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Autore: summer_time    23/08/2014    5 recensioni
...- Satch cosa hai trovato? - chiese a gran voce il biondino - Nulla di buono! Vieni con la valigetta del pronto soccorso, c' è una ragazza mezza morta!! - rispose l' interpellato - Come sarebbe a dire una ragazza?! E poi non raccogliamo cadaveri che galleggiano su un tronco così perché non abbiamo nulla da fare! - ribatté scocciato Marco - Insomma vuoi venire ad aiutarmi si o no? E poi è viva! - rispose prontamente Satch...
Prima fiction che scrivo, spero vivamente vi piaccia! Bacio
Summer_time
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marco, Nuovo personaggio, Satch
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 37

Pov. Marco

- Non sai quanto sono felice di vederti –
- Lo stesso vale per me, testa d’ananas. Dì un po’, come mai eri così stanco quando ti sei fatto catturare? –
- Sai com’è, qualcuno di mia conoscenza ha voluto andarsene senza un motivo preciso, lasciandomi solo dopo sei mesi di convivenza pacifica e oserei dire romantica –
- Romantica? Sul serio? -            il suo tono era leggermente divertito e mi fece sorridere
- Già, un romanticismo alla Sarah Meliac –           questa volta scoppiò a ridere sul serio e si avvicinò a me
- Idiota – disse sorridendo – ora vediamo di toglierti queste catene e queste manette, poi ce la filiamo alla massima velocità! Tra poco dovrebbe esserci un diversivo e noi dovremmo approfittare di quel momento. Allora, vediamo un po’… -
La vidi srotolare le catene che m’inchiodavano al patibolo e tolse anche quelle che legavano le mie caviglie alle manette. Poi la sua attenzione fu catturata proprio da quest’ultime
- Vediamo..,ci vorrebbe una chiave ma io non ce l’ho. Però potrei utilizzare il mio potere per sbloccarle. Ti va bene? –
- Qualsiasi cosa pur di togliermi queste cose di dosso –
- Va bene, allora procediamo –

Mi obbligò a sedermi mentre con le dita tracciava linee immaginarie: sentivo diversi crepitii ma nessuno di questi apriva la serratura. Vedevo una vena del collo ingrossarsi leggermente per lo sforzo e mi venne sempre più voglia mi mordere quella pelle. Alzai gli occhi per guardarla in volto ma, invece di incontrare i suoi occhi azzurri, vidi gli ammiragli accanirsi contro la cupola che diventava sempre più trasparente
- Ufs, ci impiegherò più del previsto -     sbuffò, solleticandomi le braccia con i suoi capelli
- Ehm, non vorrei metterti fretta, ma la barriera si sta rompendo –           ero leggermente preoccupato
- No, reggerà fidati. È che non riesco a capire perché, se io muovo questo, mi sposta quell’altro… -
- Sarah, sul serio, siamo nei guai –   usai un tono allarmato ma non mi diede retta
- Stai tranquillo, reggerà! –
- Ma almeno guarda! –    ero esasperato! Ci avrebbe fatto uccidere così!
- Non ne ho bisogno e…AHI! –               la sua schiena si drizzò all’improvviso e mi guardò furibonda ma assunsi un’aria fintamente innocente
- Perché mi hai dato un pizzicotto! Fa male! –
- Ci stanno per venire addosso! Guarda! –
- Secondo te ci vengono addosso? Bene! Ora li sistemo io! –         era arrabbiata, ma solo un po’, avrei rimediato quando mi avrebbe tolto le manette
Si alzò, camminò fino al bordo del patibolo, si portò le mani al petto e di scatto le aprì: era una mossa molto simile a quella usata dal Babbo per creare terremoti ma a lui non si illuminavano le gambe di azzurro e non c’era una cupola invisibile che, espandendosi, schiacciava i marines fuori dal suo cerchio. Poi mi accorsi che Sarah ne aveva creata un’altra, più vicina a noi

- Tranquillo ora? –      mi domandò usando un tono scocciato
- Sì decisamente! –

Ritornò ad armeggiare con i miei polsi e dopo interminabili minuti, riuscì a trovare la combinazione giusta: le manette si aprirono in un sonoro click ed io potei massaggiarmi i miei polsi per la prima volta. Entrambi ci alzammo e mentre lei mi spiegava come saremmo dovuti scappare, mi avvicinai e, cogliendola di sorpresa, le presi il volto tra le mani e la baciai: i suoi occhi si aprirono per lo stupore mentre rimaneva immobile come una statua di pietra; poi pian piano incominciò a rilassarsi e a ricambiare con estrema dolcezza. Ero semplicemente in estasi, perso in un meraviglioso mondo, ma, a malincuore, mi staccai, sapendo che avevamo un sacco di spettatori non proprio graditi. Ma il mio cervello mi propose una soluzione e ghignai: avremmo ripreso la nostra “conoscenza” più tardi sulla nave. La guardai e ghignai di nuovo vedendola tutta rossa in volto: era in imbarazzo, adoravo vederla così, ma ero un gentiluomo e cambiai discorso

