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Autore: fedxoxo    22/08/2014    2 recensioni
“Fleur, sei tutto ciò che voglio,” mormorò Luke con la voce instabile, “e forse anche di più.”
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Sto affogando nella tristezza,
dimmi, amore, mi vedi?
 
/Luke/
Due mesi. Erano passati due mesi da quando tutto era successo. Non ci potevo ancora credere. Sapevo che c’era qualcosa che non andava con Fleur, ma non avrei mai pensato che mi avrebbe lasciato. Ogni giorno dovevo fare i conti con il fatot che non veniva più alle prove e non potevo più stringerle la mano o giocare con i suoi capelli.
 
Due mesi e non avevo fatto niente. Non avevo cercato dei locali per esibirci, non avevo più motivazione per stare nei 5 Seconds of Summer. Non volevo parlare con nessuno, loro provavano pietà per me dopo tutto quello che era successo con Fleur.
 
Non avevo bisogno di pietà. Non avevo bisogno di comprensione. Non avevo bisogno di qualcuno che mi mentisse dicendomi che tutto sarebbe andato bene quando erano passati due mesi e io non stavo ancora bene. Non avevo bisogno di niente del genere- avevo bisogno di Fleur.
 
Ogni volta che la vedevo in mensa, era seduta da sola. Cercavo di creare un contatto visivo con lei, ma non alzava mai lo sguardo. Si isolava dal mondo come faceva prima. A volte si metteva una ciocca di capelli dietro i capelli e capivo che era nervosa o ansiosa.
 
“Luke.” Michael schioccò le dita davanti al mio viso facendomi tornare alla realtà. Non gli risposi, alzai lo sguardo per vedere cosa volesse. “Parlerai di nuovo come prima?”
 
Lo fissai sapendo che dovevo farmi una ragione al fatto che mi avesse scaricato. Non gli risposi sapendo che probabilmente l’avrei insultato. Ero arrabbiato, però ci tenevo ancora a lui.
“Michael,” sussurrò Ashton sbarrando gli occhi e scuotendo la testa come per dirgli di smetterla.
 
Michael lo faceva sempre: tirava sempre in ballo il fatto che dovevo superare quel momento e, fidatevi, ci provavo. Ci provavo ogni giorno, ma la triste verità era che non potevo. Mi faceva provare cose che non capivo mesi prima.
 
Sospirai stringendo il pacchetto di patatine nella mia mano, senza curarmi del fatto che ci fosse ancora qualcosa dentro. Pensare a tutto questo mi faceva perdere l’appetito.
 
“Hey ragazzi,” salutò Calum velocemente prendendo posto accanto a me, “stavo pensando di chiedere a Cindy Hudson di venire al ballo con me. Che ne pensate? Cioè, lei è-”
 
“Cosa? C’è il ballo? Quando?” dissi improvvisamente e i ragazzi mi guardarono sorpresi. Mi alzai aspettando una risposta.
 
Michael inclinò il capo, “Ci sono i manifesti da anni. È quasi finito l’anno. È questo sabato. Dovresti saperlo, Luke.”
 
Annui ignorando la loro confusione. Fantastico, pensai risedendomi. Avevo proprio bisogno di un posto in cui non avevo un appuntamento mentre dei ragazzi probabilmente avevano già chiesto a Fleur di andare al ballo con loro.
 
Mi alzai di nuovo buttando il cibo nella spazzatura, però mi fermai quando notai Fleur entrare nella mensa. Le sue mani erano nascoste nelle maniche, aveva i capelli dietro le orecchie e lo sguardo fisso sul pavimento come sempre. Non sembrava stanca e sicuramente non sembrava avesse pianto. Sembrava che tutto quello che aveva fatto fosse intenzionale- perché stava provando ad essere invisibile?
 
Mi guardò e mi fece quasi sorridere. Onestamente, non pensavo avrebbe sorriso, non vedevo un sorriso su di lei da tanto tempo. Anche se non l’avevo più con me, era bello vedere il drago attorno al suo orecchio. Quel gioiello che le avevo dato tanto tempo fa era ancora con lei.
 
