Prologo - Said the pajama girl
 
 

«Non ci posso credere!» Esclamò Malia completamente indignata mentre mordeva un pezzo di cornetto al cioccolato e teneva il telefono appoggiato sopra la spalla e avvicinato al suo orecchio grazie alla posizione inclinata della sua testa. 
«Non parlare con la bocca piena, Mal» Borbottò una voce annoiata, Kira, dall'altra parte della cornetta. Le aveva inviato un "SOS" e-mail la sera precedente ma era riuscita a contattarla solo quella mattina. Kira era una ragazza d'origine canadese, anche se il suo nome spesso aveva causato curiosità inutili. No, non era coreana nè cinese nè giapponese. E nonostante la sua bassa statura e la sua fragilità era un concentrato di energia e, quando voleva, di stronzaggine. Non per nulla era stata scelta come direttrice del nuovo studio di Cosmopolitan Uk. Sapeva quando uscir fuori le palle e quando mostrare il suo lato cupcake troppo zuccherato. 
«Scusa» Mormorò Malia appoggiando il cornetto sul piatto bianco che aveva appena lavato e maledicendosi a bassa voce, «E solo che non capisco perchè i giornalisti si ostinino a dire che mia madre si frequenta con un ragazzino per cui lavora»
Kira ridacchiò. «Il ragazzino è più grande di te»
«Solo di pochi mesi, K» Rispose saccente Malia, «E poi sai che non l'ho usato in modo dispreggiativo»
«Certo che lo so» Rispose velocemente e come se avesse, come al suo solito, un tono malizioso. «Ora però devo andare, devo intervistare personalmente il nostro Mr Grey»
Malia alzò leggermente il sopracciglio fino e castano, «Intervisti quello strafigo? Quello di Cinquanta Sfumature?»
«Yep» Rispose fiera di se stessa.
«Ripetimi perchè non lavoro con te» Borbottò Malia spostando il telefono nero e lucido nella sua mano sinistra, «Ora va e pensami» aggiunse terminando la chiamata.
Con passo affrettato, e nonostante indossasse ancora il pigiama, prese le chiavi e uscì dal suo appartamento. Per fortuna, sua madre abitava al piano di sopra e l'aiutava, la maggior parte delle volte, nelle faccende domestiche. Almeno quando non era in tour con i One Direction. Sua madre, Louise o Lou, era diventata famosa nel mondo di internet solamente perchè lavorava con la boyband del momento. Non che a lei non piacessero, detto sinceramente quei cinque avevano un dono speciale per farsi adorare dalle persone, ma non si era mai lasciata prendere dalla loro musica o dalla loro vita. Non li aveva nemmeno mai incontrati o almeno era così fino a quella mattina. Appena aprì la porta con le sue chiavi di riserva si ritrovò davanti niente di meno che Harry Styles, il ricciolino che faceva impazzire mezza popolazione femminile. Indossava solamente un costume giallo e occupava tutto lo spazio della piccola piscina gonfiabile che poco tempo fa aveva acquistato per la sua sorellina, Lux. Infatti anche quest'ultima era presente e si trovava tra le gambe del ragazzo, con una paperella di gomma nella mano sinistra e la risata impressa nell'appartamento. Le lunghe e magre gambe del cantante si alzarono con uno scatto veloce e troppo poco organizzato facendo esplodere la piscina gonfiabile e versando tutta l'acqua sul pavimento e il tappeto marrone. Malia non ebbe il tempo nemmeno di pensare ad una frase concreta, si limitò ad un leggero "oh". Lux scoppiò in lacrime e mentre il cantante cercava di calmarla, Malia pensò seriamente di far finta di non aver assistito alla scena e di tornare in casa sua. Magari per finire quel gustoso cornetto che Matthew, il suo ragazzo, le aveva portato per fare colazione. Ma ormai era troppo tardi, sua madre era uscita dal bagno con i capelli insaponati e un terribile accapatoio a pois e si guardava intorno come se non capisse cosa fosse appena accaduto.
