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Autore: Lushia    21/08/2014    2 recensioni
Sono passati all'incirca due anni, dopo un misterioso sogno la famiglia trova uno strano bambino. Due sconosciute figure li stanno inseguendo, una oscura profezia pende sulle loro teste e il loro futuro è incredibilmente scomparso. La strada verso la verità è ancora lontana.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'KHR! 11^ Famiglia'
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Target 38 – La furiosa tempesta

cover

Il cielo stava divenendo più tetro, esattamente sopra la torre principale del tempio antico, situato al centro della Capitale Perduta. Alcuni nuvoloni grigiastri parevano annunciare un'imminente disgrazia, una brezza gelida spirava fuori dall'enorme portone spalancato, un'eco inquietante proveniva dal suo interno.
Lo sciamano biondo si staccò dalla cugina, tremando, mentre Lilium salì due gradini, lo sguardo puntato verso l'entrata.

- … Cos'era? - chiese, spaventata.
Sembrava un urlo sofferente, quasi rabbioso, si aspettavano di veder spuntare dinanzi a loro uno dei tipici boss finali dei videogames. Eppure quello non era un gioco, stavano per affrontare il loro nemico giurato e non erano nemmeno certi della loro vittoria. Cosa sarebbe accaduto di lì a poco?
Haynes afferrò il braccio della bambina, trascinandola indietro e stringendola.
- Non avvicinarti, è pericoloso! - affermò, tremando. - Ha trovato l'ultimo anello, non sappiamo cosa succederà. -
- L'ultimo... Hell Ring? - chiese lei, cupa. I suoi occhi dorati si posarono sul cugino, lo sguardo sembrava quasi apprensivo e si lasciò stringere in quell'abbraccio, poggiando il capo sulla sua spalla.

- Quindi... ha trovato ciò che cercava... - Duchesse avanzò lentamente, stringendo ancora la mano del piccolo PonPon, spaventato, il quale si asciugò le lacrime con la manica della maglietta.
- Cosa uscirà da là dentro? - chiese Luca, nervoso. Le urla non lasciavano presagire nulla di buono e il fulmine indietreggiò di qualche passo, nascondendosi dietro a Kaito.
- Andiamo a scoprirlo. - Sirius aveva già attivato il suo compact e stringeva la katana scura tra le sue mani. Non aveva nemmeno aspettato che gli altri avessero deciso un piano d'azione, voleva subito confrontarsi con il nemico e, sicuramente, farlo fuori il prima possibile.
- Ma dove vai, idiota! - urlò la principessina, osservandolo allontanarsi rapidamente – Ti farai ammazzare! -
- Ehi, ehi, cosa facciamo? - chiese Ex-Ten, confuso. Dopotutto, con il boss dei Notturno che stava prendendo l'iniziativa, non avevano più tempo di riflettere.
- Chi vuole combattere, segua quello lì. - il guardiano della nuvola si avviò senza indugi, seguito da Kaito e Nando.
- Non avremo alcuna chance se non lo attacchiamo tutti insieme. - affermò Nozomi, osservando tutti coloro che erano rimasti ai piedi della scala.
- Ma... io … - Luca singhiozzò, sinceramente spaventato e avvicinandosi quatto ai due sciamani. - … io proteggo loro! - affermò.
- Non c'è bisogno. - Lilium chinò lo sguardo, seria – Noi andiamo. -
- Cosa? Sei impazzita?? - Haynes si voltò verso di lei, quasi stupefatto da quella decisione improvvisa. - Vuoi forse morire?? Clover è lì dentro con tutti gli Hell Ring! -
- Non importa, noi abbiamo un compito. - fermò il suo sguardo su di lui, sembrava decisa e imperturbabile – Lui ha distrutto il nostro villaggio e ha ucciso quasi tutti. - raccontò – Non possiamo tirarci indietro. -

Il bambino serrò le labbra, quasi seriamente, forse intaccato profondamente da quelle parole. Dopotutto, ciò che la cugina aveva detto era vero, l'illusionista aveva distrutto ogni cosa e ucciso chiunque al suo passaggio, voleva trovare i due bambini e, alla fine, c'era anche riuscito. Erano diventati dei giocattoli nelle mani dello scienziato, per poi essere gettati via come spazzatura. Quel solo pensiero rabbrividiva il giovane, che strinse i pugni con rabbia.

