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Autore: _Heartland_    21/08/2014    2 recensioni
Sessanta secondi. Se non resti nel cerchio per sessanta secondi, salterai in aria. E’ questa la prima regola degli Hunger Games. I tre figli dei Pezzi Grossi, Percy, Jason, e Nico, però, ne sanno ben poco. Conoscono le basi principali, ma non hanno mai abitato a Panem, che in fondo, è fondata sulle macerie delle loro città. Si trovano catapultati nel futuro, davanti alla Cornucopia, che scintilla sotto i raggi del sole. Venti secondi. Ne restano solo venti, e loro non sanno cosa fare. Ma devono vincere. E’ l’unico modo per sopravvivere! Dieci. Nove. Otto. Sette. Sei. Cinque. Quattro. Tre. Due. Uno. Benvenuti ai settantaseiesimi Hunger Games!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 – “Sorprese.”

{ Nico }

Mi sveglio quando cominciano a scrollarmi le spalle con una tale furia che potrebbero rompermele. Eppure io non voglio aprire gli occhi, voglio continuare a seguire mia sorella, voglio correre con lei nel prato verde e pieno di fiori dove ci stavamo rincorrendo. Dopo il sogno che ho fatto, con la “gentile” presenza di Anubi, ne ho fatto un altro.
Praticamente, avevo aperto gli occhi, e, di colpo, mi ero trovato in questo prato. Era di un verde acceso, il mio colore preferito. O meglio, il colore preferito di Bianca, ma è diventato anche il mio. L’erba alta era puntellata di fiori di tutti i colori e, al centro, c’era mia sorella. Aveva i capelli neri raccolti in una lunga treccia, e mi sorrideva. Il cielo era azzurro, bellissimo, con delle nuvole bianche ed ovattate. Ognuna di esse sembrava mia sorella. I colori dei fiori sembravano esprimere l’allegria di quando giocava con me, e il leggero vento che mi scompigliava i capelli era pari alla dolcezza di quando lei mi accarezzava dolcemente, per rassicurarmi. Tutto, nel sogno, mi ricordava lei.
-Nico! – aveva esclamato, venendo lentamente verso di me.
Io sorridevo, aspettandola. Poi però non ce l’ho fatta più, allora sono stato io a correrle incontro ed abbracciarla. Era strano. Insomma, Bianca era sempre stata la mia sorella maggiore. Eppure, stavolta era lei ad avere dodici anni ed io quindici. La sentivo esile, magra, piccola, sotto la mia stretta, eppure sapevo che ero io ad avere bisogno di lei.
-Bianca… - ho sussurrato, mentre continuavo a stringerla a me ed accarezzarle i capelli.
-Nico, devi… devi ascoltarmi. – mi disse lei, con il suo solito tono. Gentile, dolce, ma fermo.
-Io… certo. Certo che ti ascolterò. – le risposi a mia volta, senza pensare un attimo di allentare la presa su mia sorella.
Lei era sul punto di aprire la bocca, quando la bloccai.
-Aspetta. Bianca, tu… mi manchi. Terribilmente. –
Fu lei a rompere il nostro abbraccio, restandomi però davanti. Mi accarezzò dolcemente una guancia. – Anche tu a me, Nico. –
-Io… è tanto tempo che non mi sento più… - Non riuscii a continuare la frase.
-…Felice? – indovinò lei. Mi conosceva troppo bene.
-Sì. – ammisi, mesto, abbassando lo sguardo.
Lei mi rialzò il mento, guardandomi negli occhi. – Vuoi essere felice? Dimenticare tutto per pochi minuti? –
Annuii, sorridendo appena. – Sì, Bianca. Mi manca giocare con te, scherzare. Voglio sentirmi di nuovo amato per un paio di minuti. –
-Allora va bene. – sorrise. – Ma sappi che continuerò a volerti bene per sempre. –
Risi. Era da tanto, troppo, che non ridevo. – Stessa cosa per me. –
Fu allora che lei cominciò a correre in mezzo al prato. Io le correvo dietro e, per quanto si sforzasse, la raggiungevo sempre. La acchiappavo, cadevamo, e ridevamo. E andavamo avanti così, ogni volta, finchè lei non si rese conto che qualcuno, lassù, nel mondo reale, mi stava per svegliare.
-Nico. – mi ammonì, guardandomi. – E’ ora. –
-Lo so. –
-Ascoltami. – continuò, mettendomi una mano sulla spalla. – Ho fatto un patto con Anubi. Faremo di tutto, qualunque cosa, per salvarti. Ma non devi dire nulla ai tuoi amici, assolutamente nulla. Promesso? –
Non riuscivo a capire esattamente cosa intendesse, ma annuii. – Promesso. –
La vedevo già allontanarsi. Stava diventando mano a mano sempre più sbiadita, quasi trasparente. Prima che scomparisse del tutto, la fermai per un braccio. Aveva la consistenza di uno spirito, ma, a differenza degli altri, il calore della sua anima rimaneva.
-Non ti rivedrò per tanto tempo, vero? –
-Nico,  io nella realtà mi sono reincarnata. – mi ricordò lei. – Una parte della mia anima è rimasta nel tuo cuore, per questo, ogni tanto, riesco ad apparire nei tuoi sogni. –
Era difficile da accettare. Avevo paura di incontrare la reincarnazione di Bianca, per questo mi accontentavo di questo.
-Un altro patto. – indovinai. – Con chi? –
-Papà. E Thanatos. – cominciò. – E anche con le loro parti romane. E anche con Osiride. E Anubi. –
-Quasi tutti gli elementi più importanti dell’Oltretomba. – osservai.
-E con te, Nico. Ti prometto che non ti lascerò mai. – disse, prima di abbracciarmi. L’abbraccio fu intenso, ma durò pochissimo. Mano a mano mi sentii sollevare in aria, e poi… poi ero di nuovo sveglio.