- Visto che il segnale non arriva, che ne dici di raccontarmi come hai fatto a manipolare il mio vero boia? -     era una cosa che volevo assolutamente sapere. Lei sembrò rilassarsi a quella domanda e mi sorrise
- Oh è stato semplice: ho preso un marine a caso e l’ho minacciato di una morte lenta e crudele se non mi avesse detto tutto quello che sapeva sulla tua esecuzione. Così ho ricavato il profilo di uno dei due uomini con dei contenuti extra tipo il nome della figlia e altre cosette del genere; poi l’ho cercato, l’ho trovato, l’ho rapito e l’ho convinco a collaborare altrimenti non avrebbe mai più visto la sua famiglia: gli ho dato la siringa e il massaggio. Semplice no? -           vidi lo scintillio d’orgoglio nei suoi occhi e confermai: era un genietto del male!

- Ma avresti fatto del male alla sua famiglia? –         volevo metterla alla prova. Mi guardò inorridita e rispose in tono accusatorio
- Certo che no! Cosa ti salta in mente? Io non ucciderei mai delle persone senza un motivo valido! E soprattutto non mi sono mai permessa di sfiorare dei bambini! È una persona orribile chi lo fa, come il nostro amatissimo Akainu –
- La marmellata di fragole? -             mi guardò come se fossi un matto
- La marmellata di cosa? O mio Dio, e questa dove l’hai tirata fuori? -    tra una risata e l’altra capii solo questo del suo discorso ma vedendola piegata in due dal ridere, mi convinsi che era maglio così

- Dai fai la seria che dobbiamo evadere! –
- Ai suoi ordini comandante, come vuole lei comandante! -              tentò di fare un’imitazione di un pirata della prima flotta, ma gli riuscì talmente male che ritornò a ridere come una bambina. Ma era anche per questo che l’amavo
- Ti ordino di smetterla di ridere perché altrimenti i marines ci prendono per degli idioti e io non voglio assomigliare a loro! –
- E da quando in qua tu mi puoi dare ordini? Mica sei mio padre! –
- Non sarò tuo padre ma sono il tuo ragazzo! –
- E da quando in qua? -       la sollevai fino a portare il suo viso vicino al mio
- Da adesso! –
- E chi l’ha deciso? –
- Io, e chi altro? –         mi avvicinai ancora di più e solo un millimetro ci separava
- Ah! Allora va bene -        sorridendo mi baciò e tutto il resto del mondo sparì, compresi i marines che erano inebetiti dal nostro comportamento, gli ammiragli che continuavano a provare a distruggere la barriera e Sengoku che ci minacciava. C’eravamo solo io e lei.

Quando ci staccammo, lei scoppiò in una fragorosa risata che mi lasciò abbastanza perplesso
- Perché ridi? –
- Stavo pensando a quando lo sapranno Halta e Ace: già ci parlavano di festa di fidanzamento all’isola degli uomini-pesce, figurati adesso che siamo fidanzati sul serio! –

Sbiancai di colpo: mi ero completamente dimenticato di questo particolare e incominciavo ad avere paura per la nostra incolumità. La deposi a terra e vidi una barca con le vele bianche addentrarsi nella baia della base militare
- È quello il diversivo? -    domandai scettico
- sì, muoviamoci! –
Con un gesto fece svanire la barriera interna e mi guardo come per chiedermi se fossi pronto. Risposi con un cenno di capo e mi preparai a diventare una fenice: lì le mie ferite si sarebbero rimarginate subito insieme alla mia forza. Vidi la barca preparare dei colpi di cannone e un attimo dopo Sarah urlò di andarcene
 

Pov. Sarah

Continuai a tenere alzata la barriera esterna il più possibile: io stavo correndo sui miei piani invisibili mentre Marco volava vicino a me; ormai potevo benissimo chiamarlo “il mio fidanzato” o “il mio ragazzo” ma al solo pensiero diventavo una ciliegia matura. Ok non era il momento adatto per pensare a queste cose!

