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Autore: Marina Swift    19/08/2014    2 recensioni
Nagumo ha appena preso la patente, e per festeggiare invita alcuni suoi amici in una piccola gita... Che si rivelerà piuttosto disastrosa all'inizio, ma che per fortuna finirà bene.
Dedicata a Sara heart alla quale avevo promesso qualcosa con il suo amato Gouenji, ti voglio bene cara
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E dire che doveva essere una semplice giornata in barca...


Mentre i trentacinque gradi all'ombra si facevano sentire sempre di più, circa una decina di ragazzi e ragazze si stava avviando verso uno dei motoscafi placidamente parcheggiati al molo di Okinawa.
Di tutti loro, solo una era un pochino esitante.
Il suo nome era Sara, ed era una ventenne piuttosto alta, con lunghi capelli ambrati e due enormi occhi verdi, che era l'unica che camminava a passo incerto.
Certo, conosceva quel gruppetto da un po' di tempo, tre o quattro anni ormai, ma quell'idea di gita in barca la spaventava e non poco.
Più che altro, per il semplice fatto che a guidare sarebbe stato Nagumo, che aveva preso la patente nautica da appena due settimane e che, comunque, non era una persona particolarmente affidabile.
Ma il tulipano era così felice per il suo successo che aveva deciso di invitare i suoi amici e il suo fidanzato a vedere - a parer suo - come guidava bene la barca.
E Suzuno, il cugino di Sara nonchè lo sventurato ragazzo di Nagumo, aveva trascinato dietro anche la bionda parente, che all'inizio si era categoricamente rifiutata di accompagnarli, ma che alla fine aveva ceduto.
Certo, non era stato il cugino a farla cedere, ma un certo altro ventenne dal nome di Gouenji Shuuya, che Suzuno aveva tirato alla fine come ultima arma.
Era quella l'unica debolezza di Sara, il suo affascinante fidanzato, al quale non sapeva assolutamente dire di no.
Mentre la ragazza malediceva mentalmente lei, il cugino e anche Shuuya per avergli fatto da complice, il gruppetto era arrivato davanti ad una barca color crema, fatta quasi su due piani.
Una metà, quella a prua, era semplicemente uno spazio sopraelevato, senza niente di particolare sopra, mentre a poppa c'erano due poltroncine, una delle quali per il guidatore, e un divanetto bianco in fondo, che lasciava intravedere una piccola parte del motore.
Insomma, tutto sommato la barca di Nagumo almeno non era un rottame pericolante.
Sara salí per ultima, aiutata da Gouenji, e si stava per sedere nel divanetto in fondo, quando il ragazzo la fermò.
- Eh no... tu vieni con noi a prua, se no che divertimento c'è? - le disse Shuuya, mentre lei era piuttosto in preda al panico.
- D-davanti? Con il rischio di cadere in mare? Oh no no no. Non lo farò mai -
La ventenne si ritrovò puntati addosso gli occhi gelidi di Suzuno, quelli ambrati di Nagumo e quelli scuri di Gouenji, e ognuno di essi stava cercando di dirle una cosa del genere "O vai a prua, o ti ci mettiamo a forza".
E visto che nel frattempo Midorikawa e Hiroto - l'altra coppia di fidanzati che mancava per completare il gruppetto di amici dell'Alius Academy - si erano impadroniti del divano assieme ad Aki e a Natsumi, si ritrovò in qualche modo costretta a sedersi davanti, per mancanza di spazio.
C'era la sedia accanto a quella di Nagumo, ma anche quella fu ben presto occupata, dal suo malefico cugino.
Arrivata a prua, Sara si aggrappò forte a una delle sbarre d'acciao, che teoricamente sarebbero dovute servire per proteggere le persona da una caduna in acqua, ma che in pratica facevano ben poco.
Accanto a lei, si mise Shuuya, mentre dall'altra parte si sedevano Haruna e Shirou, i quali si erano messi assieme da poco.
Per dirla breve... a parte Aki e Natsumi erano tutti fidanzati in quella nave.
Nagumo infilò le chiavi per accendere il motore, e la nave - il cui nome, dipinto sulla fiancata sinistra, era Boston Whaler - partì a tutta velocità, finendo inevitabilmente per schiantarsi contro il molo.
