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Autore: jaki star    19/08/2014    1 recensioni
Ad ogni persona corrisponde sempre una canzone.
Cosa potrebbe succedere se affiancassimo i meravigliosi capolavori Disney al mondo di Fairy Tail?
Per ogni coppia ed ogni personaggio, una canzone!
Gale - Uno sguardo d'amore
Gerza - Baciala
Gray Fullbuster - Ce la posso fare
Ur ed Ultear - Sei dentro me
Leo ed Aries - Sei un briccone
Lucy Heartphilia - Riflesso
Elfman Strauss - Farò di te un uomo
Lluvia Locksar - Parte del mio mondo
Elfever - Ti vada o no
Gerard Fernandes - Via di qua
Silver & Gray Fullbuster - Lui vive in te
Gale - Storie
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard, Lluvia, Natsu
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Elfever ~ Ti vada o no


 
Capitolo dedicato a Fra_tonny99




Era notte fonda, ormai.
L’intera Magnolia dormiva, avvolta dalla quiete. Su Fairy Hills regnava il silenzio: le ragazze della gilda più casinista di Fiore erano immerse nel mondo dei sogni… O forse no.
 
Una sagoma passeggiava nervosa in uno strambo giardinetto, continuando a borbottare nervosamente.
“E ora come mi devo comportare, eh?! Spiegamelo, SPIEGAMELO!” strepitava la figura, rivolgendosi ad un’orchidea.
“PERCHE’ DIAVOLO NON RISPONDI ALLA REGINA DELLE FATE?!” sbraitò, per poi lasciarsi cadere esausta sul bordo di una fontana.
“Perché stai parlando con un fiore, tesoro” commentò la statua vicino ad Evergreen.
“Figuriamoci, ora sento perfino le mie statue parlare” commentò la ragazza, osservando il suo giardino, traboccante di sculture in pietra e piante di ogni genere.
“Ti ricordo che stavi questionando con un’orchidea, tesoro” ribatté la statua, con cipiglio fra lo scettico ed il sarcastico.

Se solo Ever si fosse accorta di un ciuffo di capelli rossi che sbucava dal sasso…

“Perché non ci racconti cosa ti turba, cara?” fece con voce melliflua un’altra statua, bassa e minuta.

Ever sospirò, voltandosi verso il gruppetto di monumenti animati.

“Eppure mi ricordate così tanto le mie compagne di gilda… Erza, Levy, Lucy, Cana e Lluvia… Nah, impossibile: non vi ho fatte così brutte” sentenziò, dirigendosi di nuovo verso la fontana.

Se solo si fosse girata, avrebbe visto una statua con un ciuffo rosso sul punto di lanciarle in testa una riproduzione del David di Michelangelo, prontamente trattenuta -a fatica- dalle compagne.

Ever si specchiò nell’acqua “Ma chi voglio prendere in giro…? Chi vorrebbe una come me? Di sicuro non il megafusto di casa Strauss… Bah, quell’idiota: mi ha anche regalato un mazzo di fiori…”

“E allora che cazzo asp-” l’affermazione della statua con il ciuffo scarlatto fu troncata dalla statua bassa, che le tappò la bocca.

“Dovresti dirglielo, cara” fece la piccola scultura, docilmente.
“Fosse così facile, statua-Levy… Statua-Erza, sei spaventosa tanto quanto la vera Titania”
“Forse perch-” stavolta fu la statua dai capelli ricci a tapparle la bocca.

“Mamma mia, quanta rivalità…” commentò la statua con i codini, mentre un’altra statua sussurrava “Rivale in amore…”.
“Grazie statua-Cana, hai ragione statua-Lucy: statua-Erza è così manesca…”

Gli occhi di “Statua-Erza” lampeggiavano di furia, mentre statua-Lluvia cercava –invano- di calmarla.

