CAPITOLO 24: “Mi domandavo come diavolo facevo a resistergli e a non saltargli addosso pubblicamente.”
Il
professore sbatté il libro sul banco, violentemente.
Avevo
scoperto che quello era il suo modo preferito per interrompere i
pisolini che schiacciavo durante le sue lezioni di Fisica.
Mi
sforzavo sempre inutilmente di rimanere sveglia, ma la sua voce
monotona mi cullava come una nenia, fino a farmi cadere in sonni
profondi.
-'Signorina
Tomlinson!' -mi
urlò il simpatico professore,che evidentemente non aveva una
moglie,perché era alquanto scorbutico.
-'Mhhhh?!'
-bofonchiai, asciugandomi la saliva con discrezione.
Mi diedi
un'occhiata intorno per controllare che nessuno l'avesse notato e,
con mio grande sollievo,
mi accorsi che il resto della classe era
intenta a svolgere qualsiasi altra attività al di fuori
della
lezione.
Sospirai,ma poi mi voltai di nuovo e notai Seth Diaz che
mi fissava con insistenza.
Era lì da poco più di una settimana e
, di conseguenza,era l'unico alunno a non conoscermi.
Godevo
di una distinta fama all'interno dell'istituto.
Mi piaceva pensare
che mi distinguevo per l' ironia o la faccia tosta ma,purtroppo,
la
maggior parte delle volte mi rendevo conto che era tutto frutto del
mio aspetto fisico o delle mie precedenti relazioni
sentimentali.
Sempre che quelle si potessero chiamare
''relazioni''.
Mentre ero intenta a perdermi nei miei
pensieri, la voce fastidiosa del professore riecheggiò
nell'aula.
'Mi
dispiace di aver interrotto il suo sonno, signorina Tomlinson'
-disse,con
un'acidità che avrebbe ucciso un branco di insetti.
Ma questo
cosa c'entra adesso? Oh, Summer...stai delirando!
-'Non
importa, signor Drumel' -feci
io, con molta no-calanche.
-'Non
importa neanche se va a farsi una delle sue solite visitine in
presidenza, suppongo allora, signorina?
Così almeno potrebbe
svegliarsi un po'..'-
-'Sono
già sveglia!' -dissi,
sfrontata.
-'Vada,
Tomlinson. Chissà, magari incontra anche suo fratello..' -rispose
lui,sogghignando sotto i baffi.
Mi alzai con rabbia e aprì la
porta senza girarmi.
Con la coda dell'occhio,però, avvistai quel
Seth avvicinarsi alla cattedra...
Mentre mi trovavo nei
corridoi volteggiando un po' ovunque, ovunque tranne che dal
preside,vidi Seth alle mie spalle.
Mi girai di scatto, nervosa, e
gli puntai un dito contro.
-'Devi
smetterla di fissarmi' -gli
dissi, sicura di me.
-'Ti
fisso perché mi sei davanti' -rispose
lui, secco.
Solo in quel momento, mi accorsi di quanto fosse
bello.
Aveva gli occhi e i capelli neri, che portava pettinati
all'indietro.
Oh, e sempre con quel sorrisetto odioso stampato in
viso.
-'Tu
mi fissi , SEMPRE.' -continuai,
senza smettere di fissarlo.
-'Ti
fissano tutti..sai, sei piuttosto attraente.'
-fece quello.
-'Beh,
questo non ti autorizza a tenermi sempre gli occhi addosso' -dissi
io, voltandomi e raggiungendo l'esterno della scuola.
Raggiunsi
rapidamente il parcheggio, che si trovava oltre il parco di fronte
alla scuola.
Mi avvicinai alla macchina del biondo ossigenato,i
suoi occhioni azzurri spiccavano ovunque.
-'Ciao
gentaglia' -feci
io, scuotendo una mano.
Mi gettai tra le braccia del mio
migliore amico,facendo irruzione tra le fusa che si stava scambiando
con la sua ragazza.
Cavolo, stavano sempre appiccicati, il biondo
era per un quarto anche mio!
Niall mi scuoté i capelli e mi
sorrise.
-'Scusa
Alice' -dissi,
tirando fuori la lingua.
Lei ricambiò,
abbracciandomi
calorosamente.
Salutai Liam, che era poggiato contro il
finestrino con le gambe incrociate.
Era vicino a una ragazza,non
mi era nuova, l'avevo già vista da qualche parte.
Capelli castani
e lisci, occhi verdi. Sembrava simpatica.
Si, poteva
andare..