- Cretino - disse semplicemente Midorikawa, quasi inflessibile - Guarda che prima di far partire la nave devi togliere la cima davanti, altrimenti è chiaro che non andrà -
Sara voleva scendere dalla sua postazione solo per picchiare il rosso, ma decise di rimanere ferma, e di sganciare delicatamente la corda che teneva legato il motoscafo alla banchina.
- Ecco, riprova ora a partire, lentamente - disse la ragazza all'amico, che rifece partire la barca.
Dopo che il povero Boston Whaler sbattè nell'ordine contro una barca che ne uscì con una brutta ammaccatura sulla parte destra, due gommoni che finirono mezzi sgonfiati e bucati e anche un piccolo traghetto che stava cercando di approdare, il gruppetto finalmente riuscì a uscire dal porto.
Chiaramente, Burn non aveva tenuto conto neanche dei venti, quindi fuori i ragazzi trovarono delle onde enormi, che arrivavano sia da destra che da sinistra, spinte dal forte Maestrale che soffiava impetuoso, sbattevano contro la nave, facendola oscillare.
- Io giuro che ti odio tulipano! - esclamò furiosa Sara, che stava calcolando l'idea di mettersi lei a guidare.
Insomma, sarebbe stata di sicuro migliore del rosso.
Proprio in quel momento, uno schizzo le colpì il viso, bagnandole la frangetta chiara, e aiutandola un pochino a sbollire l'istinto omicida verso Nagumo.
Quest'ultimo, intanto, stava dirottando la sua barca contro ogni cavolo di onda che passava, quindi il motoscafo cominciò ad andare su e giù, sempre con più velocità.
Quando questo successe per la decima volta lo stomaco di metà dei passeggeri era crollato.
Haruna era bianca come un cadavere, Midorikawa era svenuto addosso a Hiroto, il quale aveva già vomitato almeno cinque volte, e Aki sembrava trapassata con un coltello.
Perfino Sara dopo un po' cedette, e sarebbe caduta in acqua se solo Gouenji non l'avesse trattenuta.
Così, la biondina si ritrovò stretta tra le braccia dell'ex capocannoniere della Raimon, che stava cercando di farle scudo con il suo corpo.
- Tutto bene? - le chiese lui, con voce abbastanza dolce.
- Si, beh... più o meno -
Di certo, Sara non poteva negare di trovarsi benissimo tra le braccia del suo ragazzo.
Poteva essere l'unica cosa positiva della gita, quindi decise di goderso almeno quella.

Dopo un po', che a tutti sembrò un'eternità, la nave si fermò.
Erano arrivati in una gola, con dell'acqua limpida e cristallina, che lasciava intravedere la sabbia da sotto.
Un sospiro di sollievo attraversò tutti quelli che si trovavano nel Boston Whaler.
- Allora, come guido? - chiese Nagumo, impaziente di sentire l'opinione dei compagni.
Suzuno gli tirò un sonoro schiaffo sulla testa, schiaffo che valeva più di mille parole, che tra l'altro il ghiacciolo non sarebbe riuscito a pronunciare, mentre combatteva contro un collasso.
- Burn, non salirò mai più su una barca con te neanche per tutto l'oro del mondo - continuò Natsumi, che era l'unica il cui corpo aveva resistito, ma che sembrava sul punto di cadere in mare.
In quell'esatto istante un'altra barca sfrecciò davanti a loro.
Questa però era rossa, anzi, bordeaux, aveva il tetto più alto di quello della barca di Burn e sembtava essere anche più grande.
Alla guida, c'era un ragazzo biondo, con dei grossi occhi color acquamarina.
- Kruger? -
L'espressione di Shirou si fece pensosa.
Cosa ci faceva lì il capitano della Unicorno?
E non era solo.
Accanto a lui c'erano nell'ordine la fidanzata Esther e i suoi tre migliori amici, Dylan, Ichinose e Domon, più due amiche di Esther, Hellen e Daisy.
- Ehi ragazzi, ciao, non pensavo di trovarvi qui - esclamò Mark Kruger, sorridendo.
- Neanche noi eravamo tanto convinti di arrivare vivi - commentò Aki, lanciando uno sguardo di odio verso Nagumo.