{ Percy }

Osservo Nico svegliarsi lentamente, mentre sembra che Simon gli stia quasi staccando le spalle. La sua forza è immensa, Nico ha ragione. Potremmo utilizzarlo, così come, forse, lui sta usando noi. Eppure non sa ancora dei nostri poteri.
Non voglio, ma se dobbiamo ucciderlo, spero che sarà Nico a farlo. Io… non ce la farei mai.
Gli occhi del figlio di Ade si aprono, e ci mette un attimo a metterci a fuoco. – Anubi? – domanda. Sono perplesso. Perché mai dovrebbe vedere Anubi, il dio egizio, nell’Arena con noi? So dell’esistenza della religione egizia, come di quella greca, grazie a Carter, un ragazzo che incontrai anni fa e con cui sconfissi il “figlio di Sobek”. Vivono a Brooklyn, poco lontano da noi, ma non credo che Anubi e Nico si siano mai incontrati.
-Nico? – chiede Simon, confuso. Oh, dei, è vero. Lui non sa nulla. Lui abita nel futuro.
-Niente. – cambio discorso, scrollando più volte Nico finchè non si sveglia del tutto.
-Bianca? – continua a domandare, anche se ormai si è seduto e si sta massaggiando la testa.
-Ma di chi diamine sta parlando?! – chiede Simon. Sembra quasi frustrato. E’ possibile che Nico abbia sognato, ma, comunque, non riesco a capire che collegamento ci possa essere fra Bianca e Anubi.
-Lascia perdere. – raccomando Simon, mentre scrollo ancora Nico.
-Jackson! Ma cosa stai… - il figlio di Ade si ferma un attimo, come per metabolizzare qualcosa. Poi si alza, in fretta, forse per smontare le tende. Ma io e Simon abbiamo già preparato tutto. Si mette allora uno zaino in spalla, e ci guarda.
-Allora? Non dovevamo partire per arrivare a un fiume? –

