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Autore: madewithasmile    20/08/2014    1 recensioni
Qual è la linea sottile tra amicizia e amore?
In bilico c'è Federica, innamorata del suo migliore amico.
E poi c'è Gabriele, il migliore amico, all'oscuro di tutto.
L'amicizia si può trasformare in amore? O è sempre stato amore?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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9

"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi". 

"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo. 

"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante". 

"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo. 

"Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..." 

"Io sono responsabile della mia rosa..." ripete' il piccolo principe per ricordarselo. 

- Il piccolo principe

 

 

Viaggiando in aereo ogni volta ho molto tempo per pensare, così passo tutto il viaggio a rileggere "Il piccolo principe", ho sempre creduto che quel libro in qualsiasi situazione rassicurasse le persone. Ed in questo momento è così. 

Continuo a ripetermi nella mente : "Io sono responsabile della mia rosa..". Quasi meccanicamente. Io mi sono presa cura della mia "rosa", Lele è la mia rosa. Ne sono responsabile. Sono io la causa della sua sofferenza. Io ho voluto a tutti i costi cambiare il nostro status, da amici a fidanzati. Io adesso lo abbandono. Alla fine da amici forse avrebbe sofferto meno, gli amici si dimenticano o si coltivano anche a distanza, l'amore invece no, l'amore quando c'è si deve dimenticare. 

Non ho mai creduto a quei film strappalacrime, dove lui aspetta lei. O almeno io non glielo chiederei mai. Forse non era destino per davvero o forse sono io troppo egoista nel pensare solo a me stessa. Potevo aspettare lui per andare via. Potevo… Ma non l'ho fatto.

Le lacrime iniziano a scendere lentamente e i singhiozzi si fanno sempre più forti, tanto da attirare alcuni passeggeri ancora svegli e far svegliare Lele. Mi ritrova con le mani sulla faccia e la testa appoggiata al finestrino. Mi abbraccia e mi ripete che andrà tutto bene.

<< Scusami, è tutta colpa mia. >>. Gli sussurrò nell'orecchio tra le lacrime.

<< Scusami, sono una persona veramente egoista. >>. Continuo a ripetergli sottovoce.

<< Basta Fefè, smettila di scusarti. E' giusto così, non sei egoista.  Hai fatto la cosa giusta. Stai tranquilla, andrà tutto bene. Io ti sosterrò sempre, troverai sempre un appoggio in me. >>. Lui non vuole capire, ma sa che sono io il danno.

<< Lele… Io non voglio tenerti incatenato in una storia che non ha fine, ma non voglio lasciarti e ora non voglio nemmeno partire, io…

Voglio tornare a casa con te. Non me ne frega del futuro, perché il mio futuro sei tu. >>. 

<< Tu invece studierai qui, tu non tornerai. Hai fatto una scelta Fefè e non si torna indietro, ormai i tuoi genitori hanno sistemato tutto. E per quanto ti ami, non riesco a sopportare una relazione a distanza. La nostra gelosia ci porterebbe solo a stare male. >>. 

Non rispondo più, ha ragione e non posso dire altro. Mi addormento lentamente sulla sua spalle, cercando ti tenermi bene a mente il suo odore, che tanto amo, e il suo corpo. 

 

 

La casa è molto bella e anche Lele sembra esserne contento, tanto da aver chiamato mia mamma per i dettagli. Ormai sono diventati amici. Quando spegne il telefono si siede accanto a me e prova a parlarmi, ma non gli lascio il tempo di dire una parola che lo bacio. Se questi sono i nostri ultimi giorni insieme, voglio ricordarmi ogni cosa di lui, il suo corpo, la sua voce. Ho intenzione di viverlo al massimo. 

Il cellulare cade a terra, fuori una macchina suona il clacson, fuori piove, ma quello che conta è nel mio cuore. 

 

Mi sveglio tardi, per le dieci di sera, il posto nel letto accanto al mio è vuoto. Vado in cucina, cercando di non sbattere da nessuna parte non ricordandomi perfettamente la casa. Vedo Lele appoggiato alla finestra con il thè in mano. Sospira. Lo abbraccio da dietro e lui un po' sorpreso salta in aria, poi si rilassa, avendo riconosciuto le mie braccia amorevoli. Mi strige forte le mani, posando il thè sul davanzale.

<< Firenze sarebbe una città bellissima per due come noi, bella e artistica. >>. Ha ancora lo sguardo fisso nel vuoto quando parla.

<< Si hai ragione, ma forse tutte le città del mondo vanno bene se stiamo insieme. Ok, sono diventata troppo smielata, cosa mi sta succedendo Lele? >>. Si gira ridendo e cercando le mie labbra nel buio.

