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Autore: Stay_In_My_Arms    20/08/2014    3 recensioni
[ Rivisitazione della storia precedentemente postata ]
[Tematiche trattare: Autolesionismo ]
Adele é una ragazza fragile e insicura che ha paura di spiccare il volo.
Vorrebbe essere una farfalla e volare via, via dalla sofferenza che la affligge.
Vittima di una lotta contro se stessa.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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STRONGER.


«Autolesionismo.
E' davvero strano come una semplice parola possa cambiare l'umore di qualcuno, come possa addirittura cambiare la vita di una persona .
Un secondo e tutta la tua esistenza si riversa in quell'attimo.
Comincia tutto con un semplice taglio.
Uno solo.
E poi... Poi la tua vita cambia per sempre e ti rendi conto che uno non basta più !

“Chi inizia non smette mai di morire. ”
Ricordo di averlo letto da qualche parte.
É all'incirca così con l'autolesionismo.
Quanto odio questa parola!
Genericamente indica una persona che si procura del male fisico.
Ma credo nessuno sia così sadico da farsi del male senza motivo!
C'è sempre qualcun altro. Qualcuno che con le sue parole si infila sotto la tua pelle.
Qualcuno che entra nella tua mente e non ne esce più..

Vorresti urlare!
Vorresti smettere!
Vorresti che qualcuno ti aiutasse..
Ma non lo fa nessuno!

Sei sempre pronta a dare consigli agli altri, ma a te chi ti aiuta?
Chi ti aiuta quando sei sola in camera e non fai altro che piangere?
Sei sola.
Sola contro te stessa.. »

Questi erano i miei pensieri otto mesi fa. Mi sentivo sola.
Forse era vero.
Ho 13 anni e vivo un'esistenza fatta di sbagli.
Eppure solo ora capisco che tra tanti sbagli io sono l'eccezione.
Tutto é iniziato a maggio del 2013 .
L'inizio della fine.

“Come tutti i giorni sono entrata in classe.
Era l'ultimo mese di scuola.Erano tutti stanchi , anche i professori.
Mi stavo per sedere al mio posto mando notai un bigliettino accuratamente adagiato sul mio banco.
"Le solite minacce" pensai esasperata .
E gettai il foglio fuori dalla finestra.
La giornata si svolse regolarmente, "senza intoppi" come dice la professoressa d'inglese.
Suonò la campanella dell'ultima ora .
Era ora di tornare a casa.
Invidiavo coloro che ridevano e scherzavano per strada.
Aprì il portoncino di casa.
Il mio cagnolino , Dean, si avvicinò a me .. Mi sembrò quasi che stesse piangendo.
Poi sentii le urla di mia madre provenire da casa mia.
Un'altra lite.
Mi accovacciai sulle scale stringendo a me Dean.
Mia madre urlava di volere il divorzio, papà le diceva di restare.
Tutto sembrava nella norma.
Ma questa volta qualcosa cambiò..
Vidi mia madre scendere di corsa le scale con una valigia.
Sembrava che non mi avesse vista nonostante fossi proprio accanto a lei.
Poi scese papà e con una lacrima agli occhi mi prese per mano e mi fece salire di sopra.”

Credo che tutto abbia avuto inizio da quello.
Iniziai a piangere di notte quando nessuno poteva sentirmi.
Papà tornava a casa sempre più tardi.
Mia madre? Credo si sia risposata, mi é arrivato un invito di nozze qualche mese fa.
Cambiai per sempre da quel giorno.
Iniziai a prendermela per quelle cattiverie che mi dicevano a scuola e quando una ragazza mi disse : « Perché non ti dai fuoco?!» il mondo sembrò fermarsi intorno a me.
Ero a casa mia la prima volta che mi feci del male .
Avevo il viso corrotto dalle lacrime ed il cuore in frantumi.
Mi sentii impotente.
E l'unica cosa che mi venne in mente di fare fu procurarmi un taglio.
Solo più tardi capii quale sarebbe stato il costo delle mie azioni.
Arrivai a farmi del male anche tre volte al giorno.
Un taglio si chiudeva e subito un altro si apriva.
Quando feci il primo non sapevo quale costo avrebbe avuto la " felicità " .
Non sapevo che avrei dovuto costantemente vivere nel terrore di essere scoperta.
Non sapevo che la vera lotta era quella conto me stessa.

La scuola era finita e ricominciata.
Nulla era cambiato dall'anno precedente se non il mio dolore, quello aumentava.
Un giorno una professoressa mi prese in disparte.
Non insegnava nel mio corso.
Aveva circa 25 anni, forse era una delle supplenti.
Con un semplice gesto mi scoprì la manica della felpa.
Mi guardò negli occhi.
Sembrava quasi dispiaciuta.
Mi disse sei semplici parole : «Tu sei più forte di questo!»
Poi mi abbracciò e com'era entrata nella mia vita ne uscì.
Aveva ragione! Io sono più forte!
Da quel giorno qualcosa cambiò in me , di nuovo.
Tornai ad essere solare.
Capii che se non inizio io a rispettarmi, neanche gli altri lo faranno!
Non nego che le prime settimane sono state dure.
Continuavo a portarmi qualcosa di tagliente nella borsa ma appena adagiavo la lama sulla mia pelle mi ricordavo delle parole di quella signora.
Ora non ho più paura di cadere perché so che mi rialzerò più forte di prima!
Avvolte ripenso a quel incontro con un sorriso.
Guardo le mie cicatrici e penso : « Quello che non ti uccide ti rende più forte! »
É quasi un anno che sono pulita e non ho paura di cadere perché so che mi rialzerò più forte di prima!

« Adele! Vieni a mangiare!»
« Vengo, papà!»
Dissi sorridendo tra me e me mentre guardavo le mie cicatrici ormai guarite.




"What doesn't kill you makes you stronger!"
"Quello che non ti uccide ti rende più forte!"




Nota: Salve a tutti!
Volevo ringraziare thebitterend per aver recensito la versione precedente e avermi fatto capire dove sbagliavo.
Spero di aver migliorato la storia e di averla resa migliore.
L'autrice non scrive con scopi di lucro ed i fatti narrati sono completamente inventati.

Avviso per tutti coloro che non si sentono abbastanza.
Sappiate che siete magnifici e non meritate di soffrire.
Voi siete forti!
Io credo in voi!
Se volete parlare io ci sono :)

Stay_In_My_Arms
   
 
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