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Autore: giulietta sprint    22/08/2014    5 recensioni
Sappiamo tutti come si sono conosciuti i nostri carissimi All Hanshin Kyojin, giusto?
Bene, dimenticatevi tutto e mettete al posto della scuola, dei banchi e dei professori una nave, il mare e un'isola.
Cosa potrebbe accadere se una gigantessa alta un metro e settantadue dovesse naufragare insieme ad un nano alto un metro e cinquantasei?
Appena conosciuti su una nave, e già costretti a sopportarsi a vicenda per sopravvivere... riuscirà a sbocciare l'amore fra i due oppure ci saranno solo litigi e complessi sull'altezza?
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: La gigantessa e il nano

La luce filtrò dalla finestra illuminandomi il viso. Aprì lentamente gli occhi ammirando la cabina in cui mi trovavo. Finalmente, il primo giorno di vacanza!
Il più veloce possibile andai in bagno a lavarmi, per poi indossare uno dei completi appena comprati color rosso scuro. Quando finalmente fui pronta, chiusi la mia cabina e corsi verso il ponte principale. Appena arrivata, mi precipitai verso una delle piscine più grandi dove sul fondo, vi erano dei magnifici disegni fatti con il mosaico. Presa da tanta euforia di tuffarmici dentro, iniziai a cercare una sdraio dove poter poggiare le cose, ma, appena la trovai, il cappello mi volò via dalla testa.
- Oh cavolo!- esclamai. Il vento non aveva la minima intenzione di cessare, così dovetti rincorrerlo a lungo passando fra la svariata gente. Quando finalmente cessò, con tutte le mie forze saltai per prendere il cappello e appena lo afferrai, colpì in pieno un povero ragazzo. 
- Oh…- sussurrai alzandomi e massaggiandomi la fronte- Scusa io non vole…- ma non terminai la frase perché mi accorsi subito chi avevo investito. 
Il ragazzetto di ieri sera… il nano malefico… Atshushi Otani!
- Ma dico… ma ti sembra normale andare addosso alla gente!?- esclamò incavolato.
- Non l’ho fatto apposta!- risposi alzandomi di scatto. Appena anche lui fu in piedi continuai- E’ colpa di questo stupido vento! Mi ha fatto volar via il cappello!- 
- Tutte scuse…- 
- Come posso farmi perdonare?-
- Eh?!- chiese lui scioccato. Di sicuro non si aspettava una domanda del genere, ma io non volevo avere nessun debito con lui- In fondo ti ho reso ridicolo davanti a tutta la gente..- gli feci notare, e guardandomi attorno, notai che stavano ancora ridendo oppure si trattenevano.
- Mmm… che ne dici di offrirmi la colazione?- chiese con aria furba. Annuii, in fondo... che cosa potrebbe mai mangiare? Non mi sembra un tipo che si svuota il bar...

- Cavolo! Per essere piccolo sei un pozzo senza fondo!- esclamai appena ebbe finito l'ennesimo cornetto. Ok forse era meglio ritirare tutto ciò che avevo pensato prima.
- Come scusa per avermi chiamato "piccolo" me ne devi un altro!- esclamò 
- Ma così stiamo al quinto! Vuoi svuotarmi il portafoglio?- chiesi porgendoglielo.
Otani lo addentò e dopo averlo finito esclamò- Be' dovevi farti perdonare no? E poi avevo dimenticato i soldi in camera…-
- Idiota…- sussurrai- e anche un gran approfittatore!-
- Bè almeno siamo alla pari..- e mi guardò divertito
Maledettissimo nano!
Stavo per saltargli addosso e strozzarlo con le mie mani, quando notai che il suo sguardo era rivolto altrove. Lo seguii e vidi che in fondo alla piscina c’era lo scivolo ad acqua… aspetta… uno scivolo ad acqua?!
- Oddio!- e mi alzai di scatto dalla sedia- devo assolutamente provarlo!-
- Idem!- esclamò anche lui- che ne dici ci andiamo?-
- Ma se ti sei appena finito cinque cornetti! Così rischi un indigestione!-
- E allora? Dai che non abbiamo altro tempo per provarlo!- e detto ciò mi prese la mano trascinandomi verso il mini parco acquatico. Mentre c'incamminavamo notai le sue mani che in confronto alle mie sembravano enormi...  non erano delle mani da ragazzo... riflettendoci su, sembravano di più quelle di un uomo.

E così passammo l’intera mattinata a fare gli scivoli ad acqua. Quando arrivò l’ora di pranzo, ci dirigemmo verso il tavolo della sera precedente, dove ci aspettavano i nostri amici.
- Allora come è andata?- Chiese Nobu notando che ero di buon umore
- Benissimo! Abbiamo fatto gli scivoli ad acqua! Oddio c’era quello giallo che era super veloce!-
- Per me il più bello era quello rosso pieno di curve!- rispose Otani anche lui raggiante.
- Meno male che è tutto apposto! Andate molto d’accordo!- esclamò Nobu sorridendomi.
Silenzio.
Per un secondo ci fu un momento di silenzio. Guardai Otani e d’un tratto ritornai in me: non era possibile! Ho trascorso la mattinata con lui!
- Cavolo! Ho sprecato mezza giornata insieme a questa gigantessa..- disse sospirando
- Gigantessa a chi?! Microbo! Per colpa tua la mia immagine è stata rovinata!-
- E chi ti doveva guardare scusa?- continuò avvicinandosi alla mia faccia.
E ricominciammo a battibeccare, mentre gli altri si misero le mani in faccia sospirando- Siete tremendi!-