- Ora tolgo la cupola, attento! -            confermò con un cenno le mie parole e mi preparai psicologicamente.
La cupola svanì e i proiettili incominciarono a piovere; “che pioggia strana” dissi tra me e me sorridendo: era fatta di piombo e cadeva al contrario. Alzai intorno a me scudi ultrasonici per proteggermi dai vari attacchi mentre mi concentravo per costruire la piattaforma dove camminavo. Con un altro sforzo, bloccai i tre ammiragli tra loro, impedendogli di muoversi e sorrisi nel vedere  loro banali tentativi per liberarsi.

Ce l’avevamo quasi fatta quando scoprirono un’arma che non avevo calcolato: un lanciamissili di algamatolite. Rabbrividii al solo pensiero dell’effetto devastante sul corpo di Marco: lo avrebbe ucciso di sicuro! Ma non l’avrei permesso, non questa volta! Mi avevano già portato via tutto ciò a cui tenevo nel lontano 2014, nel giorno dopo il mio compleanno. Ora, dopo centosettantasette anni volevano rifarlo? Volevano portarmi via l’unica persona che amavo più di ogni altra cosa? No, questa volta avrei cambiato le sorti: domani era il mio compleanno, un anno con la ciurma di Barbabianca, e lo avrei passato con loro, costi quel che costi.
- Marco, vola più veloce che puoi alla nave: digli di prepararsi a salpare immediatamente. Io vi raggiungo subito dopo -    
     
Avevo usato un tono duro, che non ammetteva repliche e lui lo capì: si avvicinò e mi diede un bacio, per poi andarsene velocemente. Dal canto mio, ero ferma appena sopra la baia e utilizzai il mio potere al massimo, cambiando, come di consueto, aspetto

- Ora io parlo con voi, Marina, strumento di un governo corrotto: io so cos’è successo, com’è successo, dov’ è successo e quando è successo. Perché io sono venuta prima di voi. Voi siete l’ombra di quello che era una volta la democrazia.-

Il mio monologo fu interrotto da Akainu che tento un pugno allo stomaco: lo bloccai con una mano e la strinsi costringendolo a mordersi la lingua per il dolore; gli stavo fratturando tutte le ossa senza il minimo sforzo. Mi rivolsi a lui come simbolo dell’intera Marina

- Credi che io stia scherzando? Credi che io non sappia quello che dico? Voi non sapete niente di niente. Voi utilizzate il vostro potere per terrorizzare, per distruggere, per servire quei schifosi draghi celesti. Loro non meritano proprio niente. Loro non hanno dovuto subire quello che ho subito io!

Ora voi mi avete fatto incavolare: pensavate davvero di portarmi via l’unica persona che amo più di tutti? Pensavate di portarmi via di nuovo tutto ciò che ho? Voi l’avete già fatto una volta e mi avete trasformata in ciò che sono ora. Ma ho giurato di diventare più forte. Per anni, per decenni sono stata sola, nascosta per sfuggire a voi! Per decenni ho contato solo su me stessa! Ma ora che ho trovato qualcuno con cui condividere il mio dolore, che ho trovato una persona che posso amare, non vi permetterò di portarmela via! Mai più! –

Scagliai Akainu nell’oceano mentre un’aurea azzurrina mi ricopriva il corpo

- Io sono Sarah Meliac! Sono sfuggita a chi voleva farmi del male per ben centosesttant’anni. Il mio incubo è cominciato quando ne avevo sedici, ma ora è finito. Mi sono innamorata di nuovo e ho fatto pace con il mio passato. Ora il potere che mi è stato conferito da voi con la forza, si ritorcerà contro di voi: IO SONO L’ARMA ANCESTRALE URANUS! Che la mia ira si abbatta sul vostro futuro: un giorno, qualcuno reclamerà il titolo di Re dei pirati, e quel qualcuno e la sua ciurma saranno sotto la mia benedizione! Essi compiranno enormi sacrifici ma grazie a loro il mondo vedrà un po’ più di luce e di speranza! –

Dal mio corpo partirono varie onde soniche che tramortirono tutti i presenti, scatenando anche violente onde nell’oceano. Ritornai normale in pochi secondi e corsi verso la nave di Barbabianca.
 

ANGOLO AUTRICE

Ok, datemi della pazza ma non ce l’ho fatta a resistere e ho pubblicato :D questo capitolo è l’unione di due quindi è lungo, non avevo voglia di spezzarlo ^.^ comunque sorpresi dalla notizia shock?? La nostra protagonista è un’arma ancestrale ( tutti: dal titolo si era già capito!!). beh recensite mi raccomando! Un bacio
 
Summer_time
 
  
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