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Autore: nonezero    19/08/2014    2 recensioni
Raccolta di one shot dedicate ad Asahi e Nishinoya per la "AzuNishi week" proposta su tumblr:
Day 1: Cuddle ✓
Day 2: Nervous ✓
Day 3: Height difference ✓
Day 4: AU ✓
Day 5: First time in a love hotel / Concubinage
Day 6: Crossover / Jealousy
Day 7: Ice cream / Stuff with lover
Dall'ultima one shot:
["In qualunque circostanza, la presenza di Nishinoya dissipava ogni timore."]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Asahi Azumane, Yuu Nishinoya
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 Height difference, ciò che vedono gli altri.
 


Asahi non amava particolarmente il Luna park, soprattutto a causa della presenza della “Casa degli orrori” nella quale era puntualmente costretto ad andare indipendentemente dalle persone con le quali si accompagnava. Indelebile nella sua mente vi era il ricordo del pomeriggio passato al Luna park l'anno passato con Sugawara, Daichi e Tanaka: pur di farlo spaventare a morte avevano pagato il biglietto per tre giri all'interno dell'attrazione «sentire Asahi-san urlare come una ragazzina è uno spettacolo che non ha prezzo!» Aveva detto Tanaka di fronte ad uno dei figuranti vestito da fantasma che aveva appena spaventato a morte il povero Asahi che era sull'orlo di una crisi di nervi.
Facendosi solennemente promettere che non avrebbero messo piede in quella stupida “Casa degli orrori”, Asahi aveva accettato di passare il sabato pomeriggio al Luna park assieme al suo neo-fidanzato-o-qualcosa-di-simile-Nishinoya, il quale sembrava così eccitato all'idea che sarebbe stato impossibile per chiunque dirgli di no.

Il profumo delle frittelle dolci, dello zucchero filato e del popcorn rievocava ricordi d'infanzia, le risate dei bambini, le grida delle persone sulle montagne russe e i colori dei palloncini e delle giostre fecero comparire sul volto dei due ragazzi della Karasuno un ampio sorriso appena misero piede nel luogo dell'appuntamento.
Asahi interpretò presto il ruolo del gigante buono, dal momento che riuscì ad afferrare al volo un palloncino che era sfuggito dalle mani di una bambina che stava per mettersi a piangere, ma nonostante la gioia momentanea della creaturina nel momento in cui riabbracciò il suo prezioso palloncino, la maledizione dell'aria burbera di Asahi lo colpì dritto al cuore:
«Dai, ringrazia il signore» signore, Noya rise alle parole della madre. Quando la bambina guardò il volto di Asahi, sfoggiò un'espressione terrorizzata (decisamente simile alla stessa che aveva Azumane di fronte ai film dell'orrore) e scoppiò a piangere.
Quando i due si allontanarono, Nishinoya cercò di tranquillizzare l'altro dicendogli che no, il suo aspetto non era così spaventoso anche se probabilmente se avesse tagliato i capelli ed il pizzetto avrebbe avuto un'aria un tantino più rassicurante.

«Mi dispiace, ma il tuo fratellino non può salire» Nishinoya rimase immobile in piedi di fianco al metro che impietoso sottolineava come non arrivasse al metro e sessanta di altezza. Il ragazzo aveva continuato a ripetere quanto gli sarebbe piaciuto salire sulla nuova attrazione del Luna park e mai si sarebbe aspettato di trovare un così crudele limite di altezza per potervi salire.
Il ragazzo alla biglietteria non volle sentire ragioni, sottolineando come quella giostra fosse nuova e come fosse ancora troppo pericoloso fare degli strappi alla regola, soprattutto perché non si poteva correre il rischio che un bambino si facesse male.
Un bambino. Un signore ed un bambino, un signore con il suo fratellino al seguito.
«Andiamocene - sentenziò Nishinoya afferrando Asahi per il braccio e trascinandolo fuori dalla folla – ne ho avuto abbastanza di questo posto».

Quando furono fuori dal parco, Asahi notò come gli occhi del suo neo-fidanzato-o-qualcosa-di-simile fossero colmi di lacrime. L'altezza non era mai stata un grosso problema per Nishinoya, nonostante si ostinasse a tenere i capelli all'insù proprio per sembrare più alto, ma vedendolo così turbato, Asahi comprese che forse non gli sarebbe dispiaciuto avere qualche centimetro in più.
«Io non sono un bambino e non sono neanche tuo fratello
» la sua voce faceva a pugni con il suo aspetto innocuo ed infantile, ma guardandolo dritto negli occhi si poteva notare quanta forza fosse compressa in quel corpo dalle dimensioni così piccole. Asahi sorrise: «lo so».
«TU LO SAI, ma sembra che tutti gli altri non se ne rendano conto. E poi, poi...- Si era innervosito al punto da non riuscire a concludere una frase senza doversi interrompere per prendere profondi respiri -...E poi, non farmi salire su quelle montagne russe per uno stupido centimetro in meno del'altezza minima è davvero da imbecilli».
Asahi non rispose, non era certo il tipo che potesse capire la frustrazione che l'altro stava provando.

«Vorrei che fossimo alla pari – il tono di Nishinoya si fece più serio – invece io sembro davvero tuo fratello minore» Asahi si guardò attorno e notò cosa si era messo a fissare con tanta intensità Nishonoya: la loro immagine era riflessa sulla vetrina di un negozio.
Prese un profondo respiro, cercò di racimolare tutto il suo coraggio, poi si chinò leggermente sull'altro, gli accarezzò una guancia e gli alzò il volto per potergli dare un bacio a stampo sulle labbra. Era palesemente imbarazzato, anche se avrebbe voluto sembrare sicuro di sé.
«Se fai quella faccia da scemo, sembri tu il bambino tra i due» Nishinoya rise approfittando del fatto che Asahi fosse piegato verso di lui per scompigliargli i capelli.
«L'ho sempre detto che il più grande tra noi sei tu».

  
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