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Autore: Aliak    20/08/2014    1 recensioni
250 anni sono passati dalla distruzione della sfera degli Shikion e l'eleminazione di Naraku, pian piano era tornata la pace in quelle terre, e tutto sembrava aver preso una buona piega, si eran creati accordi tra umani e alcuni demoni portando così una convivenza serena, anche se rimanevano alcuni focolai accesi fra le tante fila di entrambi. Qualcosa sta per cambiare, chi riporterà ora la pace, quando ormai i nostri vecchi eroi non ci sono più, e chi è rimasto sembra essersi estraniato dal mondo...
NB:Il personaggio principale di questa Fanfiction, sarà il figlio di Sesshomaru e Rin, saranno presenti anche altri personaggi presenti nel manga, anche se visto il periodo in cui si presenta la storia tutti i personaggi umani, saranno morti. Principalmente quindi saranno presenti quasi unicamente personaggi nuovi, o comunque secondari della storia, spero che piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Jaken, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Cominciavo a risentire della stanchezza, e avevo fame, non mangiavo da due giorni, non riposavo da tre, da quando quei nomadi, mi avevano lasciato a metà strada, aveva continuato a camminare senza sosta, ormai i suoi piedi erano lacerati, per quanto avevo camminato, mi facevano un male tremendo, era solo la mia forza di volontà a portarmi avanti, nient'altro ma ormai avevo esaurito ogni forza crollai a terra, tastai sotto la veste del kimono per assicurarmi che non fosse successo nulla alla boccetta ma era ancora intatta e salva, sospirai felice che non si era rotta cominciai a strisciare era  l'unico modo per continuare a avanzare in quel momento, ma pian piano anche le mie braccia si rifiutarono di continuare, gli occhi si chiusero e tutto diventò buio. Mi svvegliai all'interno di una piccola capanna, rotta a mala pena si reggeva in piedi, sentivo odore di cibo, il mio stomaco lo reclamava -ti sei svegliato- ad accogliermi fu una donna  dai capelli rossi, non la conoscevo non sapevo chi fosse ma sembrava avermi salvato -temevo che fossi morto quando ti ho trovato, eri steso a terra privo di sensi e eri ferito- aprì la bocca per far uscire le parole, ma inizialmente non uscì niente, mi sforzai quindi di nuovo di parlare -quanti giorni sono passati?- si era allontanata, e era andata a versare in una ciotola in terra cotta, quello che aveva cucinato e me lo porse -3 giorni da quando ti ho trovato nella foresta- avevo passato tre giorni nel buio, avevo perso del tempo mi alzai di scatto ignorando il cibo che lei mi porgeva. -devo andare- mi mossi verso la porta di quella capanna, ma mi reggevo a malapena in piedi -sei ancora debole, dove credi di andare- mi fece risedere sul futon, aiutandomi accettai quindi il cibo che mi porgeva incominciando a mangiare -devo tornare al villaggio Musashi, prima che sia troppo tardi- dissi -ci vogliono ancora almeno 5 giorni, ma nelle tue condizioni nemmeno in 10 ci riusciresti a arrivare- ammise -non possso tardare più di tanto lei a bisogno di me- non avevo pronunciato il suo nome, non ne avevo il coraggio in quel momento -uhm potrei chiedere a Koko di portarti fino a li con i suoi cavalli, almeno non cammineresti- ; -mi farebbe piacere, saprò ricopensarvi nel migliore dei modi- la vidi scuotere il capo -non serve, deve essere molto importante per te questa persona, se ti sei ridotto in questo stato pur di raggiungerla- quello stesso giorno, partirono per quel viaggio, Koko era una donna molto tenace, non si faceva mettere i piedi in testa, da nessuno era l'opposto dell'altra il viaggio stava quasi per arrivare al termine quando un demone di basso livello ci attaccò venni ferito gravemente, ma mi salvai di Koko e dei cavalli invece non potevo dire la stessa cosa, continuai il mio viaggio sulle mie gambe ormai riconoscevo quel luogo lo avrei riconosciuto tra mille, ero a casa aumentai il passo e raggiunsi la mia capanna, l'aprì di corsa e mi diressi verso le nostre stanze, vidi sango che si prendeva cura di Kagome addormentata sembrava ancora viva -Inuyasha sei tu- era chiaramente sorpresa del mio aspetto -che è successo, come mai sei umano?