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Autore: lucy_tennant    22/08/2014    1 recensioni
"-Vai stasera?- sussurrò.
Rimasi in silenzio.
-Te l'ho detto: non sono nemmeno del tutto sicura di volerlo fare....-.
Sospirò.
-Smettila di fare la stupida: questa è un'occasione che può capitare una sola volta nella vita! Devi prenderla al volo, senza neanche pensarci su due volte! Suvvia! Pensa al fatto che riuscirai a vedere tuo padre tutti i giorni, senza alcun problema; al fatto che non dovrai preoccuparti degli hollow o dei plus; al fatto che avrai tempo di ubriacarti con Kyoraku e soprattutto al fatto che potrai fare quello che vorrai perché sei il capitano della Dodicesima-.
Sorrise, nel vedere la confusione sul mio volto.
-I ragazzi della nostra brigata fanno sempre quello che gli pare, senza stare troppo nelle regole.... Tu di certo non farai l'eccezione!- ridacchiò, prima di concludere con un -Adesso vai....-."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Urahara Kisuke
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~Gods of the Death~'
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~Angolo Autore~ 
Cialve lettori 3:
Ennesimo capitolo d questa storia obbrobriosa!! yeeeee
Come il precedente, si snoderà in diverse parti: una con voce narrante di Hikaru ed una con voce narrante di Szayel.
Queste si scambieranno lungo tutta la durata del capitolo e saranno divise dalle ondine (~) {che io amo particolarmente in questo periodo} quindi non avrete problemi (spero) a capire chi sta parlando in quel momento.
Si inizia con Szayel.
....okay, questo angolo autore sembra una puntata di Superquark....
Passiamo a cose più intelligenti (se riesco a trovarne).... Come Radio Gin! No, aspetta.... Non può essere reputata una "cosa intelligente".... Vabbé, facciamo un'eccezione.... Comunque, Radio Gin non sarà presente in questo capitolo, in quanto ho deciso di raccogliere le idee e di infilarle tutte in uno special che sarà pubblicato in seguito :3
Nel frattempo vi mando un bacione, aspetto le vostre impressioni su questo papiro da diabete che ho scritto (in fondo vi aspetta il Nobel per il lettore hahaha)
Grazie mille a tutti
Luci :*





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Il silenzio vigente fino ad allora fu rotto da un boato, dalle grida di uomini e dal rumore provocato dallo scontro di spade.
Scattai in piedi, sistemando gli occhiali e cercando di guardare fuori, attraverso quell'unica finestra rotonda chiusa da inferiate.
Da lì entrò una mano, che mi sfiorò la guancia sinistra nella sua corsa verso il pavimento.
Guardai con occhi scioccati l'arto mozzato ricolmo di sangue, giacente a terra immobile.
Fuori da quelle mura stava succedendo un casino piuttosto grosso.
Mi lanciai verso la porta della cella, cercando di raggiungere la mia katana, al di là delle sbarre, posata su un tavolo.
-Cazzo!- esordii dopo alcuni minuti e vari tentativi falliti.
-Che paroloni- rispose una voce, apparentemente fuori dalla struttura -Allontanati dalla parete.... Hado n°33 Sokatsui-.
Tre secondi dopo, il muro della stanza che dava verso il cortile esplose.
Tossicchiai, cercando di orientare la mia vista attraverso tutto quel fumo.
Una figura maschile piuttosto alta, dai capelli lisci e le vesti da shinigami entrò, puntando alla mia destra ciò che sembrava essere la sua Zanpakuto.
Questa si allungò, fendendo in più punti le sbarre, le quali caddero a terra lasciando un buco per passare.
Lo attraversai, correndo al tavolo dove era posata la mia spada e prendendola al volo.
-Succhia, For/- sussurrai, cercando di rilasciare Fornicaras in vista di un combattimento, ma venni fermato dalle parole del Dio della Morte.
-Non riconosci più la mia voce, Szayel?-.
-Gin?!-.
-Proprio io-.
Abbassai la katana, avvicinandomi al ragazzo.
Lui approfittò, lanciandomisi addosso ed abbracciandomi.
Rimasi di stucco, incapace di fare qualsiasi movimento.
-Grazie a Dio stai bene- sussurrò, stringendomi -Szayel.... Io....-.
