Fumetti/Cartoni americani > Adventure Time
Segui la storia  |       
Autore: SaraRocker    21/08/2014    2 recensioni
[FinnxMarceline]
E' un giorno come tanti quello in cui Finn e Jake trovano il corpo di Marceline esanime. Dopo essere stata coinvolta nell'ennesima imboscata da parte di un nemico che non conosce, la regina dei vampiri deciderà di dire la verità ai due amici e di chiedere il loro aiuto nonostante il suo smisurato orgoglio.
La decisione più saggia per la salvezza della ragazza sarà quella di farla rimanere ad abitare con loro. Ma quando l'amicizia che lega l'avventuriero e la vampira inizia ad intensificarsi -sconvolgendo la vita di entrambi-, cosa accadrà?
Estratto prologo.
Finn la vide deperita, come se non avesse mangiato per giorni. Effettivamente, si ritrovò a riflettere, non la vedeva da mesi, ma non si era neppure posto il problema di preoccuparsi per la ragazza. Lei infondo era uno spirito libero: poteva sparire anche per anni e poi ritornare come se nulla fosse mai accaduto. Quella volta, invece, qualcosa era accaduto eccome.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn, Jake, Marceline, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6-



 
[I Sentimenti Di Finn]




































Re Ghiaccio aveva assegnato ad ognuno una stanza differente, ribadendo più volte come desiderasse utilizzare al meglio i propri immensi spazi e fare sostare ognuno nel più completo relax. Beh, Finn ne era stato incredibilmente felice. 
Riuscì finalmente a riposare, cullandosi in sogni tranquilli, privi di inquietanti Lich od eventi poco felici. Sognò, anzi, una bellissima fiamma. Era fioca, ma elegante, e l'avventuriero vide in lei il riflesso della sua amata principessa. Gli sorrideva, e lo guardava con una punta di malizia, facendolo costantamente arrossire. Eppure, lentamente, andava con il farsi più fioca, come sul punto di svanire. Infine, accadde. Finn aveva improvvisamente avvertito solo il buio intorno a lui, poi un tocco. Un tocco leggero, uno sfiorarsi gentile ed inaspettato, che non lo aveva però fatto sussultare, quanto sorridere. Si era voltato, certo di ritrovarsi di fronte alla principessa Fiamma, ma era rimasto non poco sorpreso nel scoprirsi in compagnia di Marceline.
Si era poi svegliato a causa di alcuni rumori, suoni molto forti, che aveva udito provenire dalla stanza accanto alla sua.

Finn restò per lunghi minuti fermo sul proprio letto, seduto ed avvolto per metà dalle coperte chiare che gli aveva dato Re Ghiaccio. Non era certo di cosa volesse significare il proprio sogno e, ad essere sinceri, per il momento preferiva non saperlo. Decise quindi di concentrarsi sul suono  che aveva causato il suo brusco risveglio. Allungò le braccia verso il soffitto, stirandosi, e poi diede un'occhiata all'esterno. Doveva essere tardo pomeriggio, dedusse osservando la luce bassa del sole.
Si alzò lentamente, dirigendosi poi verso l'ampio specchio che vi era nella camera da letto. Mirò il proprio riflesso incerto, e si passò una mano tra i capelli con malinconia. Gli mancava il suo cappello. Si sentiva... Nudo. Certo, Marcy aveva detto che gli piacevano i suoi capelli, ma che voleva dire? Li aveva sempre tenuti coperti, era sempre stato una sorta di segno distintivo. Lui era Finn l'Eroe col Cappello.
Storse il labbro di fronte quell'ultimo pensiero; probabilmente solo lui si definiva così.

