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Autore: Mary_la scrivistorie    19/08/2014    4 recensioni
Raccolta di OS || What if?, Missing Moments || Cam/Gabbe ||
Un angelo e un demone. Un amore improbabile e lacerante.
Tutti credono che la guerra in cui si sono battuti Lucinda e Daniel sia motivata dal loro legame, dalla decisione di lui.
Ma la realtà è peggiore, non è andata proprio così.
Un amore vergognoso e innegabile.
E se una guerra si fosse scatenata a causa di Gabbe e Cam?
La causa: un amore da apocalisse, da fine del mondo.
1- Scambierei la vita per quest'attimo. (Gabbe)
2- Disperazione. (Cam)
3- La fine, il principio. (Gabbe)
4- Lei. (Cam)
5- Lui. (Gabbe)
~Quinta classificata al contest "Io e te alla fine del mondo" indetto da hiromi_chan sul forum di EFP.~
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cameron Briel, Gabrielle Givens
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disperazione


La fissai osservare la neve come se fosse un candido avversario, come se anch'essa, come tutto ciò che ci circondava, avesse il potere di mutilare il nostro amore. 
Ormai i nostri sentimenti sembravano tenui, sbiaditi. L'angoscia s'era brutalmente insinuata tra di noi, lacerandoci lentamente.
"Gabbe.", mormorai, prendendole una ciocca ondulata di capelli biondi in mano.
Lei sospirò. Sembrava davvero un angelo, bellissima, sia fisicamente che emotivamente. "Cam."
Mi avvicinai e la baciai. Non m'importava di nient'altro, né che la grotta avesse iniziato a tremare né che là fuori centomila schiere stessero scatenando l'Apocalisse. 
"Cam...", mi staccò da sé, evidentemente disperata, "Non capisci? Non possiamo. Abbiamo compiuto le nostre scelte, abbiamo sbagliato, ma adesso abbiamo il potere di sistemare tutto. Di impedire che il mondo finisca. Andiamo là e proclamiamo una rottura. È l'unico modo.".
La fissai, frustrato. I miei occhi bruciavano e solleticavano in maniera assurda, come se volessero sciogliersi in lacrime. No. Era giunto il momento che temevo, che lei scegliesse il mondo.
Ma certo, lei era l'angelo. La bontà, l'altruismo, la lealtà. 
Io ero il demone. Ed ero estremamente egoista. 
Francesca e Steven c'erano riusciti. Perché noi no? 
Gabbe mi accarezzò lo zigomo e lo baciò, poi annunciò: "Io vado a uccidere la guerra."
"No, Gabrielle, tu non sai cosa ti accadrà."
Io lo sapevo. Gabbe sarebbe stata uccisa, fatta a pezzi, dalle schiere dell'Inferno. E le schiere del Paradiso non
dovevano essere più compassionevoli. 
"Lo posso ipotizzare. Ma ci proverò.", sussurrò, guardandomi negli occhi.
Odiavo che lei considerasse noi un errore.
Odiavo che lei avesse ragione.
Odiavo che quello fosse probabilmente un addio.
"Ti amo, angelo.", mormorai, baciandole la fronte. 
"Ti amo, demone.", replicò, allontanandosi e senza degnarmi di un altro sguardo.
Una parte di me desiderava seguirla e proteggerla, custodirla gelosamente come si è soliti fare con i gioielli. 
Ma la mia parte demoniaca era troppo sovrastante. Ero egoista, ripeto. Spezzato tra istinti umani, ma pur sempre un demone.
Mi accovacciai e dormii, cercando di pensare a cose belle, ma le cose belle non facevano parte della mia vita. 

~*~

Parole. Sogni. Cameron Briel. Il mio nome.
Sogno una bambina bionda che gioca sotto un tramonto. Sembra che sia felice, che aspetti quel momento da una vita. 
Ride. Piange, e mi fissa, in preda alle lacrime.
E comprendo. L'hanno strattonata via da quel tramonto, dal suo gioco. 
E inizio a piangere anch'io. Vedo la sua sofferenza, posso osservare il suo cuore, ed è una tortura.
Perché è lo specchio del mio.