- Andiamo, o quegli imbecilli moriranno a caso. - la rossa tempesta precedette tutti gli altri, salendo le scale rapidamente e inoltrandosi nel santuario.
Sentiva dietro di sé i passi dei ritardatari, che camminavano a passo svelto verso il centro, dove anche lei stava puntando.
L'eco sembrava farsi più nitido, la voce rabbiosa del giovane raggiunse rapidamente il gruppo, che si ritrovò ad entrare in un'enorme sala, illuminata da una gelida nebbia indaco, il colore della fiamma posseduta dalla creatura dai capelli verdi, in piedi al centro della sala.
Sirius stava puntando la katana contro di lui, nonostante tremasse come una foglia, mentre Cloud e Kaito avevano già attivato i loro compact, ma le loro fiamme sembravano quasi essere sopraffatte dalla nebbia attorno a loro.
Era ovvio che l'illusionista si stesse proteggendo grazie alle sue capacità, eppure non sapevano che la sua fiamma potesse espandersi in quel modo e ridurre le altre shinuki. Non avevano idea se si trattasse di una sua abilità sconosciuta oppure del potere degli anelli infernali.
Il ragazzo sembrava alquanto infastidito, lo sguardo si spostava sui presenti con rapidità, sembrava scrutarli ma senza preoccupazioni di alcun tipo, più che altro pareva irritato da qualcosa.
I sei Hell Ring si trovavano sparsi su un piedistallo, al centro della sala, era da lì che emanavano la strana foschia, reagendo all'unisono con Clover II. Non sembravano aver acquisito chissà quale potere misterioso, anzi, sembravano incredibilmente “normali”.
Probabilmente era quello il motivo per il quale l'illusionista era stizzito.

- Cos'è che vuoi fare? - chiese Sirius, cercando di mostrarsi coraggioso – Perchè sei venuto qui? Qual'è il tuo obiettivo? -
Il giovane non rispose, portò l'attenzione sui sei anelli, che continuavano a risuonare di una luce indaco.
- Tsk. - si portò una mano tra i capelli verdastri, poggiando l'altra su un fianco. - Volevo solo provare “il vestito” di mio fratello. - disse lui.
- Tuo fratello? - si azzardò a chiedere Diamante, perplessa. - Tu hai un fratello? -
Il ragazzo alzò lo sguardo verso la ragazzina, gli occhi arancioni sembrarono fulminarla.
- Non ancora, Horizon nascerà a breve. - rivelò.
- A breve?! - Kaito era incredulo, lanciò uno sguardo interrogativo ai presenti.
Anche Duchesse, Cristal e Nozomi avevano già preso le loro armi, Haname afferrò la sua spada di pioggia e si posizionò accanto agli altri, ormai riuniti in semi cerchio attorno all'illusionista.

Dopo qualche istante di silenzio, Clover batté fortemente le mani sul piedistallo, snervato.
- Basta, mi sono rotto! - urlò, afferrando i sei anelli e infilandone tre nell'indice, medio e anulare della mano sinistra, gli altri tre nelle stesse dita della mano destra.
Dal suo volto traspariva quasi delusione e disappunto, ma non ci mise molto a tranquillizzarsi e a sfoggiare un sorriso soddisfatto, quando gli anelli avevano iniziato a illuminare interamente il suo corpo.
Non era riuscito a capire come fonderli per creare gli abiti di cui aveva sentito parlare, tuttavia aveva innescato il loro singolo potere.
L'aria della sala divenne realmente gelida e i presenti respiravano quasi a fatica, nuvole di fumo caldo uscivano dalle loro labbra e del bianco rivestiva le pareti e il suolo.

