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Autore: _Julia__    22/08/2014    0 recensioni
I tre colpi di cannone avevano annunciato che la guerra era finita, Calistren aveva perso.
La domanda che Viola e Margh si chiesero era dove fosse finito il padre e perchè le aveva lasciate da sole in quella camera che hai loro occhi sembra buia e inquietante..
Passano delle ore,quando sentono dei tonfi e un'orribile fetore gli invade il naso, erano Elfi, Viola li riconobbe subito.
Cercano qualcuno, parlano di doverlo trovare al più presto, poi se ne vanno portandosi via l'orribile fetore che avevano lasciato.
Chi potevano cercare? Gli Elfi, sono persone egoiste, severe e non fanno pietà a nessuno, così erano nel loro mondo, nel loro strano mondo.
Incontreranno una persona, che sarà per loro, una vera conquista!
Faranno un lungo viaggio,incontrando nel loro cammino maghi, streghe, oretti, nani, valli infinite, alla ricerca di persone misteriose, e.. Alla ricerca del padre perduto.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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l sole stava per sorgere, si intravedeva da lontano e arrivava il calore ovunque, finalmente non era più buio, finalmente era tutto chiaro,da una breccia della parete, da cui arrivava anche l'aria, nel nascondiglio di Viola e Margh, entrava una luce calda e finalmente anche la pace, non si sentivano più urla, nessun rumore.

In un certo senso Viola era contenta, la gente aveva smesso di morire e forse loro avevano vinto, ma a un certo punto ecco un altro rumore... tre rombi.

Tre spari di cannone.

-Tre volte...- Ripetè, ancora Viola, in un soffio.

-Hanno vinto gli altri, vero?- Disse Margh, con un filo di voce.

Viola era scossa, come non mai, avevano perso.

Tre spari di cannone significavano questo, la perdita di un esercito, la morte del re, la presa al potere di un altro esercito, nemico.

-Ho paura.... Viola io ho paura, tanta paura- Viola non aveva risposto alla sorella, ma Margh, continuava a parlarle e voleva delle risposte.

Viola, a questo punto, non sapeva cosa rispondere, ma intanto pensava..

Come le dico che non ha vinto il nostro Re? Io ho giurato di proteggerla e invece me ne sto rintanata qui e nemmeno le rispondo, quando la mamma è morta e il papà è andato a combattere ho promesso che avrei protetto mia sorella per sempre! Almeno finchè il mio cuore non avesse smesso di battere e dalle mie labbra non fosse uscito l'ultimo respiro.

-Sì, abbiamo perso.- Le aveva risposto finalmente e anche se Margh voleva esplodere, per quella brutta notizia, le si era disegnato un piccolo sorriso, erano le prime parole che Viola le diceva da quando suo padre le aveva lasciate lì.

Passarono dei secondi, o forse dei minuti, forse ancora e più probabile delle ore da quando il cannone aveva sparato quei tre maledettissimi colpi.

-Papà verrà a prenderci?- Chiese Margh, con tutta l'energia che le era rimasta.

-Margh..Non lo so, ma io sono qui, e riusciremo ad andare via, ok?Fidati di me, ce ne andremo piccola mia.- Poi , Viola le sorrise e l'abbracciò.

Rimasero lì, abbracciate e un pò impaurite finchè..

-BUUUM, BUUM!-

-E' una parete vuota, c'è un nascondiglio!- Urlò un uomo da fuori

-Shh..rimani qui dentro.- Fece Viola a Margh.

-Tu dove vai?- Disse Margh, spaventata, ma era troppo tardi per risponderle, Viola aveva già chiuso il barile piano piano senza fare rumore e lei si era nascosta dentro un piccolo armadio, lo chiuse nel momento in cui il muro cedette.

Dallo spioncino, si poteva vedere benissimo tutto, si sentiva la puzza che che veniva da quegli esseri e poi quelle orecchie a punta che sbucavano dagli elmi !

Allora lì, Viola capì che non era il regno di Mondovia che aveva attaccato il suo regno, ma quello degli elfi, ma comandati da chi?

-Qui non c'è nessuno andiamo- disse uno, aveva un elmo in testa dal quale spuntano due orecchie da elfo.

-NO, NO, NO!! DEVE ESSERE QUIII!! - urlava un grasso elfo e che emanava lo stesso disgustoso odore.

-Signore abbiamo perlustrato tutte le stanze, sarà scappata , sicuramente- Rispose l'altro con deferenza.

-ALLORA CHE COSA STAI ASPETTANDO VAI NEI BOSCHI E TROVALAAAA!!!-

-Sì, mio signore-

I due se ne andarono, portandosi dietro il loro odore disgustoso.

Che cosa cercavano qui a Calistren?

Il Re? Morto, i colpi del cannone almeno lo avevano assicurato.

