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Autore: ladyvampiretta    19/08/2014    5 recensioni
[Seguito di "Bright Lights"]
Abbandonata da Castiel, Layla cerca di far luce sul suo passato grazie anche all'aiuto dei Winchester. Nel caos tra Paradiso e Inferno, riusciranno a scongiurare l'Apocalisse imminente?
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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EPILOGO

 

"We can learn to love again

It's in the stars

It's been written in the scars on our hearts

We're not broken just bent

And we can learn to love again"

[Just Give Me A Reason]

 

 

 

 

Erano passati tre anni dal giorno dell'Apocalisse. Avevamo perso alcuni dei nostri cari amici e i vari stati dei cinque continenti si reggevano in piedi per miracolo.

Faticosamente si stava tornando alla normalità. Senza più angeli o demoni, tutto sembrava diverso. La nostra vita sembrava diversa. E in effetti lo era.

Dean Winchester, non dovendosi più occupare del soprannaturale, aveva deciso di aprire un'officina. Riparava macchine e qualche volta anche macchinari. Della sua vita privata sapevo pochissimo, sempre attento com'era alla sua privacy (strano ma vero).

Sam, suo fratello, invece, aveva avuto ciò che aveva sempre voluto: una vita stabile. Aveva ripreso gli studi e si era laureato come avvocato, trovato moglie e messo su famiglia. Per la prima volta, dopo tanto tempo, vedevo una nuova luce nello sguardo. Aveva la speranza e la sicurezza di chi non ha paura di morire mezzo secondo dopo.

Castiel non aveva perso il suo desiderio di aiutare gli altri, così provò a lavorare come vigile del fuoco. Salvava vite e questo lo rendeva felice. Anche se il più delle volte non dimostrava i suoi sentimenti, lo leggevo nei suoi occhi. Era stato un angelo, l'aiutare gli altri era un bisogno vitale che non era sparito insieme alla Grazia.

Neanche io avevo perso il desiderio di aiutare. Quando ci adoperammo per dare aiuto ai sopravvissuti, mi improvvisai medico. Per lavorare in Ospedale mi sarebbe servita una laurea ma, in tempi di crisi e mancanza di personale, non si fecero problemi a darmi lavoro. Ne rimasero sorpresi. Quando ero ancora un angelo del Paradiso, avevo osservato con ammirazione come gli umani cercassero di curarsi l'un l'altro senza poteri. E avevo imparato.

Vivere da umani era difficile, ma era una vita ricca di soddisfazioni. L'unico problema era che nell'ultimo mese non avevo potuto lavorare e la cosa mi infastidiva parecchio.

Una voce fuori dal giardino mi riportò alla realtà con un sorriso.

«Zia! Zia! »

Corsi ad aprire la porta. Subito un bambino mi si buttò tra le braccia e mi strinse forte.

«Zia mi sei mancata! »

Lo abbracciai di rimando «Anche tu tesoro » dissi.

Aveva tre anni, era un ometto dai capelli castani e dagli occhi verdi.

La madre del piccolo ci raggiunse e lo guardo, scuotendo la testa. Gli passai il bambino mentre lei sospirava.

«Scusami cara, è così contento di essere venuto a trovarvi che in macchina non è stato un attimo fermo » Emily mi abbracciò e mi stampò due baci sulla guancia.

Sorrisi.

«E il maritino? » chiesi, non vedendolo.

«Sta parcheggiando, e il tuo?» domandò.

Mi feci di lato e li feci accomodare in casa.

«Cas, tesoro! Sono arrivati Emily e BJ » lo chiamai contenta.

Tenendo la porta aperta, vidi Emily armeggiare con il giubotto del figlio e appendere anche il suo all'attaccapanni.

Era una donna alta quanto me, magra, dai capelli biondi e ricci, con gli occhi castani.

«Eccomi! » Vidi Sam salire le scale del portico. Indossava dei jean scuri e una camicia da boscaiolo a quadri, aperta sul davanti, che lasciava scoperta una T-shirt bianca. Abbracciai anche lui.

«Tua moglie e tuo figlio già si sono sistemati » dissi «Devo ripeterti come sempre la frase "Fa come se fossi a casa tua"? » chiesi ridacchiando.