Mi staccai da lui, sorridendogli.
-Gin.... Non mi devi spiegazioni.... Avevo già intuito tutto tempo fa- dissi -Smettiamola con questa farsa.... Non ci crede nessuno! Nemmeno io e te-.
-Non capisco....-.
Sembrava preoccupato.
-Gin, sul serio.... Io so di essere un rimpiazzo per chi in realtà tu ami davvero, anche Rangiku la era.... È tornato in vita, vero? Ne percepisco la reiatsu, sta combattendo contro un quincy.... E tu sei in pena per lui.... Sei sempre stato in pena per lui.... Ad esempio nel combattimento contro Urahara e Isshin.... Ti sei preso la briga di morire per lui, cercando di strappargli l'hogyoku da dosso per paura che lo sopraffacesse e potesse fare una brutta fine....-.
Lo shinigami si zittì.
-Tu lo hai seguito solo perché lo amavi, non perché condividevi i suoi ideali- continuai -Quando Hikaru ti ha portato con sé per combatterlo sono sicuro che non hai dato il meglio di te, anzi! Lo so Gin quanto tu ci tieni a lui, quanto ora il tuo cuore batta all'impazzata e quanto i tuoi pensieri siano rivolti verso il tuo vecchio superiore, soprattutto adesso che il Capitano prodigio della Dodicesima lo ha riportato in vita.... È così, vero?-.
-....mi dispiace Szayel-.
Ridacchiai, sistemandomi i capelli e ripulendomi le vesti dalla polvere.
-Non devi dispiacerti! Semplicemente non sono io quello che cerchi-.
-Ma.... Potremmo provare comunque a stare insieme.... Lui non ricorda più nulla.... Sarebbe uno spreco di tempo-.
-E allora perché sprecare del tempo stando con qualcuno che non vuoi realmente? Io non ci sto male e non ce l'ho assolutamente con te per questo! È stato bello finché è durata.... Ma alla fine devi pensare a quello che davvero vuoi e non a quello che potresti fare per gli altri, in questo caso per me....-. 
Sorrise, quasi con le lacrime agli occhi.
-Ed ora non piangere, hai detto che ha perso la memoria, no?- chiesi.
Annuì.
-Perfetto! Così non cercherà più di ucciderti!- ridacchiai -Prevedo che dovrai andare a salvarlo molto presto.... Non si ricorderà nemmeno come rilasciare la sua spada....-.
-Non è così debole- rispose fiero -È pur sempre Aizen sama-.
Sorridemmo all'unisono.
-Vai lo stesso, non si sa mai.... Adesso io devo battere qualche quincy suscettibile-.
-Szayel.... Scusami....-.
-Oh eccolo che rincomincia....- sospirai.
-No, davvero.... Scusami per quello che ti ho fatto, per la tristezza che ti sto procurando e per tutto/-.
Gli mollai uno schiaffo secco in faccia.
-Credevo che non l'avrei mai fatto, ma finalmente ne ho avuto l'occasione; ti dò 10 secondi per sparire dalla mia vista-.
Sorrise di nuovo, prima di usare lo shunpo e correre dal suo amato.
In quel momento mi sentii vuoto, solo.... Avevo bisogno di una qualche cibarie a base di Lumina, una tazza di tè e di un quincy da sezionare.... Almeno mi sarei svagato un po'....
Diedi un'ultima sistemata all'aspetto, prima di uscire dalla cella ed entrare nella mansione di Kuchiki.


~~~~~~~~~~~~~~~~


L'orrore e la paura si erano presi gioco della mia mente sin da quando ero scesa nella stanza della Camera dei 46 ed avevo visto i componenti della medesima tutti morti, trafitti ciascuno da un unico preciso colpo alla gola.
Uscii da quel luogo isolato e pieno di morte, tornando sulla lunga via in rettilineo che vi ci portava.
Fu lì che percepii la potente reiatsu di uno shinigami, che si stava velocemente avvicinando a me.
Inviai un messaggio telepatico ai miei compagni, avvisandoli del pericolo imminente, della copertura saltata e soprattutto chiedendogli di sbrigarsi.
Cercai di prender tempo, correndo via, ma il Dio della Morte mi raggiunse e mi bloccò, parandomisi davanti.