Il Principe? Forse, morto anche lui...

Ma stavano parlando al femminile,"...sarà scappata" aveva detto uno e

"Trovala" aveva gridato quello che sembrava essere il capo... Chi cercavano?

Viola uscì dall'armadio e si avvicino al barile di uva dove aveva nascosto Margh.

-Margh! Muoviti !!- .

-Sorellona!-

-Adesso dobbiamo andare nelle segrete, a cercare papà.. sono sicura che l'hanno catturato.-

-No- risponde Margh, adesso quella fredda è lei

-Ci saranno mille uomini là sotto , ascolta Viola non possiamo andare la sotto ci faremo ammazzare.-continua.

-Sei pazza?lì sotto c'è nostro padre.- Sbraitò Viola, come un cane arrabbiato.

- Non lo puoi sapere Viola!-disse Margh si sente che è più dolce di prima e sta abbracciando sua sorella.

-Pensi che sia morto?-Disse Viola, quasi senza più speranza.

- No, non mi è passato nemmeno per la mente, forse è solo scappato-

Non credo che sia scappato lasciandoci qui-

Viola era esausta, il pensiero di suo padre morto la terrorizzava, ma non poteva dire niente a Margh, non voleva vederla piangere.

Era ormai notte fonda quando decisero di uscire dal loro nascondiglio, Viola man man che avanzavano nel palazzo sentiva il suo cuore diventare di pietra.

Attraversarono il "Corridoio degli Innamorati",un tempo pieno di luce, di ghirlande, di margherite ,di gigli. L'edera che sbucava dalle finestre ormai era solo un ricordo, le composizioni di fiori freschi che avevano ornato le pareti non c'erano sono più, tutto è svanito, era notte, la luce che faceva brillare gli occhi di Margh si era spenta, non c'era l'odore dei biscotti di Mikkelle, la cuoca più brava del mondo. Mikkelle era al palazzo da quando Viola poteva ricordare l'aveva seguita e aiutata quando la mamma era morta. Dov' era ora? Tutto era finito, distrutto in una manciata di ore.

Viola si sforzava di pensare, per rimanere lucida:

-Questo è sempre stato il mio corridoio preferito, di tutto il castello questa è sempre stata l'ala che mi è sempre piaciuta di più, qui la mamma e il papà si sono conosciuti, tutti e due sapevano del nascondiglio, e papà ha incontrato la mamma proprio quando stava per aprirlo, lei era bella come il sole e papà si innamorò subito, sono stati il Re e la Regina che hanno chiamato questo luogo il corridoio " Degli innamorati ".

Il fiore preferito della mamma erano le Viole e.. il papà beh.. a lui piacciono tutti i fiori, soprattutto le Rose. Prima che nascessi io mio padre e mia madre erano molto indecisi sul mio nome, però alla fine papà ha dato retta a mamma e hanno scelto Viola, e poi sono stata io che ho scelto il nome di Margh, proprio perchè il mio fiore preferito sono le Margherite e adesso...

ecco la "Sala Grande", piena di specchi,questa invece era la sala preferita di Margh ogni volta che da piccola ce la portavo le si illuminavano gli occhi, era così bella con quelle stelline d'argento che le invadevano gli occhi..era la stanza preferita anche della mamma, a me non è mai piaciuta, io ho sempre assomigliato di più a Papà. Amo i boschi, le armi, l'aria aperta, mi sono dimostrata una brava cavallerizza, e non me la cavo male a tirare con l'arco, ma la spada nella mia mano è pericolosa potrei uccidere dieci persone in un battito di ciglia.

-Viola, attenta!!!!!!-

Viola sobbalzò, non capiva, la sua testa era troppo immersa nei ricordi, ma l'urlo di terrore della sorella le fece riprendere in una frazione di secondo la concezione del tempo.

Si abbassò e nello stesso momento gridò:

-Giù! -

Quell'essere colpì, ma non era una freccia, nè tantomeno un pugnale, aveva tirato con una fionda una gemma, una bellissima gemma per poi ritirarsi dietro una delle colonne di marmo bianco della sala degli specchi

La gemma aveva mancato di un soffio la sua testa.

Viola la raccolse e la fissò e per un secondo vide il suo volto rispecchiarsi nella pietra.

-Ehi... Sorella tieni!- Margh le lanciò un coltello, lei lo afferrò in tempo, ma dalla parte sbagliata.

 

La ferita che si procurò non era profonda come poteva sembrare, così strappò un pezzo del vestito e lo legò sulla mano facendone una garza, Margh sorrise alla sorella che si limito a strizzarle l'occhio per rassicurarla.