Anche il minore dei Winchester rise, lievemente imbarazzato. «Preferisco che tu me lo ripeta sempre »

Cas ci raggiunse in salone.

Anche lui indossava una camicia a quadri e un paio di jeans scoloriti. Gli occhi sorprendentemente blu e i capelli scompigliati lo rendevano tremendamente sexy.

"Maledetti ormoni" pensai, mentre lottavo con tutta me stessa per non saltargli in braccio.

«Sam, Emily, Bobby John » li salutò chiamandoli per nome, avvicinandosi a me con un sorriso mozzafiato.

Il Winchester gli si avvicinò e lo abbracciò. Mio marito era a disagio, non era abituato a certi slanci da altri diversi da me.

Un po' impacciato, saluto anche Emily e scompigliò i capelli a BJ, che gli abbracciò le gambe.

«Zio, dov'è Red? » chiese con la sua vocina carica d'impazienza.

Cas alzò le spalle «Forse sotto al letto, vallo a cercare se vuoi » disse con un sorriso amorevole, prima di avvicinarmisi e accarezzarmi il pancione con le mani.

BJ sembrava non aspettasse altro. Si fiondò come una furia in camera da letto e con la coda dell'occhio lo vidi cercare contento.

«Cara, siediti, non ti stancare » disse Emily, indicandomi il divano.

Storsi il naso. In effetti ero affaticata, ma non volevo darlo a vedere.

Ci sedemmo tutte e due sul divano chiaro e mi guardò con gli occhi che le brillavano.

«Io torno in cucina » disse Castiel, facendomi l'occhiolino.

Mi limitai a sorridergli.

Emily reclamò la mia attenzione, guardando il mio pancione con insistenza.

«Allora? Quanto manca? » domandò, con la voce carica d'emozione.

«Dovremmo praticamente esserci » sorrisi.

Sentii il rombo di una macchina sul vialetto. Un attimo dopo suonò il campanello.

Feci per alzarmi ma Castiel, come un fulmine, corse ad aprire.

Dean Winchester era sulla soglia, un sorriso brillante dipinto sul volto.

Portava dei jeans scuri e una giacca di pelle nera sopra una maglia grigia.

Abbracciò di slancio Cas per salutarlo.

Emily si alzò per salutare il cognato mentre io mi tiravo piano su. Mi sentivo ingombrante, una mongolfiera.

Allontanai quel pensiero accarezzandomi il ventre.

«Ecco la futura mammina! » esclamò avvicinandomi e stringendomi a se'.

Lo abbracciai a mia volta. Gli abbracci fraterni di Dean erano stupendi.

«E' pronto » disse Cas, entusiasta.

Sciogliemmo l'abbraccio e andammo in cucina. Sulla tovaglia color panna era apparecchiato per sei. Ero riuscita a mettere anche un vaso stretto e lungo con una rosa al centro, anche se mio marito aveva protestato non capendone l'utilità.

Mi sedetti tra Castiel ed Emily, Sam accanto a lei, seguito da un posto vuoto e infine Dean.

«BJ! Viene che è pronto! » lo chiamò la madre.

Il bambino tornò poco dopo con un gatto tra le braccia, evidentemente contrariato di esser stato disturbato.

L'aveva trovato il mio angelo (anche se da tre anni non lo era più, mi piaceva ancora chiamarlo in quel modo), in una casa che stava andando a fuoco. Dopo aver salvato tutti i civili, un'anziana signora gli aveva dato una minuscola palla di pelo rossiccia per ringraziarlo. Lo aveva portato a casa come fosse stato un tesoro e avevamo deciso di tenerlo. Red, nome originalissimo scelto personalmente da Cas, era affettuoso con tutti, anche se odiava esser preso in braccio da BJ che lo sballottolava in giro quando veniva da noi. La madre gli fece lasciar andare il gatto e il piccolo si sedette tra il padre e lo zio con il broncio dipinto sul viso.

«Allora, non volete sapere il sesso, ma almeno al nome ci avete pensato? » chiese Sam, mangiando deliziato la crostata di fragole che avevo preparato come dessert, una volta finito di cenare.

Cas mi guardò e mi accarezzò «Avevamo pensato ad "Angel", così va bene sia se è maschio, sia se è femmina » e lanciò un'occhiata orgogliosa al mio pancione.

