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Autore: Thatgirl_daily    23/08/2014    2 recensioni
In questa storia non voglio parlare dell'amore che ti salva da tutto, non voglio parlare dell'amore a prima vista, quello che ti colpisce da subito. In questa storia voglio parlare di come l'amore ci sfiori...e come noi, persi nel cercarlo, non ci accorgiamo di averlo sempre avuto accanto. Non voglio che sia uno di quei classici polpettoni romantici che esistono solo nei film! Vorrei riuscire a far sembrare questo racconto una cosa di routine, un fatto che potrebbe accadere a chiunque. Insomma, spero che qualsiasi ragazza possa riuscire a specchiarsi negli avvenimenti che narrerò; spero anche che riuscirete ad apprezzare questa storia (informo i lettori/le lettrici che al di fuori della scuola non mi sono mai cimentata nella scrittura e che questo sarà il mio primo racconto, quindi so che potrebbe essere un totale fallimento, se lo fosse vi pregherei di dirmelo). Grazie mille per aver dedicato tempo a questa introduzione, baci -Thatgirl
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un lunedì mattina alquanto tranquillo e sonnacchioso come tutti i lunedì estivi. Mi rigirai un pò nel letto. Mi piaceva il tepore mattutino delle coperte e l'essere stordita al 99%. Ero in quel che si definisce il "dormiveglia" perchè continuavo a sognare, ma allo stesso tempo percepivo quello che mi succedeva attorno...o almeno fino al momento in cui mamma fece irruzione nella mia camera e spalancando la mia finestra! -Mammaa!!!- esclamai. A quanto pare non intese che mi aveva fatto alterare abbastanza e che in quel momento avrei voluto urlargli in faccia "MA SEI IMPAZZITA?!?!". -Buon giorno Tesoro- mi disse con la sua solita vocina dolce, che però quella mattina risultava ai miei orecchi come una bestemmia in greco antico.-Per quale particolare motivo mi hai svegliata alle otto di mattina?!- tagliai corto io, che non vedevo l'ora di tornare al mio bellissimo sogno.-Amore, scusa so che probabimente preferiresti dormire...ma so anche che probabilmente non ti ricordi che tra una settimana inizia la scuola!-. Dentro alla mia testa io ero rimasta a bocca aperta. Inizialmente cercai di pensare al perchè mamma mi avesse svegliato presto ricordandomi che tra una settimana dovrò tornare di nuovo dentro alla prigione, ma poi smisi subito perchè mi ricordai che in quel momento il mio cervello funzionava solo al 50% e che di conseguenza non sarei stata capace di trovare una spiegazione logica a tutto ciò.-Quindi?- le domandai.-Ho pensato che dovresti riprendere i ritmi dell'anno scolastico e che devi smetterla di svegliarti a mezzogiorno!-. Ci fu una pausa.-Io e papà ti aspettiamo per fare colazione?- mi domandò, quasi convita di essere riuscita a persuadermi. Feci cenno di no con la testa.-Fate pure, dovete andare a lavoro tra poco, non vorrei che tardaste per colpa mia-. Mamma sorrise e mi accarezzò i capelli, poi uscì dalla mia stanza. Sorrisi tra me e me. Adoravo la ma famiglia, adoravo il mio piccolo e buonissimo fratellino, adoravo il mio silenzioso e affettuoso papà, e amavo la pazzia responsabile di mia madre. Avevo proprio una bella famiglia. Mi alzai perchè prima che andassero via mi avrebbe fatto piacere salutarli. Mi guardai allo specchio per essere sicura di essere sempre io. Già, ero proprio Elena. Non superavo il metro e sessanta (come al solito) avevo sempre gli occhi verdi scuri, i capelli lunghi e leggermente ondulati color cioccolato fondente, insomma ero io! Corsi alla porta e baciai papà sulla guancia.-Buona giornata Tesoro- mi disse mamma. Le chiusi la porta alle spalle. Una volta sola sbuffai, e visto che ero l'unico essere vivente in quella casa (apparte il gatto) decisi di tornare a dormire. In realtà non dormii...mi stesi sul letto e iniziai a pensare. Quell'ano sarebbe stato "l'anno di svolta", sarei andata al liceo, avrei coosciuto un sacco di nuove persone e tutto quello che conoscevo sarebbe cambiato...apparte il mio gruppo di amiche strette della società il Leone che frequentava mamma e lei...Maddalena! La mia migliore amica, la persona più intelligente e stupida che avessi mai conosciuto. Io sarei andata al liceo scientifico, mentre lei fin da piccola voleva andare al classico. Una volta aveva perso la testa e anche lei avrebbe voluto cambiare e venire con me...ma appena lo seppi mi arrabbiai un sacco! Non volevo che rinunciasse ai suoi sogni solo per seguirmi! Le volevo tanto bene. Decisi che sarei andata al liceo Galilei semplicemente perchè non avevo la più pallida idea di cosa avrei fatto in futuro. Ero certa solo del fatto che sarei andata all'università. Ero una ragazzina che aveva gli stessi sogni di milioni e milioni di bambine: fare la ballerina o l'attrice o la cantante.Ovviamente ero consapevole del fatto che una persona su un milione riusiva a vivere attraverso quei mestieri, quindi non mi basavo assolutamente su quelli! Fatto sta che da piccola avevo già inciso un disco e avevo recitato del concorso di recitazione d+el quartiere (e avevo anche vinto il premio "miglior attrice"). La voglia di diventare balerina, invece, era una di quelle voglie che vengono perchè ti anno sentire bene...tutte le volte che ballavo, dalla danza classica alla moderna, chiudevo gli occhi e mi abbandonavo al mio corpo e alla musica. Sicuramente non ero una persona nella norma. Sorrisi. Quel sorriso era così amaro che una lacrima iniziò a scendermi sulla guancia destra...mi sedetti sul letto e mi guardai intorno.Camera mia era piena di foto, tre foto mentre ero con maddalena, due foto di me da piccola, una foto mentre giocavo a rotolarmi nell'erba con Tosca, il terranova del migliore amico di papà, una foto con la mie amiche del Leone e...tante foto di me su un podio con addosso un body scintillante, o mentre faccio una spaccata oppure mentre faccio un flic indietro. Decisi di togliere tutte le foto delle mie gare. Mi ci volle davvero tanto, ma dopo un'oretta la "parete dei trofei" era completamente vuota. Sentii la chiave girare nel chiavistello. Francesco corse in camera mia.-Ciaoo!! Mi ha accompagnato la nonn...WOW!- mi girai per vedere che cosa avesse catturato la sua attenzione.-Cosa è successo alla "parete di trofei"?!- Sorrisi.-Perchè non ti piace?- gli chiesi in tono di sfida.-No, anzi...a me sembra che sia più bella così!- disse.-Anche secondo me-. Francesco sorrise come per far vedere che era contento che avessi superato la mia fase nostalica. Alzò i tacchi e corse il sala a vedere la televisione. Io mi girai a guardare di nuovo la parete color crema. Questa volta sorrisi senza lacrime. Il mio sorriso iniziava a capire che stavo cambiando e che stavo riacquistando la forza e il coraggio nel credere nell'essere felice. Non avevo più intenzione di soffrire. Avrei iniziato la mia tanto attesa...nuova vita.

   
 
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