Capitolo
8 -
La scoperta -
Erano
passati
ormai diversi giorni. Apollo e Silvia ancora non si parlavano; lei
convinta che
lui non l'amasse più e lui deluso dal comportamento della
ragazza. Apollo in
quel periodo si era avvicinato molto ad Haimon, quasi per ripicca nei
confronti
di Silvia, e intanto le ricerche dei veri genitori della ragazza
continuavano
senza grandi risultati.
- Non
ce la
faremo mai. - sbuffò la rossa sedendosi stancamente sulla
solita panchina al
parco.
- Si,
invece.
Non dobbiamo arrenderci. - decretò Apollo sedendosi al suo
fianco
Avevano
ispezionato tutti gli ospedali della zona senza trovare niente: -
Aspetta! -
esclamò improvvisamente lui ricordandosi di una cosa: -
Manca ancora un posto.
L'ospedale dove sono nato io. -
- E
qual'è? -
- Il
Green
Hospital. -
- Non
l'ho
mai sentito... -
- E'
ovvio.
L'hanno chiuso pochi anni dopo che sono nato io. Però questo
spiegherebbe
perchè non riusciamo a trovare nessun indizio: l'ospedale
dove sei nata non
esiste più. -
- Ma
siamo
comunque al punto di partenza... - sospirò lei: - ...come
facciamo a scoprire
qualcosa? -
-
Semplice.
Entriamo negli archivi dell'ospedale. - sentenziò Apollo con
un ghigno dipinto
sulle labbra.
* *
* * *
-
Apollo...
non so se è una buona idea... - mormorò la rossa
seguendo il ragazzo
all'interno dell'ormai abbandonato Green Hospital.
-
Certo che
lo è! - disse lui sicuro puntando la torcia davanti a se e
illuminando il
percorso: - Purtroppo c'è solo l'archivio cartaceo, sarebbe
stato più semplice
e volece controllare quello virtuale. -
-
Già... -
In
breve
arrivarono davanti alla sala archivi: - Bene entriamo. - disse lui
aprendo la
porta.
Il
locale era
abbastanza ampio con pile di documenti sistemati ovunque: -
Sarà un
lavoraccio... - sospirò lei passandosi una mano fra i
capelli.
- Si,
ma
prima iniziamo prima finiamo! Forza al lavoro! - esclamò
Apollo iniziando a
sfogliare la prima risma di documenti.
* *
* * *
Apollo
stava
tornando a casa. Lui e Haimon non avevano ancora trovato niente, ma se
lo
sentiva: quella era la pista giusta.
-
Apollo... -
mormorò una voce familiare
-
Silvia...
che ci fai quì? - balbettò lui. Non si aspettava
di incontrarla.
-
Facevo solo
un giro... E tu? -
-
Tornavo a
casa. -
Apollo
capì
che entrambi erano in imbarazzo e che entrambi non ne potevano
più di quella
separazione: - Silvia senti...ecco...magari noi due
potremmo...insomma... -
Accidenti! Ma era così difficile chiederle di ricominciare
tutto dall'inizio?
-
Cosa? -
chiese lei speranzosa
-
APOLLO!! -
urlò una voce femminile alle spalle del ragazzo.
Apollo
imprecò
mentalmente: ma proprio ora doveva arrivare?
-
Apollo
prima hai dimenticato quest... - Haimon si bloccò vedendo
Silvia: - Ciao
Silvia. -
-
Ciao. -
rispose fredda la biondina: - Io ora devo andare. -
- No
Silvia
aspetta. - la supplicò Apollo: - Ti prego... volevo
chiederti di
ricominciare... -
-
RICOMICIARE?!!? - urlò imbestialita Silvia: -
Perchè invece non te ne vai con
la tua amichetta! - indicò con il capo la rossa: - Di sicuro
starai meglio con
lei. -
- No!
Ascoltami! Non hai capito niente... - Apollo la prese per il polso, ma
Silvia
si liberò tirandogli un ceffone sulla guancia.
- Non
toccarmi!! Non cercarmi più!! - urlò infine
scappando via in lacrime e
lasciando gli altri due ammutoliti e colpevi per qualcosa che non
avevano
commesso.
* * *
* *
-
Uff! - Hai
chiuse di botto il fascicolo che teneva tra le mani sollevando
parecchia
polvere: - Sono giorni che cerchiamo in questo stupido archivio
polveroso e
ancora niente. -
-
Abbi
pazienza. - le disse Apollo seduto non lontano da lei mentre continuava
a
cercare fra i documenti. Sfogliava svogliato gli innumerevoli fogli
finchè
qualcosa non attirò la sua attenzione: - Ehi ehi! -
- Che
c'è? -
-
Forse ci
sono...Eccolo! Artemide Angel F... - Apollo si bloccò con
gli occhi sgranati.
Rilesse le parole scritte nero su bianco di quel foglio molte volte
prima di
riuscire a crederci.
-
Apollo?
Apollo che hai? Cos'hai trovato? -
Il
ragazzo
alzò lo sguardo ancora incredulo e stupido fissando negli
occhi la ragazza e
chiedendosi come aveva fatto a non pensarci prima. Gli stessi occhi,
gli stessi
capelli, le somiglianze...
-
Apollo! -
lo richiamò lei vedendo che la fissava come se fosse un
aliena
- Sei
mia
sorella. -mormorò infine lui
-
Co-cosa? -
chiese la rossa sbarrando gli occhi
- Tu
sei mia
sorella. -
Fine
8°
capitolo