Mi risedetti dimenticandomi del mio piano di buttare il cibo per un minuto. Se stava indossando quel regalo significava che mi pensava ancora…giusto?
 
--
 
“Bene, Luke, dobbiamo parlare,” disse finalmente Calum mentre Michael e Ashton stavano complottando di fare qualcosa che non avevo sentito. “So cosa sta succedendo e so che a causa di Fleur, lo sappiamo tutti e non lasceremo che tu viva il resto del tuo ultimo anno a piangerti addosso per una ragazza che ti ha lasciato senza motivo.”
 
Sapevo che Calum non ce l’aveva con Fleur. Sapeva che non era solo una ragazza, ma per farmi stare meglio, doveva almeno fingere che fosse lei quella sbagliata. Sapevo che Fleur aveva un motivo- non era crudele e non faceva le cose per ferire di proposito la gente. Sapevo che non avrebbe mai voluto ferirmi.
 
“Guarda,” sospirò dopo il mio silenzio, “ho capito, okay? Michael forse no, Ashton forse aveva solo un’idea, ma io l’ho capito anche se probabilmente non sto passando tutto questo.” Mi piegai per fargli capire che lo stavo ascoltando, ma non diedi nessun segno che mi importava. “C’è un senso di vuoto, come se ti manca qualcosa. Ti senti senza speranza e sconfitto. È come essere accoltellato nel cuore più volte, ma non c’è sangue che esca dalla ferita.”
 
Una descrizione perfetta. Pensai che Calum fosse uno scrittore o un poeta o qualcosa del genere. Ero sorpreso dalla scelta delle sue parole.
 
“Luke, ti capisco.” Continuò, “E so che vorresti non averla mai incontrata. So che stai attraversando un brutto periodo. Lo capisco, ma due mesi, amico. Due mesi, okay? Pensaci. Hai davvero sprecato due mesi a chiederti cosa hai sbagliato quando ci manca solo un mese alla fine della scuola?”
 
Ogni volta che Calum ragionava, tutto aveva senso e, anche se non pensavo che avrei mai accettato il fatto che tutto era finito, dovevo almeno fare uno sforzo per godermi la fine dell’anno.
 
“Posso provare a migliorare le cose.” Considerai ad alta voce guardando crescere un sorriso sul viso di Calum.
 
Poggiò una mano sulla mia spalla, “Ascolta, Luke. Se siete destinati a stare insieme, succederà presto, ma so che adesso devi stare bene anche senza di lei. Prima lo eri.”
 
Forzai un sorriso abbassando lo sguardo, “Grazie, Cal.”
 
Lui annuì semplicemente, “Quindi sei pronto per l’esibizione di sabato?”
 
Sentii le braccia quasi cadere e aggrottai le sopracciglia, “Quale esibizione?” Non mi sentivo ancora motivato a fare uno sforzo, ero triste, ma non volevo che Calum lo sapesse.
 
Gemette guardando il soffitto e roteò gli occhi, “Luke, te l’ho detto la settimana scorsa! Ci esibiamo sabato al ballo. Tutta la scuola sarà lì.”
 
Un’idea mi attraverso, ma la respinsi non sapendo se gli altri avrebbero approvato. Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che avevo fatto una cosa del genere e mi rendeva ancora più nervoso, soprattutto perché era davanti a tutta la scuola che sapevano più di me quello che era successo con Fleur.
 
“Stai bene, Luke?” sorrise Calum alzandosi e guardandomi.
 
Misi le mani nelle tasche e abbassai lo sguardo mentre camminavo, “Si, sto bene, credo.”
 
Lui alzò le spalle e mi domandai se dovessi condividere la mia idea. Una parte di me pensava fosse una cattiva idea perché tutti i ragazzi avrebbero fatto domande. Ma l’altra parte mi diceva che era un ottimo modo per esprimere le mie emozioni.
 
Mi fermai, “Calum.” Dissi e lui si girò aspettando che parlassi.
 
Provai a sembrare il più informale possibile quando parlai, “Ho scritto una canzone che voglio cantare sabato sera.”
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