Dean spazzolò velocemente il dolce «Mi sembra perfetto »

Non aggiunse altro. Emily non conosceva il nostro "passato angelico", quindi si limitò a sorridere. BJ si impiastricciò il volto con la marmellata e la madre si avvicinò per pulirgliela. Lui, ancora indispettito per la storia del gatto, saltò in braccio a zio Dean.

L'ex cacciatore, con una risata, lo ripulì con dolcezza.

Sorrisi. "Con i bambini tutti mostrano il loro lato più tenero" pensai, stringendo una mano a Castiel.

«Zio » mormorò all'improvviso il piccolo, guardando verso di me in modo perplesso «Come nascono i bambini? »

A quella domanda, scoppiammo tutti a ridere dell'imbarazzo di Dean. Gli unici a rimanere seri furono BJ e Cas.

«Beh... ecco... » cercò aiuto nel fratello e in Emily, ma scossero la testa, troppo impegnati a ridere. Cercò l'aiuto di Castiel che però lo guardava seriamente.

«Praticamente quando... » fece per dire il mio angelo, ma gli diedi una gomitata. Non era il caso di spiegare il "processo" per filo e per segno ad un bambino di tre anni. Cas era così, sincero anche quando qualche volta la verità andava nascosta.

Sorrisi al figlio di Sam e lo invitai a raggiungermi. Con uno scatto, mi saltò in braccio, sedendosi sulle mie gambe.

«Sai, i bambini nascono quando una mamma e un papà » e così dicendo indicai Castiel con lo sguardo «Si tengono per mano, chiudono gli occhi forte forte ed esprimono un desiderio » affermai con voce carica di tenerezza.

Tutti mi sorrisero.

Lui mi guardò, perplesso «Quindi tu e lo zio avete espresso un desiderio? » e cercò conferma in Castiel.

Il mio angelo mi guardò per un attimo confuso. Lui avrebbe detto la verità, ma era decisamente troppo piccolo per affrontare l'argomento. Gli feci l'occhiolino e lui annuì.

Il bambino appoggiò una mano sul mio pancione.

TUM.

«Ha dato un colpetto! » esclamò, ritirando la mano, sorpreso.

Ridendo, gli scompigliai i capelli, prima di dargli un bacino sulla fronte.

 

Quando gli ospiti se ne andarono, cercai di convincere Cas ad aiutarlo a dare una sistemata alla cucina, ma lui fu irremovibile.

«Siete in due ora, non puoi affaticarti » sussurrò con un sorriso capace di infrangere ogni cuore.

Mi arresi. Ero troppo stanca per discutere. Rimasi seduta sul divano facendo zapping con la tv quando mi raggiunse. Spense la tv e mi prese in braccio.

La sua forza non era sparita, così senza darmi possibilità di replica mi adagiò sul materasso. Si arrampicò anche lui sul letto e, poggiata la schiena contro la testiera del letto, mi invitò a mettermi tra le sue gambe. Sorrisi e lo raggiunsi.

Poggiai la schiena contro il suo petto e mi sentii in pace con il mondo.

Cas prese ad accarezzarmi la pancia.

«Sai che questa cosa di non sapere il sesso mi mette ansia? » mormorò. Prese la mia mano sinistra e se la portò alla bocca, sfiorando con le labbra il mio anello.

Ci eravamo sposati subito dopo l'Apocalisse. Fu una cerimonia molto ristretta, con solo Sam e Dean come testimoni. Castiel avrebbe voluto rendere magico quel giorno per me, ma non sapeva da che parte cominciare. A me non importava. Mi bastava sugellare da umani quel rapporto che ci univa, lo sfarzo non serviva.

Sorrisi e feci lo stesso gesto.

«Sei sempre stato ansioso e iperprotettivo » dissi senza cattiveria. Amavo tutto di lui, fisse comprese «Vuoi mettere la bellezza di scoprirlo al momento della nascita? Ormai manca poco ». Mi voltai e gli stampai un bacio sulle labbra. Lui mi prese il volto e ricambiò con dolcezza. Quando la sua lingua sfiorò la mia, intrecciai le dita nei suo capelli e mi girai completamente.

