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Autore: inhoransarms_    22/08/2014    2 recensioni
'Ti avevo chiesto di non stare attaccata a Calum'
'ti ho già detto di non intrometterti tra me e Calum'
_______
'ti ho ritrovata finalmente' mi disse Jace piangendo tra le mie braccia.
STORIA SOSPESA.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Ma quindi ora dove stiamo andando?’ chiesi curiosa mentre salivo in macchina, accanto a Stephan. Non mi aveva rivolto parola per tutta la mattina e ora mi fissava insistentemente, era inquietante come cosa.

‘Andiamo da tua nonna, mia mamma.’ spiegò sorridente mia zia, annuì. Sentivo lo sguardo di Stephan bruciarmi addosso, mi faceva sentire a disagio e non riuscivo a fare nulla per farlo smettere.

‘Di, ti stanno chiamando’ mi fece notare Jace, scossi la testa come per svegliarmi e guardai il mio galaxy che squillava facendo comparire il nome di Calum sullo schermo.

‘Pronto?’ chiesi confusa da quella chiamata, non mi aspettavo mi chiamasse.

‘Ehi Di, tutto bene?’ mi chiese con una strana voce.

‘Calum che avete combinato?’ chiesi sospirando, capendo che avevano fatto qualcosa di sbagliato. Lo sentì sbuffare.

‘Quelle test di cazz..’

‘Ehi!’ urlarono due voci vicine, potei capire che appartenevano a Luke e Ashton.

‘Che hanno combinato Luke e Ashton?’ chiesi impazientemente.

‘Bhè sai che tuo zio ci aveva dato tutti i dati per poter prendere i biglietti per domani mattina? Bene, quei due hanno per sbaglio -ma non penso sia stato uno sbaglio- comprato i biglietti per questo pomeriggio, vorrà dire che alle sei saremo a Melbourne.’ spiegò sbuffando. E ora come facevo ad essere alle sei in aeroporto?

‘Ti mando un messaggio io, ci sentiamo dopo. Di a quei due, soprattutto ad Ashton, che so che è stato sicuramente lui la mente, che quando arriva ci devo parlare’ acconsentì e richiusi velocemente la chiamata.

‘Zia.. c’è un problema’ annunciai toccandomi i capelli, lei si girò guardandomi confusa.

‘I miei amici hanno sbagliato a prendere i biglietti e invece di prenderli per domani mattina, li hanno presi per oggi pomeriggio quindi alle sei saranno in aeroporto qui a Melbourne.’ sentì Jace ridacchiare, capendo sicuramente che era stato Ashton a combinare il casino e mi zia guardò mio zio.

‘Non ti preoccupare Diana, andrò io insieme a Jace a prenderli, in una macchina non ci entriamo tutti’ gli feci un sorriso a trentadue denti ringraziandolo.

‘Dico alla nonna di far venire anche lo zio John e lo zio James?’ chiese mia zia con il telefono in mano a Jace che annuì sorridendole.

Stavo per chiedere chi fossero questi zii di cui stavano parlando, ma la suoneria dei messaggi mi distrasse; Ashton.

‘Siamo salvi?’

Sorrisi alla stupidità del riccio, ma sentì una mano posarsi sul mio ginocchio scoperto dagli shorts. Alzai di scatto lo sguardo e lo puntai in due pozzi azzurri, un sorriso spavaldo si formò sul suo viso mentre prese a stringere la presa.

‘Staccati’ gli intimò Jace nell’orecchio, ma potei sentirlo benissimo. Stephan lo guardò di sfuggita lasciando il mio ginocchio, non prima di avermi fatto un altro sorrisetto.

‘Ci vediamo stasera, piccolo stupido’

Digitai velocemente la risposta e buttai il telefono nella borsa dato che eravamo arrivati.  Sulla soglia della porta c’era una donna, che avrà avuto poco più di settant’anni che sorrideva.

‘Ciao mamma’ esclamò zia Mary andando ad abbracciare la donna, lo stessero fecero Stephan e zio Mark, quando arrivò il turno di Jace la donna lo abbracciò e intravidi qualche lacrima caderle giù.