«Malia?» Domandò Lux asciugandosi le lacrime dagli occhi e cercando di correre verso di lei ma due mani gigantesche e curate, con qualche tatuaggio sparso qua e là, la bloccarono prima che cadesse e ricominciasse a piangere.
«In pigiama» Borbottò Malia per poi redersi conto della stronzata che aveva appena detto e del sorriso compiaciuto che si era appena formato sulle labbra del ragazzo. Da questa vicinanza poteva capire perchè tutte le ragazzine erano così pazze di lui. Era davvero molto più bello che in foto e quelle due fossette lo rendevano ancora più adorabile. Forse erano i suoi capelli, una chioma scomposta cercata di essere domata da una misera bandanda rossa, o i suoi occhi verdi che splendevano come se fossero due diamanti o le sue labbra carnose e rosee o dei suoi quattro capezzoli...«Hai quattro capezzoli?»
«Torno in doccia» Esclamò sua madre, ridacchiando a bassa voce e cercando di sporcare il meno possibile.
Harry rise, rise socchiudendo gli occhi e mostrando nuovamente le sue fantastiche fossette. «Pensavo fosse risaputo»
Malia sorrise leggermente, «Odio il gossip»
E detto questo si ricordò del motivo che l'aveva spinta a venire a casa di sua madre in pigiama e alle dieci della domenica mattina. «Senti, Harry Styles, potresti scrivere su twitter che mia madre - guardò Lux - insomma, Lux, vai a prendere Molly?»
Harry la guardò confuso e Lux saltellò correndo in camera sua. Gridò un "non la trovo" e Malia sorrise vittoriosa. Come liberarsi di sua sorella in momenti poco opportuni, un libro di Malia Tate.
«Corre di nuovo la voce che mia madre sia la tua ragazza segreta, smentiscila» Finì infine guardandolo seriamente.
Harry si spostò un ricciolo che gli era caduto al di fuori della bandana e si infilò la camicia bianca completamente trasparente. I suoi tatuaggi risaltavano come se stessero per illuminarsi e la sua muscolatura testa per poco non la spaventarono. Non poteva essere vero. Poi lo vide rilassarsi e si sentì ancora più confusa.
«Pensavo non ti piacesse il gossip» Rispose invece con il suo accento inglese e la sua tonalità forte.
«Infatti» Disse secca Malia, «Ma la mia migliore amica lavora lì e queste voci mi infastidiscono»
«La miglior cosa è essere indifferenti - la guardò negli occhi - mi dispiace ma se scrivessi qualcosa su questo non farei altro che attirare l'attenzione sul argomento»
«Ma -»
La fermò, «Stai tranquilla, troveranno sempre una cavolata sul mio conto, falsa o vera che sia, e tutti si dimenticheranno di questa...E poi nessuno ci crede»
«Okay» Si limitò a dire Malia, nonostante avesse tante cose da dire in riguardo. Non doveva essere facile stare nei suoi panni, sopratutto per la sua età e tutto il successo planetario che stava ottenendo. Non le sembrava un ragazzo montato o eccessivamente sicuro di sè e decisamente ne era grata. Ma odiava il suo mondo e non voleva averci a che fare.
«Comunque piacere di conoscerti, Malia» Disse Harry allungando il suo lungo e abbronzato braccio verso di lei. Anch'esso era ricoperto da tatuaggi e i suoi muscoli erano poco evidenti ma pur sempre presenti. Malia ricambiò, anche se indecisa.
«Già» Mormorò staccandosi dalla sua mano, calda e confortevole, e asciugandosi da alcune goccioline d'acqua. Sorrise leggermente ricordando la scena di prima e poi scoppiò a ridere. «Bel modo di conoscerti»
Rise anche lui. «Disse la ragazza-pigiama»