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Autore: MiaBlack    22/08/2014    8 recensioni
Teniamoci compagnia tutto agosto!
E' tempo di vacanza per i nostri eroi! Mare, sabbia e sole. un trio perfetto associato a Oliver e Felicity. la nostra coppia preferita ha deciso di andare in vacanza ma ci sarà qualcuno che ci mette lo zampino che accadrà!!!
mmhh Va beh leggete e commentate!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4
 
Entrambi passarono una giornata piacevole in compagnia dei loro vicini di bungalow.
Felicity aveva visto la barriera corallina, Gabriel si era rivelato un bravo cicerone, le aveva mostrato tutto ciò che c’era sotto l’acqua e Felicity era stata più che felice di passare del tempo con lui. Aveva passato una bella giornata e per qualche ora era riuscita a non pensare a Oliver e al suo comportamento.
-Stasera ceniamo insieme? – le chiese Gabriel davanti al bungalow, si stavano salutando anche se lui non sembrava intenzionato a mollare.
-No, stasera no. Sono stanca. – quella era la scusa più vecchia del mondo, la verità era che le sarebbe piaciuto passare un po’ di tempo con Oliver, sempre se lui si fosse degnato di tornare a casa.
-Okay come vuoi.- si vedeva chiaramente la delusione di Gabriel dipinta sul volto.
-Grazie per avermi accompagnato a fare la spesa. –
-Di nulla, un giorno mi preparerai qualcosa di buono vero? –
-Può darsi… - si salutarono poi Felicity entrò.
Nel bungalow non c’era nessuno Oliver non era ancora tornato, sicuramente era ancora fuori insieme a Natasha. Decise di non pensarci e di farsi una doccia veloce prima di preparare qualcosa da mangiare.
 
Anche Oliver aveva passato una bella giornata, anche se al contrario di Felicity, la ragazza era stata il suo chiodo fisso, qualsiasi cosa facesse o dicesse non riusciva a non pensare a lei che era chissà dove con quel Gariel a fare chissà cosa. Natasha era stata una buona compagnia, gli aveva mostrato l’isola e l’aveva intrattenuto fingendo di non accorgersi che con la testa era tutta da un'altra parte. Quando finalmente si lasciarono Oliver tornò al bungalow, il sole stava iniziando a tramontare e illuminava di rosso il salotto, si guardò attorno sperando di individuare Felicity.
-Ehy. – Felicity era sulla soglia di cucina che lo fissava imbarazzata.
-Ehy. – si sentiva stupido, possibile che loro due non sapessero dirsi altro? Forse Felicity aveva ragione, lui non era capace di fare un qualsiasi discorso non inerente al lavoro con lei.
-Sei qui. – riuscì a dire lui suonando patetico anche alle sue stesse orecchie.
-Già, stavo preparando la cena. – rispose indicando il tavolo in salotto apparecchiato per due.
-Ah… Allora… -
-Se vuoi farti una doccia e cambiarti, c’è tempo, ancora non ho buttato la pasta. Sempre che tu non abbia qualche impegno con Natasha. – il nome della ragazza fu accompagnato da una smorfia di disgusto, chiaro segno del fatto che non apprezzasse la giovane.
-Vuoi… Pensavo… - balbettò, Felicity sorrise divertita, non aveva capito nulla di quello che voleva dire, ma sentire Oliver Queen balbettare era un evento più unico che raro.
-Se hai già impegni non c’è problema, capisco… - fece per tornare in cucina a spegnere l’acqua era inutile continuare a cucinare, se doveva cenare da sola, quello che aveva già preparato le sarebbe bastato.
-No… Cioè, non ho impegni, pensavo cenassi con Gabriel. – scosse la testa, l’idea a lei non l’aveva nemmeno sfiorata, aveva passato una bella giornata con lui, ma avrebbe preferito passare con Oliver.
-No… Non ci ho nemmeno pensato. Fatti la doccia io finisco di preparare. – lui annui e se ne andò in camera sorridendo, era raro vederlo sorridere e quando lo faceva, lo faceva perché era Felicity a farlo sorridere.
 
