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Autore: Siranne    21/08/2014    1 recensioni
Si diresse in cucina, aprì il frigo e prese un piatto coperto da una pellicola. Sopra, troneggiava un post-it giallo con su scritto “riscaldare in microonde per cinque minuti”.
Sospirò lievemente, cercando di ignorare il leggero aumento del battito del suo cuore.
Da quando era stato male, il suo capo aveva colto l’occasione per introdursi sempre più nella vita del giovane editore. Lo costringeva a mangiare con lui almeno un pasto al giorno- la cena preferibilmente, così magari poteva restare anche per la colazione. E quando Takano non poteva mangiare con lui, gli preparava il cibo, scrivendogli delle brevi istruzioni sulla cottura.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Masamune Takano, Nuovo personaggio, Ritsu Onodera | Coppie: Takano/Onodera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tuo peggior rivale viene dal passato...


Perché il sonno leggero è la miglior arma contro le fughe!


Stava dormendo.
 
‘Bene’           
 
Non lo teneva prigioniero tra le sue braccia così da impedirgli di scappare.
 
‘Strano… ma bene’
 
Ok, ora era tutto nelle sue mani.
 
‘Piano, pianino’
 
Con tutta la leggerezza di cui era capace, strisciò verso il bordo del letto.
 
‘Piano, pianino’
 
Buttò giù una gamba e avvicinando ancora un po’ il bacino al bordo, poggiò per terra anche l’altro piede.
 
‘Piano, pianino’
 
Sollevò il busto lentamente e si mise seduto.
Ora doveva solo alzarsi.
 
‘Piano, piani- MERDA!’
 
Una mano gli si poggiò sul ventre, pericolosamente vicina alla sua zona sensibile.
 
«Dove credi di andare?» gli chiese una voce impastata dal sonno.
 
‘Questo tizio ha il sonno troppo leggero!’
 
«Ta-Takano-san, è già mattina. Lasciami andare”  disse Onodera con tono supplichevole.
 
«Idiota, sono le sette, è presto!»
Takano gli circondò la vita con il braccio e con un rapido movimento lo fece stendere.
 
«Takano-san, per fav… ehi! Che credi di fare?!»
 
«Sbaglio o hai messo su un po’ di grasso?» domandò Takano mentre gli toccava l’addome con un dito, notando che era più morbido del solito.
 
«H-ho messo su un po’ di grasso? E cosa sarei, un maiale?» disse mentre cercava di allontanare la sua mano.
 
«Dev’essere merito mio, dal momento che ti sto facendo mangiare come un essere umano»
 
‘Parla come se fossi un maiale che deve ingrassare per esser portato al macello, questo idiot…’
 
Takano accennò un sorriso, che fece perdere inevitabilmente un battito al povero cuore di Ritsu. Sentì le guance calde e girò il viso da un lato per evitare che il suo capo notasse il rossore sul viso.
 
«No-non avevi detto che era pre-presto? Perché non do-dormi, allora?»
 
«Sì, è vero» si sollevò un po’ per dargli un bacio sulla guancia calda, quasi a volergli far capire che non era daltonico e vedeva benissimo il rosso scarlatto che aveva sul volto.
 
Ritsu istintivamente si voltò verso di lui, ritrovandosi la sua bocca sulle proprie labbra prima che se ne potesse rendere conto.
 
«Però» disse dopo essersi staccato, puntando gli occhi marroni in quelli socchiusi e liquidi dell’altro «devi promettermi di non provare a scappare alla prima occasione»
 
‘Se me lo chiedi così, come posso dirti di no?...’
 
«A-anche se c-ci provassi, t-tu ti sveglieresti s-subito» si sforzò di fare un volto imbronciato.
 
Takano gli diede un bacio a stampo sulla bocca e gli scostò i capelli dalla fronte. Si ristese al suo fianco.
 
«Lo prendo come un “Sì, Takano-san resterò per sempre al tuo fianco”»
 
«Ch-chi diavolo ha mai detto una cosa del genere?!!» urlò con quanta voce avesse in corpo.
 