Margh si pose dietro a Viola e ad un cenno della sorella la seguì silenziosa. Viola procedette decisa seguendo quell'essere che aveva intavisto di colonna in colonna finchè non se lo trovò davanti: era un uomo, alto, anziano, con una barba bianca lunga fino al petto, aveva un bastone con incisi i simboli dell'universo e in cima al bastone era incastonata una pietra identica a quella che aveva lanciato a Viola.

L'uomo uscì allo scoperto, si mostrò in tutto il suo splendore e poi sparì, con un sorriso in una nuvola di fumo battendo in terra il suo bastone.

Le aveva condotte all'uscita, c'era una breccia aperta nel muro.

Ci ha aiutate ad uscire, dunque,- pensò Viola- ma che vuole, e soprattutto chi è?-

 

Avevano camminato, e stava per fare giorno un'altra volta, erano più di 30 ore che Viola non chiudeva occhio. Margh sì che aveva dormito.

Quando il padre le aveva portate nel nascondiglio segreto aveva portato Margh in braccio perchè dormiva, mentre Viola era tutta eccitata perchè voleva andare in battaglia con lui!

Ma il padre aveva obiettato.

  • Sei troppo piccola!-

Le aveva detto in modo sbrigativo, ma pur sempre dolce, poi le aveva stampato un bacio sulla fronte e si era dileguato con un semplice -A dopo!-come per dire che si sarebbero rivisti subito dopo, ma erano passati 2 giorni da quando la guerra era terminata e lui non era con loro.

Erano fuori dalle mura di Calistren, ma davanti a loro si ergevano due file da dieci,di Elfi.

-Margh, io devo andare, prima che si accorgano di me!Tu rimani qui, ok?-

Margh, non lasciò la mano della sorella.

-Margh! Lasciami!-

-Viola, non lasciarmi anche tu.-

Margh, dopo quelle parole lasciò la pietra e Viola la costrinse a nascondersi dietro un piccolo cespuglio.

Viola le sorrise e andò incontro al nemico con la spada in mano

Ecco, mi hanno vista, si precipitano tutti addosso a me , io mi fermo, loro si fermano, sono sicura che staranno pensando che morirò subito, tutti cominciano a ridere, sembro fragile ma non lo sono, per niente, allora mi concedo di fare un passo avanti, per far capire loro che non mi arrenderò tanto facilmente, sono pronta dico a me stessa , sto per iniziare a correre quando davanti a me sento un urlo, ma non riesco a vedere chi si sta dirigendo verso di me, questi stupidi Elfi si girano tutti di scatto e mi coprono la visuale.

Viola non riusciva a capire perchè gli elfi si erano voltati tutti, ma ben presto lo capì, c'era un ragazzo tra loro che stava combattendo, era agile, alto, muscoloso e soprattutto, bello, da far mancare il respiro.

Viola cominciò a combattere e a stessa cosa faceva il giovane, si guardarono per più di una volta, i loro occhi si unirono, quelli di lei verdi e quelli di lui oro liquido profondi.

Avevano finito, li avevano uccisi tutti quanti.

-Grazie-.Dissero, insieme.

-Per cosa?- Disse lui

-Oh, ehm..Per avermi aiutata-.

-Ti ringrazio anche io, per lo stesso motivo-.

La sua voce era molto bella e sembrava un tipo simpatico.

Viola lo riconobbe ora era il Principe di Calistren, ma senza scorta, senza il Re, che fine hannno fatto tutti?

Quando ero piccola lo incontravo spesso che usciva dalle stanze della madre. Mai ho osato rivorgergli la parola, la regina sua madre è morta quando lui era molto piccolo, questo il destino che ci accumuna, poveretto, posso capire come si è sentito, come mi sono sentita io quando mia madre è morta

-Non ce ne sono più, dobbiamo andarcene- disse rassegnato e diede le spalle a Viola. Lui non sembrava avere paura , adesso doveva lasciare il mondo in cui era sempre vissuto.

-Margh! Vieni!- Urlò Viola.

Lui si girò ancora verso di Viola la guardò, scosse la testa e cominciò a correre verso il bosco.

-Eccomi , andiamo -Disse Margh, arrivando di corsa , prese la mano di Viola e si misero a correre.

Viola continuava a correre, ma pensava allo strano sguardo del Principe Viola era sicura che voleva dirle qualcosa, ma poi, era rimasto zitto e aveva scosso la testa.

Che cosa vuole da me, che cosa ho fatto adesso?

Forse mi odia, perchè non lo ho mai guardato quando ci incrociavamo nei corridoii da piccoli.

Ci avevano insegnato ad abbassare la testa e a scomparire con deferenza, ai nobili non piace mescolarsi con la gente comune.

Poi io sono orgogliosa preferisco stare per conto mio...