Felicity torno in cucina felice, Oliver non era andato a cena con Natasha, era tornato a “casa” anche se era convinto che lei non ci sarebbe stata, questa era una piccola vittoria ottenuta su quella gatta morta di Natasha, odiava quel nome, le ricordava la sua ex compagna di stanza all’università, poteva un nome determinare una persona? A quanto pareva si, visto che entrambe le ragazze erano pronte a saltare addosso ai ragazzi che interessavano a lei.
Presa dai suoi pensieri omicidi non si accorse dell’arrivo di Oliver in cucina, il ragazzo la osservò per un po’, lei gli dava le spalle e affettava i pomodori con un gesto deciso e pericoloso, come se fossero la testa di qualcuno che le stava particolarmente antipatico.
-Sei pericolosa con quel coltello in mano. –
La voce di Oliver la strappò via dai suoi pensieri spaventandola, il coltello le scivolò dalla mano ferendola.
-Ahi! – esclamò portandosi la mano sana su quella ferita.
-Felicity! – in due passi Oliver la raggiunse controllandole la mano, il coltello le aveva aperto il palmo con un taglio che partiva dal pollice e arrivava fino all’indice.
-Come diavolo hai fatto? – chiese lui arrabbiato, possibile che si dovesse sempre far male, le mise la mano sotto l’acqua fresca. La guardò in viso, gli occhi erano chiusi, serrati dal dolore, il viso era cereo. Le esaminò rapidamente la ferita.
-Ascoltami… non è niente di grave, è solo un taglio nemmeno profondo.- afferrò il canovaccio posato sul ripiano della cucina e lo avvolse attorno alla mano ferita.
-Vieni a sederti. – Felicity continuava a tenere gli occhi chiusi, lei odiava il sangue, ogni volta che ricuciva Oliver si chiedeva come facesse a non svenire. Oliver l’accompagnò sul divano e la lasciò a sedere mentre lui andava a prendere l’occorrente per il primo soccorso; la medicò con attenzione e cercando di farle meno male possibile, per fortuna il taglio non era profondo, lo pulì e poi le fasciò la mano, il tutto venne fatto in silenzio, Felicity continuava a tenere gli occhi ben chiusi.
-Fatto… Puoi aprire gli occhi, non c’è più nemmeno una goccia di sangue. - 
-Grazie.-
-Meglio se mangi qualcosa prima che svieni per terra. –
-Si è meglio… -
L’aiutò ad alzarsi e se ne andarono in cucina dove Felicity aveva già apparecchiato la tavola. Iniziarono a consumare la cena in silenzio.
-Sei veramente brava. – commentò Oliver dopo un po’. Il silenzio tra i due era diventato pesante soprattutto dopo l’accusa di quella mattina, era vero, lei aveva ragione, loro non parlavano se non di lavoro, quelle poche cose che lui sapeva su di lei le aveva sapute perché lei se le era lasciate scappare durante la pianificazione delle loro missioni.
-Esigenze di sopravvivenza. Non tutti si possono permettere un cuoco. – rispose lei divertita, il viso finalmente aveva ripreso un po' di colore.
-Anche io ho imparato a cucinare per il tuo stesso motivo… - rispose Oliver guardandola, non sembrava infastidito solo divertito.
-Non sei simpatico Queen. –
-Però stai sorridendo. E’ già qualcosa. –
-Ho imparato all’università, ero lontana da casa. – spiegò lei gustandosi un altro boccone di pesce.
-Inutile dirti che ho imparato sull’isola, sono bravo a cucinare il pesce. –
-Beh dovrò crederti sulla parola, solitamente se mangiamo insieme andiamo a mangiare un panino da Belly burger. –
-Detto così non ci faccio una bella figura. – commentò lui.
-Abbiamo cose più importanti da fare… Dobbiamo salvare la città. – rispose lei, ci mancava solo che Oliver si sentisse in colpa perché non l'aveva mai portata a cena fuori.
Continuarono a cenare tranquillamente, l’imbarazzo iniziale passò, i due continuarono a chiacchierare di tutto e di niente.
-Che vuoi fare dopo cena? – chiese Oliver sparecchiando, Felicity aveva provato ad alzarsi, ma Oliver glielo aveva impedito, lei aveva cucinato e si era anche ferita, non le avrebbe lasciato riordinare.
-Mi piacerebbe un bagno al chiaro di luna, ma credo che dovrò rimandare. – rispose mostrando la fasciatura alla mano.
-Non è divertente come puoi immaginare, non vedere cosa c’è sotto rende il tutto molto ansioso. – spiegò lui mentre caricava la lavastoviglie suscitando un sorriso divertito alla ragazza.
-Cosa c’è? –
-Tu che metti i piatti in lavastoviglie è una cosa che… troppo strana. – spiegò lei alzandosi per aiutarlo.
 