-Comandante Generale- lo salutai, con un cenno del capo.
-Capitano Hikaru Ukitake- rispose, sfoderando la sua spada.
-Oi! Non crede di andare troppo in fretta? Qua abbiamo altri problemi al momento, come la Camera dei 46 che è stata sterminata di nuovo.... Rimetta a posto la katana, signore, non abbiamo motivo di combattere-.
Non rispose, ma si avvicinò ancora e rilasciò lo shikai, bruciando gran parte delle cose circostanti.
Venni protetta dalla livrea, che feci dissolvere non appena saltai via dal raggio d'azione del mio avversario.
Sapevo che conservava sempre un po' di rancore nei miei confronti, ma non mi sarei mai aspettata che potesse attaccarmi così, da un momento all'altro, senza darmi nemmeno una spiegazione.
Evidentemente le cose si erano fatte veramente serie.
-Capitano Comandante.... Devo proprio combattere contro di lei?-.
Rispose con un affondo alla mia destra, che evitai facilmente.
Mi pareva strano che non fosse riuscito a colpirmi, sapevo di essere veloce, ma con una persona del suo calibro solitamente questa mia abilità andava tranquillamente a puttane.
Riuscivo a schivare tutti i suoi colpi, senza neanche tenere la Zanpakuto alla mano.
I suoi movimenti erano lenti e sconnessi, non di certo degni del Capitano della Prima Divisione.
Poco dopo, alle sue spalle, spuntò un quincy dai capelli lunghi e neri come la pece, che mi guardava sorridendo.
-Male, non si fa così! Devi colpirla quella, altrimenti ti fa fuori! Non ha neanche la spada in mano!- borbottò, rimproverando lo shinigami -Mi aspettavo che l'esperimento andasse meglio.... O forse è lei che è più forte di te....?-.
Spalancai gli occhi per lo stupore, guardandola meglio.
Come poteva essere che una ragazzina che pareva essere poco più che quindicenne, desse ordini ad uno degli Dei della Morte più potenti dell'intera Soul Society?
Placai ancora una volta Yamamoto, prima di lanciarmi su di lei, senza però sguainare la spada.
Di fronte a me si parò un'altra quincy, che fece scudo col proprio corpo alla compagna di squadra.
Utilizzando lo shunpo mi portai fuori dal suo raggio di azione.
Mi scagliò una freccia, costringendomi a lanciare uno Shakkaho per deviarla.
-Bambie chan!- squittì la mia preda.
-E voi chi cazzo siete?!- gridai, guardando la mora che era appena apparsa.
-Lei è Bambie chan- rispose l'altra -Mentre io sono Giselle! Tu invece dovresti essere la figlia del Capitano coi capelli lunghi e bianchi.... Quello che è stato quasi spedito all'altro mondo da Meninas-.
Andai su tutte le furie.
-Cosa avete fatto a mio padre?- chiesi, a denti stretti.
-Calma shinigami, sta bene.... Il suo compare col mantello rosa lo ha salvato.... È successo giusto ieri! Non so che fine abbia fatto.... Peccato, sembrava simpatico! Pensa: si è rifiutato di attaccarmi in quando sono una donna-.
Imprecai.
Maledetta la sua gentilezza e carineria verso il prossimo.
Sfiderai la katana e la puntai contro la quincy che aveva appena parlato.
-Oh, la signorina ha finalmente deciso di prendere la propria spada- cinguettò -Però.... Parlando seriamente.... Cosa credi di poterci fare con quella, contro di me?-.
-Ti ci prendo a legnate sul muso e ti faccio diventare bionda con gli occhi azzurri-.
Il mio volto si aprì in un sorriso malizioso.
-Pensi davvero di riuscire anche solo a sfiorarmi? Poi.... Noi siamo in tre.... Tu sei una sola-.
Ringhiai, guardando male la ragazza e preparandomi ad attaccare, assumendo una posizione quasi rannicchiata.
Stavo per scattare, quando un rumore assordante mi fece bloccare, per rivolgere lo sguardo verso il cielo, che si stava pian piano aprendo.
-Adesso siamo in quattro contro tre.... Meglio, che ne dici?- disse uno dei ragazzi usciti da quello squarcio.