‘Oh quanto mi sei mancato tesoro mio’ disse accarezzandogli il viso, i suoi occhi azzurri lucidi spiccavano con la carnagione chiara.

‘Anche tu nonna..’ la riabbracciò e quando la donna si accorse di me, si staccò velocemente da Jace mettendosi una mano sul cuore.

‘Nonna, lei è Diana’ le disse Jace sorridendo leggermente, mi avvicinai e andandole davanti. La sua mano mi accarezzò una guancia e poi i capelli, i suoi occhi si stavano riempendo nuovamente di lacrime.

‘Pia..piacere’ balbettai sorridendo leggermente, lei mi prese una mano avvicinandosi. A quel contatto il mio corpo fu attraversato da migliaia di brividi, era un tocco così..familiare.

‘Oh bambina mia..’ disse per poi tirarmi e stringermi in un abbraccio, ricambiai e sentì un calore che non avevo mai provato prima.

‘Ciao nonna..’ le dissi e sentì che strinse ancora di più la presa, alzai lo sguardo leggermente e vidi i miei zii con affianco altre persone. Due uomini, entrambi con gli occhi lucidi e due donne, probabilmente le mogli che sorridevano emozionate, vicino a Jace e Stephan c’era un ragazzo.

‘Oh, cara non sai quanto io sia felice di averti qui’ disse staccandosi e asciugandosi le guance bagnate, le strinsi la mano rassicurandola che ora ero ritornata.

‘Diana loro sono John e James, i fratelli di tuo padre’ mi spiegò zio Mark, guardai i due uomini che mi si avvinarono.

‘Oh Diana, quanto sei cresciuta’ disse quello con i capelli neri, gli sorrisi e mi lasciai far abbracciare. Era alto, terribilmente alto e pensai che magari anche mio padre era così alto.

‘Sei veramente bellissima’ ammise l’altro sorridendomi, mi staccai da.. mio zio John e mi lasciai far abbracciare anche da lui.

‘Bhè di sicuro non ha preso dallo zio’ esclamò una donna sorridendo buffa, era bellissima come l’altra che le stava affianco, che non appena sentì quello che disse si mise a ridere.

‘Io sono Julienne’ mi abbracciò accarezzandomi la schiena, ricambiai un po’ a disagio.

‘Io Cheryl’ disse facendosi avanti l’altra, l’abbracciai e quando arrivò il turno del ragazzo mi abbracciò forte.

‘Io sono Lucas, ma chiamami Luke’ risi leggermente e pensai subito al mio di Luke.

‘Un mio caro amico si chiama come te’ esclamai non appena si staccò, lui rise.

‘L’ho sempre detto a mia madre che questo nome era troppo comune’ lo disse ad alta voce per farsi sentire e quando la donna, Cheryl, lo sentì gli rifilò una sberla leggera sulla nuca che fece ridere il figlio.

‘Andiamo dentro? Ho leggermente fame’ piagnucolò zio John, ridemmo ed entrammo tutti.

 

‘Diana, vuoi venire di là con noi o preferisci stare a vederti una stupida partita di calcio?’ mi chiese zia Mary, e tutti i presenti di sesso maschile la trucidarono con lo sguardo. Annuì e mi alzai da affianco a Luke seguendola in cucina dove tutte le donne stavano parlando mentre mia nonna preparava il pranzo.

Ero lì da nemmeno due ore eppure, come mi era successo con zia Mary e zio Mark mi ero subito ambientata e non mi facevo neanche più problemi a chiamarli zia e zio, perfino con Luke.

‘Oh Diana, eccoti!’ esclamò mia zia Julienne, mi andai a sedere vicino a lei sorridendole.

‘Allora cara, mi ha detto Mary che dopo arrivano i tuoi amici’ continuò mentre beveva un sorso di vino bianco, annuì sorridendole.

‘Si, ma doveva arrivare domani mattina solo che due di loro hanno sbagliato a prendere i biglietti’ spiegai velocemente e la vidi annuire.