<< L'amore ci rende stupidi Fefè e a te anche smielata. >>. Alterna una parola ad un bacio. << Ma sai, c'è un fatto positivo in tutto questo… Le persone smielate hanno bisogno di affetto, tanto affetto. Quindi che ne dici se continuiamo il discorso domani? >>. Stavolta non ho il tempo io di rispondere. Le sue forti braccia mi hanno sollevata e portata nell'altra stanza. Anche lui, come me, non conoscendo la strada perfettamente ha preso qualche spigolo e tra le risate e baci spezzati dai sorrisi, questa è stata la notte più dolce del mondo.

 

 

La mattina seguente mi ritrovo Lele attivo alle sette del mattino, già lavato e vestito che mi salta sul letto per farmi alzare. Ma è impazzito? Io ho bisogno di dormire. 

<< Cinque minuti amore, ti prego. Sono le sette! >>. Non gli urlo contro perché non ne ho la forza. Sento un odorino familiare nel frattempo.

<< Dai, che ti ho comprato il caffè al bar e anche un muffin! Su che è giorno e non possiamo sprecare neanche un minuto. >>. 

Alla parola caffè mi alzo subito seguendo la scia dell'odore. Destinazione: Cucina.

Mangio contenta, mentre Lele mi guarda soddisfatto. 

Alle otto siamo fuori di casa. Ora dove vuole andare alle otto?

<< Mi devi spiegare perché sei così attivo oggi? >>.

<< Abbiamo pochi giorni insieme e dobbiamo sfruttare ogni minuto. >>. Non ci avevo pensato. 

<< Hai dimenticato un particolare, io ho bisogno di dormire, quindi possiamo dormire insieme abbracciati come due koala fino alle nove e poi facciamo tutto. >>. Lo guardo con una faccia molto tenera, a mio parere, ma a lui non sembra convincere molto.

 

 

Stranamente oggi mi sveglio prima di Lele, forse tutte le ore mancate di sonno l'hanno distrutto. Vado in cucina e trovo una lista gigante di cose da fare l'ultimo giorno di permanenza di Lele. Gigante è dire poco. Ho capito il suo trucco, cerca di esorcizzare il tutto non pensandoci e occupandoci tutta la giornata. 

Sto per aprire il frigo, quando vedo un foglio appeso con una calamita sopra. 

" Ricorda tu sei mia, quindi siccome tengo alla tua vita segui queste semplici regole per vivere fuori.

- Chiama tua madre ogni giorno, sennò sale dopo una settimana.

- Non mangiare schifezze e pizze ogni giorno solo perché ti secchi cucinare, finirai per passare tutte le tue giornate in bagno.

- Non ubriacarti a meno che che qualcuno ti accompagni a casa. Anzi non ubriacarti e basta.

- Non uscire di sera da sola.

- Non dormire tutto il giorno.

- Pensami qualche volta.

- Scendi spesso durante le vacanze.

- Chiamami qualche volta, anche da amico.

- Impara a cucinare, senza uccidere nessuno. "

Sta facendo di tutto per farlo sembrare il più normale possibile e io l'apprezzo, ma adesso sta esagerando. E' come se volesse organizzarmi la vita qui. Vuole essere sicuro che vada tutto bene, quando lui non ci sarà.

 

 

L'ultima giornata la passo con un sorriso fintissimo e con lui che cerca di evitare di parlare dell'ora x di domani. 

La sera mi vuole portare fuori a cena, così mentre cerco un vestino tra i milioni di scatoloni ripenso a tutto quello che abbiamo passato, a tutte le sofferenze e le liti molte volte inutili, tutti i sentimenti nascosti. Quando ha deciso di provarci con me, di stare finalmente con me. Mi ricordo ogni minimo dettaglio. Tutto nella mia testa sembra rimandare a qualche ricordo con lui. Un vestito o un libro possono rovinarmi la giornata. E ho paura di lasciare tutti questi ricordi, di fargli prendere un aereo e di rivederli sbiaditi nel tempo. Ho paura.

Paura di perderlo e di restare senza di lui. Di amare qualcun'altro, che lui ami un'altra. Ho paura e so che questo mi monopolizzerà la vita.

 

Mi sveglio alle sei per la sveglia, Lele è già sveglio per sistemare la valigia. Faccio finta di dormire, per bearmi ancora un po' di lui inconsapevolmente. Di ieri sera voglio ricordare i nostri sorrisi, i baci e le risate sulla giostra. C'è questa giostra in una piazza a Firenze, io ancora i nomi non li ricordo, però so che in quel luogo avrò sempre il sorriso. Siamo due bambini non ancora pronti per diventare adulti.

<< Lo so che sei sveglia. Prima russavi sonoramente e ora invece ti sei tranquillizzata. >>. Si avvicina alla mia faccia, chinandosi fino ad appallottolarsi a terra. 