«Almeno mi hai fatto scegliere il nome » sussurrò contro le mie labbra.

« "Angel" mi piace » risposi, stringendolo ancora di più a me.

Mi sfiorò il collo con le mani, scendendo giù fino a giocherellare con il ciondolo a forma di ali.

Era stato un suo regalo, il primo da quando ci eravamo ritrovati e chiariti sulla mia amnesia angelica.

«Brilla sempre » constatò.

Alzai le spalle «Probabilmente c'è rimasto un barlume di Grazia, delle nostre essenze angeliche »

Ripresi a baciarlo teneramente, aggrappandomi alle sue spalle.

Lo sentii fremere, ma mi allontanò leggermente. Il suo occhi erano nei miei.

«Non possiamo » disse, tenendomi per le spalle.

Mi sentii rifiutata.

«Perché? » domandai, con il tono più alto di un'ottava rispetto al normale.

Castiel sospirò. Si passò una mano tra i capelli, a disagio.

«Non possiamo farlo » e così dicendo, indicò con lo sguardo il mio pancione.

Mi voltai di scatto e incrociai le braccia al petto.

« Non ti piaccio più perché sono "grassa"? » sbraitai, mimando le virgolette.

"Assurdo! Infame".

Mi sorrise e mi strinse forte da dietro.

«Ma che dici? Sei bellissima, se possibile ancora di più! »

«E allora perché no? »

Fece una breve pausa.

«Castiel! »

«Ok, ok » mormorò, riprendendo ad accarezzarmi il pancione. Ero certa che, se fosse stato ancora un angelo, si sarebbe teletrasportato via.

«Non voglio che nostro figlio o nostra figlia veda... » e lasciò il discorso in sospeso.

Scoppiai a ridere di gusto.

«Ma che dici? Che vedano che? Non vedrà proprio niente » e continuai a ridere.

Si spostò dalla spalliera e gattonò fino a trovarsi davanti a me.

«Sì che vedrà qualcosa » mormorò, offeso.

Ridacchiandò, lo afferrai per la maglietta e lo attirai a me.

«Non era quello che intendevo, scemo! » dissi contro le sue labbra «Vieni qui » e riprendemmo da dove ci eravamo interrotti.

 

Era notte fonda quando avvertii una strana sensazione di umido all'altezza delle cosce. Guardai in basso e sorrisi. Il cuore mi batteva a mille.

Diedi una leggera spinta a mio marito che dormiva profondamente accanto a me, la bocca carnosa e morbida socchiusa.

«Mh? » emise un suono con la voce impastata dal sonno.

«Cas, è il momento » dissi, con la voce carica d'emozione «Angel sta per nascere!»

 

 

«Complimenti » disse l'infermiera «E' una femmina »

Quando mi consegnarono quel fagottino che era nostra figlia, la guardai con tutto l'amore che ero capace, così come Cas.
 

*

Angel, figlia dell'amore che trascende il tempo, del destino che legò nei secoli due anime sole, di quel sentimento sopravvissuto all'Inferno e al Paradiso.
Figlia di quell'amore che nè la caduta, nè la morte è riuscita a cancellare.
Angel, figlia di quelli che un tempo furono angeli.
Angel, una speranza per una vita di pace, per tutto l'amore di Layla e di quello che, infondo, sarà per sempre il suo angelo, Castiel.

*

 

  • FINE-

 

 

Angolo dell'autrice:

Eh sì, siamo giunti alla fine di "Just Give Me A Reason". Per il momento, la storia di Layla e Castiel finisce qui. Forse un giorno riprenderò a scrivere qualcosa su questi due ex angeli, ma per adesso è tutto. L'idea era quella di lasciarvi con il dubbio sul sesso del bambino, ma ho cambiato all'ultimo. Inoltre, per descrivere a BJ come nascono i bambini, mi sono ispirata alle parole del Dr. Cox (Scrubs).

Grazie a tutti quelli che mi hanno dedicato del tempo, significa tanto per me. Grazie a chi l'ha recensita, messa tra i preferiti, ricordate e seguite.

Grazie davverto tanto.

Un saluto anche da parte di Layla e Castiel!

Un abbraccio,

Ladyvampiretta
P.s. Abbiate pietà xD

 

  
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