‘Andranno Mark, John e Jace a prenderli dato che lo zio ha il camioncino’ annunciò zia Cheryl, annuì ringraziandola.

‘Sai perchè Luke ti sta così vicino?’ chiese cambiando discorso Julienne, scossi la testa. In effetti avevo notato che Luke, mi era sempre stato vicino ma pensavo fosse perchè gli stavo simpatica e basta.

‘Quando eravate piccoli, giocavate sempre insieme. Siete nati lo stesso anno, solo a qualche mese di distanza. Quando, bhè è successa quella cosa, lui ha sofferto molto anche se aveva solo quattro anni..’ spiegò continuando. Sorrisi all’idea di noi due piccoli che magari facevamo anche il bagno insieme.

‘Aspetta, dovrei avere delle foto vostre da piccoli! Mary controlla tu qui’ esclamò mia nonna, andando velocemente fuori dalla cucina. Poco dopo la ricomparì con in mano due foto dentro delle cornici, me le porse per poi ritornare di corsa a fare quello che stava facendo prima.

Nella prima fotografia vi erano fotografati due bambini, una bambino e una bambino con poco più di un anno di vita. La bambina aveva una bandana rossa in testa che spiccava sui suoi capelli biondi, la pelle leggermente abbronzata faceva contrasto con il costumino di Titti rosa, aveva in mano un secchiello verde e lo teneva in alto mentre rideva guardando il piccolo accumulo di sabbia. Affianco a lei c’era un bambino con i capelli rossi sparati in aria, il costume verde spiccava sulla pelle rossa per il sole. Aveva in mano una piccola paletta, guardava concentrato la sabbia mentre cercava di costruire qualcosa.

Nella seconda invece erano più grandi, quattro anni sicuramente. Erano sdraiati su un tappeto scuro, sembrava stessero parlando tra di loro. Attorno avevano dei giochi, sia maschili che femminili e la bambina teneva tra la braccia un piccolo Winnie the Pooh mentre il bambino aveva tra le mani un modellino di Spiderman.

‘Non ti separavi mai da quel pupazzo’ spiegò zia Mary, le sorrisi e mi asciugai una lacrima che non mi ero accorta fosse scesa.

 

Il pranzo si era svolto nei migliori dei modi e ora stavo aspettando Lucas per andare a fare un giro, ero emozionata di passare finalmente del tempo con lui.

‘Ricordati di tornare per le sei e un quarto Diana’ disse Jace lasciandomi un bacio sulla guancia, annuì e vidi Lucas comparirmi affianco.

‘Ci vediamo dopo!’ urlò per poi tirarmi da un polso fuori da casa, mi mise un braccio attorno alle spalle incitandomi a seguirlo.

‘Andiamo a piedi?’ piagnucolai, sorrise dandomi un buffetto sulla guancia.

‘Spero che i tuoi anfibi siano comodi, perchè ti farò camminare’ disse ammiccando con la testa agli anfibi che avevo ai piedi, sbuffai.

‘Vorrà dire che mi offrirai il gelato’ fece una faccia contrariata per poi spingermi leggermente e tirarmi a camminare.

 

‘Quindi questo Ashton è il tuo ragazzo?’ mi chiese mentre eravamo al mc seduti a gustarci i nostri gelati, annuì. ‘E come si comporta con te?’

‘Oh bene, fin troppo bene’ ammisi ridacchiando, poi mi venne in mente la brillante idea di fare uno scherzo al riccio, come una piccola rivincita.

‘Che hai in mente?’ mi chiese ridendo, avendo capito ovviamente che volevo fare qualcosa.

Mi sedetti affianco a lui ed estrassi il mio cellulare, lui capì e posò la coppetta sul tavolo prendendomi il telefono dalle mani, mi mise un braccio attorno alle spalle e mi avvicinai a lui dandogli un bacio sulla guancia. Sapevo che Ashton sarebbe morto dalla gelosia e perciò la postai subito su facebook, sapendo che subito uno dei ragazzi lo avrebbe avvertito. La foto non faceva pensare che fossimo cugini, ed era perfetto per il mio piano.