“Avanti Ever, forse se facessi il primo passo Elfman si deciderebbe a fare la proposta” suggerì statua-Levy.
“No! E se lo scoprissero gli altri? Cosa direbbero nel vederci insieme? La cosa deve restare segreta! Ah, scommetto che voi siete un’opera di Bixlow: figurati se le statue parlano!” esclamò la donna, ancora più depressa/arrabbiata di prima.
“Tanto ormai è piuttosto evidente che vi piacciate… Cara, ti ricordo che stavi questionando con una dannata orchidea!” sbottò statua-Erza, sollevando gli occhi al cielo in una muta richiesta di aiuto.
Evergreen la ignorò bellamente, rigirandosi fra le dita una delle rose che le aveva regalato Elfman: con espressione ebete la osservò in tutta la sua bellezza.
“Oh, ma che cosa mi prende? Direi che una deve imparare…” mormorò poi, buttando il fiore nella fontana.
 

“Ok ragazze, preparatevi!” sussurrò Lucy, mettendosi in posizione con –per i gusti di Erza- fin troppo entusiasmo.
“Perché a me…?” si chiese la rossa, aggiustandosi la toga greca.
“Perché ti abbiamo promesso un’uscita speciale con Gerard?” provò a suggerirle Levy.
“Spero che l’incantesimo di Makao funzioni, altrimenti faremo una gran brutta figura…” commentò Cana, prendendo un ultimo sorso di sakè.
“Lluvia è così imbarazzata…” mormorò l’ameonna, torturandosi lo scomodo abito.
“Avanti ragazze!” esordì Lucy “E un, due, e un, due, tre: coro gospel pronto all’azione!” esclamò eccitata, beccandosi un’occhiata di supplica da parte di Erza.
 

“Se esiste un premio per gli ingenui,
io l'ho già vinto da tempo.
Ma nessun uomo vale tanto,
di delusioni ne ho avute troppe”
 


“Oh, dannazione” mormorò Evergreen, alzandosi ed osservando una statua “Quel megafusto riesce a rendermi maledettamente insicura. E io lo odio: è così, come con tutti gli altri! Gli dai un dito e… Bum! Ti spezzano il cuore. Dannati maschi” tirò un pugno alla testa del monumento, distruggendolo.
“Questo è per avermi dato buca il ventisette aprile x785, John” decretò, per poi aggirarsi come un’anima in pena nel giardino.
“Questa qui si fa la statua di ogni ex, per poi farla a pezzi durante gl’impeti di frustrazione?” sussurrò leggermente stranita Erza, mentre una Levy piuttosto inquietata annuiva.

Al contrario delle previsioni generali, secondo le quali Ever avrebbe distrutto un altro gesso, la ragazza si accasciò a terra, sospirando.
“Che stupida che sono… Perché non provarci con lui? Oggi pomeriggio è stato così dolce…” mormorò, con gli occhi trasognanti.
 

“Ciao Ever”.

Evergreen sobbalzò nel sentire quella voce profonda alle sue spalle: si girò, incontrando la figura imponente dell’innocuo –almeno per lei- Elfman Strauss.

“Ciao. Bé, che ci fai qui?” fece lapidaria: non voleva comportarsi in quel modo con lui, ma era l’unica maniera che avrebbe impedito alle sue ginocchia di sciogliersi per l’emozione.
“Ehm… Io passavo da queste parti e… Uhm… Pensavo che fosse da vero uomo venirti a trovare!” tuonò, seppur con le gote dipinte d’imbarazzo, il ragazzone.

Evergreen rimase spiazzata per un millesimo di secondo: quell’adorabile montagna di muscoli si era premurata di venire ad adorarla?
La maga sorrise internamente, trattenendosi dall’arrossire… Prima di calare inesorabilmente il ventaglio sulla testa del povero Strauss.

“La vuoi piantare con queste baggianate sugli uomini?!” strepitò, aggiustandosi gli occhiali.
“Uh… Questo non era da uomini…” mugugnò Elfman, reggendosi la testa con le mani.
“Che cosa hai detto?” lo squadrò Evergreen
“Nulla!” rispose prontamente lui, riacquistando una posizione eretta.