- mi chiese ma io rimasi in silenzio -lasciaci da solo- dissi la vidi quindi allontanarsi con ancora i dubbi che gli attanagliavano la mente -Inuyasha sei tu- sentì la voce di Kagome così debole, pronunciare quelle parole -si sono io- tirai fuori dal kimono quella boccetta -dove sei stato? non importa anzi, l'importante è che ora sei qui, e che per un'ultima volta ti ho potuto vedere e salutare- stappai la bottiglia -non dire così- la vidi scuotere il capo -ormai sono al limite, e questa malattia mi sta uccidendo, non sopravviverò a questa notte- fui io questa volta a scuotere il capo, l'aiutai ad alzarsi, e a sedersi -bevi- dissi semplicemente -cos'è?- mi chiese -la cura per questa malattia- vidi lo stupore comparire sul volto della mia compagna, e solo ora allo stesso tempo sembrava essersi accorta che ero umano -cosa ti è successo?- mi chiese a lei avrei dato la risposta -ho dato la mia essenza demoniaca per salvarti, ora bevi ti prego- insistetti -perchè l'hai fatto?- ; -questa mia natura non ha fatto altro che portarmi dolore, sofferenza non ne potevo più, e se per salvarti dovevo dare quella parte di me che negli ultimi anni ho cominciato a odiare, mi sta bene basta che tu vivi, e potremmo goderci finalmente gli ultimi anni della nostra vita insieme, invecchiare e morire insieme- lei era rimasta in silenzio -è veramente questo che vuoi?- ; -si- risposi semplicemente -bevi ti prego- senza più esitare mandò giù tutto di un sorso quell'intruglio, rimase in silenzio guardando la boccetta ormai vuota -kagome come ti senti?- gli chiesi non ebbi il tempo di dire altro, sentì il suo corpo morire tra le mie braccia esalare il suo ultimo respiro, non era possibile doveva vivere invece era morta, era morta era morta tra le sue braccia, era morta dopo aver bevuto quella pozione come era possibile, vidi Sango entrare nella camera, e notò kagome tra le mie braccia ormai morta. Passarono tre giorni, ci fù il funerale arrivarono anche Kohaku dal villaggio degli sterminatori, insieme a Kirara e mio fratello ma non c'era Rin con lui, non gli chiesi il perchè non volevo saperlo, il mio corpo reclamava vendetta, finiti i funerali mi avvicinai a Kirara per poi accarezzarla -mi faresti un favore amica mia- miagolò dolcemente strusciandomisi addosso, il tempo che Kohaku era tornato da Kirara eravamo già in volo, fu inutile chiamarci, ci eravamo già allontanati abbastanza da non sentire le sue urla. La direzione era quella della casa di quella maledetta strega, non era stata ai patti e sarebbe morta, l'avrei uccisa con le mie mani almeno ci avrei provato. Arrivammo dopo tre giorni -Maledetta strega esci- sentì la sua risata, ma non sembrava non uscire quindi entrai nella sua casa, lasciando kirara all'esterno non volevo che gli succedesse nulla. -Inuyasha come mai ancora qua?- la rabbia continuava a crescere nel mio corpo -mi avevi promesso che quella pozione l'avrebbe salvata invece è morta- gli urlai contro no si mostrava, ormai ero nella stanza della strega dove c'era quell'enorme calderone in cui creava quegli intrugli -a quanto pare sei arrivato troppo tardi, perchè la pozione facesse effetto- me la ritrovai alle spalle indietreggiai di colpo andando a finir a sbattere contro il calderone -in che senso?- ; -se era in punto di morte, nemmeno quella poteva far il miracolo di salvarla- mi staccai dallo stesso -non avevi detto che sapevi tutto, allora perchè non sapevi che non sarei arrivato in tempo, tu te ne sei approfittata- la sentì ridere per una seconda volta -finalmente l'hai capito, ma credi veramente che un demone come me avrebbe aiutato un piccolo mezzo demone, a salvare la sua compagna, no era solo un modo per ottenere il tuo potere e diventare sempre più forte- gli ringhiai contro, almeno era quello il mio intento mi usciva spontaneo seppur ormai ero solo un umano -ahahaha che paura, ora morirai così potrete essere di nuovo uniti- non ebbi il tempo di schivarla troppo rapida, mi trafisse il corpo con i suoi artigli, creando un buco da parte a parte nel mio petto non troppo distante dal cuore -notte notte stolto, e questa volta sarà per sempre- ritirò la sua mano era l'unica cosa che mi sorreggeva ormai, crollai all'interno del calderone, e la sentì urlare cercando di riprendermi ma era stato inutile, sembravo esser stato inghiottito dallo stesso. Quando di nuovo aprì gli occhi, ero all'interno di un posto assai buio, non vedevo nulla solo oscurità, camminai nella stessa senza meta, ma ogni passo che