- Un'illusione... - Shinji aveva già tra le mani il suo specchio, gli lanciò uno sguardo sospetto mentre si allontanava dal freddo antro per evitare di morire assiderato. - E' uno degli anelli. - affermò poi, sicuro - … Ma vi consiglio di distruggerli tutti... -

Non bastava l'artico ricreato in una saletta di un santuario situato in un'altra dimensione, la terra aveva iniziato a tremare e Sirius, Ex-Ten e Luca erano scivolati al suolo, dopo aver perso l'equilibrio, mentre il terremoto scuoteva la neve sul suolo e quasi non divideva il pavimento con grandi crepe.
- Ehi, guardiano della nebbia! - Diamante si era lentamente avvicinata a Shinji, abbastanza spaventata - Non puoi fare qualcosa contro le sue illusioni?? -
- … Sta usando sei Hell Ring... - rispose lui, senza aggiungere altro.
In effetti, la risposta era realmente esaustiva, visto che stavano parlando di sei leggendari anelli maledetti, ognuno possedeva un enorme potere e, probabilmente, nessuno su quel pianeta si era mai ritrovato ad affrontarli tutti e sei in una sola volta.
- Tu sei un guardiano dei Vongola, dovresti essere più potente!! - urlò la principessina, sdegnata.
- ...Tecnicamente non lo sono ancora... - rispose lui, perplesso – Se il padre di Nozomi non la sceglie come erede... -
- E poi, non esiste l'equazione “Guardiano dei Vongola, segno maggiore di Hell Ring per sei”. - spiegò Ten, ancora seduto per terra e abbastanza sudato, nonostante il freddo polare.
- Pensavo che i Guardiani dei Vongola fossero potentissimi! - continuò lei, incredula.
- Se fosse così, avremmo risolto tutti i nostri problemi. - rispose Luca, che stava più o meno seguendo lo scambio di battute. - … Juudaime e i suoi avrebbero sconfitto Clover in men che non si dica! -

Riuscì a concludere miracolosamente la sua affermazione proprio quando una flebile luce color pece iniziò a scintillare dai sei anelli. Sei raggi neri avevano infranto l'aria attorno a loro, squarciando la nebbiolina color indaco dalla quale apparvero alcune bolle scure, simili a bolle di sapone ma di varie grandezze. Le bollicine li avevano circondati, galleggiando in aria ovunque attorno a loro, una di queste si era avvicinata a Nando e scoppiò accanto al suo braccio, lasciando fuoriuscire una scarica elettrica scura quanto la bolla, che creò uno strappo sul mantello e costrinse il boss ad indietreggiare.
Haname era balzata in aria, stava affettando le bolle attorno a lei, che scoppiavano al tocco con la spada, tuttavia più ne rompeva, più esse si ricreavano.
Tornò al suolo, osservando i punti neri che fluttuavano nell'etere attorno a loro. I ragazzi sembravano confusi, si limitavano ad evitare che si avvicinassero troppo a loro, indietreggiando e ritrovandosi tutti con le spalle al muro.
Soltanto quando Shinji stava per uscire dalla sala si rese conto che l'ingresso era sbarrato dietro di lui.
- Oh... - disse, comprendendo ciò che Clover II aveva appena fatto.
Erano rinchiusi in una gelida stanza, scossa da terremoti e piena di fluttuanti bolle elettriche ed esplosive.

L'illusionista verde saltò sul piedistallo, passando vicino ad alcune bolle che non si mossero di un millimetro. Il suo sguardo si illuminò di un sorriso inquietante, dalle sue mani ricreò delle saette bluastre che sembravano quasi brillare nella sala tetra, le roteò tra la mani e osservò uno per uno i presenti, già conscio di quale sarebbe stato il suo prossimo divertimento.

- Ehi, vuole giocare al tiro al bersaglio! - urlò Luca, che terrorizzato si accovacciò contro il muro alle sue spalle, cercando di farsi piccolo nonostante la sua mole.
Era palese che i presenti, eccetto il fulmine e i due sciamani, volessero affrontare il nemico a testa alta, ignorando persino le bolle che avrebbero potuto fare loro molti danni.