‘Sei incredibile’ esclamò Lucas scuotendo la testa riprendendo a mangiare, mi andai a sedere nuovamente di fronte a lui ricominciando a mangiare.

‘Bhè, almeno impara a non farmi scherzi del genere’ rise nuovamente.

‘Pensare che l’ultima volta che ti ho vista eri piatta’ sbottò all’improvviso, il gelato mi andò di traverso e dovette darmi dei colpetti sulla schiena per farmi riprendere.

‘Luke!’ urlai una volta ripresa, lui mi guardò tipo per dire che non aveva detto nulla di che.

‘Ma è vero! Sei bellissima, ovviamente sei tutta tuo cugino’

‘Ma zitto stupido!’ gli lanciai il cucchiaino che gli finì in fronte, risi di gusto alla sua faccia.

 

‘Andiamo su quella?’ lo pregai indicandogli con un dito le montagne russe alte il triplo di quelle normali, lo vidi deglutire nervosamente.

‘Ma no dai, fa schifo! Andiamo sul galeone!’ esclamò girandomi per le spalle, puntai i piedi per terra rigirandomi.

‘Ci siamo appena stati due volte Luke!’

‘Non c’è due senza tre!’

‘Ecco il tre è quella, muoviti!’ esclamai per poi raggiungere velocemente la fila per la giostra, lo vidi sbuffare e raggiungermi.

‘Non mi dire che hai paura’ gli dissi trattenendo un sorriso divertente, lui mi guardò scuotendo la testa ma i suoi occhi lo tradivano.

‘Hai 17 anni e hai paura di una giostra?’ gli chiesi e non potei trattenere una risata, lo vidi diventare rosso dato che avevo attirato l’attenzione di qualcuno. Mi mise una mano sulla bocca cercando di farmi stare zitta, ma non ci riuscivo.

‘Ok ok, ammetto di essere un pochino spaventato’

‘Un pochino? Ma se.. oh si, ecco noi andiamo nei primi due posti’ mi trucidò con lo sguardo e lo tirai dalla maglietta trascinandolo, nel vero senso della parola, ai posti che ci spettavano.

‘Per qualunque cosa stringimi la mano, ok?’ annuì e non appena la giostra partì mi prese la mano stringendomela.

 

‘Oh terra adorata!’ urlò uscendo di corsa da lì, risi come avevo fatto per tutto il tempo del giro e andai a ritirare la foto. Se prima ridevo da morire, ora sarei crepata. Nella foto c’era Luke che mi stringeva la mano con una faccia che pareva stesse per piangere, mentre io urlavo e ridevo allo stesso tempo.

‘Sei una schiappa, hai paura di tutto!’ mi trucidò con lo sguardo, ma non appena vide l’orario strabuzzò gli occhi.

‘Di siamo in ritardo! Sono le sette meno venti!’ spalancai gli occhi, non dissi niente che presi a correre per tornare a casa con mio cugino che cercava di starmi accanto con l’affanno.

 

‘ti-ti giu-giuro che no-non ti seguo più’ esclamai poggiandomi alla staccionata della casa di mia nonna, avevamo corso come se stavamo correndo la maratona e ora di fiato non ce ne rimaneva molto.

‘Ci riprendiamo e entriamo’ disse, annuì e dopo cinque minuti che avevamo ripreso fiato entrammo.

‘Cazzo Luke staccati!’ urlai cercando di togliermelo di dosso, ma lui si ostinava a starmi attaccato cercando di prendermi la foto dalle mani.

‘Dammi quella fotografia Diana!’ urlò, gli feci la linguaccia andando in cucina dove trovai mia nonna e zia Mary che stavano preparando qualcosa.

‘Cos’avete da urlare voi due?’ chiese severa mia nonna.

‘Questo ragazzo ha paura di una giostra, vi rendete conto? Poi dovete vedere la foto, aspetta ec.. LUCAS!’ urlai al ragazzo che era riuscito a fregarmi la fotografia dalle mani, sentì mia nonna e mia zia ridere.