Finalmente il pomeriggio lo passai insieme alle due mie amiche, Andammo al centro benessere e poi dopo a fare un bel po’ di shopping! 
Arrivata la sera, Nobu si presentò nella mia camera e mi mostrò un foglietto dove vi era scritto che ci sarebbe stata una festa solo riservata ai giovani. Tutte euforiche, telefonammo anche a Chiharu e insieme ci preparammo per l'evento. Appena arrivate alla mini discoteca, mi precipitai subito sulla pista da ballo... ma dopo quasi mezz'ora i tacchi, che mi aveva praticamente ordinato Nobu di mettere, iniziarono a farmi talmente male che mi dovetti sedere.
- Anche qui?!- esclamò una voce a me famigliare. Alzai lo sguardo incrociando quello di Otani- Mi sembra ovvio… “festa per giovani” non ti dice nulla?-
- Bah…  Che pizza che ti devo incontrare dappertutto!- esclamò scostando lo sguardo
- Tranquillo me ne vado… tanto volevo uscire per prendermi una boccata d’aria..- e dopo averlo detto mi rinfilai i tacchi e andai verso la porta.
Quando giunsi fuori, mi appoggiai sulla fredda balaustra e incominciai ad osservare il mare ormai di color nero. Guardandolo attentamente, notai che non era tranquillo anzi era leggermente mosso. Dubbiosa alzai lo sguardo e, come mi ero immaginata, vidi dei grossi nuvoloni coprire il cielo stellato… forse era meglio rientrare.
Ma quando volsi lo sguardo verso la porta notai che si stava avvicinando un ragazzetto un po’ basso con i capelli arancioni- Come mai sei uscito?- chiesi mantenendo una voce neutra.
- Boh la musica era troppo forte… e poi non mi piace questo genere di canzoni “tnuz tunz"- disse facendo le virgolette con le mani.
- Idem… io amo solo quelle di Umibozu…- ma non ricevendo risposta lo guardai e notai la sua faccia sorpresa, anzi no! scioccata!- T-tu… ascolti Umibozu?! Anche io!!-
- Non ci posso credere!- esclamai con il luccichio agli occhi- pochi lo conoscono!-
- Oddio hai comprato l’ultimo cd?- chiese tornando tutto vivace
- Siii! L’ho ascoltato quaranta vol…- ma poi calò di nuovo il silenzio. Cavolo! Un'altra volta!
Scostammo lo sguardo imbarazzati. Otani si avvicinò alla sbarra per guardare il mare- Un po’ mosso eh?- 
- Già…- Ma prima che potessi dire altro, delle minuscole goccioline iniziarono a cadermi sulla faccia. Alzammo lo sguardo vedendo che il cielo era tutto coperto- Forse è meglio rientrare…- disse rivolgendo lo sguardo verso la porta dove usciva la luce colorata della discoteca.
Annuii, ma appena feci il primo passo scivolai addosso a lui finendo a terra.
- Ma dico… è una fissa atterrarmi addosso!- esclamò furibondo mentre la pioggia continuava a scendere bagnandoci.
- S-scusa! Colpa di questi tacchi…- ma prima che potessi fare qualcosa, una voce riecheggiò per tutta la nave: “ Qui è il capitano che vi parla, a causa di un improvviso mal tempo preghiamo alla gentile clientela di rimanere dentro della nave o chi è fuori a rientrare. Grazie.”
- Levati sei pesante!- disse facendomi ritornare in me. Mi scansai e lui si rialzò guardando i suoi abiti ormai completamente bagnati.- Ora dobbiamo seriamente andare!- 
Mi alzai un'altra volta, ma appena feci i primi passi scivolai di nuovo, e andai a finire addosso alla sbarra. Senza neanche riuscire ad afferrarmi, la nave fece un enorme scossone facendomi scavalcare la barricata. Otani, preso dal panico e con il volto pieno di orrore, cercò di afferrare la mia mano mano ma, appena la prese, fu trascinato di sotto insieme a me.
E tutto fu in un attimo: la stretta di mano di Otani, le nostre urla, il botto in mare… riaprì gli occhi ma tutto quello che vidi era solamente oscurità. Presa dal panico cercai un modo per tornare in superficie. Non sapevo dove stavo! Tenevo ancora stretta la mano di Otani privo di sensi. Cercai di tirarlo con me per prendere una boccata d’aria ma ormai, con l'acqua dentro i polmoni, chiusi gli occhi e persi del tutto coscienza.




***spazio autrice***
Ve lo avevo detto che avrei pubblicato prima della mia partenza! Che bello!
Ma torniamo alla storia: Otani e Risa sono caduti in mare! ed ora cosa succederà? Li salveranno? Oppure non si sono neanche accorti della loro assenza? Be' lo scoprirete al prossimo capitolo! 
(Mi scuso subito se questo è scritto male >.<) Ah dimenticavo! ho messo alcune scene che ricordano la serie... tipo lo scivolo ad acqua e Umibozu... che ne pensate?
Un bacione
Giulia

   
 
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