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Autore: Emmy_Cr_    21/08/2014    0 recensioni
Magari è la solita storia trita e ritrita, magari è già stata usata questa idea; ma io ho immaginato che gli Dei greci si dovessero alleare con quelli egiziani per porre fine ad una guerra.
Colpiti da una serie di attacchi, i ragazzi del Campo Cheope hanno subito gravi ed ingenti perdite: a tre ragazzi viene affidata la missione di negoziare un'alleanza con tre ragazzi del Campo Mezzosangue e di portarli in Egitto. Ma la minaccia non coinvolge solo gli egiziani e ben presto si ritroveranno ad affrontare minacce da tutti i fronti.
Si troveranno catapultati agl'Inferi per recuperare un'anima importante e...
*********
STORIA IN STATO DI REVISIONE, alcuni particolari sono cambiati quindi, per chi segue la storia, consiglio di rileggerla!! Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Annabeth Chase, Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5- Battaglia


Palazzo di Ade


- Samyr la guardia alta 
- Nico! Attacca più forte! 
- Alyssa! La stai tenendo per la lama quella spada! La mano deve essere più alta! Sull'elsa! 
- Per la miseria Percy! Ti ho forse dato il permesso di accasciarti per terra? Non mi pare! Alzati e combatti! Lo stesso vale per te Isidesh!

In quelle poche settimane i ragazzi si erano resi conto che, a dispetto delle sembianze di angelo, Eaco era un demonio assetato di sangue e carne di mezzosangue. 
Percy sputava sangue ogni sera, Nico era più pallido che mai e Samyr aveva uno strano colorito grigiastro, tendente al verde cavolo marcio. 

- Secondo voi... come farà Destiny con quello?- chiese, ansante, Samyr mentre combatteva contro Nico. 
- Secondo me... 
- Nico? Samyr? Volete anche i pasticcini? Lavorate! 

Le ragazze non erano messe meglio, con loro c'era Minosse che bhè... era anche peggio di Eaco, se si contava che sembrava avere un debole per gli allenamenti sfiancanti la cosa diventava leggermente pesante. 

- No- non potremmo f-fare una pa-pausa? 

Chiese la voce pigolante di Alyssa, piegata in due sulla sua lama a forma di falce. 
Meditava il suicidio. 
Anzi, l'omicidio suicidio, prima avrebbe fatto una carneficina tra quegli invasati.

Alla domanda rispose la voce squillante di Destiny che apparve nella grossa stanza con un vassoio traboccante di tramezzini e di lattine di coca-cola. 

- Ragazzi, merenda! 

I sei ragazzi la guardarono come se fosse stata il Messia e le si lanciarono addosso agguantando il vassoio e le lattine e spazzolando ogni cosa nel giro di pochi minuti, sotto lo sguardo incredulo di Destiny e quelli disgustati dei due Giudici. 

Eaco la guardò un po' storto e: - Chi ti ha dato il permesso di interrompere i loro allenamenti, mogliettina mia?
Lei lo guardò e, sorridendo teneramente, lo colpì alla spalla. 
- In casa i pantaloni li porto io, io ho deciso che dovevano fare una pausa e una pausa faranno. 
- Io sono l'uomo, io decido quando fare pausa e adesso non era il momento. 
- Non cominciare con questi discorsi da cavernicolo! Stanno sputando gli organi! Ci servono allenati, non morti! 
 
Sembrava una partita di tennis, gli spettatori li stavano osservando scioccati, tranne Minosse, lui rideva come una iena, mentre i contendenti se ne stavano uno di fronte all'altra. 
Anche se Destiny era molto più bassa del marito gli teneva testa egregiamente. 

- Appunto, ci servono allenati e quindi non possono fare pause! 
- Eaco! Contraddicimi ancora e, te lo giuro su mio padre, non faremo sesso per i prossimi cinque mesi! 
A quelle parole l'aria si congelò intorno al ragazzo che rimase fermo, a fissare la moglie, per minuti interminabili mentre la sua dolce metà ghignava malignamente.
Si sentirono chiaramente gli ingranaggi nella sua testa girare vorticosamente, cigolando, ed infine scoppiare. 
Chiuse gli occhi e sospirò. 
- 1 a 0 per te; avete mezz'ora di pausa, non un minuto di più! 

Andandosene stizzito non potè fare a meno di lanciare un'occhiataccia a Destiny che ghignava mefistofelicamente. 
- Adesso so come fa Destiny con quello... 
Nico annuì alle parole, sacrosante e veritiere, di Samyr. 
- Allora, dato che, a quanto pare, mio marito è un sadico che sta tentando di uccidervi di fatica, da oggi vi prendo in carica io.
Annunciò la ragazza con un sorriso solare e dolce sulle labbra. 

Tutti tirarono un sospiro di sollievo ed esultarono quando videro la mora andare dietro ad Eaco per annunciargli la sua decisione. 
Tutti tranne Annabeth. 
Lei guardava preoccupata il ghigno che si era stampato sul viso di Minosse. 
Si spostò verso Alyssa e, mettendole una mano sulla spalla, le indicò l'uomo, che sembrava avere un'aura oscura intorno a lui. 
- Secondo me siamo caduti dalla padella alla brace. 

Quella sera, quando rientrarono nelle stanze dopo l'allenamento con Destiny, Nico dovette portare Isidesh in braccio, strisciando per terra il corpo di Percy.
- Ora ho capito perchè quei due si sono sposati.
Lo sguardo stanco di Annabeth incontrò quello verde di Alyssa in una muta richiesta di spiegazioni mentre tenevano Samyr, più morto che vivo per gambe e braccia. 
- Tra bastardi ci si intende. 
- Già... se dovesse nascere un bambino tra quei due, tenetemelo alla larga. 
 
