Capitolo Tre.
"Uhm... allora, tanto per cominciare odio la matematica." rise Ashton, lei alzò il cinque e sorrisero battendolo, Christina scrutava la ragazza con odio, le veniva voglia di prenderla dai capelli e sbatterla contro il palo.
Si sentì una suoneria conosciuta da nessuno, se non da Alyssa. Prese il suo cellulare e rispose.
"Pronto?" domandò.
"Tesoro, io non sono a casa, cosa vuoi fare? Vieni con me alla cena di moda?"
La ragazza sbuffò e maledì sua madre in tutti modi possibili.
"Sai quanto detesti quella roba là, mamma!" ringhiò lei.
"Già, hai ragione, scusa!" ribattè la madre in risposta. "Quindi? Cosa vuoi fare? Vieni a casa, così prima che vado ti preparo la cena."
La ragazza guardò Ashton e lui era lì che la guardava.
"No, mi preparo da sola da mangiare, non ti preoccupare tu vai pure." la madre rispose con un okay e poi chiuse la chiamata.
"Io vado a casa" disse la ragazza guardando tutti.
"Cosa? Perché?" domandarono.
"Perché mia madre sta andando a lavoro ed è meglio che torni a casa"
Ashton si alzò dalla panchina e la guardò. "Ti accompagno" mimò con le labbra, lei scosse la testa e salutò tutti.
"Ehi, ehi! Ma scusa perché te ne vai? Rimani qua con noi se sei a cena da sola, perché non vai da Amanda?" domandò Paul.
"No, davvero! Io vado, ma grazie! Ci vediamo domani a scuola!"
Alyssa sorrise e poi se ne andò, Ashton la seguì e la accompagnò a casa.
"Ti avevo detto no" sghignazzò.
"Aggiornatetelo: sono cocciuto." rise, lei alzò gli occhi al cielo divertita e andarono fino a casa come se fossero una coppietta innamorata.
"Siamo arrivati a destinazione" disse Ashton facendola scendere dalla sua schiena, lei prese le chiavi di casa e salutò Ashton entrando.
Quando la porta si chiuse, Ashton sorrise, gli veniva voglia di urlare.
Era felice, stranamente, tanto felice.
Mandò un messaggio ai ragazzi dicendo che sarebbe tornato a casa, quando arrivò, vide sua sorella e suo fratello distesi sul divano a guardare un film, li salutò e si diresse nella sua camera, era sempre così: da quando la mamma li aveva abbandonati non era stato più lo stesso, e valeva anche per Lauren.
Si sentiva usato, si buttò a peso morto sul letto, e sbuffò.
"Perché tutte queste cose proprio a me?" sussurrò.
Ashton sentì il suo cellulare squillare, quando lo prese lesse un messaggio da Paul.
-Tom e Natalie, stasera non escono.
Voi cosa fate?
;Paul-
Ashton non aveva voglia di rimanere in casa, voleva uscire.
Non gli piaceva stare in casa, per nulla. Soprattutto ora, poi voleva vedere una persona in particolare.
-A me andrebbe benissimo!
Non so cosa fanno gli altri.
;Ash-
Ashton scrisse un messaggio ad Alyssa chiedendole se avesse voglia di uscire.
-Fammi uscire da questa casa e giuro nessuno si farà male, a che ora passi a prendermi?
;Alyssa-
Lui rise, la trovava buffa.
Come poteva odiare un lavoro come quello di sua madre? Lui sarebbe andato fuori di testa.
-Dammi almeno quaranta minuti e sono lì da te.
Ehi un vestito sexy, mi raccomando, andiamo a ballare.
;Ash-
Sorrise ancora e poi si preparò, scosse i capelli con le mani, mise una canottiera bianca e degli skinny jeans, poi le sue solite scarpe.
Scese giù in cucina e si prese un bicchiere d'acqua. Guardò sua sorella e suo fratello che dormivano sul divano accoccolati, mise il bicchiere nel lavandino e ci si appoggiò facendo un respiro pronfondo, prese la coperta e la posizionò su sua sorella e suo fratello, spense la televisione e li guardò, sospirò e prese le chiavi di casa poi uscì, Ashton vide la macchina e sorrise, ma il sorriso scomparve in un nano secondo alla vista di Christina.
