Chi
ha
rubato i soldi?
Nora si era
ripresa del tutto ed era in gran forma, era così
bello riavere affianco mia sorella, sentirla parlare, sentirla ridere,
era un
sogno che diventava realtà avevo sperato sino alla fine che
lei si riprendesse
e Dio aveva ascoltato le mie preghiere. Ora più niente mi
spaventava, ero
felice, serena e la mia vita aveva finalmente preso il giusto
equilibrio perché
sapevo che il peggio era passato, dopo tutto questo tempo potevo
alzarmi la
mattina e addormentarmi la sera col sorriso stampato in volto.
«allora
quando ti faranno uscire di qui?» Nora si trovava a
braccia conserte seduta sul letto che guardava un punto imprecisato
delle sue
lenzuola «non lo so credo che mi tratterranno qui per qualche
giorno per
accertamenti, sai come sono fatti i medici» bene avevo
aspettato per tutto quel
tempo non mi costava niente aspettare per qualche altro giorno
«parlami del
coma, che cosa si prova?» ero davvero curiosa, nessuno lo
sapeva veramente
senza averlo vissuto «è come se avessi fatto un
lungo sonno e quando mi sono
svegliata mi sembrava di essere in un incubo, mille occhi puntati
addosso e
mani che mi toccavano, era come se il mio corpo non mi appartenesse e
poi non
avevo più nessun tipo di controllo non potevo parlare, non
potevo muovermi, è
stato terribile» aveva gli occhi lucidi, il suo racconto mi
aveva toccato nel
profondo «ma la cosa sicuramente più brutta
è il fatto di essermi svegliata e
non sapere cosa è successo quando non ero
cosciente» disse amareggiata «beh per
quanto riguarda me sono successe un po’ di cose dopo che ho
vinto X factor, sto
vivendo in una villa con le mie compagne di band e altre
persone» non andai
oltre, non volevo dirglielo «altre persone? e chi sono queste
persone?» «mi
dispiace ma non te lo posso dire, è una sorpresa!»
sapevo che Nora avrebbe
continuato a farmi delle domande ma non avrei mai ceduto
«cosa? una sorpresa?
aspetta non saranno mica delle persone famose? Dimmi chi sono! E come
mai
vivono insieme a voi?» mi alzai dalla sedia erano
già le cinque del pomeriggio
e sarei dovuta tornare a casa altrimenti gli altri mi avrebbero dato
per
dispersa. «io ora devo andare Nora ci vediamo
domani» quella mi guardò
sconvolta «come e non me lo dici? Dai dammi almeno un
indizio» non la ascoltai
nemmeno e mi diressi verso l’uscita «ciao Nora a
domani!».
Appena rientrata
a casa mi feci una doccia rilassante e
andai in camera per mettermi addosso qualcosa di comodo, mentre mi
pettinavo i
capelli Alexis fece irruzione all’interno della stanza
«Rose i ragazzi ci
vogliono tutte in salone!» la guardai interrogativa non
sarà per caso successo
qualcosa? «d’accordo un attimo e arrivo»
Come arrivai in
salone mi ritrovai davanti ad una scena
alquanto bizzarra Louis, Liam, Harry e Mandy erano seduti su delle
sedie che
sicuramente erano state poste da loro proprio davanti al divano nel
quale vi
erano seduti Alexis, Katherine, Niall e Zayn che aveva in braccio
Perrie e
tutti si guardavano negli occhi più seri che mai senza
proferire parola «che
cosa è successo?» ero quasi spaventata
«Rose siediti per favore» mi disse Liam
nel modo più freddo e distaccato possibile, feci come disse
presi una sedia e
mi sedetti davanti a Mandy che aveva tra le sue mani quella di Harry e
lo
sguardo perso nel vuoto, stavo iniziando a preoccuparmi
«allora chi parla?»
domandò Liam riferendosi a Harry e Louis «parla
tu» rispose quest’ultimo
«d’accordo parlo io, allora da un paio di giorni in
questa casa stanno sparendo
dei soldi, a me venti dollari a Louis cinquanta e a Harry addirittura
cinquecento» iniziò Liam «venti dollari?