-Grimmjow!- esordii, guardando con aria quasi galvanizzata il nuovo arrivato e gli espada dietro di lui.
Nel e Nnoitra.
Il ragazzo dai capelli azzurri aveva una nuova cicatrice sul petto.
Avrei indagato più tardi....
-Ti sono mancato?- chiese.
-Per niente- risposi.
Ridacchiammo all'unisono.
Accanto a me apparve uno shinigami vestito con un mantello nero, accompagnato da una donna con la chioma rossiccia.
L'uomo si tolse il cappuccio dal capo, lasciando liberi i capelli biondi che gli caddero sul volto.
Sfilò un shikomizue da sotto quella sorta di cappotto, puntandolo verso Yamamoto e sussurrando un comando di rilascio.
La canna divenne una lama bianca e nera, con un taglio netto obliquo sulla punta.
-Sei contro tre- corresse il nuovo arrivato -Anche se sono dispiaciuto, dal momento che diventerà un combattimento alla pari.... Te la devo rubare, Grimmjow-.
-Qua possiamo farcela benissimo da soli- borbottò l'espada, sbuffando.
-Beh, contro i quincy posso anche darti ragione.... Ma sai.... Siete tre arrancar un po' più forti, contro il Comandante Generale....-.
-E allora cosa suggerisci?! Shinigami, non rompere-.
-Tu pensa alle ragazze, io penso al Capitano-.
-E credi davvero di poter batterlo? Non capisco la tua logica-.
-Ne abbiamo già parlato qualche giorno fa quando sono venuto a cercarti, mi sembra-.
L'hollow sbuffò.
-Mi hai scartavetrato le palle-.
Il biondo rise.
-Hikaru mettiti questo- disse poi, passandomi un'altra mantella -Quando te lo dico, seguimi ed usa lo shunpo il più velocemente possibile-.
Grimmjow si lanciò verso quella che sembrava essere Bambie, mentre lo shinigami incrociò la spada con quella di Yamamoto.
Gli altri due espada si stavano a loro volta battendo assieme all'ex compagno di squadra.
Ed io ero lì, come paralizzata, con lo sguardo rivolto verso il biondo.

Era tornato....

Mi asciugai una lacrima con la manica dello shihakusho e feci come aveva ordinato.
Avevo addosso la sua invenzione: un mantello per nascondere completamente la reiatsu.
-Oh.... Hikaru- mormorò la donna che era arrivata con Kisuke -Come sei cresciuta-.
Stava palesemente piangendo, mentre parlava fra sé e sé e mi rivolgeva sguardi dolci e fieri.
-Tuo padre ha fatto proprio un ottimo lavoro- disse poi.
-Scusi.... Non vorrei sembrare rude.... Ma lei chi è....?- chiesi, assumendo un'espressione confusa.
Prima che un colpo di Ryujin Jakka ci raggiungesse, lei tolse la propria katana dal fodero e la prese alle estremità.
-Brilla, Gatsu no Tenshi- sussurrò -Sanran hane-.
Una livrea bianca si diffuse nell'aria, proteggendoci dall'imminente pericolo.
Fu allora che capii.

Lei non era una normale shinigami

La difesa stava mostrando i primi segni di cedimento, con piccole falle verso la parte centrale.

La sua spada, Angelo della Luna, il suo attacco, il suo viso.... Questi aspetti assomigliavano troppo a me ed ai miei poteri.

Un buco si aprì nel bel mezzo dello scudo, lasciando passare una fiammata.
Mossi la mano sinistra e piume nere ci si pararono davanti, proteggendoci dal fuoco della Zanpakuto di Genryusai.
Lei sorrise e lo stesso feci io.
-Mi sei mancata.... Hikaru.... Sei bellissima e bravissima.... Kisuke mi ha detto che sei un Capitano ora.... Sei il mio orgoglio più grande, mi dispiace non esserci stata per te.... Me ne sono andata troppo presto....-.

Tu ci sei sempre stata per me, mamma....

-Va tutto bene?- chiese Urahara, scansando un colpo e affondandone uno a propria volta.
Annuii, correndogli affianco e posizionandomi fra lui ed il Comandante del Gotei 13.
-Zetsumei Kusari-.
