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Autore: gnomo fattone    23/08/2014    0 recensioni
Cosa succede se la band più famosa e più desiderata del mondo si ritrova a condividere la casa con quattro cantanti che hanno da poco vinto X Factor? Ci sarebbe il delirio più totale da parte delle directioner di tutto il mondo!!
"era bello come sempre ed era tutto mio, desiderato da milioni di ragazze in tutto il mondo ma solo ed esclusivamente mio, io sono Rose e questa è la mia storia...
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Chi ha rubato i soldi?

 

 

Nora si era ripresa del tutto ed era in gran forma, era così bello riavere affianco mia sorella, sentirla parlare, sentirla ridere, era un sogno che diventava realtà avevo sperato sino alla fine che lei si riprendesse e Dio aveva ascoltato le mie preghiere. Ora più niente mi spaventava, ero felice, serena e la mia vita aveva finalmente preso il giusto equilibrio perché sapevo che il peggio era passato, dopo tutto questo tempo potevo alzarmi la mattina e addormentarmi la sera col sorriso stampato in volto.

«allora quando ti faranno uscire di qui?» Nora si trovava a braccia conserte seduta sul letto che guardava un punto imprecisato delle sue lenzuola «non lo so credo che mi tratterranno qui per qualche giorno per accertamenti, sai come sono fatti i medici» bene avevo aspettato per tutto quel tempo non mi costava niente aspettare per qualche altro giorno «parlami del coma, che cosa si prova?» ero davvero curiosa, nessuno lo sapeva veramente senza averlo vissuto «è come se avessi fatto un lungo sonno e quando mi sono svegliata mi sembrava di essere in un incubo, mille occhi puntati addosso e mani che mi toccavano, era come se il mio corpo non mi appartenesse e poi non avevo più nessun tipo di controllo non potevo parlare, non potevo muovermi, è stato terribile» aveva gli occhi lucidi, il suo racconto mi aveva toccato nel profondo «ma la cosa sicuramente più brutta è il fatto di essermi svegliata e non sapere cosa è successo quando non ero cosciente» disse amareggiata «beh per quanto riguarda me sono successe un po’ di cose dopo che ho vinto X factor, sto vivendo in una villa con le mie compagne di band e altre persone» non andai oltre, non volevo dirglielo «altre persone? e chi sono queste persone?» «mi dispiace ma non te lo posso dire, è una sorpresa!» sapevo che Nora avrebbe continuato a farmi delle domande ma non avrei mai ceduto «cosa? una sorpresa? aspetta non saranno mica delle persone famose? Dimmi chi sono! E come mai vivono insieme a voi?» mi alzai dalla sedia erano già le cinque del pomeriggio e sarei dovuta tornare a casa altrimenti gli altri mi avrebbero dato per dispersa. «io ora devo andare Nora ci vediamo domani» quella mi guardò sconvolta «come e non me lo dici? Dai dammi almeno un indizio» non la ascoltai nemmeno e mi diressi verso l’uscita «ciao Nora a domani!».

 

Appena rientrata a casa mi feci una doccia rilassante e andai in camera per mettermi addosso qualcosa di comodo, mentre mi pettinavo i capelli Alexis fece irruzione all’interno della stanza «Rose i ragazzi ci vogliono tutte in salone!» la guardai interrogativa non sarà per caso successo qualcosa? «d’accordo un attimo e arrivo»