<< Ei io non russo. Solo quando sono stanca. Bacio. >>. Reclamo ciò che è mio. Lui. Mi blocco consapevole del cambiamento. Da ora non è più mio. Mi rinfilo sotto le coperte sfuggendo al suo sguardo. 

<< Dai vieni fuori e salutami come si deve, piove e non ho intenzione di farti uscire, quindi andrò da solo all'aeroporto. >>. Cosa? No assolutamente no. Almeno il saluto strappalacrime all'aeroporto, come nei film, lo voglio. Lo pretendo.

<< No aspettami mi vesto e vengo con te. Ricordi? Dobbiamo passare ogni minuto che possiamo insieme. >>.

<< No, non litighiamo pure ora, ti prego. Sono più tranquillo, se rimani qui. Fallo per me, non mi fare partire preoccupato. E poi lo sai che così non sembrerà una separazione. >>. Mi arrendo, consapevole che non posso competere con la sua testardaggine. 

<< Quindi.. Da quando esci da questa casa sei libero.. >>. 

<< Vale lo stesso per te. >>. 

 

<< Non andare, resta ancora un po' qui con me, prendi un altro aereo. >>. Lo stringo forte a me. Non andare, lo supplico. 

<< Lo sai che non posso. Potevi restare tu. E' meglio che vada. >>. 

Quello che ricevo è un leggero bacio sulla bocca, quasi una carezza. Niente di più, neanche una parola. Fugge via, dalle mie labbra e dal mio cuore.

Piango, come sempre per ora. 

 

 

" Sono arrivato. Come stai? "

" Male, tu? "

 

" Mi manchi. "

" Sto male Fefè, basta."

 

" Mi manchi anche tu. "

 

" Stai con un' altra? "

" Cazzo dovresti almeno rispondermi. "

" Ho capito, è finito tutto. "

 

 

 

Due anni dopo…

 

Non sono più tornata da quel giorno e oggi finalmente ritornerò. Non vedo i miei genitori da molto tempo e lui soprattutto. All'inizio ci chiamavamo, ma poi mi sono resa conto di quanto soffrisse. Quindi poi con il passare dei mesi ci siamo scambiati solo pochi messaggi nel tempo. Lui forse ha reagito meglio di me. Ho finito l'università. Ma torno solo per un motivo, la sua laurea. Io ci voglio essere. Mi manca e nonostante altri amori e difficoltà che ci sono state voglio rivederlo. Voglio vedere se è felice senza di me. Io ho provato a dimenticarlo. Con il classico " chiodo scaccia chiodo ". Ma più cercavo di andare avanti, più tornavo indietro.

Così eccomi di ritorno. 

I miei sono invecchiati, ma felici. La mia città è sempre la stessa. Non cambia mai. E lui? Lui come sarà? Dalle foto che vedo su Facebook è cambiato, è più uomo. Ma è sempre il mio Lele. Chissà se mi troverà cambiata. Chissà se mi vorrà lì con se.

 

Mi siedo in disparte, il cuore mi batte forte, sento la sua voce da vicino finalmente. Sento il suo odore anche a distanza, dannazione quanto mi era mancato. 

 

Mi ha visto, non accenna a muoversi. Sembra bloccato. Ti prego Lele vieni da me. Saluta tutti e mi lascia per ultima, io tocco meccanicamente la sua collanina.

Mi abbraccia. Io rimango immobile, ferma. 

<< Sei.. >>. Sta balbettando, trema.

<< Si. >>. Lo abbraccio con tutta la forza che ho, cerco di non piangere. Mi era mancato. E' come se tornassi a respirare. 

 

 

Sarà un nuovo inizio o solo un semplice ritrovamento? Da lontano due ragazzi parlano delle lode vite, si abbracciano felici. Chissà il futuro cosa avrà in serbo per loro. 

Non vi dirò il finale, perché la loro storia è ancora tutta da vivere. 

L'amore non ha un lieto fine, ha solo due persone che si amano.

 

 

Note autrice:

Questo è l'ultimo capitolo. Non ci posso credere. Siamo arrivati alla fine. Mi mancheranno Fede e Lele. Ormai mi ero affezionata. Spero che l'ultimo capitolo vi sia piaciuto, perché ci ho messo davvero l'anima per scriverlo. Beh che dire, grazie. Grazie a tutti coloro che l'hanno semplicemente letta. Grazie a chi l'ha messa tra i preferiti e seguita costantemente. Grazie a chi l'ha commentata e soprattutto un grazie gigantissimo va a colei che mi ha supportato sempre: HEIKE! Grazie davvero! Vi mando tanti abbracci <3 <3

  
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