Finito di riordinare se ne tornarono sul divano, Felicity era stanca, dopo una giornata in mare sentiva gli occhi pesanti e la stanchezza stava avendo la meglio su di lei.
Quando aveva proposto di guardare la televisione Oliver non aveva battuto ciglio, si erano buttati sul divano e avevano messo un film, questa volta a sceglierlo era stata Felicity.
-Perché the avengers? – chiese Oliver osservando il film.
-Perché piace a me. – spiegò lei mettendosi più comoda sul divano accarezzandosi la mano ferita.
-Ti fa male? – le chiese lui prendendola tra le sue.
-No.-
-Meno male.- rispose senza lasciare la presa sulla sua mano.
-Sono proprio un impiastro. – commentò lei appoggiandosi al divano, teneva gli occhi chiusi godendosi la sensazione della mano di lui che le accarezzava la sua.
-Almeno non ti sei fatta niente di serio. Un paio di giorni e sarai come nuova. –
-Grazie. –
-Per una volta ho potuto ricambiare il favore. –
-Beh senza offesa ma… Preferisco che tu non lo faccia… - quando si rese conto di quello che aveva detto spalancò gli occhi e lo guardò, era dispiaciuto ed era ben chiaro perché.
-Cioè non che tu non sia bravo a fare l’infermiere… No aspetta. Nel senso, che preferisco non affettarmi di nuovo. – aggiunse rapidamente diventando rossa come un peperone.
-Siamo d’accordo… - rispose lui sorridendole.
-Quanto è geniale Tony Stark! – esclamò Felicity tornando a guardare il film.
-Mi spiegate come potete voi ragazze andare dietro a uno del genere? – chiese lui roteando gli occhi infastidito.
-Perché che ha di male? È un gran figo. Certo non so se mi farei una famiglia con uno che cambia ragazza con la stessa frequenza con cui io mi cambio i vestiti. – spiegò lei, quella era una piccola frecciatina diretta a Oliver che sicuramente era andata a segno, ma non era ancora soddisfatta, sapeva fare di meglio.
-Certo che però ragazzi come quelli non vanno dietro a quelle come me, preferiscono quelle facili da portarsi a letto, che puntano solo ai loro soldi o alla loro fama... Squallide.-
-Sembri gelosa… - commentò lui, aveva socchiuso gli occhi e stava studiando la sua reazione, la sentì irrigidirsi, ma il suo volto era una maschera di indifferenza, sarebbe stata molto più brava di lui a poker.
-Non vedo perché? Tony Stark non esiste… - rispose semplicemente sfoderando un sorriso beffardo, non era caduta nella trappola. Oliver aveva appena provato a far ammettere alla ragazza che lei era gelosa di Natasha, ma quella biondina era troppo furba.
-Invece di ragazze facili ce ne sono tante… - commentò lui, non sapeva bene nemmeno lui perché continuasse quella discussione.
-Ne è pieno il mondo. – concordò lei tenendo gli occhi puntati sullo schermo della televisione.
A metà film Oliver si alzò dal divano e uscì sulla terrazza, aveva sentito dei rumori ed era andato a vedere cosa fosse. Appoggiata alla balaustra della terrazza di fianco trovò Natasha vestita solo con una camicia bianca semitrasparente.
-Ollie! – esclamò lei tutta sorridente vedendo il ragazzo fuori.
-Natasha. – rispose lui sorridendo.
-Non sei uscito?-  chiese sbattendo i suoi occhioni in modo languido, Felicity aveva ragione, le ragazze facili erano ovunque, ma qual tipo di ragazze erano meglio di loro per fa ingelosire le ragazze giuste.
-No, abbiamo preferito rimanere a casa questa sera. –
-Che peccato, ci sono un sacco di locali carini dove andare. Perché domani non uscivamo insieme! –
-Io…- per quanto l’idea di far ingelosire Felicity lo attirasse, l’idea di passare del tempo con Natasha non lo attirava più di tanto.
-Eddai, Gabriel mi ha detto che domani ha deciso di andare in barca con Felicity, perché vuoi stare qui da solo? – non era affatto vero, i due non avevano alcun programma per il giorno seguente, ma quello era il modo più facile per far si che il ragazzo accettasse il suo invito così che il suo piano andasse a buon fine.
-Va bene.-
 
Continua
 
Povero il nostro Oliver è caduto completamente nella trappola di Natasha. Però è stato carino e coccoloso a non andare a cena con la mora, guadagna quasi punti!! ^.^
un bacione ci vediamo venerdì prossimo con l’ultimo capitolo… anche agosto è ormai finito e arriva Settembre chi ha voglia che arrivi settembre io no per nulla!
Un bacione
mia
   
 
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