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Autore: Wannabeyours    20/08/2014    1 recensioni
"Avevo solo paura che te ne andassi e non mi parlassi più,mi dispiace".
Trasalii a quelle parole. Mi aveva sentito dire che non era il ragazzo adatto a me, e ormai la situazione era troppo complicata per sistemare le cose.
"Ho incasinato tutto,lo so. Ma perdonami", aggiunse facendosi più serio a ogni parola. Non credo di averlo mai visto così tremendamente dispiaciuto, e la cosa era al quanto frustrante.
"Calum?"
"Si?"
"Non guidare più da ubriaco, intesi?".
Rimase in silenzio per qualche minuto, probabilmente era deluso dalla mia frase, ma l'unica maniera per non peggiorare ancor più le cose era passare oltre all'argomento, anche se non sarebbe stato facile per nessuno dei due.
"Intesi", disse chiudendo poi la porta alle spalle.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ti sta proprio fissando", mormorò Freya spostandosi all'indietro per sbirciare alle mie spalle.
"Smettila, o capirà che stiamo parlando di lui".
Lei fece un cenno di saluto con la mano a una ragazza di passaggio e poi tornò a osservarlo cautamente." Continua a fissarti".
Dopo aver raccontato a Freya della mia uscita con Calum della scorsa sera, non smetteva più di parlarmi di lui, il che non mi aiutava.
"Guarda ancora?", mormorai.
"Si, secondo me ti sta letteralmente divorando con gli occhi". Scoppiai a ridere non appena sentì la sua frase.
"Che c'è di divertente?", agganciò Jay poggiando il suo vassoio accanto al mio, affiancandosi subito dopo accanto a me.
"Nulla di che", risposi con un alzata di spalle.
La verità è che non mi andava di raccontare a lui i dettagli della scorsa sera, nonostante tutti ne parlassero.
Purtroppo la notizia di 'me e Calum' era arrivata sulle bocche di tutti gli studenti del College e non fu piacevole come cosa.
L'intera scuola si era divisa fra ; chi mi insultava per essere uscita insieme a lui dopo un solo giorno che lo conoscevo, chi mi stimava per non essermi fatta scappare la possibilità di stare con un ragazzo attraente come lui, chi mi regalava appellativi poco carini e chi pensava che mi avesse portato direttamente a letto dopo la nostra cena.
Per l'intera mattinata io e Calum non ci parlammo. Sembrava come essere tornati al punto di prima, dove nessuno dei due sapeva dell'esistenza dell'altro, il che mi rasserenò, ma fatto che tutti pensassero a me come una 'ragazza facile' mi infastidiva, eccome se lo faceva.
Inclinai il viso di poco verso all'indietro e con la coda dell'occhio riuscì a intravedere il viso di Calum.
Era.. strano. Non aveva la solita espressione spensierata e priva di interesse che di solito presentava ogni mattina. Era cupo, misterioso, irritato e notai anche del nervosismo, dal solo fatto che picchiettava il piede velocemente sul pavimento senza preoccuparsi del rumore che creava.
Feci per abbassarmi verso lo zaino, che era steso a terra vicino al gambo del mio tavolo e ne approfittai per osservare attentamente il suo comportamento, cercando di studiarne ogni mossa.
Stava a parlare insieme a due suoi amici e ad Ashton, e non sembrava per nulla entusiasto anzi, notai in lui una certa repressione.
Spostai lo sguardo verso la sua bocca cercando di leggere il labiale e non appena le sue labbra mimarono il mio nome mi bloccai.
Non sapevo ciò che stava raccontando, o dicendo sul mio conto, ma non appena alzai il viso verso l'alto sentì gli occhi di quasi l'intera mensa premermi addosso, il che mi mise a disagio in una maniera incredibile.
"Ehm, io devo andare scusate. Fra poco ho biologia e devo ripassare, ci sentiamo stasera", mi alzai velocemente dalla sedia e senza aggiungere nessun'altra parola mi avviai verso l'uscita, cercando di evitare ogni sguardo.
Non capivo il comportamento di Calum, non capivo ciò che era successo e soprattutto ciò che stava dicendo .
In quel momento i miei pensieri non riuscivano a farmi distogliere l'attenzione dagli sguardi degli studenti che ad ogni mio passo si facevano sempre più pesanti.
Il fatto è che più camminavo e più il disagio si ampliava.
"Hayley!",sentì dei forti rumori di passi alle mie spalle e non appena udì una voce sconosciuta chiamarmi mi voltai.
Corse velocemente fino ad arrivare davanti a me.
"Tu sei Hayley? Non ho sbagliato persona vero? Dimmi di no, mi risparmierei una figura di merda",osservai per qualche secondo i tratti del ragazzo che mi stava parlando e lo trovai davvero molto affascinante. Il fatto che i suoi occhi azzurri si intonassero completamente alla maglietta che in quel momento indossava e contemporaneamente ai suoi capelli biondi spostati verso l'alto in una specie di cresta, mi fece quasi perdere la testa.
"Ci sei?", chiese nuovamente cercando di attirare la mia attenzione agitando una mano davanti ai miei occhi.
Scossi la testa e subito dopo ricordai che era lo stesso ragazzo seduto pochi minuti fa allo stesso tavolo di Calum.
"Si scusa, stavo pensando a ehm.. una cosa. Comunque si, sono io. Ci conosciamo?", lui mi sorrise e subito dopo liberò un forte sospirone probabilmente dovuto alla corsa fatta per seguirmi.
"Luke!",affermò,"Ho bisogno che tu mi faccia un favore".
Assottigliai gli occhi dubbiosa, lo conoscevo da appena 3 minuti e già era in vena di favori? Wow.
"Dimmi", lui mi prese delicatamente per un braccio e mi trascinò verso l'aula di chimica che al momento era completamente vuota, aprì la porta e subito dopo si infilò insieme a me al suo interno.
"Ma che cosa fai", borbottai con un filo di spavento.
Non sapevo cosa voleva da me, dietro quel visetto da angelo poteva nascondere un lato da stalker, da stupratore o da maniaco.
"Stasera io e dei miei amici andiamo al campo qui vicino, e ci chiedevamo se tu e Freya volevate unirvi a noi. C'è anche Jay.", rilassai i muscoli del viso non appena sentì le sue parole e sorrisi.
"E c'era bisogno di portarmi qui dentro? Al buio? Come un maniaco?" Risposi alzando di mezzo grado il filo della voce.
Lui scoppiò a ridere,"Eri preoccupata?" Aggiunse, non smettendo di ridere.
"Sai, ci conosciamo da appena cinque minuti, potevi essere anche un maniaco".
"Tu dimmi che verrai".
Annuì scombussolata e cercai di non farmi prendere troppo dall'entusiasmo.
Il fatto che uno sconosciuto dall'aria affascinante mi avesse invitato a un'uscita mi fece mandare direttamente in estasi.
"Alle 21 al campo, vi aspettiamo".
Non feci nemmeno in tempo ad aprire bocca che lui già uscì dall'aula e si incamminò a passo scelto verso la mensa.
"Che tipo strano", pensai fra me e me.


//SCUSATE PER IL RITARDO, RAGAZZI. MA SONO IN VACANZA CON DEI MIEI AMICI E NON HO NEMMENO MOLTA LINEA. SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA ANCHE SE NON È UN GRAN CHE. IL PROSSIMO SARÀ DECISAMENTE PIÙ SCONVOLGENTE. PROMESSO! :-)
   
 
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