Eppure, il giovane Clover si ritrovò di fronte la ragazza dai lunghi capelli scarlatti, che sfidava il suo sguardo con un'espressione seria. Aveva scansato con noncuranza tutte le bolle nere che le si erano avvicinate, senza battere ciglio era arrivata davanti a lui.
- Tu... - iniziò, perplesso.
- Sembra proprio che sia giunto il mio momento. - Arashi inclinò il capo verso destra, una bolla le sfiorò l'orecchio ma andò oltre, senza soffermarsi su di lei. Non sembravano seguire i presenti, non avevano chissà che intelligenza artificiale, erano senza vita e si limitavano a fluttuare in aria.
E la ragazza l'aveva già capito.

Tra l'indice e il medio della mano sinistra era stretto un aggeggio dalla forma circolare, non passarono nemmeno due istanti che iniziò a brillare di una luce accecante e lo stesso Clover indietreggiò confuso, scendendo dal piedistallo, dove era posizionato poco prima.
La luce illuminò tutto l'antro, il leggero tremolio della terra sembrò fermarsi e il freddo diminuì considerevolmente, alcune bolle si spostarono dal nucleo di luce, che sembrò creare un'interferenza con gli anelli di Clover.
Soltanto pochi istanti e la luce assunse un colore scarlatto, iniziando ad affievolirsi e ammassandosi sulle mani della ragazza, materializzando le sue armi che, in quel momento, sembravano quasi infuocate di rosso.
Arashi alzò le braccia, la fiamma della tempesta aveva materializzato due piccole pistole scure, che la giovane puntò verso il nemico. Quando la luce svanì del tutto, lasciando solo posto alla fiamma e alle pistole, poterono notarsi il colore marroncino, le decorazioni in oro e il simbolo della tempesta che spiccava su entrambi i lati, oltre ai nomi delle armi scritti in romaji su ciascuna delle due: ~Raven~ sulla sinistra e ~Scarlet~ sulla destra.
Abbassò le armi verso il suolo, saltò all'indietro e si posizionò chinata leggermente verso in avanti, con il ginocchio destro piegato.

- Scarlet & Raven, version XI. -

Alzò il braccio destro, che stringeva Scarlet, puntandola verso il soffitto della stanza. Raven era rivolta verso il basso, verso il pavimento con piccole tracce di neve ormai quasi del tutto sciolta, entrambe vennero nuovamente avvolte dalla fiamma della tempesta, la quale sembrò divorare le due pistole, la ragazza si alzò roteando su sé stessa ed evitando altre bolle con agilità, preparandosi a spiccare un salto verso l'alto.
Lasciò il suolo in pochi istanti, la fiamma della tempesta le aveva quasi fatto da catapulta, lanciandola verso l'alto soffitto dove era atterrata con i piedi, dandosi lo slancio per voltarsi e sparare rapidamente verso le bolle vicine a lei. Non tutte si rigeneravano, i proiettili distruttivi della tempesta riuscivano ad impedire a molte di ricrearsi, tuttavia non era abbastanza veloce per bloccarle tutte.
Non sembrava infastidita e nemmeno nervosa, anzi, si lanciò nuovamente verso il suolo ma si bloccò a mezz'aria, praticamente a metà altezza, grazie alla fiamma che la tenne sospesa. La tempesta si stava accumulando sotto la punta del piede destro, la rossa piegò leggermente il ginocchio e, con uno scatto, iniziò a piroettare su sé stessa.
La fiamma rossa l'avvolse completamente, girando con lei come se fosse un tornado fermo in mezzo alla sala, dal quale iniziarono a fuoriuscire dei fasci di luce scarlatti, i quali colpivano tutte le bolle che si trovavano in una determinata linea d'aria.
Dopo quattro e cinque laser consecutivi, questi iniziarono ad apparire simultaneamente: tre, poi cinque, tutti della durata di mezzo secondo, finchè non divennero dieci e quindici alla volta, fuoriuscendo da qualsiasi lato del ciclone, evitando accuratamente i presenti, rigorosamente immobili, e le bolle attorno a loro.
Dopo pochi secondi, la tempesta si placò e il ciclone svanì, la giovane scese al suolo e, sempre girando su sé stessa, colpì le ultime bolle, quelle troppo vicine agli altri ragazzi, con dei normali proiettili, scagliati sempre da ogni direzione. Tutte le bolle erano scomparse quando Arashi si fermò, in bilico sulla gamba destra, mentre portava la sinistra a terra e puntava Raven contro l'incredulo Clover.