La catena della mia Soul Slayer si allungò, avvolgendosi attorno al corpo dello shinigami che avevo di fronte, impedendogli ogni movimento.
-Non voglio fargli del male-.
-Hikaru.... Il Capitano Yamamoto è morto, questo è solo il suo corpo comandato da quel quincy laggiù- indicò Giselle -Usa un qualcosa che le permette di controllare i morti come fossero zombie.... Non facciamoci colpire dal suo sangue o saranno guai-.
-E con lui cosa facciamo?-.
Allusi al pluricentenario.
Il biondo sospirò.
Un lampo cremisi partì dalla sua spada, tagliando la testa all'uomo bloccato dalla mia catena.
Rimasi di stucco, non mi sembrava vero che proprio lui avesse ucciso a sangue freddo una persona immobilizzata, senza la capacità di difendersi.
-Ma che cazzo fai?!- urlai -Avremmo potuto trovare una cura!-.
-No- rispose -Era già morto.... Adesso seguimi.... Per favore-.


~~~~~~~~~~~~~~~~


Mi sedetti fuori dalla mansione dei Kuchiki, con una tazza di tè in mano.
Avevo bisogno di riflettere, di staccare la testa dai sentimenti e concentrarmi solo su ciò che era razionale ed utile in quel momento.
Vedevo shinigami e quincy battersi, la guerra doveva essere iniziata.
Tutt'a un tratto la formidabile reiatsu di quella che pareva essere Hikaru scomparve, nello stesso momento in cui apparvero quelle di Grimmjow, Nel e Nnoitra.
Nel e Nnoitra?!
Iniziai a preoccuparmi seriamente.
Poco dopo anche la forza spirituale del Comandante Generale delle Brigate del Gotei 13 scomparve.
Bevvi un altro sorso di tè, volgendo lo sguardo verso un Dio della Morte dai capelli rossi che si stava battendo con il proprio nemico per eccellenza.
-Cosa ci fa qui questo?!- protestò una voce.
Mi voltai e vidi Byakuya con aria agonizzante, che guardava ciò che pareva essere uno dei suoi servizi preferiti.
-Avevo voglia di tè- risposi tranquillamente -Favorisci anche tu?-.
-TAICHO! MI AIUTI!- gridò il sottoposto, supplicando il proprio Capitano con gli occhi.
-Il dovere chiama- disse il capo del casato Kuchiki, raggiungendo il tenente ed aiutandolo a far fuori l'umano dotato di una grande forza spirituale.
-Szayel, non poltrire.... Datti da fare anche tu e vedi di eliminare qualche quincy- borbottò poi, prima di andarsene al seguito dell'altro uomo -E non rompermi nemmeno una tazzina o giuro che ti torturerò nei 25 mila modi possibili offerti da Senbonzakura-.
Sorrisi, salutandoli con la mano e rimanendo placidamente seduto nel cortile, bevendo quella tisana che mi ero preparato minuti prima.
La "calma" della battaglia che mi circondava venne presto disturbata da uno di quegli esseri inferiori dotati di consistente energia spirituale che mi si posò accanto e guardò malissimo.
Come non riconoscerlo.... 
Capelli blu notte, occhi di un colore leggermente più chiaro nascosti da una montatura grigio topo ed i vestiti bianchi.
-Oh, chi c'è!- esordii, sorridendo e porgendogli una tazzina -Tè?-.
Lui la lanciò in aria e questa ricadde rovinosamente a terra, rompendosi in mille pezzi.
Immaginai la faccia crucciata e l'aria assassina di Byakuya.... Per togliermi ogni problema, avrei dato la colpa al quincy.
-MA CHE STAI FACENDO?!- urlò, palesemente incazzato.
-Oi! Calma coso, non gridare: sto cercando di rilassarmi-.
-Rilassarti?! Tutti stanno combattendo, c'è gente che muore e tu? Tu stai qui a berti una tisana!-.
-Al miele e caramello.... Buona vero?-.
-MA SEI SCEMO?!-.
Sbuffai.
-Come sei rompiscatole.... Non ho niente da fare, per questo sono qui a trastullarmi-.
-Forza, alzati e sguaina la spada! Sarò io il tuo avversario! Così avrai finalmente trovato il modo per sfuggire alla noia!-.