~*~

Una voce femminile e trepidante sussurrò: "Si è chiuso come fai tu ogni volta dopo aver perso Luce?". 
Il maschio rispose: "No, lui è sveglio, percepisce tutto, anche noi."
Daniel e Arriane. Il Paradiso aveva vinto? Dovevano ammazzarmi? 
Aprii gli occhi e li fissai. Lui era impeccabile, come al solito, e impassibile. Lei, invece, aveva gli occhi gonfi di pianto e i riccioli scarmigliati. 
"Cos'è successo?", chiesi ansioso. Dov'era Gabbe?
Sperai di ricevere un niente placido come risposta. E non lo ebbi.
Daniel distolse lo sguardo e non mi rispose. Per la prima volta, intravidi una ruga di dolore sulla sua fronte spaziosa. 
Arriane mi buttò le braccia al collo. Era una sensazione strana. Avevo abbracciato tante ragazze, ma in quell'anno solo Gabrielle. Abbracciare Arriane mi sembrava una sorta di tradimento, e mi sentivo a disagio.
"Dov'è Gabbe?", le domandai. 
Lei si strofinò gli occhi, asciugandosi le lacrime, e mormorò, scuotendo la testa: "Mi dispiace tanto, Cam. Non ce l'ha fatta."
Una fitta al cuore. Ma che dico? Il cuore non c'era più. Era andato, insieme a lei, che era la sua custode.
"Come è successo?", chiesi, con voce rotta dall'angoscia. Di vera angoscia
Daniel mi fissò: "Gabbe ha interrotto la battaglia. Ha fatto il suo discorso, dichiarando che l'amore poteva essere la soluzione. E un demone, un tuo fratello, beh, l'ha pugnalata."
Cenere. Tutto, in me, era incenerito, polverizzato. Di me non rimaneva altro che brandelli insensati, ricordi frantumati e speranze invisibili. 
Mi avventai su Daniel e lo picchiai. Arriane si fece sfuggire un singulto di sorpresa, spostandosi meccanicamente.
Fui troppo rapido per entrambi. Lo arpionai al muro e gli mollai calci e cazzotti.
Alla fine, rantolai: "Era tuo dovere proteggerla, Grigori!", strillai, istericamente. 
Ero totalmente fuori controlli.
Percepii le mani di Arriane afferrarmi per le spalle e tirarmi indietro, ma ero troppo forte. Non mi spostai di un centimetro.
Daniel rise, e intravidi, con orrore, il suoi denti insanguinati: "No, fratello. Il mio dovere rimane Lucinda, sempre. L'unico che aveva il dovere di proteggere la tua cara Gabbe eri tu, Briel. Solo che sei un vigliacco, un codardo. E credo che sia stato anche l'ultimo pensiero di lei."
La furia s'impadronì di me e lo accoltellai. 
Dovevo zittirlo, non potevo accettare il fatto che potesse avere ragione.
Arriane singhiozzò e andò da Daniel, preoccupatissima. Mi chiesi se era successo lo stesso con Gabbe. 
La ferita di Daniel era grave, avrebbe di sicuro ucciso un mortale. Non mi sentii in colpa. Sentivo di essermi liberato, non avevo bisogno né di scuse né di giustificazioni. Ero un demone e come tale mi comportavo. 
Arriane bisbigliò: "Guarirai, si è già rimarginata un po'. Non morirai, capito?". 
Intanto mi squadrava con terrore. In quello sguardo osservai il mio riflesso. Ero un assassino, avevo tradito un fratello. 
Corsi. Perdendo la cognizione del tempo e dello spazio. Ricordo che a un certo punto, sotto le nuvole temporalesche di quel giorno, aprii le ali e mi librai in cielo. 


The Writer's Corner:
Francesca e Steven: rispettivamente angelo e demone, una coppia.
La bambina al tramonto: identificazione di Cam, il tramonto è Gabrielle, il suo più grande amore.
Episodio riguardante la guerra tra angeli e demoni, la cui proverbiale ultima goccia è stata la scoperta di coppie angelo/demoniache. Tutto secondo la mia immaginazione, certo, fa parte del mio bellissimo What if?. 
Spero che questo capitolo sia piaciuto e vi abbia fatto piangere. Grazie non solo a chi leggerà, ma anche a chi lascerà una recensione.
Un bacio e a presto,
Mary.
   
 
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