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Autore: _Lullaby99_    21/08/2014    4 recensioni
Raccolta di One shot a tema variabile che vedrà i nostri eroi alle prese con vari AU ( ma anche no xD ).
La prima cosuccia che riesco a pubblicare in questo sito, non mi aspetto gran che, ma tentar non nuoce. ^.*
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: You’re a Sky Full of Stars
AU: Nessuno
Personaggi: Jack Frost, Rapunzel
Parings: Jackunzel
Rating: Verde
N.A.: Eccomi qua, reduce da quel BELLISIMO, MAGNIFICO, SUBLIME film di nome Dragon Trainer 2, a postare l'ennesima one shot. Dovevo postarla stasera per un motivo. xD Chi mi conosce, sa quanto ci tenevo a vedere quel film ( come ci tenete tutti voi fan, credo xD Ma io ci tenevo di più!! ) e per me è stato come realizzare il sogno che mi perseguitava da... Giugno? Forse Maggio, non ricordo di preciso xD Ma ne è valsa la pena aspettare, sono ancora emozionata nonostante sia tornata a casa due ore fa xD  Quando si parla di sogni, tutti noi pensiamo a quella pucciosa di Punzie, che, povera, ha dovuto vivere ben 18 anni della sua vita rinchiusa in una torre insieme ad una pazza che sfruttava il potere dei suoi miracolosi capelli magici. Beh, adoro la Jackunzel e, secondo me, il nostro Spirito della Neve le è stato vicino in quei diciotto anni, e... ho scritto questa cosuccia ( sulla quale sono terrorizzata sempre per la storia del mio peggior incubo: OOC. >.< ) quindi sarò felice se recensirete per sapere se... beh, ho fatto un buon lavoro e avete trovato i personaggi IC come io voglio che siano xD Anche se non recensirete, don't worry, mi accontento delle visite che trovo che sono tantissime, quindi ringrazio chiunque legga *^* Un'altra cosa prima di scappare, questa one shot è venuta fuori grazie ad una canzone bellissima ( come tutte le loro canzoni ) dei Coldplay, A Sky Full of Stars. E adesso, stop, Buona lettura =)



Il sole era tramontato da un pezzo e, come ogni sera, Rapunzel si ritrovava lì, davanti alla finestra della sua camera, ad osservare il cielo. Quella sera risplendeva più del solito, adornato da centinaia di stelle. 
Al centro della volta celeste, la Luna brillava in tutta la sua maestosità. La ragazza non l’aveva mai vista così grande e bella in quei diciotto anni di vita trascorsi ad osservarla ogni sera prima di andare a dormire. Voleva raggiungerla, voleva analizzarla più da vicino per apprezzare meglio quel magico candore che le trasmetteva ogni notte ma sapeva che sua madre non le avrebbe mai permesso di uscire, anche solo per pochi minuti. Chiedere era inutile, la risposta era da sempre la stessa: negativa. Ma un giorno ce l’avrebbe fatta, lo sapeva. Avrebbe raggiunto la Luna. 
-    Rapunzel, va a dormire! – una voce femminile proveniente dalle scale della torre la riportò alla realtà
-    Certo, madre. – rispose lei cordialmente, seppur triste che quell’attimo di osservazione dovesse cessare così presto.
Socchiuse la finestra tristemente per poi sussurrare a quell’inaccessibile corpo celeste: 
-    Ti raggiungerò prima o poi, promesso. – 
Si diresse verso il suo letto, sospirando, convinta che un cielo così bello non si sarebbe mai più presentato nei pressi della torre in cui viveva. 