Un nuovo, brusco suono si fece largo nella stanza vicino alla sua, facendolo sussultare. Subito si voltò verso la parete spoglia adiacente alla camera tanto rumorosa. Vi accostò un orecchio -non era il caso di appoggiarcelo, facendolo congelare a contatto con il ghiaccio-, ed ascoltò. Sembrava che qualcuno stesse distruggendo quella povera stanza, ed inizialmente attribuì la colpa di quel bizzarro evento ad uno dei tanti sbalzi d'umore di Re Ghiaccio ma poi, improvvisamente, proprio pochi istanti prima che il giovane allontanasse l'orecchio, un grido si fece largo con chiarezza. La voce era acuta e femminile, e Finn la riconobbe subito.
Corse verso il comò della propria stanza, contro il quale aveva lasciato poggiata la propria spada, ed una volta in mano l'arma, iniziò a colpire ripetutamente la parete adiacente alla camera dal quale avvertiva provenire tutto quel rumore. Sentiva l'ansia divorarlo, ed il cuore tamburellare in modo frenetico. Gridò con tutto se stesso, mentre colpiva con malcelata furia lo spesso muro di ghiaccio, e quando alla fine riuscì ad abbatterlo, il ragazzo si fece largo nella seconda stanza.
In mezzo al nuovo silenzio che era calato, si levò d'improvviso una risata divertita. Subito Finn si voltò verso Marceline che, fluttuando in cielo, reggeva tra le mani il proprio basso-ascia, mentre si sbellicava -letteralmente- dalle risate. L'umano la osservò qualche momento, il fiato corto e la spada ancora stretta in una presa ferrea, poi parlò.
"M-Marcy, stai bene?"
"Forse dovrei essere io a chiedere a te se stai bene, Finn! Ti dai alla pazza gioia come me?" domandò curiosa la vampira, tornando con i piedi  sul pavimento, ed abbandonando il proprio strumento sopra il letto ancora perfettamente fatto.
"Pazza gioia?! Paccheri, credevo ti avvessero attaccata! Ti ho sentita gridare e-" "In realtà stavo esultando!" lo interruppe con semplicità la mora, facendolo sussultare sconvolto.
"Esultando?"
"Già! Stavo distruggendo un po' di mobili con il mio basso-ascia, sai no? Per dare alla camera un tocco più... Vampirico! E, visto che amo ditruggere le cose, non potevo non esultare." raccontò con pacatezza la ragazza, sempre sorridendo solare. L'umano deglutì a vuoto mentre, voltandosi, si rendeva conto di come aveva ridotto entrambe le stanze.
"Ops." disse infine, accasciandosi a terra e grattandosi la nuca imbarazzato, ritrovandosi seduto tra le macerie di ghiaccio -i resti della parete ditrutta-. Marceline si limitò a sorridere, per poi farsi avanti all'interno della stanza del giovane umano, ormai divenuta un tutt'uno con la sua.
"Beh, direi che condividiamo di nuovo la stanza, Finn."
Il ragazzo non potè evitare che un sorriso sincero gli si formasse sulle labbra. Gli piaceva stare con Marcy e, forse, quell'imbarazzante incidente aveva avuto anche risvolti positivi.
"E' un problema?"
"Affatto!" rispose prontamente la mora, curiosando tra i mobili dell'umano indaffarata "Mi diverto a stare con te! Credevo lo sapessi."
L'umano divenne irrimediabilmente rosso, udendo quella piccola confessione. Non ci sapeva fare con le donne, non importava quale fosse il contesto.
"A-A dire il vero n-no."
La vampira gli si chinò di fronte, a soli pochi centimetri da lui, e poi gli sorrise "Beh, ora lo sai."
La mente del ragazzo era divenuta una poltiglia; non c'era altro modo per descriverla. Non riusciva più a pensare, la vicinanza di Marceline gli stava letteralmente dando alla testa, e tutto questo non era affatto buono. No.
Cercò di dirsi più volte di essere coerente con se stesso, e fedele nei confronti di Fiamma, ma non era neppure certo di essere sul punto di tradirla! Infondo, fino a che non pensava a Marcy in modo differente, tra lui e Fiamma sarebbe stato tutto a posto, no? Era così che funzionava, giusto?