facevo sentivo il mio potere demoniaco ritornare, come era possibile, abbassai gli occhi notando che nella mia mano, erano tornati gli artigli, li avrei riconosciuti tra mille, riaquistai l'udito e l'olfatto di una volta, sentì di nuovo tessaiga vibrare contro il mio fianco, di nuovo viva rispondeva alla mia stessa natura, poco più avanti notai infine una luce, cercai di raggiungerla e quando arrivai abbastanza vicino alla stessa, quello che vidi mi lasciò senza parole, era mio padre come quella volta che avevamo sconfitto songa si parava davanti ai miei occhi con la sua figura, perchè mi sentivo all'improvviso nulla di fronte a lui. -Inuyasha figlio mio- l'unica parola che riuscì a uscire dalle mie labbra fu -padre- lo vidi sorridere -sei arrivato fino al punto da sacrificare te stesso per la donna che ami, ne sono orgoglioso- una domanda mi uscì spontanea dalle labbra -siamo nell'aldilà?- ; -no figlio mio- ero perplesso da quelle parole -non sei ancora morto, non è giunta la tua ora- stavo per ribattere quelle parole ma mi ferò con un cenno della mano -anche tu come tuo fratello dovevi superare una prova- ero perplesso non capivo cosa intendeva -mi dispiace tu abbia dovuto perdere tutto quello che ti era più caro per arrivare a questo, tua figlia e tua moglie stanno bene, ti prometto che li proteggerò nel mondo dei morti fino al tuo arrivo, quando sarà giunta veramente la tua ora- continuavo a guardarlo senza capire -d'ora in avanti sarà più facile vivere- lo vidi avvicinarsi sempre di più a me fino a sfiorarmi -questo è ciò che ti aspettava fin da la nascita, ma che ti è sempre mancato ora è giunto il momento che sia tuo, e lo sarà per sempre nessuno potrà togliertelo- lo vidi entrare dentro di me, non so esattamente cosa successe, semplicemente non so come ma sentì all'improvviso una scarica di energia che non avevo mai sentito, il mio corpo sembrava non riuscire a contenerla, voleva esplodere uscire fuori sollevando lo sguardo vidi il bordo del calderone e il soffitto sfondato di quella casetta, sentivo urla e grida all'esterno di quel calderone oltre, sentì mio fratello gridare ma era strano non era a parole, non riuscivo a capire cosa fosse ma.. Il mio corpo cominciò a mutare, mentre non so come uscì dal calderone, vidi kohaku combattere in sella a kirara, contro quel demone, e scorsi anche la figura di mio fratello nella sua reale forma, non so cosa ne come, ma senza accorgemene anche io mutai, trasformandosi in un enorme demone cane sotto lo stupore di tutti, mi avventai contro quel demone strega, e la uccisi avevo ottenuto la mia vendetta, ma a quale costo, sentivo gli sguardi di tutti puntati su di me Sesshomaru era tornato normale, e Kohaku era sceso insieme a Kirara, ma come mai sembrava tanto piccoli rispetto a me? non riuscivo a capirlo, vedevo Kirara soffiarmi contro sembrava spaventata, ma da cosa? Senza accorgemene lentamente tornai normale, o almeno così credevo, ma il mio aspetto era mutato, lo sentivo io stesso, mi guardavo attentamente come a non riconoscere più quel mio corpo, i capelli erano tornati argentei le orecchie erano rimaste canine, ma cosa penzolava alle mie spalle, sembrava molto simile a quello che portava mio fratello sulla sua spalla, ma non era solo quello mi sentivo diverso più forte, i miei sensi se prima erano molto sviluppati, già rispetto a un umano ora lo erano ancora di più -che cosa è successo?- chiesi a loro, come se potessero sapere una risposta -Inuyasha sei diventato un demone completo, ne sono certo- disse Kohaku, e sembrava che Sesshomaru confermasse la cosa, anche se un po' scioccato -ma..- non ebbi il tempo che mi ricordai quello che aveva detto mio padre, aveva parlato di qualcosa che mi apparteneva ma che fino a ora non mi era stata data, allora era quello per anni aveva agoniato di diventare un demone puro, e ora che lo ero non sapevo più se lo volevo, o fosse una condanna.

Angolo dell'autore: Ebbene si siamo giunti alla fine di questa breve mini-storia nella storia, spero vi sia piaciuta quanto meno ha spiegato più o meno come mai inuyasha sia diventato un demone completo, e a chiarito un po di dubbi sulla morte di Kagome, spero continuerete come sempre a seguirmi, un bacio a tutti e al prossimo capitolo, nel quale torneranno i nostri nuovi amici
   
 
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