Evitando di ascoltare la solita predica della maga, il mago del Take Over posò gli occhi sui pesanti vasi di cui la sua nakama era circondata. Essi contenevano piante più o meno grandi, ed avevano l’aria di essere davvero pesanti.

“…Adesso devo tornare al lavoro, altrimenti non riuscirò mai a portarli in giardino” concluse Evergreen: probabilmente quella fu l’unica frase udita dal giovane e possente mago. Realizzando la grande opportunità che gli si parava davanti, Elfman scattò verso i vasi, sollevandone quattro senza alcuna difficoltà: provò a sorridere, sperando di non risultare ridicolo.

“Ecco… Sono pesanti, li trasporterò io fino al tuo giardino, Ever: perché sono…” l’occhiataccia di lei gli fece trattenere la lingua “… Ehm… Ti voglio aiutare” blaterò poi, con il battito cardiaco accelerato.

Evergreen rimase di sasso per la seconda volta in quei pochi minuti: Elfman Strauss… Stava facendo qualcosa di carino per lei?
Se internamente gioiva, con il cuore che batteva talmente veloce da farle male, esternamente esibiva la sua solita espressione corrucciata.

“Gr… Grazie megafust- Elfman, sei molto… Carin- gentile….” Mormorò, distogliendo lo sguardo.
 
Dopo nemmeno dieci minuti, il ragazzo aveva finito di trasportare i pesanti contenitori nel giardinetto di Evergreen. La ragazza, non sapendo in che modo rivolgersi a lui, venne colta da un’improvvisa illuminazione: si diresse correndo in gilda, per poi tornare con una bottiglietta d’acqua fresca.
Impacciata gliela porse, evitando il suo sguardo: quando le loro mani si sfiorarono, un brivido le percorse la schiena.
Elfman bevve avidamente, finendo l’intera bottiglia in un paio di sorsi.
Il ragazzone puntò gli occhi scuri in quelli di Evergreen.

“Per la verità…” mormorò, arrossendo.

Elfman Strauss che arrossiva e parlava in tono sommesso?!
Evergreen se lo sarebbe segnato.

“Per la verità io… Sono venuto a trovarti per… Portarti queste” con uno scatto repentino, il giovane porse alla maga un mazzo di rose rosse.

Ever si portò i fiori al viso, annusando il loro intenso e favoloso profumo: Elfman si grattò la testa, per poi schiarirsi la voce.

“Bene io… Io vado!” e corse via, portando inconsapevolmente con sé il cuore della maga di Fairy Tail.

 
“No, sul serio: ma hai visto la sua faccia?” chiese Scarlett a Cana, la quale le rifilò un’occhiata furba “Tu non hai un’espressione troppo diversa, quando interagisci con il master di Crime Sorciere…”.
Prima che il battibecco potesse sconfinare in una violenta rissa, Levy chiamò le due: era ora di entrare in scena.
Corsero davanti alla nakama, posizionandosi dalla più alta alla più basse, con le somme proteste della scripter.

“Ancheggiate!” strillò eccitata Lucy iniziando a muoversi: Erza si ripromise di vendicarsi.

Non era il gesto in sé, che la infastidiva, ma il farlo per Evergreen.
Con somma intonazione iniziarono a cantare.
 

“Cosa credi amica, non si può far finta quando
tutto parla chiaro ma noi ti leggiamo dentro
e anche se lo neghi, sai si vede bene quanto immenso sia”


 
All’unisono, i corpi delle cinque si tesero verso Evergreen: portavano dei sorrisi sulle labbra…
Anche se quello di Erza era falso all’inverosimile.
“Vedi di fartela andare bene…” sussurrò tra i denti.
 
Evergreen spostò lo sguardo assente sulle sue statue: sospirò per l’ennesima volta, per poi alzarsi di scatto ed alzare combattuta le braccia al cielo.
 
“Non so perché non lo ammetterò mai!” sentenziò quindi l’occhialuta, incrociando le braccia sotto il seno prosperoso.
 