Ramesseum


Anubi guardava il cielo pensieroso quando una mano si posò sulla sua spalla. 
- Anubi.
- Ade.
I due dei si guardarono negli occhi, verde muschio nel nero pece. 
- Come stanno andando i ragazzi? 
- Bene, mia figlia è perfettamente in grado di allenarli come si deve. 
- Non ho dubbi, con un padre come te. 
La risata leggera di Ade si perse nei corridoi scuri. 
- Secondo me è il suo essere canadese. Ha preso da sua madre. 
- Hm... mia figlia come sta? 

Si volse verso il collega in affari e gli sorrise appoggiandosi al davanzale. 
- Bene, è determinata, tutto pur di salvare suo fratello e....
- E? 

Ma Ade non rispose. 
Il suo sguardo era puntato a terra, le mani si aprivano e chiudevano ritmicamente come se stesse cercando di impugnare un'arma che non c'era. 
- Il palazzo.. lo stanno attaccando!
- Cosa? 
- Anubi... stanno attaccando gli Inferi!
 

Inferi, Palazzo di Ade


 
- Terzo plotone, a coprire le porte! Secondo a coprire i fossati! 
La voce chiara di Destiny si alzava dal cortile principale del castello di Ade. 

I mostri, centinaia, erano arrivati in fretta e senza preavviso. 
Nella notte avevano interrotto la quiete. 
Avevano buttato i ragazzi giù dai letti.
Avevano fatto alzare Eaco, assopito tra i capelli neri della moglie.
Avevano fatto saltare in aria Radamante e Minosse. 
La regina Persefone era entrata di colpo nella stanza della figliastra. 

- Ci attaccano, mobilita le truppe.

E così si erano ritrovati nel cuore della notte, a combattere sotto i merli del castello oscuro. 
Destiny comandava orde di guerrieri scheletro che andavano contro orde di mostri. 
Eaco non la perdeva di vista, combattendo contro quelli nella piana davanti al ponte. 
Minosse combatteva spalla a spalla con il fratello contro quelli che erano penetrati nel cortile interno. 
I ragazzi invece, erano stati lasciati dentro, sotto protezione della regina degli Inferi che con cipiglio fiero, abbatteva qualsiasi cosa tentasse di attaccare i suoi protetti.
Che comunque si difendevano egregiamente, chi usando armi greche, chi usando armi egizie.

- Destiny!

La ragazza si voltò con la spada in alto e la polvere di mostro addosso.

- Nico!? Che ci fai qui? Ti avevo detto di restartene dentro!

La sorella gli faceva paura: il verde cristallino aveva lasciato il posto al nero più cupo e profondo. 
Non l'aveva mai vista sul campo di battaglia.

- Mi so difendere dai mostri!

La ragazza tranciò di netto la testa di qualcosa di informe che si dissolse istantaneamente.
- Questi non sono i soliti mostri Nico, questi sono ben diversi, più pericolosi!
- Che differenza c'è?!
Anche Nico si sapeva difendere. 
Infilzò una massa di antenne che stava per attaccare Destiny da dietro, metre tentava di rispondergli, con un affondo che le passò ad un centimetro dall'occhio sinistro.

- Destiny!
La ragazza si voltò, le sue truppe stavano ripiegando sotto ordine di Minosse.
- Eaco, che succede!?
Il ragazzo le arrivò accanto, ansimante e sporco di sangue. 
- Sono troppi, non ce la facciamo più... Mi dispiace Dest.

La ragazza lo guardò allibita, girò la testa verso la piana e annuì sconfitta. 
- Si, ripieghiamo. 
Si affacciò ai merli e urlò, con quanto più fiato in gola.
- Ripieghiamo!
Gli scheletri la guardarono dal basso poi cominciarono ad avanzare verso il castello.
Nico guardò la sorella dritto negli occhi, salvo poi abbassare i suoi non riuscendo più a reggere quel nero. 

- Che facciamo ora?
Destiny aprì la bocca ma una mano si posò sulla spalla di Nico.
- Ora ci penso io. 

Ade, signore degli Inferi, avanzò oltre il grande portone di bronzo del suo palazzo e spalancò le braccia. 
- Forse è meglio se non guardiamo che ne pensate?
I tre si voltarono serrando gli occhi.

Una luce bianca, incandescente, si sprigionò dalle mani aperte di Ade. 
Colpì la piana, travolse tutto ciò che incontrava. 
Dopo che la luce svanì, non restava nulla che si muovesse a parte le anime residenti in quel posto. 

Destiny, ancora stretta tra le braccia di Eaco, guardò il padre riconoscente.
- Andiamo a mettere apposto i danni che hanno combinato quei mostri.
Annuirono e rientrarono nel palazzo. 
 

Avevano vinto una battaglia, per la guerra, ci sarebbe voluto altro tempo.
 
 
 
 
 


Sooooooonoooo tornataaaaaaaa *musica da Psyco*
No allora, mi scuso con quelle persone, poche tranquilli, che seguono la mia storia, sono stata occupata per tutti questi mesi!
Grazie a chi ha commentato i capitoli precedenti! Sono contenta che questa storia, che per quanto sia mediocre, a qualcuno, oltre a me piaccia! 
Davvero, grazie!
Bacionissimi a tutti EM&C!!
  
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