Sono chiuso in casa da giorni, con le
tende perennemente tirate per non far entrare la luce.
Non so più nemmeno se è giorno o notte.
Non che abbia molta importanza alla fine.
Voglio solo finire questa bottiglia di Jack Daniel’s e lasciarmi andare alla
totale assenza di sensazioni che solo l’alcool può dare.
Il mio cellulare vibra insistentemente almeno ogni paio d’ore.
I miei amici mi cercano. Sono preoccupati per me. Perché lo facciano nonostante
tutto, ancora non lo so.
Non me li merito di certo degli amici così.
Se c’è una cosa in cui sono bravo è ferire le persone che amo. In quello sono
bravissimo.
Afferro il cellulare per controllare chi
mi ha cercato stavolta. Jeph.
Non risponderò. Non voglio mentire
ancora, e probabilmente non ne avrei la forza.
Osservo quella scatolina di metallo e
circuiti come se potesse darmi tutte le risposte che cerco.
L’unico numero che desidero con tutto me stesso appaia sul display non c’è.
Che ti aspettavi Bert? Hai ferito anche lui. Quinn.
La persona che ti è sempre stata accanto, che ti ha sostenuto, che ti ha
rialzato tutte le volte che sei crollato.
E Dio solo lo sa se sono state tante.
Perché poi? Già... Perché? È quello che mi chiedono tutti ogni volta che faccio
una delle mie cazzate.
Non lo so, davvero. Paura forse.
Così è tutto più facile... se non hai niente, non sei esposto alla possibilità
di perdere qualcosa, di perdere tutto.
Eppure qualcosa hai perso, se negli occhi dei tuoi amici riesci a leggere solo
amarezza e delusione.
Sono riuscito a fare del male anche a lui.
Sapevo che mi amava.
Potevo sentirlo distintamente ogni volta che per gioco ci scambiavamo un bacio.
Sul palco, nelle foto.
La sentivo, quella sensazione forte ed intensa che ti fa capire che la persona
che hai di fronte si sta abbandonando completamente a te, anche se solo per un
istante.
Lo sapevo. Eppure ho continuato a girare per letti anonimi, il più delle volte
troppo ubriaco per ricordare chi fosse la persona con la quale ero andato a
letto la sera prima.
E Quinn era sempre lì, ad aspettarmi al mattino, a mantenermi la fronte mentre
vomitavo anche l’anima, a mettermi a
letto perché non mi reggevo neanche in piedi.
Vengo strappato ai miei pensieri dall’insistente bussare alla mia porta. Mi
avvicino all’ingresso e riconosco la voce di Jeph.
- Bert, lo so che sei in casa. Apri
questa cazzo di porta o giuro che la butto giù a calci
La sua voce è così alterata che penso potrebbe farlo davvero.
Apro la porta pronto a subire un’altra
lavata di testa. Ma non succede niente.
Si avvicina lentamente a me e mi fa sedere sul divano, poi mi parla, niente
urla. Solo un tono dolce e preoccupato. Completamente diverso da quello di poco
fa.
- Che succede Bert?
Non farlo Jeph, non mostrare comprensione, io non me lo merito. Non dovrei
essere io quello da consolare. Non sono io quello che sta soffrendo per colpa
dell’egoismo di qualcun altro.
Io il dolore me lo sto procurando con le mie stesse mani.
Metto su il mio migliore sorriso di circostanza. Ormai sono diventato così
bravo che questo sorriso falso sembra parte di me.
- Non preoccuparti Jeph. È tutto ok.
Volevo solo stare un po’ da solo
La credibilità della mia bugia non regge
nemmeno il tempo di concludere la frase. Lo so.
E forse è arrivato il momento di
parlare.
Gli ho raccontato tutto. Dell’amore di Quinn, del fatto che io lo sapessi e del
modo in cui mi sono comportato. Gli ho raccontato anche di quella notte.
Ero tornato al bus quasi sbronzo. Non ricordo nemmeno dove o con chi fossi
stato.
E Quinn era lì, preoccupato e premuroso come al solito.
Ed io lo volevo, in quella particolare serata volevo qualcuno che si occupasse
di me.
Così l’avevo baciato, ed il suo sapore dolce e pulito mi aveva invaso la bocca.
Non aveva opposto che una debole resistenza.
Era una cosa che voleva quanto me, lo sapevo, e ne avevo approfittato.
L’avevo fatto stendere sul mio letto, perché era lì che lo volevo. Desideravo
che una volta finito tutto il suo odore rimanesse ad impregnare le mie
lenzuola.
Ho preso quello che desideravo.
Quinn aveva fatto tutto quello che chiedevo, senza volere nulla in cambio.
Dolce, gentile, bellissimo ed innamorato.
Innamorato di me.
La mattina dopo quando mi ero svegliato Quinn dormiva ancora accanto a me.
Ed io ero ormai abbastanza lucido da capire che avevo fatto un’enorme cazzata.
E’ stata la notte migliore della mia vita.
Ed anche la peggiore. Perché solo in quel momento mi sono reso conto che
anch’io ero innamorato di lui. Da tanto tempo, da sempre forse.