Non importava quanto vicino stesse a Marceline, a patto che tra loro non accadesse nulla di troppo intimo. Nulla di irrimediabile.
Finn non poteva rinunciare a Fiamma come se nulla fosse mai accaduto. Lei era stata la prima vera ragazza a ritenerlo anche solo lontanamente considerabile. Non poteva buttare tutto all'aria per colpa di un'amicizia troppo forte. Perchè, ovviamente, tra lui e Marcy non vi era altro; solo una solida amicizia. Sì, nulla di compromettente od irreparabile.
Eppure... Eppure aveva davvero un bel volto quella vampira, constatò il giovane umano ritrovandosi incantato a contemplarla. Aveva gli occhi profondi, sempre accesi di una luce colma di follia ed avventure, ed era profondamente certo di non avere mai visto un sorriso più scaltro ed abbagliante. E poi, wow, se avesse dovuto parlare del suo corpo assolutamente da schianto, sarebbe letteralmente potuto svenire. 
Si impose -per l'ennesima volta da quando era iniziata quella sua avventura con Marceline- lucidità. Non importava quanto bello fosse il suo viso, o quanto magnetici fossero i suoi occhi, né tantomeno quanto le sue curve fossero perfette e quanto i suoi ormoni da sedicenne lo stessero facendo impazzire. Non importava.
A lui doveva piacere solo Fiamma, perchè lei era stata la sola ad amarlo.

Eppure, non riuscì a trattenere quella domanda.
"Cosa c'è tra te e Re Ghiaccio?"
La vampira sussultò, come scottatasi. Quella domanda era giunta d'improvviso, dal nulla, ed era curiosa di sapere per quale assurdo motivo Finn volesse saperne tanto. Non ne era offesa, ma voleva saperlo.
"Perchè me lo chiedi?" domandò quindi in un sussurro, sempre seduta di fronte a lui, a pochissima distanza dal suo volto non più da bambino, ma ormai da ragazzo.
"P-Perchè... Siete sempre insieme e sono..." Finn si morse la lingua. Era davvero stato così tanto vicino dal definirsi geloso? Oh, sì.
"Mi interessa." mormorò infine, mentendo solo in parte, omettendo parte della verità che Jake gli aveva sputato in faccia proprio quella mattina. A Marcy parve andare bene quella risposta e, con un sospiro malinconico, decise di parlare.
"Simon è... Come un padre. Un padre adottivo." un leggero sorriso apparve sul viso della vampira "Abbiamo vissuto tante avventure insieme, anni ed anni orsono. Così tante che neppure penso di ricordarle tutte."
Finn annuì, avvertendo quel peso che lo aveva tanto premuto, svanire d'improvviso. Non era più geloso. Ora, la sola cosa che si spandeva in lui, era un profondo senso di sollievo, qualcosa di dolce e sopportabile, che gli faceva apparire un sincero sorriso sulle labbra, molto simile a quello di Marceline.
"Oh, capisco Marcy." disse infine il giovane umano, posando il proprio sguardo contro il pavimento lucido e freddo "Mi dispiace essere stato così ficcanaso."
La vampira parve soddisfatta nell'udire quelle parole e, facendosi leva sulle gambe, tornò in piedi. Si stiracchiò per qualche secondo, per poi lanciare uno sguardo alla finestra.
"Penso che andrò a cercare Re Ghiaccio. Magari ha trovato qualcosa quel pazzo!" esclamò amorevolmente la mora. Finn la salutò con un cenno della mano, ma lei, prima di lasciare la stanza, depositò invece un leggero bacio sulla guancia dell'umano. Solo dopo questo se ne andò, lasciando il ragazzo sconvolto ed atterrito. 
Non era il primo bacio che Marcy gli dava, anzi! Era un modo tutto suo di salutarlo, di esprimere il suo affetto, ma mai prima di allora Finn aveva avvertito simili sensazioni percorrergli il corpo a seguito di quel genere di tocco. Eppure, in quel momento, la sua pelle era improvvisamente diventata più calda ed il suo cuore aveva iniziato a pompare sangue più velocemente. 