«Leggo tra le righe» gli rispose noncurante.
 
«Al-almeno per una volta vuoi ascoltare c-ciò che dico senza…» disse ancora più arrabbiato di prima.
 
Takano lo attirò a sé con le braccia. Stavolta lo intrappolò nel suo abbraccio.
 
«Onodera»  Ritsu perse letteralmente qualsiasi forza e dimenticò qualsiasi cosa avesse intenzione di urlargli contro.
 
«C-cosa?» disse il giovane editore con voce tremolante.
 
Takano avvicinò il suo volto ai capelli del ragazzo, per poterne toccare la morbida consistenza  con le labbra.
 
«Ti amo» gli sussurrò .
 
Ritsu affondò ancora di più il suo volto nel petto del compagno a causa dell’imbarazzo e con un filo di voce mugolò: «S-sei stupido?...»
   
**********
 
“Quando ci baciamo non devi tenere chiusa la bocca”
 
Ritsu sgranò gli occhi. Gli era di nuovo tornato in mente. Immediatamente allontanò la ragazza che stava baciando.
 
«Che c’è?»
 
Onodera abbassò lo sguardo. «Scusami»
 
Non era la prima volta che succedeva. Lei fece un piccolo sospiro.
 
«Ritsu, dimmi la verità. Sono la tua prima ragazza?»
 
‘Eh?’
 
«No… ho avuto altre ragazze prima di te»
 
«Allora perché spesso mi allontani?»
 
‘Perché mi ricordo di lui’
 
Cosa doveva risponderle? «Scusa…» gli ripeté ancora «… è che…»
 
«Cosa?» la ragazza piegò il viso da una parte, restando perplessa dalla reazione del giovane.
 
«Haha, credo di imbarazzarmi troppo facilmente!» si mise una mano tra i capelli, ridendo nervosamente «sai com’è, noi giapponesi siamo molto più chiusi di voi inglesi su certe cose»
 
«Oh, quindi è una faccenda culturale?» domandò ancora non proprio convinta dalla sua spiegazione.
 
Ritsu le prese la mano e le scoccò un bacio sulle labbra, sperando che cambiasse argomento.
 
«Senti che ne dici se… insomma, mi hai capita» disse lei accennando una risatina e arrossendo.
 
«Veramente non ho capito» le rispose sinceramente confuso.
 
Evelin si portò una mano al volto. Aveva conosciuto Ritsu all’università, frequentava il primo anno come lei ed era rimasta fortemente colpita da quel giapponese con gli occhioni verdi. Anche se spesso le capitava di pensare che fosse un po’ duro di comprendonio su certi argomenti.
 
«Sesso» precisò, secca e decisa.
 
«Ah… vo-vorresti farlo?» 
 
«Tu?» gli chiese, vedendolo titubante.
 
«Io…»  gli passarono per la mente i suoi tentativi con le sue precedenti ragazze. Finiva sempre per allontanarle bruscamente, perché il suo primo amore tornava a tormentarlo nella sua testa.  Praticamente da allora, non ha mai avuto un rapporto sessuale completo. Ormai erano passati ben tre anni.
Aveva giurato a se stesso di  non innamorarsi mai più, ma questo non significava eliminare dalla sua vita la possibilità una relazione. Anzi si era sforzato lui stesso di avere una relazione, l’ultima cosa che voleva era che quel bastardo restasse l’unico ragazzo della sua vita.
Questa volta ce l’avrebbe fatta ad ogni costo, voleva dimostrare a se stesso che il senpai non aveva più alcun significato nella sua vita e che non lo avrebbe condizionato mai più.
 
«Per me va bene» disse determinato «Stasera?»
 
Evelin rimase sorpresa dalla sua decisione. «Ok» rispose sorridendo «vengo da te stasera»
 
La sera giunse presto e Ritsu si concentro il più possibile sul corpo morbido della ragazza. Scacciò qualsiasi possibile paragone col suo passato e lo fecero.
 
Evelin ansimava di piacere. «Facevi co-così il timido è invece… ah!»
 