-'Ehi piccola'
-'Ciao
Payne' -gli
stampai un bacio.
-'Ciao
bambola.' -disse
il moro, lasciandomi un bacio sulla guancia.
-'Ciao
Malik' -risposi
io, tirandogli il ciuffo.
Lo infastidiva maledettamente, ed io
ero nata per infastidirlo.
Si accoccolò vicino a Sarah, ignorando
quel gesto provocatorio.
Sorrisi, soddisfatta, e mi accomodai
sullo sportello.
Mentre cercavo gli occhi di Harry,mi
mordicchiavo distrattamente l'unghia del pollice.
Ero stata
assalita da una strana sensazione simile ad un brivido che mi
percorreva la schiena.
Mi voltai, sicura di trovarmelo dietro le
spalle,ma non c'era nessuno.
Quando mi voltai di nuovo, il mio
cuore accelerò.
Un sonoro colpo di clacson mi fece
sobbalzare.
C'era lui, seduto in macchina, che mi guardava da
sopra gli occhiali da sole.
Mi fissava, senza distogliere lo
sguardo.
Ma cosa avevano tutti oggi?
-'Che
c'è? -sbottai
io.
-'Che
succede?' -disse
lui.
Sospirai.
Stava particolarmente bene con quella
camicia nera avvitata e i jeans scuri.
Aveva le maniche arrotolate
e due bottoni slacciati, e mi domandai come diavolo facevo a
resistergli e a non saltargli addosso pubblicamente.
-'Niente,va
tutto bene. Andiamo a casa.'
-risposi.
-'No,
fino a quando non mi dici che hai' -disse
lui, irremovibile.
Harold Edward Styles, non ti posso dire che
c'è un maniaco sociopatico inquietante che mi fissa in
continuazione
da una settimana,
perché poi tu daresti di matto, spalancheresti
questo fottuto sportello e lo ridurresti in poltiglia. Ok?
-'Niente,
un tipo mi faceva la corte e l'ho mandato a farsi
fottere'-risposi.
Volevo
sembrare disinvolta, ma stavo cominciando a tremare.
Non perché
avessi paura di lui,semplicemente perché mi faceva sempre lo
stesso
effetto.
Un angolo della sua bocca si sollevò, accennando un
sorriso.
Non era soltanto divertito: avevo la netta sensazione che
fosse fiero di me.
Come se avessi superato una prova.
Dio
solo sapeva quanto era bello.
Deglutii a fatica, cercando di
combattere quello stupido vuoto allo stomaco.
Tentai di farmi
venire in mente qualcosa da dire, ma il mio cervello aveva smesso di
funzionare.
Appena mi resi conto che ero a bocca spalancata e che
probabilmente avevo l'aria di una bambina intimidita,
tentai
ansiosamente di riassumere un minimo di contegno.
Lui sorrise
e poi mi baciò.
Inaspettatamente,le mie labbra si unirono alle
sue.
La sua lingua giocava con la mia,la rincorreva.
Ed ogni
volta che la trovava era come un colpo di pistola.
Si staccò,
piano.
-'Respira,
Summer'-mi
disse.
-'Idiota,
metti in moto'-risposi,
voltandomi dall'altra parte.
Salutai gli altri e , con un
cenno della mano, ci mettemmo d'accordo per vederci tutti
più
tardi.
Harry teneva il volante guardando fisso davanti a se,
qualche volta si girava nella mia direzione.
Io non distoglievo lo
sguardo dalla strada, ma spiavo il suo viso dallo specchietto.
Poi
lui si fermò di scatto.
Mi guardò fissa negli occhi, prendendomi
il mento con il pollice.
-'Sai,credo
che tu ti aspettassi una scenata di gelosia,Sum,non è vero?
Anch'io
me l'aspettavo da parte mia, ad essere sincero, e ora che ci penso
forse è arrivato il momento.
Chi è questo coglione?'-disse,
facendosi improvvisamente serio.
Sorrisi, stavo aspettando
quello.
Lo baciai, poggiando una mano sul suo viso.
'Nessuno'-
risposi -'Non
è nessuno..'
E
riprendemmo da dove avevamo lasciato la notte
scorsa..
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SPAZIO
AUTRICE
Eccomi
qui, eggià ho pubblicato un altro capitolo... ma sapete ero
ispirata
hahaha
comunque avevo pensato di iniziare un altra FF ma non so
vedrò.
Però
adesso fatemi felice, riusciamo ad arrivare a 3 recensioni per questo
capitolo? Pliisss altrimenti non continuo e sono seria.
Baci,
letstrytowrite.