Dai chi è il morto di fame che si
mette a rubare venti dollari?» disse Harry incredulo
«perciò è chiaro che tra
noi c’è qualcuno che ha le mani lunghe, io chiedo
solo al colpevole di
confessare, la storia si risolve qua e amici come prima» non
potevo crederci ci
stavano forse accusando di aver rubato? Come potevano pensare una cosa
del
genere «scusate non ho capito bene, ci state forse incolpando
di aver rubato?»
Katherine mi aveva tolto le parole di bocca «io non sto
accusando nessuno
Katherine, ma è anche vero che in questa casa ci siamo solo
noi» «e vi interrogheremo
uno ad uno se sarà necessario pur di scoprire chi
è stato» continuò Louis, per
caso rivolsi lo sguardo verso Niall e notai che mi stava guardando in
modo
terribilmente serio «beh io sicuramente non sono
stato» e nel frattempo
continuava a fulminarmi con gli occhi «nemmeno io, non me ne
faccio niente dei
vostri soldi» continuò Zayn, dopo di che anche
Alexis e Katherine si ritennero
innocenti. «Mandy?» si rivolse Liam alla mia amica
come per farle confessare
qualcosa «non li ho presi io quei maledetti soldi, credi
davvero che sono così
stronza da rubare al mio ragazzo?» si alterò, non
le piaceva essere incolpata di
qualcosa che non aveva fatto «ma non possiamo guardare le
telecamere?» domandò
Harry rivolgendosi al castano affianco a lui «non credo sia
possibile dobbiamo
far finta di vivere in modo normale e le persone normali non hanno le
telecamere in casa» rispose Liam risoluto, non potevo credere
che tra di noi ci
fosse un ladro, insomma chi poteva essere? Pensandoci bene mi veniva in
mente
il nome di una sola persona.
Tutti si
girarono verso di me perché probabilmente non avevo
ancora parlato e sicuramente si aspettavano che dicessi qualcosa in
merito ma
ero disgustata dal loro comportamento «io me ne vado, ho
sentito abbastanza!»
mi alzai dalla sedia con l’intenzione di dirigermi in camera
ma sentii una voce
alle mie spalle «perché scappi? Vuol dire che hai
qualcosa da nascondere»
questo era davvero il colmo, il biondo stava accusando me
«che cosa vorresti
insinuare?» «che secondo me centri qualcosa con
questa storia, cos’è non ti è
ancora passato il vizio di rubare?» alzò
leggermente la voce mentre io mi
alteravo, ma più che altro ero delusa, delusa dalla
situazione, delusa da lui «non
li ho presi quei soldi, io sono una persona onesta!» la mia
voce uscì più acuta
di quanto mi aspettassi, il biondo scattò in piedi e si
avvicinò minaccioso «NO
SEI SOLTANTO UNA LADRA!» quella fu la goccia che fece
traboccare il vaso,
rimasi inerme, ero ferita, avevo sopportato per troppo tempo tutte le
cose
brutte che mi diceva ma ero stanca e anche la mia pazienza aveva un
limite
sapevo che prima o poi sarei scoppiata ma avrei tanto voluto non farlo
davanti
a lui, i miei occhi divennero lucidi e mi bruciavano terribilmente, ci
provavo
con tutta me stessa ma non potevo trattenere un pianto disperato che
voleva
uscire fuori dimostrando così il dolore che quel ragazzo mi
aveva procurato,
piansi silenziosamente davanti a tutti gli altri che mi guardavano
compassionevoli
e subito dopo me ne andai senza proferire parola anche
perché non avevo la
forza per parlare.
Mi trovavo in
camera seduta sul mio letto a piangere e non
sarei uscita facilmente di lì, un attimo prima ero felice
per via di Nora e
l’attimo dopo ero triste, triste per una persona a cui non
importava niente di
me e che continuava a farmi del male, pensandoci bene sarebbe stato
meglio
andare a vivere con mia madre e quando Nora sarebbe uscita
dall’ospedale
saremmo state tutte e tre insieme, ma purtroppo non era possibile
perché io
dovevo rimanere in quella casa fino al tempo stabilito.