-***-

Sono un paio di ore che camminiamo. La voce di Simon e Nico è diventata roca, ora. Siamo al terzo giorno, ormai. Rischiamo di morire disidratati. Persino io, che, in un certo senso, ho l’acqua dentro di me, sento la bocca terribilmente secca. Non osiamo parlare, perché questo comporterebbe creare saliva, e perdere la poca acqua che ancora abbiamo. O almeno, così pensiamo. Continuiamo allora a camminare, a passi regolari, monotoni, uno dietro l’altro.
E’ tutto tranquillo. Troppo tranquillo. Le piante sono normali, il che non è un’ottima notizia. Speravo che, mano a mano, le avremmo viste più accese, più vive, data la vicinanza con l’acqua. Mi aspettavo qualche animale, ma non ce n’è neanche l’ombra. Mi aspettavo la vita, ma ne troviamo poca. Seguiamo il silenzio, con la sete che diventa sempre più alta, che rischia di opprimerci a terra, e farci pregare di lasciare quest’Arena, pur di non soffrire più. Forse abbiamo dimenticato che siamo in un deserto? No, ma siamo in un’oasi praticamente gigante.
Avanziamo. Poi, però, di colpo, Nico si ferma. E l’ultimo, ma ci blocchiamo anche noi. Lo interrogo con lo sguardo.
-Ho sentito un… rumore. – si sforza di dire.
“Ottimo!” vorrei esclamare io. Un rumore è uguale ad un essere vivente, che è uguale alla vita, che significa la presenza dell’acqua.
-Potrebbe essere un tributo. – ricorda Simon, e, di colpo, le mie speranze crollano. E’ allora che accade il finimondo. Non è un tributo. Ne spuntano più di uno, dagli alberi.
I favoriti.
Si fanno cadere sul terreno, e ben presto tutti e tre ci ritroviamo con delle armi alla gola.
-Ma guarda un po’ chi abbiamo qui. – dice un ragazzo. E’ del Distretto uno, ne sono sicuro. Gli altri, mentre li analizzo, sono del tre, del quattro, e persino del cinque. Hanno deciso di rimpiazzare il posto di quelli mancanti del due, evidentemente.
-Chi uccideremo per primo? – chiede una ragazza. Ha dei boccoli rossi e gli occhi verdi, e sembra la sua compagna di distretto. Mi ricorda Rachel, ma è troppo crudele per assomigliarle anche di carattere. Se lei fosse qui, probabilmente tirerebbe ad ognuno una spazzola di plastica blu negli occhi, e riusciremmo a scappare. Se ci fosse Annabeth, inventerebbe una brillante strategia per farci uscire tutti sani e salvi da qui. Se ci fosse Clarisse, li farebbe fuori tutti con un colpo solo.
Non voglio continuare la lista. E poi ci siamo noi, i leggendari Nico Di Angelo e Percy Jackson, che non sanno uscire da questa situazione.
Ma Nico cambia strategia. Ci eravamo messi d’accordo che avremmo tenuto nascosti più a lungo possibili i nostri poteri, le nostre origini divine, ma forse spaventarli è la cosa migliore.
-Ti sarà difficile uccidere il figlio della Morte. – commenta quindi, rivolgendosi con disprezzo alla ragazza.
Lei scoppia a ridere, cacciando fuori un coltello e avvicinandosi pericolosamente a Nico. Gli accarezza il collo e il viso con la lama.  Sento l’irrefrenabile impulso di liberarmi e andare ad aiutare Nico, ma non posso. Non sono forte come Simon. Anche lui sta cercando di liberarsi con tutte le sue forze, ma è inutile.
-Max, oggi mi voglio divertire. – avverte l’altro tributo dell’uno. – Prima voglio torturarli. Specialmente lui. –
Lui annuisce, ridendo, e si avvicina a lei mettendole una mano sulla vita.
-Rachel, cara, ti accontenterò volentieri. –
E’ uno scherzo? Non può chiamarsi Rachel, non come la mia amica. Non può.
E’ a questo punto che me ne rendo conto. Loro sembrano rinvigoriti, pieni di energia, al contrario nostro, che abbiamo a malapena la forza per restare in piedi. Hanno le labbra piene, altro che secche.
Hanno bevuto.
L’acqua.
Del fiume che noi stiamo cercando.
Di colpo la sento, la vicinanza con l’acqua che scorre. La sento nelle vene. Nico sembra accorgersene, e mi fa cenno di agire. Guardo i tributi dell’uno.
-Vedo che avete bevuto tanto. – So che sto per dominare l’acqua, non sento più la bocca tanto secca.
Max e Rachel ridono. – Secondo te? –
-Oh, beh, dovete sapere che Nico è il figlio della Morte. – comincio. – E io… io sono il figlio dell’Acqua. –


{ Angolo Autrice }
Lo so, ho interrotto nel momento più importante, vi ho lasciato con la bocca secca, proprio come i nostri tre. Avevo intenzione di continuarlo, ma mi ispirava troppo finirlo così, e mi sono fidata del mio istinto.
Ma prometto che non vi farò aspettare più tanto e pubblicherò il prossimo capitolo molto presto! Forse anche nei prossimi giorni, o la settimana prossima.
Ora, spero in tante altre recensioni.
Nel frattempo, faccio i miei ringraziamenti.
Come al solito, ringrazio di cuore tutti coloro che hanno messo la storia tra le ricordate e le seguite, e coloro che hanno messo me e la storia come preferite.
Adesso, un ringraziamento speciale e personale a coloro che recensiscono.
_Sirius231: Ho l’impressione che stavolta mi odierai per come ho interrotto il capitolo. Sì, ti vedo già urlare: “Seneca, libera gli ibridi!”
Ricorda però che sono Percy, Nico e Jason ad essere nell’Arena… *Risata malefica*
FoxFace00: Continuerò ad amare il tuo nome in eterno.
Il prossimo capitolo lo avrai presto, ma sarà sempre su Nico, Percy e Simon. Forse e dico forse metterò una piccola anteprima su Jason… Forse.
xGhostQueen: Anche Anubi avrà il suo bel ruolo in questa storia, cosa che penso apprezzerai.
Devo dire che tu non sei mancata mai, fin dal primo capitolo, e spero che continuerai a seguire questa storia fino alla fine, davvero. Leggere le tue recensioni è sempre un piacere.
Anche questo finale dovrebbe, più che inquietare, creare suspense, e penso che succederà. Sì, dovrete aspettare ancora parecchio per sapere cosa ha Jason… pazienza, ragazzi. E speranza.
Greece_Lee: Ho un gran buon avvocato, quindi se stai per farmi causa, ripensaci due volte!
Potrei sempre sfogarmi sui bellissimi ed adorabili protagonisti…
Bando alle ciance, grazie anche a te per le recensioni. Spero che continuerai a seguirle, davvero. Stavolta la mia storia ti mancherà ancora per poco, ho intenzione di aggiornare molto presto!
DiamanteLightMoon: Eccoti accontentata. Suppongo che tu non abbia capito tanto di più, ma fa niente!

Ringrazio ancora tutti, ci rivedremo presto!
Un bacione,
_Heart_

 

  
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