-Nah, non mi abbasserò di nuovo al tuo livello da plebeo-.
-Questo mi sembra molto un discorso alla Mayuri Kurotsuchi....-.
-Mi scoccia ammetterlo, ma a volte ha anche ragione! Comunque, prima che ti uccida, voglio porti una domanda-.
-Ma....ma....ti pare il momento ed il luogo per iniziare una conversazione?!-.
-Zitto e rispondimi.... Tu non sei realmente dalla loro parte, vero?-.
Sollevò un sopracciglio.
-Cosa vorresti insinuare?-.
-Tu sei dalla parte degli shinigami, non dei tuoi simili-.
Sbuffò.
-Ma ti pare che potrei mai anche solo pensare di schierarmi con loro? Cosa ti fa credere che io non stia dalla parte dei Quincy?!-.
-Altrimenti mi avresti già ucciso-.
Ringhiò.
-Non l'ho ancora fatto solo perché sono una persona caritatevole! Ma adesso mi sono stancato: preparati a morire, espada-.
-Non voglio combattere contro di te, primo perché lo troverei uno spreco di tempo ed energia, e secondo perché trovo sarebbe più interessante sezionarti-.
La nostra conversazione fu interrotta da un'esplosione, che portò alla distruzione di un'intera facciata della mansione dei Kuchiki.
Dal foro spuntò Nnoitra.
-Oi, Szayel! Abbiamo bisogno di te- disse -Se sei occupato con questo, ti aiuto e lo facciamo fuori in un battibaleno-.
-Che piacere rivederti- risposi sarcasticamente -A cosa devo questa visita?-.
-Dei quincy rognosi ci stanno dando del filo da torcere.... Abbiamo bisogno anche di te-.
-Mi occupo di questo qui e poi arrivo.... Prima ancora però fatemi bere del tè.... Ne vuoi una tazza anche tu?-.
Gliene passai una e lui la prese.
-Volentieri: era dai tempi di Aizen che non ne bevevo un po'-.
Ishida stava iniziando a perdere le staffe.
-Io non ho parole- disse, guardando per terra.
-Uh! Io so chi sei! Sei quello che si è fatto quasi uccidere dal qui presente Octava! Devi essere proprio scarso-.
-Cosa vorresti insinuare?!- dissi, all'unisono con Uryu.
-Nulla nulla- e prese un sorso di bevanda, oramai non più così calda e dolce.
Il quincy fece per avvicinarsi a lui, arco puntato, ma inciampò su qualcosa (il piede di Nnoitra) e mi cadde addosso.
L'espada scomparì in una risata sguaiata, mentre io cercavo di evitare di sfracellarmi a terra con l'umano sopra.
Nulla da fare.
Finii seduto su uno scalino, con il ragazzo addosso e le sue labbra pericolosamente vicine alle mie.
Sentii il suo respiro sulla pelle ed il suo cuore battere all'impazzata.
Dimenticai del fatto che era il nemico, che mi aveva rubato la donna amata e che era fidanzato con lei.
Dimenticai chi avevo di fronte, concentrandomi su quanto potessi sentirmi solo in quel momento.
Non mi accorsi di aver passato la mano destra dietro ai suoi fianchi, spingendoli contro i miei ed avvicinando i nostri corpi.
Fu in quel momento che mi accorsi di quanto bravo ero stato nel mentire a me stesso ed autoconvincermi del fatto che Nemu mi piacesse davvero.
No.
La verità era che volevo portargliela via, cosicché lui non fosse suo e potesse avvicinarsi a me. 
Lo guardai dritto negli occhi.
Riuscivo a leggere la sua titubanza e allo stesso tempo la sua brama.
Fu in quel momento che mi accorsi di voler guardare quegli stessi occhi per il resto della mia vita.
Piegai leggermente la testa, facendo pressione sulle sue labbra con le mie.
Lui non si mosse.
L'altra mia mano si intrecciò ai suoi capelli, accarezzandogli il capo e giocando con le ciocche scure.
Sentii qualcosa battermi nel petto, una sensazione che si irradiava in tutto il resto del corpo.
Era in qualche modo piacevole, mi faceva sentire bene, al sicuro e felice....
Che fosse amore? 