Nel bel mezzo
del mio pianto disperato qualcuno bussò alla
porta, rimasi in silenzio e la persona che aveva bussato
entrò e si sedette
accanto a me senza dire niente, mi girai lentamente e vidi due grandi e
luminosi occhi verdi «non dare peso alle cose che dice, si
sta comportando
molto male nei tuoi confronti e non lo meriti» apprezzavo
molto le sue parole
mi facevano sentire meglio, mi sedetti per poterlo guardare meglio in
faccia
«non li ho presi io i soldi Harry te lo giuro, puoi
controllare la mia borsa se
vuoi» «non voglio controllare proprio niente, io so
che non sei stata tu, mi
fido di te» sentivo che le sue parole erano sincere, lo
capivo dai suoi occhi,
dal modo in cui mi guardava, Harry era una delle poche persone che in
quel
momento volevo avere accanto. «chi pensi che li abbia
presi?» Harry sospirò
pensieroso «sinceramente non ne ho la più pallida
idea, questa storia sta
diventando così misteriosa, è davvero troppo
strano, spero solo che dopo aver
dato l’avvertimento non capiti più»
disse rassegnato «a me viene in mente solo
una persona» Harry mi guardò dubbioso
«pensaci è così ovvio, non è
detto che il
ladro sia uno di noi, entrano anche altre persone in questa casa e una
di loro
è bugiarda e falsa e sarebbe capace di qualsiasi
cosa» Harry ci pensò su e poi
capì a chi mi stavo riferendo «pensi che sia stata
Charlotte?» «si»
«è
vero forse hai ragione, non può essere altri se non lei,
io non la conosco bene ma se arriva a tradire il proprio ragazzo
significa che
è capace di qualsiasi cosa, accidenti questa ragazza sta
causando parecchi
problemi» le mie lacrime nonostante continuavo ad
asciugarmele non accennavano
a smettere «senti perché non mi accompagni a
prendere la cena? Così almeno ti
distrai, i ragazzi hanno pensato di prendere qualcosa fuori e
mangiarcelo a
casa»
«no
Harry non voglio mangiare con gli altri e comportarmi
come se niente fosse»
«d’accordo
allora vorrà dire che io, tu e Mandy mangeremo da
un'altra parte, magari in veranda a guardare le stelle come piace a
te»
concluse la frase con un meraviglioso sorriso che a guardarlo fece
sorridere
anche me «d’accordo andiamo».
Io e Harry
giravamo in macchina ormai da parecchi minuti nel
tentativo di trovare il posto dove ci aveva indirizzati Louis nel quale
vendevano praticamente di tutto e chi voleva poteva mangiare
lì oppure come
dovevamo fare noi comprare ciò che volevamo e mangiare a
casa.
«allora,
dove diavolo è questo posto?» chiese Harry
guardandosi intorno mentre continuava a guidare, lo cercai e vidi
proprio
davanti a me l’insegna gialla che si trovava a qualche metro
da noi «eccola, è
quella lì vero?» Harry guardò nel punto
da me indicato «si è quella» dopo di
che parcheggiò proprio lì davanti, notai che
c’erano dei tavoli sia fuori che
all’interno del locale che sembrava abbastanza grande e molto
carino ma la cosa
sicuramente più bella era il profumo di roba da mangiare
appena tolta dal
forno, mi stava venendo l’acquolina, Harry si
avvicinò al bancone e ordinò
talmente tante cose che sembrava dovesse sfamare un esercito, rimasi
lì ad
aspettare che avesse finito, nel mentre curiosavo un po’
intorno,
all’improvviso sentii qualcuno che entrò sbattendo
la porta con poca
delicatezza e poi delle voci che invadevano tutto il locale, ancora non
mi ero
voltata ma quei modi spavaldi e strafottenti che caratterizzavano le
persone
dietro di me erano molto famigliari e subito mi venne in mente di chi
poteva
trattarsi ma speravo tanto di sbagliarmi, presi coraggio e mi voltai
lentamente
cercando di non dare nell’occhio, appena vidi chi
c’era il mio battito cardiaco
aumentò radicalmente, Harry ti
scongiuro
muoviti dovevo assolutamente andarmene da quel posto, il
riccio mi guardò e
si accorse della mia espressione preoccupata «fai in fretta
devo andarmene da
qui» quello mi guardò interrogativo e non
capì che cosa era appena successo,
infine ci portarono le nostre ordinazioni che Harry prese prontamente
avvicinandosi poi a me «cosa è
successo?» «quei tre ragazzi seduti lì
in fondo
sono amici di Trey» Harry lì guardò
senza farsi notare «d’accordo, stai dietro
di me!» dopo di che si incamminò verso
l’uscita, la sfortuna era che per uscire
dovevamo per forza passare davanti a loro e più mi
avvicinavo più la mia paura
aumentava ce l’avevamo quasi fatta ma all’ultimo
uno di loro mi vide e si
piazzò davanti a noi, seguito poi dall’ altro, il
terzo rimase seduto, Harry
diventò terribilmente serio «Rose non ci saluti?