Era tardi, lo sapeva, ma non poteva non andare a trovarla. 
Era stata una giornata piena per lo Spirito della Neve. Aveva fatto chiudere sei scuole ed una ventina di negozi in una cittadina nel Nord America a causa della tormenta che aveva provocato. I bambini si erano rivelati contenti, i negozianti un po’ meno, ma era stato divertente vederli imprecare contro il mal tempo, dopotutto.
Aveva cercato di fare il possibile per arrivare alla torre della ragazza prima del tramontare del sole, ma non c’era riuscito. Adesso però era lì e non poteva non lasciarle un saluto, quanto meno. Si sentiva così in colpa per averla lasciata da sola per tutto il giorno! E, se proprio non aveva passato quella giornata completamente sola, quella strega di sua madre non era di certo una compagnia migliore. 
Arrivato davanti alla finestrella della camera della ragazza, la trovò socchiusa e questo lo fece preoccupare. Dormiva di sicuro. 
L’albino esitò per un attimo. Se davvero stava riposando, non poteva entrare nella sua stanza come un pazzo maniaco e spaventarla a morte ma, allo stesso tempo, se non l’avesse almeno salutata, se ne sarebbe pentito per il resto dei suoi giorni. Alla fine, studiò il suo piano d’azione. Sarebbe entrato in camera e le avrebbe lasciato un biglietto, il tutto senza disturbare il suo sonno beato. Si, era perfetto. 
Aprì lentamente la finestra, quel tanto che bastava a fare entrare nella stanza il suo corpo esile. Una volta entrato, cominciò a cercare qualche pezzo di carta. A Rapunzel piaceva disegnare e Jack era convinto che nella sua stanza ci fossero posizionate ovunque matite e fogli per farlo. Peccato che, nel buio più totale, era alquanto difficile riuscire ad individuarli. Così, optò per qualcosa di più “ semplice “, qualcosa che lo rispecchiasse di più. Ghiacciò il vetro della finestra da cui era entrato e cominciò ad incidere col dito un messaggio. Mi dispiace se non sono venuto prima, volevo solo farti sapere che beh, sono venuto, anche se non te ne sei accorta. Scusa ancora, Jack. 
Non credeva che il messaggio sarebbe resistito a lungo, specialmente con il clima primaverile che persisteva all’esterno della torre, ma provare non costava nulla. 
Stava per andare via quando un movimento di Rapunzel lo fece destare. Si era spostata di qualche millimetro per stare più comoda nel grande letto di cui disponeva. A Jack era scappato un sorriso mentre la osservava. Era così bella quando dormiva. Non che non lo fosse anche da sveglia, ma quando sognava aveva un’espressione così rilassata e felice che faceva tenerezza. 
Basta, Jack, devi andartene rimproverò se stesso mentalmente E se si svegliasse e tu la spaventassi? È sbagliato.
Stava uscendo dalla finestra quando una voce inaspettata lo fermò.
-    Non andare via, ti prego. –


Si era sentita osservata e, per un momento, aveva pensato che sua madre fosse entrata in camera per farle una visita notturna. A volte lo faceva, ma solo quando ne aveva bisogno. Come quella volta in cui, nel bel mezzo della notte, avevano cantato la canzone del fiore insieme e la donna aveva giustificato l’intrusione notturna con testuali parole: Abbiamo dimenticato di farlo dopo cena, dobbiamo farlo adesso. 
Ma, quegli sguardi, erano molto più dolci di quelli che Madre Gothel le riservava. Così, aveva aperto gli occhi e, vederlo lì, con lei, era stato come vedere la luce infondo ad il tunnel buio della sua solitudine.  
-    Pensavo dormissi. – rispose il ragazzo, sorridendo 
Lei fece cenno di no, ricambiando il sorriso. Poi, fece un gesto del tutto impulsivo. Si alzò dal letto e gli corse incontro per poi stringerlo a se in un abbraccio che, dopo un po’ di sgomento, il ragazzo ricambiò. 
-    Sono felice che tu sia qui, pensavo non saresti più venuto dopo quello che è successo l’altro giorno. – 
Già, quel maledetto giorno in cui aveva parlato di Jack a sua madre e questa le aveva risposto con un tono più indignato del solito, dicendole di smetterla di credere ai racconti che leggeva nei suoi libri preferiti. Il ragazzo aveva assistito alla scena ed era scappato sotto gli occhi dispiaciuti di Rapunzel. Poi lei aveva pianto, per tutto il giorno. Jack era reale, lo sapeva, eppure sua madre aveva affermato il contrario. Adesso che lo abbracciava, però, tutti i suoi dubbi erano spariti. Era lì e la stringeva. Non era un sogno, era realtà. 
-    Non mi interessa cosa pensa tua madre. Io sono qui e ci sarò sempre, anche se un giorno tu non dovessi più credere in me. – continuò l’albino con la voce un po’ tremante mentre scandiva la parte finale della frase.
Aveva paura di perderla. Un giorno, l’animo infantile di Rapunzel l’avrebbe abbandonata e lui sarebbe diventato un dolce ricordo di un’infanzia durata troppo a lungo. Avrebbe dovuto lasciarla andare, anche se non voleva. 
-    Non succederà. – rispose lei, fermamente, mentre si staccava impacciata dal corpo del ragazzo.
Rimasero in silenzio per un po’, imbarazzati. Poi, Jack tentò di spezzare il nervosismo cambiando argomento.
-    È una bellissima serata. – cominciò mentre si sporgeva dalla finestra
-    Già ... vorrei tanto poter uscire da qui ... osservare la Luna più da vicino ... ma non posso. –
-    Perché no? –
-    Mamma non vuole che esca, lo sai. –
Jack storse il naso per poi sorridere maliziosamente. 
-    Chi ha detto che mamma lo deve sapere? – chiese, utilizzando un tono scaltro, mentre era già uscito dalla finestra e svolazzava all’esterno.
Rapunzel esitò. Non poteva trasgredire, per quanto la proposta la allettasse.   
-    Io ... –
-    È solo per una sera. Non ti porto lontano, promesso. E poi, pensandoci bene, non scendiamo neanche da questa torre! –
-    Che intendi dire? – chiese di rimando lei, confusa
-    Vieni con me e vedrai. – concluse il guardiano mentre le porgeva la candida mano
Rapunzel era stanca di continuare a vivere ogni suo giorno in modo uguale. La sua vita era stata la stessa per quasi diciotto anni, non poteva continuare ad essere così per altri diciotto. E, da quando Jack era entrato nella sua vita, sentiva che finalmente qualcosa sarebbe cambiato. Ma, la domanda giusta da porsi in quel momento era solo una: Sei pronta per qualcosa di diverso?*   
Afferrò la mano di Jack, rispondendo alla domanda che si era posta. Lo era, finalmente. Era pronta per qualcosa di diverso. 
-    Non sarà un viaggio lungo, credimi. – dichiarò poi lo Spirito della Neve mentre la ragazza gli cingeva il collo, aggrappandosi saldamente a lui
Rapunzel annuì e cercò di non guardare in basso. La finestra della sua camera si trovava ad un’altezza spaventosa, più spaventosa di quanto immaginasse. Cercò di concentrarsi sugli occhi color ghiaccio di Jack e questo la aiutò molto. Non erano di un azzurro classificabile, nonostante lei conoscesse tutti i colori esistenti sul pianeta, sebbene non li avesse visti tutti dal vivo, grazie ai suoi libri. Erano particolari e, osservandoli attentamente, si riusciva anche ad individuare all’interno di essi la forma di un fiocco di neve. 
Troppo concentrata ad osservare le iridi dell’albino, non si era resa conto di essere giunta alla destinazione che il ragazzo aveva prefissato.  Il viaggio era durato pochi attimi, giusto il tempo di arrivare al tetto della torre.
Quel tetto era instabile, ricurvo e inadatto ad osservare le stelle. Sarebbe potuta cadere da un momento all’altro, era pericoloso. Ma, con Jack al suo fianco, si sentiva protetta e, allo stesso tempo, più libera che mai. 
-    Eccoci qui! – esclamò soddisfatto il ragazzo, sorridendo – Finalmente sei uscita! –
-    Non posso ancora crederci ... sono fuori da quelle quattro mura. – sussurrò incredula mentre i suoi occhi si perdevano ad osservare ogni piccola sfumatura che il cielo aveva assunto quella notte
-    Con Jack Frost tutto è possibile. – si vantò scherzando il ragazzo 
-    Hai mai toccato la Luna? – chiese ingenuamente poi lei continuando a fissare la volta celeste, estasiata
Lo Spirito della Neve sorrise. Era una domanda assurda ma, detta da una ragazza che aveva vissuto per anni in una torre, del tutto plausibile. 
-    No, è più lontana di quanto sembri. E poi ... non ci ho mai provato. Ho dei problemi con la Luna, sai com’è ... è un tale pallone gonfiato. – 
A Rapunzel scappò una risata. 
-    E che mi dici delle stelle? –
-    Stessa cosa. Se la tirano parecchio come la loro amica. –
Jack trasformava ogni suo disagio in qualcosa di divertente, Rapunzel però sapeva a cosa si riferiva. Nessuno oltre a lei poteva vederlo, nonostante tutte le cose belle che faceva ogni giorno per il divertimento dei bambini. E, nonostante lui si ostinasse a chiedere spiegazioni all’uomo della Luna, questo non rispondeva mai.
-    Un giorno ti risponderà, ne sono sicura. –
-    Un giorno, certo. Sono stanco di aspettare. Trecento anni e mai una risposta, capisci? –
La ragazza annuì, dispiaciuta.
-    Ehi, non devi essere dispiaciuta per me. Io sto benissimo anche senza le risposte di quella palla di luce, credimi. – 