Come arrivai in salone mi ritrovai davanti ad una scena alquanto bizzarra Louis, Liam, Harry e Mandy erano seduti su delle sedie che sicuramente erano state poste da loro proprio davanti al divano nel quale vi erano seduti Alexis, Katherine, Niall e Zayn che aveva in braccio Perrie e tutti si guardavano negli occhi più seri che mai senza proferire parola «che cosa è successo?» ero quasi spaventata «Rose siediti per favore» mi disse Liam nel modo più freddo e distaccato possibile, feci come disse presi una sedia e mi sedetti davanti a Mandy che aveva tra le sue mani quella di Harry e lo sguardo perso nel vuoto, stavo iniziando a preoccuparmi «allora chi parla?» domandò Liam riferendosi a Harry e Louis «parla tu» rispose quest’ultimo «d’accordo parlo io, allora da un paio di giorni in questa casa stanno sparendo dei soldi, a me venti dollari a Louis cinquanta e a Harry addirittura cinquecento» iniziò Liam «venti dollari? Dai chi è il morto di fame che si mette a rubare venti dollari?» disse Harry incredulo «perciò è chiaro che tra noi c’è qualcuno che ha le mani lunghe, io chiedo solo al colpevole di confessare, la storia si risolve qua e amici come prima» non potevo crederci ci stavano forse accusando di aver rubato? Come potevano pensare una cosa del genere «scusate non ho capito bene, ci state forse incolpando di aver rubato?» Katherine mi aveva tolto le parole di bocca «io non sto accusando nessuno Katherine, ma è anche vero che in questa casa ci siamo solo noi» «e vi interrogheremo uno ad uno se sarà necessario pur di scoprire chi è stato» continuò Louis, per caso rivolsi lo sguardo verso Niall e notai che mi stava guardando in modo terribilmente serio «beh io sicuramente non sono stato» e nel frattempo continuava a fulminarmi con gli occhi «nemmeno io, non me ne faccio niente dei vostri soldi» continuò Zayn, dopo di che anche Alexis e Katherine si ritennero innocenti. «Mandy?» si rivolse Liam alla mia amica come per farle confessare qualcosa «non li ho presi io quei maledetti soldi, credi davvero che sono così stronza da rubare al mio ragazzo?» si alterò, non le piaceva essere incolpata di qualcosa che non aveva fatto «ma non possiamo guardare le telecamere?» domandò Harry rivolgendosi al castano affianco a lui «non credo sia possibile dobbiamo far finta di vivere in modo normale e le persone normali non hanno le telecamere in casa» rispose Liam risoluto, non potevo credere che tra di noi ci fosse un ladro, insomma chi poteva essere? Pensandoci bene mi veniva in mente il nome di una sola persona.

Tutti si girarono verso di me perché probabilmente non avevo ancora parlato e sicuramente si aspettavano che dicessi qualcosa in merito ma ero disgustata dal loro comportamento «io me ne vado, ho sentito abbastanza!» mi alzai dalla sedia con l’intenzione di dirigermi in camera ma sentii una voce alle mie spalle «perché scappi? Vuol dire che hai qualcosa da nascondere» questo era davvero il colmo, il biondo stava accusando me «che cosa vorresti insinuare?» «che secondo me centri qualcosa con questa storia, cos’è non ti è ancora passato il vizio di rubare?» alzò leggermente la voce mentre io mi alteravo, ma più che altro ero delusa, delusa dalla situazione, delusa da lui «non li ho presi quei soldi, io sono una persona onesta!» la mia voce uscì più acuta di quanto mi aspettassi, il biondo scattò in piedi e si avvicinò minaccioso «NO SEI SOLTANTO UNA LADRA!» quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, rimasi inerme, ero ferita, avevo sopportato per troppo tempo tutte le cose brutte che mi diceva ma ero stanca e anche la mia pazienza aveva un limite sapevo che prima o poi sarei scoppiata ma avrei tanto voluto non farlo davanti a lui, i miei occhi divennero lucidi e mi bruciavano terribilmente, ci provavo con tutta me stessa ma non potevo trattenere un pianto disperato che voleva uscire fuori dimostrando così il dolore che quel ragazzo mi aveva procurato, piansi silenziosamente davanti a tutti gli altri che mi guardavano compassionevoli e subito dopo me ne andai senza proferire parola anche perché non avevo la forza per parlare.

 

Mi trovavo in camera seduta sul mio letto a piangere e non sarei uscita facilmente di lì, un attimo prima ero felice per via di Nora e l’attimo dopo ero triste, triste per una persona a cui non importava niente di me e che continuava a farmi del male, pensandoci bene sarebbe stato meglio andare a vivere con mia madre e quando Nora sarebbe uscita dall’ospedale saremmo state tutte e tre insieme, ma purtroppo non era possibile perché io dovevo rimanere in quella casa fino al tempo stabilito.