In quel momento Sara si buttò in acqua, raggiungendo a nuoto la barca bordeaux.
- Che fai Sara-chan? - le chiese Gouenji.
- Torno con loro. Chi tiene alla propria incolumità mi segua -
In meno di dieci secondi Aki, Haruna e Natsumi furono al seguito della bionda, seguite poi da Midorikawa, da Shirou, da Gouenji e da Hiroto.
- Tu rimani con me, vero? - chiese il tulipano al fidanzato.
Suzuno guardò Nagumo intensamente negli occhi, poi anche lui entrò in acqua.
- Neanche morto - disse, una volta arrivato dall'altra parte della riva.
- Guarda, ti amo anche io Gazel - rispose il rosso sarcastico.
Ovviamente, nessuno lo stette a sentire, e tutti salirono sul motoscafo di Mark.
Aki fu la prima, e appena arrivata si buttò tra le braccia di Ichinose, stampandogli un dolce bacio sulle labbra.
- Amore sapessi quante ne ho passate... -
- Con Nagumo alla guida posso anche capire - 
Il castano abbracciò più forte la verdina, come se fosse appena scappata da un campo di concentramento.
E in effetti, Nagumo che guidava non era poi tanto meglio...
- Comunque, noi eravamo qui per pescare, venite con noi? - chiese Dylan, tirando fuori una canna da pesca.
- Perchè no? Gara a chi prende più pesci? -
La proposta di Shirou fu ben accetta da tutti, e in poco tempo ognuno comiciò a cercare di pescare qualcosa.
C'era chi - come Mark, Dylan e Natsumi - era riuscito a prendere una canna da pesca, chi come Gouenji e Haruna cercava di pescare con un retino e chi semplicemente si era ributtato in acqua e cercava di prendere i pesci con le mani.
Alla fine ci fu un pareggio tra Suzuno e Sara, con cinque pesci a testa.
- Ah beh, siete pescatori abili in famiglia! - esclamò Midorikawa, sorridendo.
- Burn, vieni con noi a festeggiare? - 
Il rosso sembrò non sentire le grida del ghiacciolo, probabilmente era ancora offeso.
- E dai Burn, sei ancora arrabbiato per prima? -
Di nuovo, il ragazzo fece finta di non ascoltare.
- Va bene. Torno con te - sbuffò rassegnato Suzuno.
Il viso di Nagumo si illuminò.
Cominció a nuotare verso il fidanzato, e appena lo raggiunse gli stampò un tenero bacio sulle labbra.
- Condoglianze cugino - sussurrò solo Sara, per poi avvinghiarsi contro Gouenji.
- Tranquillo, se morirai metteremo la scritta "martire" sulla tua tomba - continuò Shuuya.
A parte questo piccolo inconveniente, però, la giornata parve trascorrere bene.
Tornati a casa, sul molo di Okinawa rimasero solo proprio Gouenji e Sara.
In effetti, loro erano gli unici che non avevano accompagnato Gazel in ospedale, dopo che il poverino era svenuto e aveva battuto la testa contro una delle sbarre d'acciaio nel viaggio di ritorno.
- Scusami per averti trascinata - mormorò solo lui, portandole un braccio dietro la spalla e abbracciandola.
- Nah, se non calcoli l'inizio mi sono divertita molto - continuò lei sorridendo.
- Beh, non so come ringraziarti per avermi accomp- -
In un attimo, Sara fece combaciare le sue labbra con quelle del fidanzato, mentre il cielo si tingeva di rosso e i vento accarezzava dolcemente i loro capelli.
- Bel modo di tapparmi la bocca -
Sara sorrise, per poi abbracciare ancora Shuuya, in un dolce gesto d'amore.
Beh, se erano questi i finali, sarebbe dovuta andare più spesso in barca con Nagumo.

Angolino dell'autrice:
Konnichiwa minna!
Allora, questa storia è un obrobrio, ma era almeno una settimana che promettevo a Sara che l'avrei messa con Gouenji, e visto che non avevo altre idee l'ho messa qui.
Beh, questa cosa in realtà è tratta da un episodio di vita reale, quindi mi è venuta abbastanza spontanea, spero che almeno a qualcuna sia piaciuta.
Un bacio,
Marina
   
 
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