Non avevo mai provato un qualcosa di simile, qualcosa che mi portava tanta dolcezza, fiducia, sgomento e curiosità tutte insieme.
Finalmente il quincy si mosse, passandomi una mano sulla parte destra del collo, accarezzandola col pollice.
Le sue guance erano arrossate.
Mi lasciai sfuggire un sorriso, prima di dischiudere le labbra e lasciare che le nostre lingue si sfiorassero.
Allora era quello l'amore?
Qualcosa che non si può descrivere, che richiede pazienza e speranza.
L'amore è passione, gentilezza, ossessione.
L'amore è ciò che fa sparire ogni tuo dubbio, che ti scombina completamente quello che credevi fossero le priorità della tua vita.
Tutto quello che era al primo posto scivola al secondo, terzo, lasciando spazio alla persona che riceve i tuoi baci e le tue carezze e condivide con te i momenti più belli.
L'amore è un sentimento che ti rende capace di cose incredibili.
L'amore è questo.
....e in quel momento, ciò che stavo provando, era amore....
Mi staccai da lui, sorridendogli maliziosamente.
-Ricordi quando abbiamo combattuto l'ultima volta?-.
-Sì, me lo ricordo benissimo....-.
-Ecco.... Spero di non averti mandato in frantumi.... Proprio tutto intendo....-.
Ci mise qualche secondo per capire la battuta, dopodiché assunse un'aria crucciata, dandomi un pattone dietro la nuca.
-No, è ancora tutto intatto- canzonò -Il tuo piuttosto? Grimmjow mi ha detto che hai qualche problemino con un buco da hollow là sotto....-.
Sbuffai.
-Se vuoi ti dimostro anche subito che il problema non sussiste-.
Lasciò andare le sopracciglia aggrottate, sciogliendo la sua espressione arrabbiata e sorridendo.
-Quando vuoi- ridacchiò.
Da dove era saltata fuori tutta quella spavalderia?
Lo baciai di nuovo, questa volta però con molta meno gentilezza e molta più passione.


~~~~~~~~~~~~~~~~


Con Yamamoto, la Camera dei 46 e chissà quanta altra gente morta, mi sentivo demoralizzata.
Avevo rivisto mia madre, dopo quasi 150 ani e, neanche cinque minuti dopo, l'avevo dovuta lasciare di nuovo, affiché combattesse ed aiutasse gli espada.
Sentivo una sorta di ansia e di preoccupazione per lei, paura di non riuscire più a riabbracciarla.
Stavo seguendo Kisuke lungo una strada che portava alla collina della Sokyoku, luogo dove Yhwach stava preparando la sua invasione nel territorio della Divisione 0, per poi sfondare le porte del Palazzo Reale.
Avremmo dovuto fermarlo prima che sarebbe stato troppo tardi.
Tutt'a un tratto il biondo shinigami che mi stava accanto si fermò, aspettando che smettessi anch'io di correre.
Si avvicinò a me e mi guardò dritta negli occhi.
-Hai avvertito qualcosa? Ci sono dei problemi? Sbrigati: non possiamo perdere neanche un secondo!- lo avvisai.
Mi abbracciò, affondando la testa sul mio petto ed inspirando a pieni polmoni.
Sussurrò qualcosa che non capii, per via del fatto che era stata pronunciata troppo piano.
Per la prima volta da quando lo conoscevo, non ricambiai il gesto.
Ero bloccata, il mio corpo non rispondeva agli ordini, rimaneva fermo come un pezzo di ghiaccio.
Avrei voluto stringerlo, accarezzargli il volto, baciarlo e dirgli che lo amavo.
Non riuscii a fare nulla di tutto ciò....
Sentivo i suoi singhiozzi soffocati e le sue lacrime bagnarmi la pelle.
Mossi lentamente la mano verso il suo capo, poggiandogliela sopra e passandogli le dita nei capelli.
Avevo quasi dimenticato quanto potessero essere morbidi.
Posai la testa contro la sua, non riuscendo a trattenere a mia volta le lacrime.
Mi sembrava impossibile che avesse potuto lasciarmi e che ora era di nuovo lì accanto a me.