“Ti vada o no, l'ami e dillo, oh oh” cantarono in coro le ragazze, ancheggiando e sollevando Levy in aria: Lucy diede una gomitata ad Erza, la quale aveva pronunciato con troppa enfasi la frase, rischiando di stonare.

Più che una solidale canzone inneggiante all’amore, il testo cantato dalla scarlatta pareva una minaccia intrisa di velato senso omicida.
Evergreen si girò a guardare ancora una volta le sue sculture, con un lampo di luce nuova negli occhi…
 
“Ma è certo che l'amo e non lo saprà” concluse, per poi tirare distrattamente un calcio alla statua di un altro suo ex.
 
“Che caz-” la bocca di Erza fu tappata nuovamente da Cana.
“Fallo per Elfman… Per la torta di fragole e per Gerard” la supplicò Levy, facendole gli occhi dolci.
Titania sospirò affranta, seguendo Evergreen nel suo peregrinaggio senza senso.
 
La maga era arrivata infatti in una parte appartata del giardino: aprì un cancelletto, trovandosi in un vero e proprio… Cimitero di statue.
 
Levy rabbrividì.
“Questi sono… I suoi ex?” chiese, con l’inquietudine nella voce.

“So bene come andrà a finire, ed i pensieri miei vanno.
Io sento dentro "puoi fidarti", mentre la testa mia "non lo fare"”
questa volta, un dettaglio fece ammutolire perfino il sarcasmo di Erza.

Evergreen pareva un’altra persona: fragile, indifesa. Una lacrima le scivolò sulla guancia, scioccando completamente le nakama.
“Ohi ohi, è davvero complicato. Come posso fidarmi di Elfman? Avete idea voi di quante volte mi hanno trattata alla sua stessa stregua, per poi abbandonarmi? Guardatevi intorno” fece, rivolta al coretto gospel “Perché mi dovrei fidare di Elfman Strauss?”
“Perché lo ami”.
 
Lluvia, Lucy, Cana e Levy si voltarono verso Erza, stupefatte: la rossa aveva le lacrime agli angoli degli occhi.
“Perché lui ti ama, te lo dimostra: lui è Elfman… Non i ragazzi del tuo passato” mormorò con la voce spezzata, trattenendo un singhiozzo.
 
“Statua Erza…” sussurrò, per poi scuotere la testa, arrossendo “Io… Io non lo amo!”.
Le “muse” del coretto gospel si esibirono in un face palm generale.
 
Lucy scosse Erza, trascinandola in un balletto che sapeva tanto di ridicolo, e ricominciarono a cantare.
 
“Quanto sei curiosa”
 
“O stupida” esalò Erza, tornata sarcastica come prima.
Le altre rinunciarono a lanciarle l’ennesima occhiataccia: Cana rise, sinceramente divertita.
 
“Tu nascondi l'evidenza!
Noi ti conosciamo, non t'arrabbieresti tanto senza una ragione,
se non fossi tanto presa da, da, dall'eroe!”

 
Con gli occhi a cuore Lucy si avvicinò ad Ever, tentando di convincerla.
“Puoi farcela, devi solo fargli intendere qualcosa ed il gioco sarà fatto” la incoraggiò, dandole una lieve gomitata.
“Bel tentativo statua-Lucy ma… Non lo farò: è un problema!” strepitò, mettendosi le mani nei capelli.
 
“Non so perché, ma è più forte di me!”
 

“Ammettilo, che felice sarai” mormorarono le “statue”: Erza iniziava a fumare dalle orecchie.
Brutto segno.

“Scusatemi, ma non glielo dirò!” fece questa volta più decisa Evergreen: tuttavia, mentre dava le spalle alle ragazze, si accoccolò con un sorriso ebete alla statua di…
 
“… Elfman?” fece stranita Lluvia, occupata ad ancheggiare: avvertiva una strana aurea maligna al suo fianco…
 
“Che storie fai? Tanto glielo dirai!”
Erza trattenne un urlo di frustrazione: si tolse la toga, indossando la sua comoda armatura.
“Al diavolo: adesso faccio a modo mio!” correndo furiosa si diresse fuori dal giardino.
 
