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Autore: sakichan24    20/08/2014    2 recensioni
... soprattutto se effettuata dai maggiori capi di certi team a noi molto noti! Questa storia parlerà appunto di un'unione tra Giovanni, Max, Ivan, Cyrus e Ghecis. Ash si è sposato ed ha un figlio, sarà quest'ultimo a determinare le sorti del mondo... la strana alleanza riuscirà nel suo malvagio intento? O verrà fermata dal pargoletto di Ash? O si rovinerà da sola? E poi quale sarà questo malvagio intento?
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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DALLA PADELLA ALLA BRACE

Misty strinse la mano ad Ash, tesa. Entrambi si trovavano sulla nave che li avrebbe portati a Porto Selcepoli, ad Hoenn: avevano deciso di cominciare da lì le loro indagini. Lui portava un paio di baffi finti, un elegante cappello scuro e degli occhiali da sole, lei invece una parrucca bionda e delle lenti a contatto colorate. Pikachu era stato costretto nella Pokéball da Ash, in quanto averlo accanto sarebbe stato un chiaro segno di riconoscimento. I coniugi speravano che quei travestimenti fossero efficaci quanto semplici.
Appena arrivarono in città, si accorsero che qualcosa non andava: la gente appariva fredda e li guardava con sospetto. Ma la cosa che più li spaventò fu l’ingente quantità di uomini con delle uniformi nere, su cui era stampata una R fucsia: le Reclute del Team Rocket. Ogni Recluta aveva accanto a sé uno Zubat e guardava severamente tutti coloro che le passavano davanti. Ash sentì Misty tremare al suo fianco e se la portò più vicina per farle coraggio. All’improvviso sentì un urlo alle sue spalle e si voltò di scatto: tre Reclute avevano circondato un bambino che non doveva avere più di otto anni con in braccio uno Zigzagoon.
- Lasciatelo stare… È il mio unico amico…
Al poverino tremava la voce, mentre il Pokémon Procione cercava un nascondiglio tra le braccia del suo Allenatore.
- È ancora piccolo… Non sa difendersi…
- Smettila di piagnucolare! - gli intimò una delle Reclute, dandogli una spinta e facendolo cadere a terra, mentre i suoi colleghi ridevano. Al che, Ash decise che non poteva più restare a guardare.
- Ehi, voi! Lasciatelo stare!
I criminali distolsero l’attenzione dal bimbo.
- Ah, e quindi dovremmo lasciarlo stare? E sentiamo, chi saresti tu per dircelo?
E, senza attendere risposta, aizzarono contro l’uomo i loro Zubat. Ash indietreggiò, proteggendosi con un braccio dagli attacchi, mentre con l’altro afferrava la Ball contenente uno dei suoi Tauros. Ma non fece in tempo a far uscire il Pokémon che il suo fidato topino giallo si era messo in posizione di battaglia.
- Pikachu, no!
Ma trattenerlo era inutile.
- Piii… kaaa… CHUUUUU!
Tutti gli Zubat caddero esausti per la forte scarica a loro inflitta. Ash si affrettò a far rientrare il Pokémon Topo, ma ormai era troppo tardi. Un’altra decina di Reclute aveva circondato lui, Misty e il povero bambino che ora piangeva spaventato.
- Lasciate stare quel mocciosetto inutile, piuttosto portate questi qua dal capo! Sono sicura che uno di loro è Ash! - gridò una Recluta di sesso femminile ai colleghi che cercavano di togliere lo Zigzagoon dalla stretta del più piccolo.
In poco tempo, Ash e Misty si ritrovarono privati dei loro Pokémon e di qualsiasi cosa utilizzabile per difesa.
- Forza, muovetevi!
Le Reclute li scortarono al Monte Pira e li fecero salire fino in cima. Lì era stato eretto un moderno edificio con molte finestre dal vetro oscurato e svariate antenne di tutte le misure. La struttura era circondata da una cinta muraria in cemento armato con l’immancabile filo spinato. Distribuite ad intervalli regolari stavano delle torrette di guardia, su ogni torretta trovavano posto due Reclute armate dei rispettivi Zubat. Come se non bastasse, erano state installate anche delle telecamere che tenevano d’occhio una buona fetta di terreno oltre la cinta. Un lavoro coi fiocchi, insomma.
Il gruppetto arrivò al grosso cancello di ferro che impediva l’entrata, oltre il quale erano appostate altre due Reclute che si segnavano chi entrava e chi usciva.
Un accompagnatore dei prigionieri si avvicinò al cancello e disse con tono forte e chiaro: - Mi piace il gelato.
- Io preferisco la pizza. - replicò un malvivente che stava dall’altra parte, prima di aprire il cancello e consentire l’ingresso.
Ash e Misty furono portati all’interno dell’edificio. Il posto era pieno di corridoi che si districavano quasi a formare un labirinto, nei corridoi c’erano molte porte da cui i membri del Team uscivano ed entravano continuamente, portando scartoffie, oggetti, Pokémon e mille altre cose.
Oltre alle scale di marmo, v’erano anche svariati blocchi di ascensori che conducevano ai diversi piani.
I prigionieri furono scortati fino all’ultimo piano, che sembrava deserto. I corridoi erano molti di meno, così come gli uffici. Il traffico che si respirava ai piani inferiori sembrava scomparso. Una Recluta si avvicinò ad una porta su cui era infissa una targhetta d’oro, che Ash non riuscì a leggere, e bussò tre volte.
- Dove sono i gelati? - chiese poi.
- Vicino alle pizze. - replicò pigramente una voce che ad Ash risultò terribilmente familiare.
Entrarono nell’ufficio e i timori dell’Allenatore si rivelarono fondati. Seduto alla scrivania c’era un uomo intento ad accarezzare un Persian.
- Ci rivediamo, Ash.
 
ANGOLO AUTRICE
Bene, dopo questo imperdonabile ritardo, posso affermare di aver scritto un altro capitolo di questa meravigliosa storia. E niente, Ash non lo sopporto proprio, non so se si è capito (probabilmente sì, ma vbb). Nulla da dire, spero che la mia ispirazione mi permetta di scrivere spesso un altro capitolo!
Alla prossima!
Ssakichan24
   
 
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