So che non è così, mento anche a me stessa, la solitudine è un peccato, la solitudine è brutta, sono vissuta in mezzo tanto amore e a tanto affetto, non voglio assolutamente cadere nell'oblio della solitudine, non ora, non in questa vita, nè in questo momento, ho bisogno che qualcuno mi ami, ho bisogno di mio padre, di tutto l'amore che mi sa donare, io ho bisogno di tutto questo ho quindici anni ancora, sono giovane, ma come ho promesso a mia madre devo prendermi cura di mia sorella..

Piangere.

No.

Questo non posso farlo, non posso far vedere a mia sorella che in momenti come questi sono debole, non posso, lei mi crede forte e forte devo rimanere.

Il Principe cominciò a correre meno velocemente , era sfinito,

dopo poco tempo infatti, si fermò e si sedette sul un tronco di albero tagliato.

Margh non aveva riconosciuto il Principe perchè lo stava fissando con aria interrogativa e sgranava gli occhi di curiosità, lui aveva gli occhi sbarrati e ansimava come un cane assetato, i suoi capelli riccioluti gli coprivano gli occhi. Viola stava fissando i suoi vestiti, portava l'armatura, ma si poteva notare benissimo del sangue vicino ai fianchi, Viola si alzò e and' verso di lui.

-Togliti l'armatura- Gli ordinò Viola, lui la guardò preoccupato, ma capì le intenzioni della ragazza e obbedì , impiegò diversi minuti per togliersi l'armatura, la spalla era dolorante e usciva molto sangue.

Margh, intanto si era alzata e lo stava aiutando.

Viola stava mischiando delle erbe curative: millefoglie, vite rossa, alchimilla vulgaris, di cui se ne trovavano ormai pochissime rare foglie in tutto il regno, portava il sacchetto delle erbe sempre con sè, come le aveva insegnato la madre, lo portava sotto la veste ben legato alla cintura.

-Che cosa stai facendo?..Chiese il Principe.

Forse era solo preoccupato ma Viola pensò che non si fidava di chi aveva di fronte.

- Sto preparando un veleno, così questa notte quando dormi, te lo metto in bocca e muori.- Gli rispose Viola con un bel sorriso.

Lui ci rimase male lì per lì..

Poi cominciò a ridere, la sua era una risata profonda, bella , dolce, e a lui si unì anche Viola e poi a ruota li seguì Margh, ma forse lei non aveva nemmeno capito il discorso.

-Davvero? Beh..io pensavo che mi volessi curare la ferita.. Ma forse era solo una speranza!-Ridacchiò il Principe.

-No, hai pensato bene...come te la sei fatta?- domandò Viola

-Gli elfi...- disse vago, poi aprì la bocca come se volesse dire qualcos'altro poi la richiuse e sorrise.

A Viola, quel modo di fare non piaceva per niente, il Principe cercava sempre di dire qualcosa ma non la diceva mai!

-Mi chiamo Viola-

Io mi chiamo Oscar- Disse lui, poi tese la mano e sorrise a quella strana ragazza dai capelli color fuoco.

 

Gli vorrei far inghiottire un sasso !

Ma che bugiaa!

Tu sei il principe!

Perchè non mi dici; " Ehi, Viola, o come caspiterina ti chiami, trattami con rispetto io sono uno dell'aristocrazia mentre tu sei ai livelli più bassi di questo mondo. Io sono un principe, ricordatelo".

Perchè non me lo dice?

Forse perchè non è il principe?

NO, lo riconosco troppo bene anche se in questi ultimi anni è stato assente dal Palazzo per i suoi studi i suoi occhi di bambino non sono cambiati...puro oro liquido. E' lui sono sicura! Va bene starò al suo gioco e vediamo dove vuole arrivare, Ormai è chiaro che non si fida di me

 

L'unguento sulla pelle di Oscar era freddo e profumava di foglie, dava un piacevole senso di sollievo e bloccava la fuoriscita di sangue, Viola vide disegnata sul volto del ragazzo un' espressione compiaciuta.

-Oscar eh? Bel nome, complimenti, sei di Calistren? Beh, perchè non ho mai sentito parlare di..-

- Ey, ragazzina fai troppe domande!E ci conosciamo appena!-

-Bhe, in tal caso che ti costa rispondere? Abbiamo combattuto insieme, abbiamo visto la morte in faccia e ancora non ti fidi di me? E poi te ne ho fatta solamente una!-

Ormai stava parlando al vento, Oscar, grazie ai suoi medicamenti si era assopito in mezzo alle foglie secche dove stava anche Margh, che dormiva da parecchio tempo, anche Viola decise di dormire, era da tanto tempo ormai che non dormiva!

Si strinse a sua sorella e tra i suoi pensieri confusi l'ultima cosa che vide fu il volto di sua madre che china sui libri le insegnava come guarire le ferite del corpo e dell'anima con le erbe.

 

 

   
 
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