Nel bel mezzo del mio pianto disperato qualcuno bussò alla porta, rimasi in silenzio e la persona che aveva bussato entrò e si sedette accanto a me senza dire niente, mi girai lentamente e vidi due grandi e luminosi occhi verdi «non dare peso alle cose che dice, si sta comportando molto male nei tuoi confronti e non lo meriti» apprezzavo molto le sue parole mi facevano sentire meglio, mi sedetti per poterlo guardare meglio in faccia «non li ho presi io i soldi Harry te lo giuro, puoi controllare la mia borsa se vuoi» «non voglio controllare proprio niente, io so che non sei stata tu, mi fido di te» sentivo che le sue parole erano sincere, lo capivo dai suoi occhi, dal modo in cui mi guardava, Harry era una delle poche persone che in quel momento volevo avere accanto. «chi pensi che li abbia presi?» Harry sospirò pensieroso «sinceramente non ne ho la più pallida idea, questa storia sta diventando così misteriosa, è davvero troppo strano, spero solo che dopo aver dato l’avvertimento non capiti più» disse rassegnato «a me viene in mente solo una persona» Harry mi guardò dubbioso «pensaci è così ovvio, non è detto che il ladro sia uno di noi, entrano anche altre persone in questa casa e una di loro è bugiarda e falsa e sarebbe capace di qualsiasi cosa» Harry ci pensò su e poi capì a chi mi stavo riferendo «pensi che sia stata Charlotte?» «si»

«è vero forse hai ragione, non può essere altri se non lei, io non la conosco bene ma se arriva a tradire il proprio ragazzo significa che è capace di qualsiasi cosa, accidenti questa ragazza sta causando parecchi problemi» le mie lacrime nonostante continuavo ad asciugarmele non accennavano a smettere «senti perché non mi accompagni a prendere la cena? Così almeno ti distrai, i ragazzi hanno pensato di prendere qualcosa fuori e mangiarcelo a casa»

«no Harry non voglio mangiare con gli altri e comportarmi come se niente fosse»

«d’accordo allora vorrà dire che io, tu e Mandy mangeremo da un'altra parte, magari in veranda a guardare le stelle come piace a te» concluse la frase con un meraviglioso sorriso che a guardarlo fece sorridere anche me «d’accordo andiamo».

 

 

Io e Harry giravamo in macchina ormai da parecchi minuti nel tentativo di trovare il posto dove ci aveva indirizzati Louis nel quale vendevano praticamente di tutto e chi voleva poteva mangiare lì oppure come dovevamo fare noi comprare ciò che volevamo e mangiare a casa.

«allora, dove diavolo è questo posto?» chiese Harry guardandosi intorno mentre continuava a guidare, lo cercai e vidi proprio davanti a me l’insegna gialla che si trovava a qualche metro da noi «eccola, è quella lì vero?» Harry guardò nel punto da me indicato «si è quella» dopo di che parcheggiò proprio lì davanti, notai che c’erano dei tavoli sia fuori che all’interno del locale che sembrava abbastanza grande e molto carino ma la cosa sicuramente più bella era il profumo di roba da mangiare appena tolta dal forno, mi stava venendo l’acquolina, Harry si avvicinò al bancone e ordinò talmente tante cose che sembrava dovesse sfamare un esercito, rimasi lì ad aspettare che avesse finito, nel mentre curiosavo un po’ intorno, all’improvviso sentii qualcuno che entrò sbattendo la porta con poca delicatezza e poi delle voci che invadevano tutto il locale, ancora non mi ero voltata ma quei modi spavaldi e strafottenti che caratterizzavano le persone dietro di me erano molto famigliari e subito mi venne in mente di chi poteva trattarsi ma speravo tanto di sbagliarmi, presi coraggio e mi voltai lentamente cercando di non dare nell’occhio, appena vidi chi c’era il mio battito cardiaco aumentò radicalmente, Harry ti scongiuro muoviti dovevo assolutamente andarmene da quel posto, il riccio mi guardò e si accorse della mia espressione preoccupata «fai in fretta devo andarmene da qui» quello mi guardò interrogativo e non capì che cosa era appena successo, infine ci portarono le nostre ordinazioni che Harry prese prontamente avvicinandosi poi a me «cosa è successo?» «quei tre ragazzi seduti lì in fondo sono amici di Trey» Harry lì guardò senza farsi notare «d’accordo, stai dietro di me!» dopo di che si incamminò verso l’uscita, la sfortuna era che per uscire dovevamo per forza passare davanti a loro e più mi avvicinavo più la mia paura aumentava ce l’avevamo quasi fatta ma all’ultimo uno di loro mi vide e si piazzò davanti a noi, seguito poi dall’ altro, il terzo rimase seduto, Harry diventò terribilmente serio «Rose non ci saluti? Potrei offendermi» disse avvicinandosi sempre di più a me, presi la mano di Harry in modo tale da sentirmi più sicura «non avvicinarti a lei» disse Harry minaccioso posizionandosi davanti a me, quello gli rivolse un sorriso strafottente e poi si girò nuovamente verso di me «come va la tua vita? Tua sorella è ancora viva?» disse per poi mettersi a ridere assieme all’altro tipo che era in piedi «Harry andiamo via» dissi con un filo di voce «fossi in te la ascolterei, lo dico per la tua salute fisica» continuò senza smettere di guardarlo negli occhi «già tornatene a cantare le tue canzoncine del cazzo con quella banda di sfigati» aggiunse il ragazzo che si trovava in piedi poggiato sul tavolo per poi mettersi a ridere insieme all’altro, quello seduto rimase invece serio «prego» il tipo davanti a noi si mise a una parte e allungò un braccio invitandoci ad uscire, non persi l’occasione e mi diressi verso la porta mentre tenevo ancora la mano di Harry «ehi Rose» mi richiamò quello io e Harry ci voltammo nello stesso momento «un piccolo consiglio, guardati le spalle, Trey sa essere molto vendicativo» lo mandai mentalmente a quel paese e andai fuori seguita a ruota da Harry.