Passarono molte ore in silenzio, a guardare le stelle. Rapunzel si era sentita più vicina a quel mondo che tanto l’affascinava grazie alla splendida serata che Jack le aveva regalato. 
-    Vorrei che tutto questo non finisse ... non credo che mi possa ricapitare di vivere un’altra notte come questa. È la prima volta che vedo un cielo così limpido e stellato. – disse, felice di aver vissuto quella notte al meglio ma allo stesso tempo triste che questa si fosse già conclusa 
-    No, non è impossibile che ricapiti. Costringerò il pallone gonfiato a farsi vedere più spesso da queste parti, sia l’ultima cosa che faccio! – rispose con il suo solito tono il ragazzo, mentre la osservava, perso nei suoi pensieri.
Ne aveva visti di cieli stellati nei suoi trecento anni di vita, così tanti da averne quasi la nausea. Ma, da quando l’aveva conosciuta, si sentiva diverso, non solo perché per la prima volta qualcuno credeva in lui. Provava delle sensazioni mai provate prima quando era affianco a lei, proprio le stesse sensazioni che la ragazza provava davanti a quel cielo stellato. 
Per lui era lei il vero evento da ricordare. Lei era il suo cielo pieno di stelle. 



 

*Sei pronta per qualcosa di diverso?: Chiara citazione al testo della canzone Something Different, scritto da una compaesana di Fandom ( perché siamo tutti una famiglia xD ) Lily Sevin, che sicuramente conoscerete. Adoro quella canzone e mi sembrava perfetta in questo contento. ^.*
 
  
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