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Autore: gridanelsilenzio    21/08/2014    4 recensioni
Ma quella mancanza era giustificata: Ashton non c'era.
Ashton non c'era più, con la sua risata, a riempire l'atmosfera fredda e cupa di quella casa.
Ashton non c'era più, a trafficare con i fornelli e gli utensili della cucina, cercando di preparare qualcosa di commestibile.
Ashton non c'era più, seduto accanto a lui sul divano, pronto con una ciotola piena di pop corn e con uno scatolone di fazzoletti.
Ashton non c'era più, accanto a lui nel suo letto.
Ashton non c'era più, non sentiva più la sua voce così delicata cantare sotto la doccia.
Ashton non c'era più, non sentiva più le sue braccia stringerlo, come a non volerlo far scivolare.
Ma anche se Ashton non c'era fisicamente, lui lo sentiva, lo vedeva.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Luke, please don't love anyone else.»



3.



Ashton, preso da un attacco di pazzia, di tristezza, di delusione, era uscito sul terrazzo.
Era appoggiato alla ringhiera bianca. Amava quella casetta.
Dava sul lago, e la vista era fantastica. Era circandato da alberi, e ti dava una sensazione di calma.
E la calma era tutto quello che serviva ad Ashton in quel momento.
Non era arrabbiato con Luke.
Non poteva fargliene una colpa se non provava le stesse cose che provava lui, o almeno, così credeva.
Ma Ashton li vedeva i suoi occhi blu diventare brillanti quando si abbracciavano, quando ridevano.
Così tirò fuori un pennarello da un porta matite che c'era in quella stanza, e uscì di nuovo.
Uno strano sorriso si formò sul suo volto.
Uno di quei sorrisi capaci di vincere sul mondo intero.
Uno di quei sorrisi che portano via ogni male.
Si chinò appena, e cominciò a scrivere sulla ringhiera.
Non sapeva neanche perché glie era venuta quell'idea così pazza e immatura.
Ma dopotutto, lui era definito così: pazzo e immaturo.
A lavoro finito, lo guardò per qualche istante interminabile.
Ma mentre guardava quella scritta, non pensava solamente ad essa, bensì anche a Luke.
A quel ragazzo di cui lui si era innamorato il primo giorno in cui si erano incontrati, davanti al cinema. Indossava degli strani occhiali da sole rossi e verdi, Luke.
Per questo tutti lo stavano prendendo in giro, ma non Ashton.
Lui li trovava belli.
Trovava bello lui.
Non poteva trattenere un sorriso quando ripensava al loro primo incontro.
Era così impacciato, e Luke così timido.
Così decise di chiamarlo. Non stava neanche cinque minuti senza il più piccolo, proprio non ci riusciva.
« Luke? » chiese.
Tirò fuori solamente la testa, dopo aver aperto di poco la porta.
Sentì un rumore sordo, poi qualcuno che tirava su col naso.
Si diede del completo idiota da solo, e preso da una voglia pazza di correre, lasciò che le gambe si diedero alla pazza gioia e corse dal biondo.
Lo trovò con le gambe accavallate e con le mani a copriri il volto bagnato.
Non disse niente, Ashton.
Lo abbracciò soltanto, come a dirgli « io sono qui, amore, e ci resterò per sempre.».
E il più piccolo si era già sentito più protetto.
Stava bene, tra le braccia di Ashton. Si sentiva a casa.
« Ash, scusa se non ti dico quello che.. provo ma, ho paura » disse, finalmente sincero, Luke.
Il più grande lo guardò con gli occhi abbastanza spalancati, non voleva tornare su quel discorso, sapeva che ci sarebbero stati male entrambi, così gli fece un sorriso rassicurante. Sorriso che, però, non fece stare zitto Luke.
« Ho paura che il nostro amore provochi disagi, magari anche la distruzione della band perché se lo venissero a sapere quelli del management.. » non riuscì a finire la frase, perché Ashton si era alzato, stremato, triste, con una mano che veloce passò dal suo volto ai suoi capelli.
« Luke, il management è una spazzatura! » urlò, stremato.
Solo quando si rese conto della faccia che aveva il più piccolo, sospirò, e si sedette di nuovo vicino a lui, facendolo appoggiare sul suo petto.
« Voglio solo volare, lontano, con te » gli sussurrò all'orecchio.
Luke sorrise e fece combaciare le loro labbra. Poi lo guardò negli occhi.
« Un giorno ti dirò quello che provo, Ash ».
E il più grande sorrise, sorrise veramente.





angolo autrice:
Ed ecco qui il capitolo tanto atteso da me, perché è l'anticipo di qualcosa di veramente assurdo - la parte in cui ho pianto di più - che succederà nei prossimi due capitoli.
Luke ed Ashton stanno continuando a lottare per il loro amore, contro il management che, come definisce il più grande, è spazzatura.
Cosa pensate che succederà? Ce la faranno?

Un bacio,
Francesca.


Twitter: @tipregosorridi.


Se volete, ho in corso una storia su Justin Bieber, "L'altra parte del mio cuore". La trovate sul mio profilo.
  
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