i cui muscoli erano decisamente contratti.
Chissà quanto gli ci era voluto per farsi quel fisico, si chiese guardandolo oltre la maglietta bianca completamente aderita al petto da quanto aveva sudato.
Sterek ~ [College!AU]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 


Best gift of fate - Sterek



Epilogo

 



   “Scott?”
Il richiamo di Stiles arrivò ovatto e incerto dalla camera da letto, aveva saltato l’università perché incredibilmente troppo stanco e svogliato, e aveva poi sprecato ore per ripulire l’appartamento: ora che il coinquilino era rientrato, poteva sgridarlo per bene e fargli almeno portare fuori la spazzatura.
Ma l’altro – forse consapevole di quello che lo aspettava – non rispose.
Pensava di fregarlo? Stiles aveva sentito la porta e percepiva comunque i suoi passi nel corridoio, non poteva sfuggirgli.
   “Scott” riprese a borbottare, ancora sotterrato e disperso sotto il suo letto per tirare fuori tutto quel caos che si era accumulato negli ultimi tempi:, non aveva più avuto molto tempo da dedicare a quel genere di cose.
Ma l’amico era una cosa oscena! Aveva trovato un pezzo di pizza sotto al divano ed era più che certo che non fosse stata colpa sua, visto che non aveva avuto molto tempo neanche per stare davanti alla tv: le volte che c’era stato su quel divano, non era stato di certo per guardare quella.
   “Non pensare di sfuggirmi” lo avvertì, mugugnando subito dopo per la dolorosa testata  presa “Non puoi neanche immaginare cos’hanno visto i miei occhi in questa mattinata! Non sono mica Cenerentola!” si lamentò, cercando in ogni modo di districarsi dalle mani invisibili che non lo volevano far uscire di lì.
Ora, Stiles era sempre stato un po’ disordinato in camera sua, ma era sempre stato un caos organizzato, mentre quello… Quello non andava affatto bene e avrebbe dovuto rimediare, perché quella mattina si era messo a cercare il suo portatile e non l’aveva trovato fino a quando non aveva messo sottosopra tutto il resto.
   “Cenerentola? Um…” Il ragazzino sotto al letto sobbalzò nel sentire quella voce dietro di sé “Magari Biancaneve” lo derise celatamente Derek con le braccia strette al petto, prima di staccarsi dallo stipite della porta, afferrarlo per la caviglia e tirarlo fuori di lì.
Stiles, strisciando via dall’oscurità con la schiena spalmata sul terreno, per prima cosa vide lo sguardo dell’altro su di sé e quell’accenno di divertimento che ancora lo colpiva in pieno, ogni volta come se fosse la prima: non si sarebbe mai abituato a quella tranquillità.
   “Una Biancaneve sexy, giusto?” gli fece, alzando le sopracciglia in modo eloquente, con un sorrisetto a delineargli le labbra.
Derek ruotò gli occhi al cielo esasperato, prima di annuire “Sì, una Biancaneve molto sexy” rispose lasciandolo andare, e lo fissò indispettito quando non lo vide alzarsi.
Per Stiles ogni momento era buono per provocarlo, Derek lo sapeva bene e avrebbe potuto giurare che quello fosse uno di quei momenti: il ragazzino aveva ben imparato che il suo punto debole erano quelle labbra schiuse da cui passava il respiro calmo, tutti quei capelli spettinati e quella lingua che continuava imperterrita a inumidire la bocca.
Dannato Stiles.
Derek dovette farsi forza per mollargli una botta con il piede sul ginocchio piegato, prima di immergere le mani in tasca, distogliere lo sguardo e avviarsi verso il salotto, l’altro rise piano prima di tirarsi su con una spinta e seguirlo.
   “Allora…” iniziò buttandosi a peso morto accanto a lui sul divano, prima di sdraiarsi e poggiare la testa sulle sue gambe “Che sei venuto a fare?”
Derek ricacciò indietro la mano che stava allungando per toccargli i capelli e si fece serio “Posso anche andarmene” lo avvertì, ripoggiandosi al bracciolo.
Il figlio dello sceriffo sghignazzò, gli piaceva stuzzicarlo così e “Peccato” mormorò, iniziando lui ad allungarsi per accarezzargli il braccio “Biancaneve voleva affrontare il lupo cattivo…” fece in tono che avrebbe dovuto essere persuasivo, ma Derek gli lanciò un’occhiata inarcando un sopracciglio e “Stiles… Non c’è nessun lupo cattivo in quel cartone animato e poi non parlare di te in versione principessa Disney” rispose in uno sbuffo, prima di sentire le dita della mano dell’altro posarsi sulle sue labbra.
Il più giovane percorse lentamente il loro contorno in una delicata carezza, fissandole incantato e desideroso di allungarsi verso di esse, fin quando l’altro non lo morse.
   “Ehi!” lo rimproverò facendo per scattare su, ma Derek lo trattenne per le spalle su di sé “Mi rovini la manicure!” scherzò massaggiandosi il punto colpito.
Un attimo dopo l’altro gli stava premendo un cuscino sulla faccia, più che altro per non fargli vedere il sorrisetto spudoratamente divertito che gli era spuntato.