Ashton si diresse verso la macchina e la salutò senza parlare, Christina si mise dietro con Ashton, e si avvicinò il più possibile a lui, posizionandogli una mano sulla gamba e pian piano salendo. Ashton si sentì letteralemente a disagio, e ora doveva parlare per farsela staccare e lui aveva già intuito cosa detestava.
Quel giorno aveva visto gli sguardi di Christina, li aveva assolutamente notati. Ashton fece un lungo respiro e parlò.
"Dobbiamo passare a prendere Alyssa" disse lui.
"Ci provi con quella nuova, Irwin?" rise.
"E' carina." arrossì Ashton, sul viso di Paul c'era un sorriso compiaciuto, mentre sul viso di Christina uno sguardo impassibile.
"Cosa diamine mi metto?" gridò la mora, era disperata e tra pochi minuti sarebbe arrivato Ashton e lei non era ancora pronta, poi optò per mettersi i soliti stivaloni, calze a rete, pantaloncini e una maglia nera comoda.
Andò in bagno e si sistemò i capelli, truccata lo era già, quindi non doveva farsi problemi.
Si guardò allo specchio e pensò che poteva andare bene per la discoteca, non ci era mai stata quindi non sapeva come doveva vestirsi.
-Siamo arrivati, scendi cara!
;Ash-
La ragazza sorrise e scese giù, si mise il cellulare in tasca e prese le chiavi di casa, posizionandole poi nel vaso.
Ashton era fuori dalla macchina ad aspettarla, lei sorrise di nuovo e si diresse verso di lui. "Ehi Ashton!" lui si voltò e lui si voltò e formò un sorriso con le labbra.
"Ehi bellezza!" l'abbraccio e la strinse forte.
"Tutto bene?" domandò, lei sorrise.
"Tutto bene." sorrise "E tu?" domandò poi, lui mostrò uno dei suoi soliti sorrisi falsi.
"Bene."
Quando arrivarono in discoteca, ad Alyssa venne la voglia di scatenarsi, gridare e ballare come una pazza.
E lo fece: si buttò nella mischia portandosi Ashton dietro.
"Non sono mai stata dentro una discoteca. È fighissimo!" gridò a causa della musica troppo alta.
"Davvero?" rise Ashton.
"Te lo giuro, devi insegnarmi a ballare!" disse lei.
"In discoteca non si balla, Alyssa. Devi appoggiare il sedere sul bacino di un ragazzo e muovere i fianchi" rise lui.
"Io ... non sono abituata a certe cose" Alyssa si mordicchiò il labbro e guardò Ashton.
Adorabile, pensò Ashton con un sorriso, l'attirò a se e cominciò a farla ballare.
"Tranquilla, non essere rigida, rilassati e balla come ti pare. Sarà una serata fighissima!" rise lui.
Lei si lasciò andare ballando divertita, dopo un'oretta andarono tutti e quattro a prendere da bere, e prima che Alyssa riprese Ashton per portarlo a ballare,lo fece Christina, la detestava e ne era certa.
"Quindi ... Ashton, eh?" sorrise Paul.
"Ashton, cosa?" chiese lei allarmata.
"Non fare la finta tonta con me, Alyssa, è carino, ammettilo!" disse lui porgendole un bicchiere di champagne.
"Non lo si può negare, dannazione!" rise lei.
"Uhm ... e ti interessa?" domandò.
"Perché tutte queste domande?" chiese lei bevendo.
"Perché forse potresti guarirlo dal male che qualcuno gli ha provocato, già che hai cominciato a farlo parlare è un buon segno, ora balla con te come se ti conoscesse da una vita, e ... per dirla tutta, quando oggi ti ha preso in braccio e sei arrossita, non posso dire che ti piace, ma ammettilo: è carino e se ne avessi l'occasione, ci staresti ad uscire con lui."
Diamine, sì!
22/08/2014
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