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Autore: shadovvhunters    23/08/2014    1 recensioni
Questa sarà una storia ricca di emozioni. Ho scelto da autrice, la poesia di Charles Bukowski perchè credo mi rappresenti ed è molto inerente alla storia che scriverò. "E la fissavo, non sapendo quanto mi sarebbe rimasto per guardarla, per assaporare ogni suo singolo particolare, ogni sua bellissima imperfezione. E un senso di ansia mi assaliva, perchè mi rendevo conto che il nostro poco tempo insieme, il suo poco tempo qui, sarebbe stato esaurito."
ATTENZIONE// Ci sono accenni di Larry, alla fine.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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PROLOGO



Lui guardava fuori la finestra un paesaggio depresso e spento, tipico autunnale e sbuffava in modo alternato e annoiato. Accese lo schermo del cellulare che illuminò la stanza buia in cui soggiornava e controllò le notifiche di Facebook.
Dopo aver sbuffato un ennesima volta ripose il cellulare e ritornò ad osservare il paesaggio all'esterno. Non era cambiato nulla. Controllò l'ora, erano le 18:54.
Quando poi riposò lo sguardo sul paesaggio si rese conto che in quell'ultimo attimo, un particolare era cambiato: su una solitaria panchina  sedeva una graziosa ragazzina, avvolta in vesti inusuali, troppo imbottite per la temperatura autunnale. Certo, il tempo non era dei migliori, ma di certo non faceva quel freddo che richiedeva un abbigliamento invernale. La ragazza indossava un cappotto dall'aria pesante e spesso e si intravedeva una piuma d'oca che tentava l'evasione dalla stoffa del giubbino. La ragazza indossava anche un berretto di lana che non lasciava intravedere nulla dei capelli, ma dal colore delle sopracciglia si sarebbe detto che fosse castana.
Trascinava dietro di sé una borsa che aprì con un semplice gesto e cacciò da essa una macchina fotografica.
Era una reflex, un modello vecchio ed enorme che faceva un certo effetto tra le mani scheletriche e minuscole della ragazza.
Prese a fare scatti delle foglie autunnali cadute al suolo. Lui che a sua volta amava la fotografia si rese conto che quel paesaggio, seppur depresso e spento, era uno dei migliori spettacoli autunnali che avesse mai visto.
Allora uscì fuori da casa sua per godersi lo spettacolo e si sedette su una seggiola in vimini che lui e la sua famiglia tenevano li da anni. Da prima che i suoi genitori lo abbandonassero.
Fuori tirava un leggero venticello serale che scompigliava fastidiosamente i capelli del ragazzo che tentava di accorciare, ma in ogni caso, la temperatura non permetteva ancora l'abbigliamento troppo pesante della ragazza.
Ad un certo punto, una raffica di vento fece volare il berretto della ragazza rivelando dei luminosi capelli biondi, che si libravano in aria come le ali di un meraviglioso angelo e a quel punto lui si rese conto di essersi sbagliato sul fatto che fosse castana.
Il berretto cadde ai piedi del ragazzo, il quale si chinò per raccoglierlo perdendo di vista la ragazza e una volta averlo tenuto ben stretto in mano, alzò lo sguardo per poi posarlo su quello sconvolto della ragazza.
Lui in un primo momento rimase a studiare ogni suo singolo dettaglio, partendo dalla forma del suo viso, all'apparenza costituito da curve eleganti e delicate che nascondeva però una mascella ben definita. Poi iniziò a scrutare le labbra: notò che aveva il labbro inferiore leggermente più schiacciato rispetto quello superiore. Passò poi al naso, un piccolo nasino il cui setto era quasi invisibile; la punta aveva una curva delicata ed era cosparsa, così come il resto del viso, di lentiggini. Finì con il suo studio con gli occhi, che fissò per troppo tempo.
Gli occhi erano tondi, a palla leggermente sporgenti, forse un po troppo ed erano azzurri, di un azzurro meraviglioso, in cui vorresti solamente affogare. Non era di una bellezza da modella di Victoria's Secret, ma era comunque stupenda. Il suo viso aveva un armonia deliziosa, pensò lui.
Ad un certo punto, lei portò la mano scheletrica alla bocca avvicinandosi:- Scusa, sono desolata. Stavo facendo qualche scatto e il vento...- si scusò.
-Non preoccuparti, sono cose che succedono- disse lui sorridendo lievemente. Rimase goffamente ad osservarla per altri cinque minuti fino a che la ragazza sorrise.
- Adesso potresti rendermi il cappello? Sto morendo di freddo- disse facendosi cogliere da un brivido di freddo.
Lui si osservò la mano rendendosi conto di aver ancora il berretto ben saldo in mano, quindi venne scosso da una sensazione di imbarazzo e tese la mano per restituirle il berretto dicendo:- Oh, si, certo.-
- Non ti scusare, non fa nulla- rispose lei sorridendo timidamente riprendendosi il berretto. Se lo sistemò sul capo ma continuava a tremare dal freddo.
- Vorresti entrare?- chiese lui senza pensarci più di tanto.
- Oh no, preferisco non disturbare- rispose lei toccandosi il cappello timidamente.
- Dai insisto, non daresti alcun fastidio, vivo da solo.- obbiettò titubante - ti preparo qualcosa di caldo, stai morendo dal freddo- continuò poi sorridendo.
Lei parve pensarci su per poi annuire con un lieve "d'accordo" appena accennato.
Lui allora le porse la mano, che lei afferrò quasi prontamente e si avviarono verso la porta di casa.
- Comunque io sono Edith - si presentò lei.
-Piacere, io sono Louis - aprì quindi la porta di casa laccata di viola, un colore che a Louis non era mai piaciuto, ma i suoi genitori non gli avevano mai permesso di cambiarlo, ma in quel momento l'attezione di Louis era concentrata unicamente su quell'angelo biondo che si trovava accanto, di nome Edith.


 

Angolo autrice:
ciao a tutte, io sono Chiara e ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere questo prologo. Non scrivevo da una vita e mi mancava farlo, quindi ho accontentato le mie esigenze. Spero vivamente, con tutta me stessa che il prologo sia di vostro gradimento, anche perchè lo sto elaborando da una settimana intera assieme ai primi due capitoli che ho già pronti.
Forse la trama della storia sarà banaluccia, ma io mi son divertita tanto a scrivere il prologo quindi credo che se anche la storia non fosse presa in considerazione (come mi aspetto tra l'altro) continuerò a scrivere.
Che dire più...ho scelto una modella che è di una bellezza particolare e non solita, anche se dalla descrizione sembra la solita barbie. Credo che posterò nel primo capitolo una sua foto e mi scuso di non averla caricata ora dato che non sono a casa mia al momento e non ho i mezzi per caricare una sua foto che avevo intenzione di inserire. Non ricordo nemmeno come si fa...in ogni caso riuscirò a caricarla, male che va un modo lo troverò.
Un bacione enorme e di nuovo grazie mille!
Chiara.
  
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