Se le cose fossero andate male avrei perso il mio migliore amico, e forse la mia
band. L’unica cosa di cui andassi fiero in tutta la mia vita.
Così avevo fatto quello che mi riusciva meglio, avevo mentito.
Mi ero rivestito mentre Quinn si svegliava col sorriso sulle labbra.
Avevo visto spegnersi quel sorriso poco a poco. Mentre gli dicevo che la sera
prima ero troppo sbronzo, che non avrei voluto, che non sarebbe dovuto
accadere,che eravamo amici ed era meglio lasciare le cose come stavano, che
quella notte non era stata importante.
Bugie. Bugie. Bugie.
Jeph resta a lungo in silenzio dopo il mio racconto. Credo che debba
metabolizzare tutte queste notizie. Ed in fondo devo farlo anch’io. È la prima
volta che pronuncio ad alta voce quelle parole.
Sono innamorato di Quinn.
- Va da lui Bert
- Non posso farlo. Non dopo quello che gli ho fatto
- Ferma questa cosa. Smettila di fargli del male. Smettila di fare del male a
te stesso
- Io...io ho paura
- Per l’amor di Dio Bert, tira fuori le palle e va da lui, prima che sia troppo
tardi
Prendo la macchina e mi dirigo verso casa di Quinn. Jeph ha ragione... prima
che sia troppo tardi...
Quando apre la porta ha il viso stanco e gli occhi leggermente arrossati.
Quegli occhi sempre allegri e luminosi sembrano spenti.
È’ colpa mia eh Quinn? E’ tutta colpa mia.
Si sposta dall’ingresso per lasciarmi entrare. Ora che sono qui non so più cosa
dire.
Vorrei dirgli che mi dispiace, che non volevo ferirlo, che non l’ho usato né
preso in giro, ma le parole restano lì dove sono, nella mia testa.
- Che succede Bert? Che ci fai qui?
Quella che sento non è la sua voce, quella voce così stanca ed infinitamente
triste non è la voce del mio Quinn. Che cosa ti ho fatto?
- Mi dispiace Quinn
So che ha capito di cosa sto parlando. Distoglie il suo sguardo dal mio ed un
sorriso triste compare sul suo viso.
- Non importa Bert. È stato un
errore. L’hai detto tu. Facciamo come se non fosse successo nulla.
Non riesco a dire niente. Forse è davvero troppo tardi.
Io ti conosco. So che non lo farai, ma vorresti piangere, o metterti ad urlare.
E sarebbe infinitamente meglio se tu lo facessi. Invece resti lì immobile.
Forse troppo stanco per assecondare ancora i miei capricci, forse troppo stanco
per sperare ancora che ci possa essere qualcosa di buono per noi.
Mi avvicino a te lasciando una leggera carezza sul tuo viso, prima di sfiorare
le tue labbra. Il tuo sapore è sempre lo stesso. Dolce e pulito, esattamente
come sei tu.
Ma stavolta ti allontani, e nel momento stesso in cui accade io sento
incredibilmente freddo.
Credimi ancora piccolo Quinn. Per l’ultima volta, ti prego.
- Basta Bert. Basta giocare. Io sono stanco. Davvero, sono stanco.
- Lo so, anch’io sono stanco. Ho bisogno di fermarmi Quinn. Ho bisogno di te.
- Non ti servo io, ti basta qualsiasi altra persona. Non fa differenza per te
- Ti sbagli
Scuoti la testa triste. Non mi credi più ormai, e fa male, male da morire.
Non voglio perderti Quinn. Allora mi decido a parlare. A dirti tra tutte la
cosa che mi fa più paura, e prego solo che tu mi creda, che tu possa fidarti
ancora di me.
Mi avvicino di nuovo a te. Sento di nuovo il tuo calore, il tuo respiro caldo
sul mio viso.
- Io ti amo
- Bert ti prego...
- Non ti sto prendendo in giro Quinn. Non l’ho fatto nemmeno quella notte. Io
ti amo
- Perché allora hai detto quelle
cose? perché mi hai detto che non era importante?
Mi guardi confuso, ed una lacrima sfuggita al tuo controllo scivola velocemente
lungo la tua guancia, con una carezza la raccolgo con le dita.
Non piangere piccolo Quinn...
- Perché sono un vigliacco...Perché
prima o poi tu ti accorgerai che non vale la pena di stare male per me, e mi
lascerai... ed io ti perderò. Ed allora avrò perso la persona che amo ed anche
il mio migliore amico.
- Ma che dici Bert? Non succederà mai. Tu non mi perderai mai
- Me lo giuri Quinn? Me lo prometti?
Ed adesso sorridi di nuovo. Un
sorriso vero, di quelli che da tanto tempo non mi rivolgevi più.
- Te lo prometto Bert. Io ti amo. Non
vado da nessuna parte. Non ti lascerò mai.
Ora sono io che devo credere. Devo
credere che l’amore esista, devo credere che possa essere per sempre.
Ed io ci credo. Guardo nei tuoi occhi e so che è tutto vero.
Ora so che non vale la pena di vivere se non si ha niente... se non si ha
nessuno.
Ora so che posso amare...
Allora che ne dite???
Spero che vi piaccia!
Me lo lasciate un commentino?? XD