Vongola: Catastrofe Impetuosa.

L'illusionista indietreggiò, scuotendo il capo. I ragazzi presenti nella stanza avevano nuovamente le loro armi fiammeggianti tra le mani, si stavano avvicinando a lui con sguardi minacciosi. Non volevano certo dargli il tempo di evocare altre bolle-bombe o terremoti vari, piuttosto cercavano di opprimerlo con la loro presenza. Nessuno di loro era rimasto interdetto dalla tecnica della rossa quanto lui, pietrificato e incredulo a quell'esplosione di potere. Probabilmente non si aspettava nulla di simile, conosceva le loro vecchie armi e non era ancora entrato in contatto con i compact dei Neveria.

- NO! - urlò all'improvviso, stringendo le mani al petto, come se volesse proteggere i sei anelli che stava indossando. Era giunto fin lì alla ricerca dell'ultimo e l'aveva anche trovato, era palese che ne fosse molto geloso.
Eppure sembrava quasi un cane bastonato, nonostante il suo sguardo furioso e i suoi occhi arancioni all'apparenza stranamente luminosi.
- NO! Non perderò contro di voi! - disse ancora, indietreggiando e scrutandoli con odio. Lo stesso odio sembrava fuoriuscire dalle sue mani, la fioca luce bluastra stava perdendo saturazione e si stava ingrigendo man mano che il possessore indietreggiava.
Sembrava quasi che stesse ringhiando come un cane infuriato.
- Non tornerò sconfitto! - sbottò ancora – Otterrò il vestito e mio padre sarà fiero di me! - concluse.

- Sarò io l'unico e il migliore! E lui mi amerà! -

Il suo corpo veniva lentamente divorato da quella luce grigiastra, l'aria attorno a lui iniziò a farsi più densa e quasi irrespirabile, i presenti indietreggiarono di scatto, qualcosa sembrava minacciarli.
- Dobbiamo colpirlo, presto! - urlò Kaito, cercando comunque di avvicinarsi, ma l'aura tetra, ormai scura come la notte, lo spintonò via, facendolo rotolare al suolo.
- No, no, è troppo tardi! - stavolta a parlare fu Shinji, sembrava stranamente irrequieto – Via, allontanatevi! - urlò.
Arashi scosse il capo, avrebbe voluto affrontarlo ma le dita non volevano proprio premere il grilletto, la sua mano tremava e riuscì solo ad abbassare l'arma, raggiungendo Haname e Nozomi dietro di lei.
- Questo... è odio... - affermò la sciamana, che stringeva Duchesse, spaventata. Il boss degli Elegantia l'abbracciò, senza smettere di osservare il nemico dinanzi a sé.

L'aria densa e oscura si materializzò attorno all'illusionista, esattamente sopra le sue spalle, dove prese forma un enorme cerchio di pietra borchiato, il quale sembrava aleggiare attorno al suo collo.
I sei anelli erano scomparsi, fusi in quel gigante anello dall'aspetto raccapricciante, che si muoveva lentamente ed emanava un'aura più che nefasta.
I presenti non riuscivano a muoversi o a parlare, pietrificati davanti a quella visione, solo Lilium riuscì a sussurrare lievemente qualcosa.

- Devil... Circlet... -

   
 
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