Doveva essere impazzito, si disse infine, alzandosi deciso a trovare al più presto il proprio migliore amico.





















"Jake!" gridò Finn, facendo voltare il cane giallo. Si trovavano lungo un corridoio abbastanza lungo, e l'umano stava correndo incontro all'amico con il viso sconvolto e preoccupato. Una volta accostatosi all'animale, il biondo impiegò qualche istante a riprendere completamente fiato.
"Che succede, cosetto?"
"Jake, avevi ragione!" gli gridò contro l'umano, facendo leggermente arretrare l'amico che, per evitare le sue urla incredibilmente acute, si coprì istantaneamente le orecchie "Ero davvero geloso!"
Udendo quelle ultime parole, un sorriso sincero nacque sul volto del cane "Allora lo hai capito, eh? Ti piace Marceline! Hai una cotta per la bella vampira da almeno... Due anni!" riflettè certo l'animale, facendo impallidire l'umano.
"I-Io non ho una cotta per Marcy!"
Quella volta, a non capire, fu l'animale magico che, udendo quella negazione così convinta, non potè evitare di corrugare la fronte e storgere le labbra "Sciabolette! Ma sei impazzito?"
"No, Jake! Sei tu che stai uscendo di testa! Ultimamente  svanveri!" esclamò l'umano, indicando l'amico con fare accusatorio.
"Non svanvero affatto... E comunque, ho ragione." rispose con tutta tranquillità il cane, sempre più convinto delle proprie deduzioni in fatto d'amore. Infondo, non aveva mai fatto cilecca nell'argomento. Gli sbalzi d'umore che stava affrontando Finn erano completamente comprensibili. In quel momento, si disse convinto, l'amico era travolto dalla prima fase: la negazione.
"No, assolutamente no! E poi... Io ho Fiamma!"
"Sì, coso, lo so, ma... E' davvero Fiamma la tua principessa?" domandò con fare professionale il cane, facendo apparire attorno ai propri occhi un paio di occhiali dalla montatura rotonda, e tra le mani un taquino.
"Ed ora che stai facendo? Che significano quei... Cosi?" domandò confuso il biondo, facendo riferimento agli occhiali e al piccolo quadernetto tra le mani dell'amico.
"Ti faccio da psicologo." rispose semplicemente l'animale, facendo segno all'umano di accomodarsi a sedere a terra. Finn lo fece. "Bene, ed ora mi racconti. Pensa davvero che Fiamma sia la sua principessa?" domandò quindi il cane, ostentando formalità.
"B-Beh..." si apprestò a rispondere Finn, grattandosi la nuca ed osservando sbadato il pavimento "Io sto bene con Fiamma. E' molto bella."
"Non ha risposto alla mia domanda, signor paziente."
Finn lanciò una breve occhiata a quello che -temporaneamente- sarebbe stato il suo medico di fiducia e, prendendo un profondo respiro, tornò a parlare "Beh, ammetto che è un po' difficile stare con lei. Soprattutto se si considera il problema del... Sai no? Del fuoco. E' abbastanza caldo." mormorò sincero il biondo "E doloroso. La carta stagnola sembrava una bella idea, ma... Ora come ora, voglio solo starne il più lontano possibile. Mi fa sudare e fa quel suono insopportabile, sai no?"
jake annuì, fingendo di trascrivere qualche appunto sul proprio taquino "Continui."
"E poi è un po'... Non so come dire. Cioè, ha questa mania per cui vuole distruggere ogni cosa."
"Quindi, se posso domandare, perchè ha deciso di stare insieme a lei?"
"Perchè, beh, lei... Io le piaccio." mormorò incerto il giovane umano, giocherellando con le sue stesse dita e mordendosi l'interno guancia. Al suo fianco, Jake annuì un paio di volte, per poi puntare lo sguardo in quello dell'amico.