‘Certo che siete rimasti sempre gli stessi’ esclamò ridendo mia zia.

‘Che taglia porti di reggiseno?’ mi chiese Luke, lo guardai confusa.

‘Ma che cosa..? DAMMI QUELLA FOTO!’ urlai saltandogli addosso, ma lo stupido non riuscì a tenermi e cademmo entrambi a terra. Mi allungai e finalmente riuscì a strappargli la fotografia, lo sentì sbuffare e poi un colpo di tosse ci fece girare tutti e due. Sulla soglia c’erano Amelie e Jennifer che ci guardavano divertite, lasciai perdere Luke e la fotografia e andai ad abbracciare le mie migliori amiche.

‘Oh su Di, non ci vediamo solo da due giorni’ esclamò Jennifer mentre le soffocavo in un abbraccio.

‘E’ sembrata una vita’ piagnucolai mentre mi staccai.

‘La solita esagerata’ disse Amelie ridendo, le feci la linguaccia però poi mi ricordai della fotografia. Mi girai e vidi che ora mio cugino era in piedi composto, ma tra le mani teneva la mia fotografia.

‘Arrivo subito, ho una questione in sospeso’ le vidi annuire divertite per poi spostarsi dall’uscio della porta, mi avvicinai a Lucas ma questo fu più svelto di me e corse fuori dalla cucina verso il soggiorno, inutile dire che gli corsi dietro. Sembravamo due bambini di cinque anni eppure mi stavo divertendo da matti.

‘Te la brucio!’ urlò.

‘Provaci e ti ammazzo!’ urlai saltandogli addosso, questa volta mi prese tenendomi per i glutei, sapevo che lo faceva apposta e sapeva che questo mi avrebbe fatto ancora più incazzare.

‘Ti ho mai detto che hai un bel culo?’ mi chiese ridendo mi dimenai, ma mi teneva stretta e velocemente mi portò in soggiorno.

‘Ti ammazzo Luke, te lo giuro.’ esclamai, avevo appoggiato la testa sulla sua schiena e non vedevo cosa avevo davanti e quando non ricevetti nessuna risposta alzai la testa e mi ritrovai tutti i miei amici seduti sui divani con i miei zii. Saltai giù velocemente dalla schiena di Lucas per andare ad abbracciare Michael, il primo che mi era capitato davanti.

‘Mikey!’ urlai, lo sentì ridere e mi lasciò un bacio sulla guancia.

‘Ciao stronzetta’ mi salutò Luke saltandomi addosso, come faceva di solito. Risi facendolo scendere ed abbracciandolo.

‘Luke la lasci anche un po’ per noi?’ chiese una voce divertita alle sue spalle, il biondo sbuffò e mi ritrovai il mio migliore amico che mi sorrideva. Aprì le braccia e mi ci tuffai dentro aspirando il suo profumo.

‘Mi sei mancata scimmietta’ mi disse in un orecchio, per non farsi sentire, come risposta lo strinsi ancora di più.

‘Dov’è Ash?’ chiesi non vedendolo, Calum guardò Luke e Michael.

‘Lui ha avuto un imprevisto e non è potuto venire Di..’ spiegò Michael, io abbassai lo sguardo. Ero dispiaciuta, avevo veramente voglia di vederlo e sapere che non era lì…

‘Oh, ho..ho capito’ finsi un sorriso e sentì le braccia di Luke avvolgermi.

 

 

 

 

EHI (:

Come state?

Allora che ve ne pare di questo capitolo? (:

Io amo il personaggio di Lucas e poi mi fa morire AHAHAH
Grazie mille per tutto! <3
Spero che mi lasciate una recensione :3
se volete contattarmi: manibus_

Vi lascio le foto dei personaggi:

ZIO JAMES:  ZIO JOHN: ZIA JULIENNE:  ZIA CHERYL:  LUCAS/LUKE: 

Sof :)

  
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