Evergreen, troppo provata dal suo stato emotivo e dalla serata, ignorò completamente il fatto che una statua stesse scappando da sotto il suo naso. Bé, erano successe talmente tante cose assurde, in quella serata, che ormai poche cose l’avrebbero potuta sorprendere.
Ripensò nuovamente all’espressione che aveva assunto Elfman quel pomeriggio, quando le aveva donato quel mazzo di rose. Un vento leggerò le posò il petalo sul palmo aperto della mano: si soffermò rapita ad osservarlo, mentre l’aroma del fiore le riempiva le narici.
Quanta volta, quando aprì bocca, fu più insicura.
 
“Non lo farò, io, piuttosto, lo so…”
 

“Tanto lo sa già” provarono di nuovo le statue, con una luce speranzosa nello sguardo.
La maga esitò, carezzando il petalo: chissà se la pelle di Elfman, nonostante tutto, fosse delicata e morbida come una rosa…
 
“Lasciatemi, tanto no…” mormorò, assente
Le statue sospirarono, mentre l’idea del fallimento iniziava a farsi strada fra le loro menti: possibile che tutto il tempo speso per mettere in piedi tutta quella farsi, dal fingersi statue al formare un coretto gospel, fosse stato vano?
“Ti vada o no, l'ami e glielo dirai” replicarono decise: dopotutto erano maghe di Fairy Tail, la determinazione impediva loro di arrendersi in qualsiasi situazione.
 
Ever si risvegliò come da un trance: chiuse la mano a pugno, stringendo il petalo. Tornò alla fontana, sdraiandosi sul bordo: appoggiò la testa sulla pietra, portando il viso vicino al mazzo di rose.
 
“Non cederò, ma io l'amo e lo so…” sorrise ebete, stringendosi le ginocchia al petto: si sentiva così stupida, arrossiva come una ragazzina alla sua prima cotta… Ma si sentiva così bene…
 
“E… Evergreen…”.
La ragazza spalancò gli occhi: di nuovo trasalì, avvertendo quella voce calda e profonda alle sue spalle -la secondda volta nel corso della giornata-.

Lentamente si girò, mentre le “statue” vennero trascinate da una figura misteriosa dietro ad una siepe.

“Avete visto? Adesso non ci saranno più scuse. Ho portato qui Elfman, che ha assistito a questo stupido teatrino, capendo i sentimenti di Ever. E ora: baciatevi!” fece poi Erza, mimando il gesto di prendere in mano i due –come delle bamboline- ed avvicinarli inesorabilmente.
 
“E-Erza… T-Tu sei diabolica…” balbettò Levy, mentre avvertiva l’incantesimo di Makao scivolare via dalla sua pelle.
“Giusto in tempo!” esclamò Lluvia, osservando le compagne.
“Ehi, guardate!” Cana indicò la coppietta: si erano avvicinati.



“Ehm… Senti Ever… Io non sono bravo con le parole e… Uhm… Questo non è molto da uomo e-”
“Zitto e baciami, megafusto” tagliò corto la ragazza, avvicinando a sé Elfman, tirandolo per il colletto: il ragazzo esitò un secondo, per poi stringere fra le braccia possenti la sua fata.

Evergreen si morse il labbro inferiore, appoggiando la fronte contro quella dello Strauss.

“Fanculo all’indecisione!” pensò “E anche a te, Karl” impercettibilmente osservò una statua mezza disintegrata, per poi tornare a concentrarsi sul suo mago.

La ragazza inclinò la testa, mettendo le braccia dietro quel collo muscoloso: Elfman le circondò la vita con le braccia, per poi unire le loro labbra.
Finalmente, entrambi conoscevano la verità dei loro cuori: nessuna incertezza avrebbe potuto separarli ancora.
Che gli andasse o no, erano fatti l’uno per l’altra.
E a loro andava bene così.