Una volta usciti da quel posto salimmo in macchina, ero parecchio turbata per ciò che era successo, tutti gli amici di Trey erano degli psicopatici proprio come lui e facevano parte della gang di cui lui era a capo e si occupavano di spaccio e furti anche se a dire la verità Trey aveva il coraggio di fare cose peggiori, la sua fedina penale era impressionante, in quel momento avrei tanto voluto avere Zac al mio fianco perché nessuno era in grado di darmi la sicurezza che mi dava lui, ero immersa nei miei pensieri più cupi quando inaspettatamente l’auto frenò «perché ti sei fermato?» Harry si girò poggiando il braccio sul suo sedile e mi guardò serio «perché voglio sapere come stai» sospirai voltandomi verso la direzione opposta «Harry sto bene» dissi indifferente «guardami negli occhi» rimasi per qualche secondo nella mia posizione poi mi voltai con lo sguardo verso il basso quando lo alzai mi ritrovai davanti i suoi grandi occhi verdi illuminati dalle luci della notte, rimasi come incantata ad osservarli «sto bene davvero» «i tuoi occhi dicono il contrario» non potevo proprio nascondergli niente, mi conosceva più di quanto avessi immaginato, i miei occhi divennero sempre più tristi e delle lacrime iniziarono a bagnarmi il viso «lo sapevo, capisco sempre quando c’è qualcosa che non va, i tuoi bellissimi occhi parlano da soli» mi avvolse con le sue braccia e mi strinse forte a sé, chiusi gli occhi e mi godetti quel meraviglioso momento «ti voglio bene Harry» quelle parole uscirono talmente spontanee che mi stupii di me stessa ma provenivano dal cuore «anche io ti voglio tanto bene»

 







Spazio autrice:
Questo è davvero il colmo, Niall che accusa Rose di aver rubato i soldi, quella ragazza mi fa sempre più pena poveretta e intanto Rose pensa che si stata Charlotte ma d'altronde come biasimarla? Per di più in questo capitolo incontra tre amici di Trey che fanno parte della sua gang di svitati e già perchè gli amici di Trey sono tutti degli psicopatici!

Nel prossimo capitolo succederà veramente di tutto, Mandy e Rose organizzeranno una festa in onore di Nora e Charlotte riuscirà nel suo intento di rovinare la vita di Rose. Ora vi saluto volevo solo ringraziare le persone che stanno leggendo questa storia e spero che nonostante quello che succederà vi continuerà a piacere (io e le mie paranoie) bye bye!!
  
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