THOMAS
JUNIOR KAULITZ
Gli
accarezzo la testolina. È così piccola e
delicata. Ha giusto qualche capello
biondo. Liscio come la seta, tale e quale ai tuoi. In effetti, ti
somiglia
parecchio. Che cosa strana, non trovi? Anche io dovrei essere tale e
quale,
eppure, mi ricorda tanto te.
Se
solo tu potessi vederlo. Dorme ingenuamente. Sembra un angioletto
disceso dal
cielo. Sono convinto che Dio, mi abbia mandato questo dono, per non
mollare.
Per non rinunciare alla vita.
Credo
che
Dio mi abbia voluto dare una seconda opportunità. Mi ha
fatto così come sono,
proprio perché avessi la possibilità di concepire
un figlio. Nostro figlio.
Il
taglio che ho lungo tutto l’addome, mi fa molto male. Credo
parta da sotto lo
sterno, fino sotto l’ombelico. Non posso muovermi
più di tanto perché sento i
punti di sutura, tirarmi persino l’anima.
Il
piccolo ha mangianto. Del latte artificiale. Mi rende triste questa
cosa. Dopotutto,
non potevo avere qualsiasi cosa, non trovi?
Mamma
è qui da ieri notte, a piangere come una scema e a
ripetermi: è bellissimo. È
tale e quale a lui.
Certo
mamma.. perché io non sono uguale a lui.. io non sono uguale
a mio fratello.
Ha
sorriso. Era da tanto tempo che non lo faceva. Dopo la tua morte, tutto
è
andato a rotoli. Io avevo solo voglia di morire.
Sai
come ho scoperto di essere.. ehm.. non so nemmeno come definirmi.
Incinto si
può dire? Comunque, sai come l’ho scoperto?
Per
puro caso.
No.
Non è vero.
Mi
ero
imbottito di pillole.
Non
ricordo nemmeno quante ne avevo ingerite. Uno.. forse due.. no..
misà che erano
tre flaconi di sonniferi. Mamma mi trovò per terra, avevo le
convulsioni e la
schiuma alla bocca. Ero entrato in overdose.
Scusami.
Una
volta giunto in ospedale, mi fecero la lavanda gastrica e, dopo aver
fatto l’ecografia,
i medici, dissero della notizia, a nostra madre
Come
poteva essere? Io? Gravido?
Com’era
possibile che un uomo potesse rimanere incinta?
Il
dottore diede spiegazioni a mamma.
Ermafrodita.
Non
sapevo nemmeno l’esistenza di questa parola, prima
dall’ora.
‘Suo
figlio aspetta un figlio. È al terzo mese’.
Quando
mi diede la notizia, credevo avessi le allucinazioni; ma poi, mese dopo
mese,
la pancia continuava a crescere ininterrottamente. Fino a raggiungere
il nono
mese.. quando ebbi la prima contrazione. Dolore lancinante. Non puoi
capire.
E
adesso mi trovo qui, a stringere nostro figlio fra le mie braccia. Cosa
darei
per farsì che tu lo potessi vedere; che lui potesse vedere
l’altro suo papà.. o
zio? Non ci caspisco nulla, con questa cosa.
Il
bambino, è stranamente sano come un pesce. Non ha problemi
di genetica. Ti
sembra possibile? Questo pargoletto, è un vero e proprio
dono di Dio.
Dimenticavo..
Ha
il
tuo stesso neo. Hai presente? Quello sulla guancia destra.
L’accarezzo
con l’indice. Non vorrei svegliarlo o fargli del male.
È così piccolo ed
indifeso. Mi stringe forte il dito fra la sua manina minuscola.
Sento
una lacrima rigarmi il viso. Socchiudo gli occhi. Penso a te. Quanto ti
ho
amato. Quanto mi hai amato. Mi manchi da morire. Se non fosse stato per
lui, a
quest’ora, sarei morto da tempo.
Lo
stringo forte a me, respirando il suo dolce profumo. È
così innocente. Lo amo
tantissimo. Ti prometto che lo amerò anche per te. Gli
sussurro una marea di
paroline dolci.
Accidenti.
L’ho svegliato.
Temo
che pianga.
Non
lo
fa.
Apre
pian piano gli occhietti. La bocca è a forma di cuoricino.
Mi
guarda. Io ho un blocco allo stomaco. Il cuore si ferma.
I
tuoi
occhi.
No.
Non intendo che sono simili ai tuoi.
Sono
esattamente i tuoi occhi. Gli
riconoscerei su mille. Sono i tuoi. Mi guarda con insistenza, come se
volesse
parlarmi.
Scoppio
a piangere. L’abbraccio ancora più forte.
Ora
sono sicuro. Adesso lo so.
‹‹Hai
già scelto il nome per tuo figlio,
Bill?››
Mamma
mette
una sua mano sulla mia coscia. Io rispondo con voce spezzata.
‹‹Thomas..
Thomas Junior Kaulitz.››
Sei
tornato da me.