 
Intanto, dietro un cespuglio…

“Lo sapevo che ce l’avremmo fatta!” Lucy accettò il fazzoletto che Lluvia le porse: erano tutte e cinque in lacrime, commosse per i due innamorati nakama.
“Oh, finalmente è finita!” Cana si portò una bottiglia alla bocca, tracannandola in un unico sorso.
“L’amore ha trionfato…” arrossì Levy.
 
“Bene, ma adesso…” tutte si girarono verso Erza “… Dov’è la mia torta?”





Angolo della ritardataria:

Buona sera a tutti.
Mi scuso profondamente, soprattutto con Fra_tonny99 -spero di aver rimediato almeno in parte al mio ritardo dedicandoti il capitolo- per essere sparita per così tanto tempo.
Non è stata propriamente mia intenzione: questo capitolo è stato un parto.
A dirla tutta, l'ide adi base c'era, ma non riuscivo ad esprimerla: non riuscivo a tirare fuori qualcosa di decente, finché non ho scritto questo.
Quindi mi scuso se non è una OS song-fic perfettamente equilibrata, ma spero comunque che vi possa piacere.
Naturalmente, accetterò le vostre critiche.
Ma ora, non è solo questo il motivo del ritardo: a parte un po' la mancanza di voglia -dannata sia la mia indole pigra-  e di tempo in generale, purtroppo l'estate -se così si può definire- sta volgendo al termine. 
Con questo, voglio dirvi chiaramente che la vostra cara autrice non ha ancora aperto un libro e scritto mezza pagina di compiti, e che quindi d'ora in poi sarà obbligata a sbattere la faccia contro un dannato e qualsivoglia testo scolastico.
Inoltre, mio fratello purtroppo ha subito un  chiamiamolo "piccolo incidente stradale", che l'ha spedito in pronto soccorso con quattro punti in testa e diversi tagli -di lieve/media entità, grazie al cielo- su tutto il corpo, motivo per cui, me tapina, dovrò stargli accanto nella sua convalescenza.
Ammettiamolo: per quanto lo ritenga una stupida creatura  che va a cacciarsi nei guai, non posso lasciarlo solo nel suo brodo, credete?
Non sono così senza cuore.
Cosa voglio dirvi con tutto questo?
Mi assenterò per un bel po', ragazzi. Anche se a nessuno importa, la fic verrà SOSPESA fino a TEMPO INDETERMINATO, per i motivi sopra citati.
Tranquilli, non voglio abbandonare questa raccolta: ormai "ci sono dentro fino al collo"  ed è uno dei lavori che amo di più, quindi NON L'ABBANDONERO'. Purtroppo non so quando riuscirò a pubblicare: le idee ci sono e me le sono appuntate, aspettatevi un ritorno con un tocco -spero, ance minimo- di stile.
Se non volete perdervi i prossimi aggiornamenti a lungo termine vi consiglio -sempre che vi importi qualcosa di ciò che sto scrivendo- di mettere la storia nelle "seguite", così da poterci dare un occhio ogni tanto.
Se poi qualcuno di voi ha anche qualche idea FATTIBILE che vorrebbe leggere in questa raccolta, me la comunichi pure: cercherò di accontentare -prima o poi, in un modo o nell'altro- le vostre esigenze.

Detto questo, ringrazio di cuore e un abbraccio virtuale chi ha recensito lo scorso capitolo, ovvero:

bea_kron
Fra_tonny99
Ell3
Yvichan

Inoltre ringrazio chi ha messo la fic nelle seguite/preferite/ricordate e tutti i lettori silenziosi che spendono qulache minuto per seguirmi e leggere le mie storie.
Bé, che altro dire: questo è senza dubbio l'angolino più lungo che io abbia mai fatto, ed anche fin troppo serioso per me ma... Insomma, chi non è serio -specie se si tratta di un povero studente- quando ormai manca poco all'inizio della scuola?
Un caloroso saluto dalle montagne a tutti voi, augurandovi un buon proseguimento ed un -si spera prossimo- arrivederci!

Con sommo affetto,

Jaki Star

 
 
 
 
 
 
  
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