Sei mesi, Stiles non riusciva davvero a crederci.
In un certo senso erano completamente volati, da quella serata in casa Martin a ora, ma lui se li ricordava bene.
All’inizio – doveva ammetterlo – gli era sembrato un po’ strano, poi le cose erano andate al loro posto e tutto aveva preso a scorrere: la conoscenza di Derek con Isaac era stata un bene, perché Stiles aveva avuto modo così di vederlo anche durante le sue pause quando l’amico se lo trascinava dietro fino al bar.
Per non parlare della palestra, il ragazzino ora aveva tutto il diritto di stare a fissarlo incondizionatamente senza cercare di passare inosservato e quella era davvero una gran cosa, perché diamine, aveva scoperto di essersi perso molte cose lanciando solo qualche occhiata qua e là ogni tanto.
Per non parlare poi di quando lo aveva presentato a suo padre: quello era stato un po’ un dramma per lui, ma Derek era sembrato fatto apposta per quello, perché era stato perfetto tutta la serata, tanto che lo sceriffo – quando se ne stavano andando e l’altro aveva già raggiunto la macchina – gli aveva chiesto il perché avesse avuto quella faccia esterrefatta tutto il tempo.
Certo, non l’aveva presa bene all’inizio: Derek Hale, conosceva lui e la sua storia, sapeva della differenza di età e poi era un ragazzo… Non che questo ultimo punto fosse un problema grande per il padre, solo che era sempre rimasto ai tempi di ‘Lydia qui’ e ‘Lydia qua’, perciò ritrovarsi a casa quello, che – diciamocelo – con la Martin non aveva niente in comune, lo aveva spiazzato.
Ma aveva imparato a conoscerlo e ad accettarlo, quasi come un figlio.
Stiles non avrebbe potuto essere più felice di così, si sentiva completo e soddisfatto, pronto per quella nuova, invitante e – soprattutto – duratura avventura con Derek, che pareva sotto sotto provare esattamente lo stesso.
Non erano la tipica coppietta romantica, non assomigliavano a Scott e Allison, nemmeno a Danny ed Ethan, tanto meno a Jackson e Lydia… Erano solo loro, il serio e grosso Derek Hale con il sarcastico e piccoletto Stiles Stilinski, con le loro occhiate, i loro scambi incomprensibili, i loro momenti da soli, le battute del ragazzino e i silenzi dell’altro, le loro nottate sul divano dell’appartamento del maggiore. Niente di troppo, ma niente di scontato.
Qualche discussione qua e là quando Derek sembrava una madre con il suo bambino, troppo scorbutico e protettivo, quasi pauroso di vedersi sfuggire Stiles fra le dita come fumo al vento, ma all’altro sotto sotto piaceva questa cosa, vederlo preoccupato, geloso, arrabbiato…
Vedere che provava delle emozioni per lui che all’inizio non aveva mai pensato di poter suscitare in nessuno.
Sentirsi coccolare fra le sue braccia, sentirsi baciare la pelle liscia, accarezzare dalle sue mani, stuzzicare dalla sua barba, assaporare dalla sua lingua, stringere dalla sua presa, sfiorare dalle sue labbra.
Non avrebbe potuto chiedere di meglio, assolutamente no.
E Derek amava toccarlo, averlo suo, solo suo, nel suo letto come solo nel suo appartamento o fra i piedi in generale, perché Stiles gli ronzava costantemente e irrimediabilmente intorno come se quella fosse stata la sua ragione di vita, e il solo pensiero intontiva l’altro, manomettendogli il respiro.
In così poco tempo si erano imparati a conoscere così bene, avevano condiviso così tanto, si erano legati come mai avrebbero pensato di poter fare e avevano così tanto tempo per approfondire e imparare sempre di più.