Onodera nemmeno l’ascoltava impegnato com’era a spingere e a ingaggiare una lotta mentale con se stesso per tenere la mente vuota da ogni pensiero.
 
«Fa-fammi… mettere sopra… vo-voglio muovermi i-io…»
 
«Co-cosa?! No!» le disse sconvolto.
 
«Come no?! Non fare il maschilista!»
 
Il giovane evitò di protestare e passò sotto facendosi cavalcare dalla ragazza. Evelin continuò a muoversi, urlando più di prima.
 
‘Maledizione… stare qui sotto mi ricorda… no, no, no, fatti forza, non pensare a lui!’
 
«Evelin, sto per venire, spostati» disse con voce monotona.
 
«Ok!» si sollevò e si spostò a lato, lasciando che lo sperma le finisse addosso.
 
‘Ce l’ho fatta’ pensò Onodera, più stanco per aver dovuto controllare la sua mente dal fargli brutti scherzi che per il reale sforzo fisico.
 
Evelin si rimise ancora sopra di lui, avvicinando il proprio viso a pochi centimetri da quello del compagno.
 
«Ritsu… ti amo»
 
“Ritsu…”
 
‘Oh no…mi ha chiamato per la prima volta con il mio nome’
 
“…Ti amo”
 
‘Ho sentito bene? Io lo amo veramente… se mi amasse solo un po’ anche lui…morirei felice’
 
No. Quello era troppo. Il suo povero cuore non ne voleva sapere di calmarsi. Ricordare quelle parole, pronunciate dal suo grande amore, in quel momento…
Senza nemmeno pensare si tolse bruscamente di dosso la ragazza.
 
«Ma che fai?! Io ti faccio una dichiarazione d’amore e tu mi allontani!» gli urlò rossa dalla rabbia.
 
«E’ questo il problema! Da dove diavolo ti è uscita questa cosa del “ti amo”?!» gli rispose lui ancora più furioso di quanto non fosse lei. Furioso più con se stesso che con lei, anzi solo con se stesso.
 
«Come da dove diavolo ti è uscita?! Se non vuoi stare come me dimmelo e basta, è inutile stare insieme a uno che ti respinge ogni volta! Altro che timidezza! Cosa credi che io vada a letto con qualcuno verso cui non provo affetto? Se vuoi una ragazza del genere cerca altrove!» aveva parlato tutto d’un fiato e respirava affannosamente.
 
Ritsu la guardava con gli occhi sbarrati. Aveva totalmente frainteso, ma a lui stava bene così.
Il silenzio del ragazzo la fece innervosire ancora di più.
 
«Va al diavolo» disse a denti stretti, rivestendosi e uscendo più veloce che poteva dall’appartamento del ragazzo.

 
Note dell’autrice:
Eccomi col secondo capitolo, sono stata veloce, vero? (Sono tempi fecondi questi XD).
Oggettivamente so che non ci avete capito nulla di questo capitolo XD Non vi preoccupate, capirete nel prossimo capitolo come Onodera e Takano sono finiti a letto. Vi starete chiedendo pure chi cacchio è ‘sta Evelin, anche questo lo spiegherò prima o poi XD
Sappiate solo che quello di Evelin è un flashback che serve per capire meglio il ruolo di Leonard.
Ho sempre immaginato che Ritsu abbia avuto qualche difficoltà ad avere nuove relazioni, soprattutto subito dopo la rottura col senpai. E’ stata la stessa An-chan a dire che le sue relazioni duravano pochissimo perché non era innamorato, quindi ho pensato che almeno all’inizio fosse perseguitato dai ricordi del suo primo amore, anche perché è stato lui ad insegnarli la sessualità quindi è normale richiamare alla mente certe cose in certi momenti :D
Perdonate i titoli idioti che dò ai capitoli, non hanno alcun senso lo so, però piuttosto che perdere ore a dare un titolo coerente o chiamarli “capitolo 1, 2 ecc.” preferisco mettere qualcosa di più simpatico^^
Spero vi piaccia e ricordate di lasciarmi una recensioncina,
a presto :3
Maki
   
 
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