Potrei offendermi» disse
avvicinandosi sempre di più a me, presi la mano di Harry in
modo tale da
sentirmi più sicura «non avvicinarti a
lei» disse Harry minaccioso
posizionandosi davanti a me, quello gli rivolse un sorriso strafottente
e poi
si girò nuovamente verso di me «come va la tua
vita? Tua sorella è ancora
viva?» disse per poi mettersi a ridere assieme
all’altro tipo che era in piedi «Harry
andiamo via» dissi con un filo di voce «fossi in te
la ascolterei, lo dico per
la tua salute fisica» continuò senza smettere di
guardarlo negli occhi «già
tornatene a cantare le tue canzoncine del cazzo con quella banda di
sfigati»
aggiunse il ragazzo che si trovava in piedi poggiato sul tavolo per poi
mettersi a ridere insieme all’altro, quello seduto rimase
invece serio «prego»
il tipo davanti a noi si mise a una parte e allungò un
braccio invitandoci ad
uscire, non persi l’occasione e mi diressi verso la porta
mentre tenevo ancora
la mano di Harry «ehi Rose» mi richiamò
quello io e Harry ci voltammo nello
stesso momento «un piccolo consiglio, guardati le spalle,
Trey sa essere molto
vendicativo» lo mandai mentalmente a quel paese e andai fuori
seguita a ruota
da Harry.
Una volta usciti
da quel posto salimmo in macchina, ero
parecchio turbata per ciò che era successo, tutti gli amici
di Trey erano degli
psicopatici proprio come lui e facevano parte della gang di cui lui era
a capo
e si occupavano di spaccio e furti anche se a dire la verità
Trey aveva il
coraggio di fare cose peggiori, la sua fedina penale era
impressionante, in
quel momento avrei tanto voluto avere Zac al mio fianco
perché nessuno era in
grado di darmi la sicurezza che mi dava lui, ero immersa nei miei
pensieri più
cupi quando inaspettatamente l’auto frenò
«perché ti sei fermato?» Harry si
girò poggiando il braccio sul suo sedile e mi
guardò serio «perché voglio
sapere come stai» sospirai voltandomi verso la direzione
opposta «Harry sto
bene» dissi indifferente «guardami negli
occhi» rimasi per qualche secondo
nella mia posizione poi mi voltai con lo sguardo verso il basso quando
lo alzai
mi ritrovai davanti i suoi grandi occhi verdi illuminati dalle luci
della
notte, rimasi come incantata ad osservarli «sto bene
davvero» «i tuoi occhi
dicono il contrario» non potevo proprio nascondergli niente,
mi conosceva più
di quanto avessi immaginato, i miei occhi divennero sempre
più tristi e delle
lacrime iniziarono a bagnarmi il viso «lo sapevo, capisco
sempre quando c’è
qualcosa che non va, i tuoi bellissimi occhi parlano da soli»
mi avvolse con le
sue braccia e mi strinse forte a sé, chiusi gli occhi e mi
godetti quel
meraviglioso momento «ti voglio bene Harry» quelle
parole uscirono talmente
spontanee che mi stupii di me stessa ma provenivano dal cuore
«anche io ti
voglio tanto bene»
Spazio autrice:
Questo è davvero il colmo, Niall che accusa Rose di aver rubato i soldi, quella ragazza mi fa sempre più pena poveretta e intanto Rose pensa che si stata Charlotte ma d'altronde come biasimarla? Per di più in questo capitolo incontra tre amici di Trey che fanno parte della sua gang di svitati e già perchè gli amici di Trey sono tutti degli psicopatici!