"Ho una diagnosi!" esclamò il cane, tornando normale e facendo sparire occhiali e quaderno. Puntò il proprio indice contro Finn e sorrise "Ti sei imposto Fiamma. Lei ti piace, certo, ma non in quel modo. Ti sei messo con lei a causa delle circostanze: avevi perso Gommarosa ed eri depresso. E poi, lei è stata la prima principessa ad interessarsi davvero a te." il cane prese una pausa "Non sei mai stato un asso in amore, ma Fiamma non si rendeva conto di quanto eri sbadato, perchè, infondo, lei aveva sempre vissuto rinchiusa. Non poteva saperne effettivamente nulla del corteggiamento."
"Mi stai dando del perdente?" domandò offeso e confuso Finn, incerto se doveva prendere quelle parole come un'offesa personale o meno.
"No, affatto! Infondo eri piccolo quando l'hai conosciuta. E' comprensibile. Nessun tredicenne è un asso con le ragazze." spiegò sinceramente Jake "Ora però hai sedici anni e, anche se fai ancora schifo con le donne, sei più maturo. Forse ti stai rendendo conto di come sono andate le cose."
"Ma?" domandò l'umano, certo che ci fosse dell'altro.
"Ma, per qualche motivo assurdo, non riesci a lasciare Fiamma. Penso perchè lei è stata sempre una sorta di ancora per te."
Quella volta Finn abbassò lo sguardo, non per ignoranza, ma perchè conosceva la verità riguardo quell'argomento "Lei è stata la sola a tenere davvero a me. Sarebbe orribile ripagarla, abbandonandola."

Jake non replicò immediatamente di fronte quella frase. Poteva capire lo struggersi di Finn, ma allo stesso tempo non poteva permettere che il ragazzo che considerava un fratello soffrisse tanto per amore. Il cane sapeva chi davvero era entrato nel cuore di Finn, ed era al corrente di quella verità da molto, moltissimo tempo.
"Ricordo un ragazzetto di quattordici, o forse ancora tredici anni che cavalcava lupi come un pazzo!" esclamò d'improvviso il cane, facendo sorridere l'altro.
"Lo faccio ancora, scemotto!"
"Certo, ma... Quella era la primissima volta che lo faceva. E sai chi lo portò a cavalcare i lupi in una notte di luna piena?" domandò Jake, facendo sussultare Finn "Marceline."
Finn non disse nulla a riguardo. Ricordava bene quella notte, quando, in un disperato tentativo di chiedere di uscire a Gommarosa, aveva seguito i consigli d'amore di Marcy ed era finito in mezzo ad una mandria di lupi. Si era divertito come un pazzo, e si era detto che sarebbe stato milioni di volte più semplice corteggiare la vampira -così simile a lui-, rispetto alla scienziata e regina Gommarosa. Lui e marcy, infondo, avevano i medesimi gusti: ad entrambi piaceva combattere, gridare, correre e divertirsi sino allo sfinimento.
"Ahah! Ricordo che avete infilato un paio di lupi nella stanza di Gommarosa! Che spasso!"
"Fidati, dal mio punto di vista non è stato così spassoso!" esclamò immediatamente Finn "Gomma pensava fossi un pazzo e mi ha cacciato dal regno."
"Sì, ma alla fine sei andato al cinema con Marcy, no?"
L'umano osservò l'amico con diffidenza "E questo che c'entra?"
"E' stato allora che ti sei innamorato di lei." Jake prese una breve pausa "Sai, sono felice di questa nostra nuova missione. Almeno, così, farai un po' di chiarezza dentro te stesso, coso." si limitò poi a dire il cane magico, dando un leggero buffetto sul braccio di Finn prima di allontanarsi, lasciando così il giovane eroe fermo al centro del corridoio, con la mente confusa e la consapevolezza nello sguardo.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Adventure Time / Vai alla pagina dell'autore: SaraRocker