Era una fortuna per Stiles che Scott passasse così tanto tempo con Allison, perché quando Derek gli era vicino – e per vicino, si arrivava anche al chilometro pieno – lui non sapeva proprio trattenersi: non avrebbe mai pensato di poter essere così.
, insomma, la sua mano era stata una grande amica e le sue fantasie non avevano mai dimostrato altro se non la sua perversione, ma arrivare a quei livelli… Era davvero sorpreso, perché non avrebbe mai pensato di poter essere audace, lui, o di poter far godere qualcuno con il suo tocco, con le sue labbra, con solo il suo respiro.
E di quel ragazzo aveva capito di non averne mai abbastanza, il che era effettivamente problematico, perché la cosa necessitava davvero di tanta energia. Energia che – però – i due sembravano prendere da chissà quale riserva, quando, appena finito di unirsi nel modo più intimo possibile, si guardavano negli occhi e la scintilla si riaccendeva dal nulla, ancora e ancora, facendoli ripartire dall’inizio con quelle sensazioni che sembravano non saziarli mai, non abbastanza da placarli.
E a nessuno dei due dispiaceva, anzi, preferivano chiudersi a giorni in casa da soli, piuttosto che gestire il mondo al di fuori, dove potevano concedersi solamente i piaceri di un bacio rubato all’improvviso.
Derek – fissando lo sguardo incantato sul ragazzo fra le sue braccia, nudo come dimostrazione di quello che erano insieme – si perse nel ricordo di Stiles qualche tempo prima, quando nel suo appartamento si era messo a leggere qualche libro della sua collezione, mentre lui si occupava di alcune piccole cose, il più velocemente possibile così da raggiungerlo.
Se ne era uscito a un certo punto leggendo una cosa ad alta voce, qualcosa che gli aveva fatto perdere un battito, forse per averla sentita dire all’altro o forse per il suo significato.
 
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
 
Pablo Neruda, Derek non si ricordava neanche di averlo nella sua libreria, e non avrebbe saputo dire sinceramente cosa lo avesse colpito, forse il fatto che si ritrovasse così tanto in quelle parole scritte…
O meglio, il vecchio lui, quello senza qualcuno al suo fianco, senza Stiles.
   “Vuoi una foto?” lo prese in giro il ragazzino, stringendosi meglio su di lui e regalandogli un sorrisetto che l’altro accolse come la cosa più preziosa “Se vuoi posso farti un autografo, dove lo vuoi?” aggiunse malizioso, facendogli alzare automaticamente gli occhi al cielo.
Si alzò, sciogliendo un po’ svogliatamente quella presa che gli dava forza e sicurezza come niente al mondo prima d’ora, provocando il disappunto evidente del più piccolo.
Forse lo aveva fatto per nascondere ai suoi occhi la luce che gli era passata nelle iridi verdi, e al suo tocco i brividi che lo avevano percorso, o forse per riprendere il respiro che gli si era praticamente bloccato in gola, dandogli una potente tachicardia.
   “C’mon sourwolf, vieni qui!” lo richiamò fissandolo con un sorriso dolce, mentre lui si rivestiva “Sono proprio in vena di coccole!”
E Derek non riuscì a non alzare ancora gli occhi al cielo con un leggero grugnito, ma – alla fine – non se lo fece ripetere due volte.
Come avrebbe potuto?  
Quello era stato sicuramente il miglior regalo che il destino avesse mai potuto fare loro, Stiles e l’altro non avevano assolutamente dubbi a riguardo.
Non li avrebbero mai avuti. 


 


 
 

Ehilà ~ 
LASCIAMO SPAZIO ALLA DEPRESSIONE YEEEEY
Già... I'm kinda depressed, u know. 
Dunque per la prima volta in tutta la mia vita, ho portato qualcosa a termine. 
Non so se essere fiera o se piangere, bah.
Epilogo piuttosto corto, ma spero che non vi abbia deluso perchè c'è mooolto sentimento. 
La poesia di Neruda: beh, l'ho messa pechè mi sembrava azzeccata e perchè ho riscoperto il mio amore per i suoi lavori, quello in particolare... Spero abbia colpito anche voi allo stesso modo. 
Non so davvero che altro dire...
Ringrazio CON TUTTO IL CUORE tutti quelli che mi hanno seguita in questa piccola avventura, sicuramente tornerò a scrivere su teen wolf (non potrei vivere senza farlo, dunque succederà), davvero, GRAZIE MILLE! 
(Tanto per fare qualcosa, vi lascio il link della one shot sterek che ho pubblicato ieri: Hale: istruzioni per l'uso!) 
Ancora grazie e alla prossima! Spero di ritrovarvi(?) ç_ç
Se volete contattarmi (??) sulla mia pagina di efp ci sono il mio tumblr e il mio facebook, comunque potete scrivermi anche qui! 
Spero di leggere qualche parere!
Fatemi sapere se vi è piaciuta e tutto quello che vi pare!


*sbatte la testa contro il muro e si mette in un angolino a piangere* 

Lawlietismine.
 


 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: lawlietismine