-Non farlo mai più- singhiozzai -Sei uno stronzo! Non mi hai avvertita! Mi hai fatta sentire abbandonata, per quanto ne sapevo potevi essere morto! Per di più, l'unica cosa che mi hai lasciato è stata un bigliettino con su scritto che avrei dovuto subire l'hollowificazione! Io l'ho fatto e tu non c'eri, mi hai lasciata sola in un momento così importante, te ne sei andato senza di me! Ti saresti potuto fare ammazzare e nessuno sarebbe arrivato in tuo soccorso! Se ti fosse successo qualcosa io cosa avrei fatto?! Te ne rendi conto della gravità delle tue azioni?! Sei un deficiente!- gridai, alzandogli il mento per costringerlo a guardami, per poi tirargli uno schiaffo secco sulla guancia.
Piangeva.
Non lo avevo mai visto farlo....
-Scusami.... Scusami.... Non volevo che succedesse qualcosa a te.... Mi dispiace di averti lasciata, di averti fatta stare così male.... Sono una persona orribile-.
-Puoi dirlo forte-.
Mi asciugai velocemente le lacrime con la mano.
-Perché lo hai fatto? Perché non mi hai avvertita della tua partenza? Perché mi hai fatta sentire come se fossi l'ultima a cui tieni?- chiesi, in preda alla rabbia e alla tristezza.
-Perché tu sei l'amore della mia vita, la ragazza con cui voglio passare il resto dei miei giorni, la persona che amo veramente e senza la quale non potrei vivere.... Credi che queste settimane siano state facili per me? Ho vissuto nel continuo terrore che potesse succederti qualcosa.... Hikaru, io non ti ho avvertita perché avevo paura che, portandoti con me, ti saresti potuta fare uccidere-.
-E allora perché sei andato?-.
-Per evitare di arrivare a questo punto e di non sapere come sconfiggere Yhwach-.
Mi zittii.
-Non hai comunque scusanti.... Sei un baka-.
Sorrise, nonostante fiotti di lacrime non la smettevano di scendere dai suoi occhi.
-Non ti biasimo se dopo tutto quello che ti ho fatto passare non vorrai più stare con me- concluse, abbassando lo sguardo e sfuggendo al contatto visivo.
Atro schiaffo.
-Sei proprio un idiota- sussurrai -Come puoi dirmi questo? A me, che in questi 122 anni non ho mai smesso nemmeno per un singolo secondo di amarti-.
Mi strinse ancor di più a sé, portando i nostri volti vicini ed appoggiando la propria fronte contro la mia.
-E con Grimmjow come la metti?-.
-Vogliamo parlare di quella donna alias giglio che ronza attorno al tuo negozio da chissà quanto?-.
-Almeno io non l'ho baciata....- mi pizzicò.
Feci una smorfia e lui ridacchiò, finendo con lo sfoderare un sorriso sghembo, racchiuso fra le lacrime che continuavano a scendere, nonostante la sua espressione felice.
-Mi sei mancata da morire-.
-Anche tu, non hai idea di quanto-.
Feci salire le mani fino al suo collo, accarezzandolo coi pollici, mentre lui si avvicinava sempre di più.
Bramavo un suo bacio, la sensazione inebriante delle sue labbra posate sulle mie, che si muovevano all'unisono con quelle, il tocco dolce e sensuale della sua lingua ed il suo profumo così vicino ed intenso.
Avevo aspettato a lungo per il nostro primo bacio, il giorno della Tanabata, dopo 121 anni.... Ed ora stavo aspettando ancora, come se fosse stata di nuovo quella sera, seduti su una collina, sotto i fuochi d'artificio.
Il suo gesto improvviso mise da parte tutti i miei pensieri, lasciando che mi facessi trasportare dalle sensazioni che provavo.
Sentivo il tocco delle sue labbra, spezzato solo ogni tanto dalla sua lingua, che giocherellava ed accarezzava la mia.
Portai le mani dietro ai suoi capelli, mentre lui mi cinse i fianchi.
Sembrava non volermi più lasciare andare.
Interruppe malvolentieri quel momento, glielo si leggeva negli occhi.
-Hikaru-.
-Hmm-.
Aprii gli occhi solo per perdermi nel blu dei suoi.
-Ti amo-.
-Ti amo anch'io-.











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