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Autore: ___swagmastayo    21/08/2014    0 recensioni
Ashley Mitchell, 18 anni, si diploma a pieni voti al King's College of London e riesce a coronare il sogno della sua vita, andando a lavorare per una delle piú importanti riviste musicali del Regno Unito.
E' carina, timida, un po' impacciata, ma questo basterà ad attirare le attenzioni di un tipo molto speciale.
Ma non è tutto oro quel che luccica...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzai presto, troppo presto. La sveglia segnava le 5:47. Io dovevo essere in ufficio solo alle 9. Ma mi alzai comunque dal letto: ero troppo ansiosa e smaniosa per l’intervista che avrei dovuto fare in serata. Era il mio lavoro più importante e non sapevo nemmeno cosa dovevo mettermi! Aprii l’armadio e rimasi a fissarlo per una buona mezz’ora. I vestiti che avevo mi sembravano o troppo corti o troppo appariscenti.
Decisi di non pensarci, almeno per un po’, così feci colazione con delle uova e del bacon, mi lavaii e mi vestii per andare a fare una camminata all’aria aperta. Era primavera, la mia stagione preferita. E adoravo vedere tutti gli alberi del parco lanciarsi in una così perfetta armonia di colori che ogni anno riuscivano a togliermi il fiato. Presi le chiavi di casa, gli occhiali da sole e le cuffiette e uscii.
Il sole scaldava il mio viso mentre cercavo di trovare una canzone che si adattasse al ritmo della mia camminata. Andavo a passo abbastanza svelto, quindi optai per “St. Jimmy” dei Green Day, che riusciva sempre a darmi una carica impressionante. Per strada mi fermai allo Starbucks, giusto per prendere un caffè e scambiare due chiacchiere con la mia migliore amica, Sylvia.
Sylvia era l’amica che tutti avrebbero voluto avere. Aveva sempre il sorriso sulle labbra, anche quando il mondo le crollava addosso, ma soprattutto c’era sempre nel momento del bisogno. Era la mia ancora, e io la sua, e questo io e lei lo sapevamo bene.
“Ciao Sylvia!” dissi, entrando nella sala.
“Ash, tesoro mio!” il sorriso le illuminava la faccia. Quel giorno sembrava anche più bella del solito.
Presi il solito cappuccino con panna e mi sedetti al bancone. Raccontai a Sylvia di quello che mi aspettava quella sera: la Roundhouse, quella band che dovevo intervistare, il pezzo in prima pagina… Era così entusiasta e orgogliosa di me e mi abbracciò talmente forte che quasi non respiravo. Amavo i suoi abbracci, ma soprattutto amavo il suo profumo, un misto tra lavanda e gelsomino.
Dopo aver ricevuto un sacco di complimenti e di incoraggiamenti dalla mia amica, salutai Sylvia, promettendole numerosi aggiornamenti durante la sera, e mi incamminai verso l’ufficio.  Lì andai direttamente nell’ufficio del direttore Phillips, il quale mi diede le ultime indicazioni per l’intervista che avrei avuto in serata.
“Fai così, mi raccomando a non essere troppo così…” i soliti consigli che si danno ai propri dipendenti, specialmente se si è alle prime armi.
Sembravano essere passati solo alcuni minuti da quando varcai la porta del mio ufficio, e invece si era già fatta l’ora di pranzo.
Optai per un pasto abbastanza leggero, visto che avevo lo stomaco completamente chiuso dall’agitazione. Poi mi chiusi in bagno a fare una lunga doccia rilassante. Poi vestito, scarpe, trucco e parrucco ed ero pronta per raggiungere la meta dei miei sogni.
La Roundhouse era proprio come me la immaginavo (http://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/03/e3/87/bc/rock-n-roll-camden-walking.jpg) ed esserci dentro era qualcosa di assolutamente indescrivibile.
Dopo aver scambiato due chiacchiere con lo staff che gestiva i concerti di questa band così famosa, finalmente apparvero loro. Quattro ragazzi che, a prima vista, sembravano davvero molto carini. Ma ce ne fu uno che attirò subito la mia attenzione. Gambe perfette, quasi più delle mie, alto, biondo e occhi di un azzurro da far invidia al cielo stesso. Rimasi a fissarlo quando capii che anche lui stava fissando me.
“Voi dovete essere i 5 Seconds of Summer. Ciao, sono Ashley e lavoro per l’All About Music.” Sorrisi e diedi la mano ad ognuno di loro.
“Sono Ashton, piacere!” la mia mano nella sua sembrava quella di uno gnomo. “Io sono Calum”. “Io sono Michael” adoravo i suoi capelli lilla e azzurri. “I-io sono L-Luke.” Sorrisi e diedi la mano anche a lui. Sembrava così nervoso: balbettava e gli sudavano le mani.
“Bene, ragazzi. Allora vi faccio qualche domanda e poi vi lascio preparare per il concerto.”
Durante l’intervista, notai che Luke mi fissava sempre, ma quando gli rivolgevo lo sguardo, lui o abbassava gli occhi o faceva finta di guardare da un’altra parte. In quel momento non ci feci troppo caso, tanto ero concentrata sul divertente siparietto che avevano messo su Michael e Ashton. Dopo aver posto loro tutte le domande che avevo preparato, li salutai e andai a prendere posto per sentire finalmente un concerto dei 5SOS.
Mentre lasciavo il backstage sentivo Ashton sussurrare “Amico, ma cosa ti prende?! Non ci si comporta così con le ragazze” e Michael replicare “Già! Cosa ti è successo?”. Sentii anche Calum dire “Insomma ragazzi, non avete capito che il nostro Luke ha una cotta per questa Ashley?”.
Quelle parole mi rimbombarono nella testa come un’eco. Anche durante il concerto, non feci altro che pensarci su. Mai un ragazzo così bello come Luke poteva innamorarsi di una come me.
Tornando a casa, cercai di scacciare quel pensiero dalla testa e dormirci su. La serata era stata tanto bella quanto stancante. Presi sonno praticamente appena poggiai la testa sul cuscino. Ero rilassata e felice.
Ma non avevo la minima idea di quello che mi sarebbe successo il giorno dopo….
  
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